La lista delle arance
Se i consumatori siciliani fossero più attenti all’origine del cibo che, attraverso i mercati generali e la rete dei dettaglianti oppure attraverso la grande distribuzione, giunge sulle loro tavole e pretendessero innanzitutto prodotti del territorio, probabilmente non avremmo l’abbandono delle campagne e la crisi dell’agricoltura che potrebbe invece rappresentare un’opportunità occupazionale e imprenditoriale per tanti. Chi compra ha infatti responsabilità non inferiori a chi vende per questa situazione, se tradisce il proprio territorio per il minor prezzo o per altri motivi di convenienza solo individuale. Il mercato interno della Sicilia è paragonabile a quello di nazioni intere! E poiché, materialmente parlando, siamo ciò che mangiamo, i sicilianisti, oltre che scaldarsi per lo Statuto non pienamente attuato, dovrebbero preoccuparsi di non essere divenuti un po’ marocchini o cinesi attraverso l’olio, il grano, le arance, il pesce, carni ecc. importati dai posti più lontani.
Ma oltre a questo opportuno protezionismo culturale è importante anche saper valorizzare i propri prodotti, innanzitutto conoscendoli. Presentare una lista dei vini in un ristorante è divenuto un fatto normale e quelli siciliani fanno la loro figura e sono pure apprezzati. Altrove esistono persino le liste dell’acqua o degli oli, ma quale territorio potrebbe presentare, nella stagione invernale, una lista delle arance? Quand’ero bambino mi colpì il fatto che un’arancia rappresentava in certi Paesi nordici un regalo prezioso! Questi stessi Paesi, grazie all’export e allo sviluppo dei trasporti, dispongono oggi del meglio della produzione isolana e mondiale, migliore di quella che normalmente si trova in una città come Palermo.
L’idea della liste delle arance me l’ha suggerita un amico, Franco De Salvo, grande cultore della storia della cucina. Provate a pensare a quante varietà di arance siciliane siete in grado di ricordare a memoria e misurerete così il livello dell’omologazione semplificata indotta dalla globalizzazione. Oppure cercate nei prossimi mesi, in un qualunque bar di Palermo, una spremuta di arance rosse (quindi siciliane): ne troverete solo di bionde “brasiliane”!
Condivido tutto l’articolo, ma se proprio mi si permette… l’arancia “brasiliana” non è verde carioca, ma di Ribera. O Ribbhera, come dicono da quelle parti.
Condivido pienamente l’articolo, ma mi permetto di aggiungere che la nostra agricoltura è stata uccisa prima dal miraggio del posto in fabbrica anni e anni fa e adesso concorrenza europea. Credo che per valorizzare la nostra Sicilia necessita una sana politica agricola che possa convincere i nostri conterranei a riprendere a credere nell’agricoltura anche se, ahime, non penso che sia l’era politica giusta.
Eppure un modo semplice per “scoraggiare” il consumo di prodotti ortofrutticoli non isolani ci sarebbe.
Un ticket d’arrivo nei porti, per ogni quintale di tale merce trasportata dai Tir, da esigere allo sbarco dalle navi-traghetto e che, inevitabilmente, andrebbe ad incidere sul prezzo finale.
Se ne sono attuate diverse forme, in estate, per regolare le presenze turistiche nelle località in cui l’afflusso esagerato rischia di compromettere la vivibilità dei residenti.
In questo caso, in gioco è la vivibilità di un’intera categoria di lavoratori, quella degli agricoltori locali, a serio rischio di estinzione.
ECCO, poi uno come fa a non dire certe cose? A non notare i conflitti e le contraddizioni, in questo caso di giuliano-donato-didonna?
– in sfregio all’artigianato locale si inventa l’operazione ikea-factotum che consiste nell’andare a fare la spesa in Campania, a comprare mobili (più che altro pezzi di legno assemblati) e altri oggetti per la casa. Doppio risultato: impoverimento dell’economia locale e conseguente arricchimento del duo campania-ikea previo il trasferimento di capitali dalla Sicila (che ha già di sua un’economia precaria non dimentichiamolo!); impoverimento dell’artigianato locale
– opera – per mestiere(?) – nel campo della GDO che è il nemico numero uno della valorizzazione del prodotto locale
– nello stesso tempo opera – per mestiere o per passione? – nel campo dell’agricoltura biologica insieme a natura express.
P.S. quanto riflette giuliano-donato-didonna prima di scrivere un post da pubblicare su Rosalio e/o altrove?
Gigi rifletti tu:
-Ikea c’è anche a Catania, suppongo i mobili li vadano a comprare li.
-L’Italia è il terzo fornitore a livello mondiale di Ikea, che nel nostro paese compra più mobili di quanti ne vende.
Gigi, le imprese vendono ciò che la gente compra: se aumentasse la domanda di cibo del territorio e i consumatori siciliani fossero eventualmente disponibili a pagare anche un po’ di più dei prodotti dei mercati low cost,la GDO sarebbe la prima ad adeguarsi con grande vantaggio anche dei produttori. La Sicilia produce cibo di qualità, ma non tutta un’altra serie di prodotti: qualche mobiliere locale potrebbe seriamente competere sulla stessa gamma dei prodotti IKEA? La competizione ci potrebbe essere semmai sulla fascia alta, ma non ne vedo molta. I siciliani dovrebbero, stando al tuo modo ragionare, circolare ancora a cavallo perchè non si producono auto in Sicilia e usare i piccioni per comunicare perchè i produttori di telefonini non sono isolani, ecc. Come sempre, guardi il dito invece della luna e ripeti ossessivamente gli stessi concetti senza mai riferirti al merito (la lista delle arance ti piace come idea?), nè informarti (il servizio IKEA EXpress è su Catania, non Napoli già da tempo).
Marco, ti informo che non sei obbligato, pero’ è consigliabile riflettere prima di digitare.
La geniale impresa – ikea-campania-sicilia -inventata, e pubblicizzata qui, da giuliano didonna ebbe inizio il 16/09/2009 ( https://www.rosalio.it/2009/03/16/largo-al-factotum/ )
ikea ha aperto la sua attività a Catania a marzo 2011, e non si hanno notizie se factotum, ora che ikea è pure in Sicilia, continua l’attività citata, e se negli stessi termini e volumi. In ogni caso, almeno per i due anni intercorsi tra l’inizio della genialità di didonna e l’apertura a Catania, l’attività ikea-factotum è stata svolta tra la Sicilia e la Campania
– riguardo ai tuoi riferimenti sulla fornitura italiana. Innanzitutto hai scritto italiana e non siciliana. Se ti eri distratto ti ricordo che Didonna parlava di VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI DEL TERRITORIO SICILIANO (con enfasi peraltro, e con senso di protezione). Poi, potresti leggerti alcuni documenti sui reali fornitori di ikea (e non quelli che tu immagini) e sulle condizioni di lavoro. Posto un documento incontestabile ( http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Dicembre-2006/pagina.php?cosa=0612lm20.01.html ) ed un altro che alcuni potrebbero contestare perché scritto su wikipedia ma che si ispira al documento incontestabile – sopra – in particolare nel paragrafo “Critiche ed inchieste”.
N.B. considero giusti valorizzazione dei prodotti locali e protezione… ma la coerenza?
ragazzi, è troppo divertente leggere gli articoli di donato didonna che puntualmente viene smentito e sputtanato!!praticamente è il clown di rosalio!!! ma com’è che ancora lo fanno scrivere qui? masochismo?????? ai posteri l’ardua sentenza……..
siamo alla frutta caro giuliano, e scusa se guardo l’arancia rossa siciliana e non la luna.
è una vita che presto attenzione a quello che compro e che mangerò, non a caso mi tengo lontana dalla distrubuzione GDO (che se ho capito bene era tra le tue intraprese andate in vacca)e compro dai piccoli produttori locali, a km 0.
Per chi avesse dubbi: “Stalking è un termine inglese che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola e ingenerandole stati di ansia e paura che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Questo tipo di condotta è penalmente rilevante in molti ordinamenti; in quello italiano la fattispecie è rubricata come atti persecutori (articolo 612 bis del Codice penale), riprendendo una delle diverse locuzioni con le quali è tradotto il termine stalking. Il fenomeno è anche chiamato sindrome del molestatore assillante, detto anche Stalker”.
caro giuliano didonna, l’unico stalker che mi ispira è questo,lo stalker del grande Tarkovskij, protagonista di in film per me indimenticabile:
http://www.youtube.com/watch?v=BXyKlqS07tc
*
se ravvisi nei mie commenti episodi di stalking, sappi che rosalio ha il mio IP e sa anche chi sono.
se credi puoi rivolgerti a lui per avere i mie dati e fare una sacrosanta denuncia alla polizia postale, altrimenti ti rendi ridicolo, e meni il can per l’aia, invece di rispondere sui punti, condivisibili o meno che siano.
evidentemente per te il dialogo COSTRUTTIVO si può svolgere solo con chi ti dice quanto sei bravo.
in questo post hai scoperto l’acqua calda, l’uovo di colombo, la quadra del cerchio e vattalleppesca.
peccato che le tue arance cozzino con la maggior parte delle tue fantasiose proposte, come il GDO.
*
sei un ominucchio didonna, buono a fare la ruota, e a insulatare e/o svicolare di fronte alle critiche.
(vedi gli insulti a fabio vento, cattivi e personali, che spero di aver frainteso, specialmente l’ultimo che ho letto, degni del peggior troglodita paracadutato qui direttamente dal medioevo)
aggiungo che non so dove abiti, non ho la tua mail privata, e che quindi non ti ho mai disturbato e perseguitato personalmente, tutto il mio “stalking” si limita a commentare le cazzate che scrivi qui, su banche, animali e gente che ama gli animali che si dovrebbero curare, omosessuali come devianze sociali, imprese che non producono benessere se non per quattro autisti e amenità varie.
critiche per le quali ho sempre ricevuto insulti per quello che tu pensi (non) sia la mia vita privata e sociale.
Stalker, compatiscilo: è un caso umano (non lo definisco in modo opportuno perché verrei moderato).
Dott. Didonna, immaginarla nelle vesti della “vittima” du uno stalker, mi teletrasporta a Central Park, quella mattina presto d’autunno nella quale incrociai Bill Clinton in pantaloncini attillatissimi e canottierina dell’FBI.
Con quella pancetta ondulante, quelle gambette da ballerina under 14 e quel sorriso tirato pre-infartuale…non ere affatto credibile.
La prego. O estrae gli artigli….o i miagolii ruggenti (JFK) ce li risparmi.
Stupidocane, talvolta li ignoro, talvolta rispondo per le rime, ma loro hanno evidentemente bisogno di disturbare per sentirsi vivi e utili a qualcosa.
Uno di loro ha un blog linkato al suo avatar sul quale non intervengo perchè non mi interessano gli argomenti.
Ritengo che questo sia normale in rete: se ti interessa leggi e segui, se non ti interessa e non hai tempo da perdere, vai avanti.
Solo se affetto da qualche patologia ti occupi ossessivamente più di chi dice che di che cosa dice, come sarebbe normale.
@giuliano didonna dice: “Stupidocane, talvolta li ignoro, talvolta rispondo per le rime”….
….mai e poi mai rispondo sulle questioni poste.
divago, la metto sul personale, attacco le vite di questi poveracci che mi perseguitano, ma mai gli rispondo: sono troppo stupidi per meritare risposte serie.
Stalker, se non condividi ció che scrivo perchè ti ostini a leggermi? Non hai di meglio da fare? Ne sarei oltremodo felice e sollevato: ognuno per la sua strada con reciproco rispetto, così come si usa nelle convivenze civili. Gli altri lettori non hanno bisogno di essere tutelati: non offenderli!
Vi invito a essere rispettosi nei vostri commenti e a rimanere in tema. Grazie.
Incorreggibile giuliano. Ma cosa vuoi? Che ti commentino solo per farti i complimenti? Forse non sai che i post sono pubblicati per essere commentati ed eventualmente criticati quando si è in disaccordo? Proprio tu che parli di civiltà non lo sai?
Anche ora che scrivi qualcosa di assolutamente SCONTATO sulle arance non si può fare astrazione delle tue contraddizioni, perché in realtà sei in contraddizione con te stesso, in contraddizione anche nello stesso post certe volte (come quello sopra dove replichi al mio commento), in contraddizione tra quello che scrivi qui e quello che, invece, fai nella realtà quotidiana. E non dovremmo notarlo? Pertanto vanti democrazia e civiltà.
A me non interessa giudicarti come persona, FIGURATI! ma ogni volta che pubblichi un post qui o altrove io sono libero di commentarlo, come sono liberi di farlo tutti coloro che tu offendi se criticano i tuoi argomenti. Ma sei capace di dibattere senza offendere? Sei tu che non vedi il dito, che non capisci il senso dei commenti critici. Che la metti in caciara – per debolezza – ogni volta che ti senti “disarmato”. Addirittura ora sottintendi querele, con sorprendente mania di persecuzione. Ma non lo pensi che nel migliore dei casi, portandogli tutti i commenti in archivio, un giudice ti riderebbe in faccia? Potrebbe persino accorgersi che una volta firmi “donato”, un’altra “giuliano”, cosa penserebbe un giudice di questa dualità? Si limiterebbe a ridere fino a farsi male ai fianchi? Oppure ti consiglierebbe un anno sabbatico in un’isola deserta? Nel peggiore dei casi le contro-querele ti rovinerebbero e prosciugherebbero i tuoi conti in banca (i tuoi conti :-D).
SEGUE…
Dimenticavo, illustrissimo Giuliano Didonna – imprenditore 2.0 e dispensatore di perle di saggezza per una decrescita felice e un consumo consapevole – di chiederLe dove ha ravvisato nei miei commenti indizi di reato (articolo 612 bis del Codice penale). Ne chiederò delucidazioni domani ai mie avvocati.
Distinti Saluti.
F.to
Una Stalker (nickname) che non sa neanche dove sta di casa Vossia.
(e neanche vuole saperlo)
*
ps giuliano didonna, tu del due.punto.zero non ci hai ancora capito una mazza, sei rimasto alle bolle di anni fa, quando con le cazzate su internet facevi i soldi raccontando quattro fregnacce. internet è anche contro informazione, per esempio alle fragnacce che racconti, chiamalo stalking, se ti fa comodo.
correggo= quando su internet si facevano i soldi raccontando quattro fregnacce
Stalker, le tue farneticazioni rimbalzano come chicchi di sambuco sulla gelida corazza della mia indifferenza :-))
giulia.no, io te l’ho già detto: sei un bravo ragazzo, ma dovresti riflettere meglio prima di pubblicare, perché sei informato ma nel 70% dei casi le tue idee sono strambe, irreali e irrealizzabili, incoerenti, e quando si tratta di sviluppo per la Sicilia quasi sempre sono nocive; o perlomeno sono utili ad alcuni ma nocive per la comunità.
Ora dico un’ipotesi, sottolineo è un’ipotesi: dai l’impressione di considerare i siciliani dei rin…lioniti col prosciutto negli occhi ed il cervello … insomma “out of the game”, che non capiscono un c…o, e che per il fatto che nei tuoi post ci metti tre parole tecniche dovrebbero considerarti un erudito geniale, talmente geniale che le proposte che scrivi devono essere per forza di difficile presa, roba per happy few, quindi vere, incontestabili, indiscutibili ANZI. No giuliano, non è come pensi. Ho avuto la fortuna di andare in giro per l’Europa e posso confermarti che non sono fessi, né meno intelligenti degli altri europei… Poi quando ti fanno notare l’incongruenza, l’inaffidabilità delle tue proposte, sei sorpreso e reagisci male. Se invece ti piazzi nel posto che ti compete, al tuo reale livello medio, ti accorgi dell’intelligenza dei lettori siciliani che leggono i tuoi post e la smetti di raccontare stramberie confondendole per genialità. E chissà, magari ti correggeresti…
Vedi, se tu dici che fac.totum da tempo va a Catania, menti usando ambiguità; perché? Da quanto tempo NON CI VA PIÙ non lo dici (da marzo 2011), come non dici che per due anni INTERI sono andati a Napoli, è perché, appunto, ti illudi di avere a che fare con fessi.
Comunque, per le arance hai scritto una cosa giusta, SCONTATA, ma la tua incoerenza tra quello che scrivi e le tue azioni quotidiane (i tuoi interessi professionali intendo), le tue incoerenze, le tue contraddizioni, la rendono irricevibile, insignificante.
A proposito della tua illusione, che i siciliani siano degli im…cilli col prosciutto negli occhi ed il cervello off: smettila di dire che il consumatore ha facoltà di scelta e determina il mercato. Il monopolio, la forza contrattuale, la forza di imporre “regole”, prezzi, qualità, ce l’hanno i poteri forti della gdo. Se invece ci fosse equilibrio, un po’ meno profitti per gli speculatori-azionisti, che strozzano i produttori, migliore guadagno per i produttori, allora i prodotti di qualità non sarebbero roba per happy few. I prodotti di qualità sarebbero accessibili a tutti a prezzi di mercato in linea col potere d’acquisto dei consumatori; migliori guadagni per i produttori (quindi meno speculazione dei poteri forti) vuol dire migliore qualità; strozzamento e speculazione vuol dire produttori sfruttati pagati male quindi abbassamento della qualità. Smetti di mistificare, please! Il potere del consumatore! è una barzelletta?
Tu vuoi mangiare a tutte le tavole; impossibile, scegli il tuo campo, o allora non fare teorie ammuzzu.
“Stalker, le tue farneticazioni rimbalzano come chicchi di sambuco sulla gelida corazza della mia indifferenza ”
giuliano è un poeta!
[e ora vado a raccogliere i cocci della mia inesistenza]
Rosalba Tulumello ho scoperto che sei un nome di fantasia che si permette di offendere vilmente: vergognati! Non ho nessuna intenzione di prestarmi al gioco di 4 disturbatori: non ho tempo da perdere per rispondere alle vostre menate, il tempo lo riservo volentieri a chi vuol contribuire civilmente e costruttivamente alla discussione. Il fatto che non riusciate ad astenervi da interventi fuori luogo e stupidamente polemici conferma solo le problematiche personali da cui siete affetti.
Evito di commentare…
compassione…
In realtà non potrei – anche sforzandomi, poiché non è la mia indole – provare nessuna soddisfazione per il fatto che ogni volta ti metto all’angolo, come un pugile “suonato”, perché non riesci a replicare alle mie argomentazioni sui temi del dibattito (ah, dibattito!). No, non potrei, perché “pesi” troppo poco…
Compassione…
ah, giuliano parla di nomi di fantasia…
che comico!
meglio dei tuoi amici grillo, fo, e gli altri che campano di retorica bla bla bla – gargarismi verbali – finché trovano fessi che non li sgamano…
Ecco, sono contento, mi faccio un bel caffè, e poi passata la compassione, posso uscire, posso andarmene a spasso contento nella “ville lumière”.
Perché ho trovato la giusta definizione: giuliano il pugile suonato 😀
scusate se intervengo ma non capisco. perche’ quando vi rivolgete a donato didonna lo chiamate giuliano????
francesca, perchè colui che tanto inveisce contro l’anonimato in rete, contro i nickname che credo non violino nessuna netiquette della rete, rispondendo ad un mio messaggio in un altro post in questo blog, si è firmato giuliano (ancora rido). ovvio che si era dimenticato di cambiare il suo nickname (o nome e cognome a quali tanto tiene) dopo aver commentato altrove sotto false spoglie.
personalmente, mi firmo SEMPRE *stalker*.
piccole coerenze….
e le contraddizioni di giuliano didonna, nelle firme e nei contenuti….
Ahhhhhhhhhh Stalker isti pi futtere e fusti futtuta
Scusatemi se intervengo. Quello che è poco chiaro, giuliano, è che tu utilizzi diversi nick.
Pertanto è facile da capire.
Non capisci veramente il senso della nota? Strano, per un ragazzo intelligente come te.
Perché se un individuo utilizza diversi nick nello stesso posto vuol dire che: o ha problemi di identità multiple (più o meno curabili!), oppure è un individuo che secondo le circostanze utilizza nick diversi al fine di “nascondersi” dietro l’anonimato che tu critichi aspramente. Ora, tu giuliano li hai usati qui diversi nick, LI HAI USATI, giuliano, LI HAI USATI, NON PUOI NEGARLO e forse LI USI pure altrove. RIDO 😀 te l’ho detto in crescendo ridendo, peccato che non mi senti.
Giuliano quale delle due ipotesi sopra scegli?
Altrimenti, tu che critichi tanto l’utilizzo di nick come mai ne usi diversi?
Peraltro, una persona, mio conoscente, che mi ha detto di conoscerti piuttosto bene e non solo nel web, mi ha detto pure che questa è una pratica che usi con una certa frequenza.
N.B. il Dottor Siino conosce il mio nome e cognome, ha il mio numero di telefono privato, sa dove abito e dove sono nato e cresciuto. Sa che quando lo desidera possiamo incontrarci a Palermo o a Parigi. Anche se uso un nickname, pero’ sempre quello, riconoscibile, e non mi “quoto” da solo usando diversi nick (A BUON INTENDITORE)
Correggo: tolgo “forse”. Mi ha detto che li usi qui e altrove diversi nick.
Forse – stavolta forse -, dice lui, non usi solo due nick, cioè giuliano e donato.
D’altronde a partire da tre nick ci si può quotare meglio se stessi 😀 😀
veni foras
Ma non c’è Rosalio ( rosso ) ? Ragazzi, così non va bene. Rispettate l’ordine. Gigi, toccava a Didonna. Ricordatevi bene, solo un messaggio alla volta….
Vai Didò, ma niente colpi bassi…
Geelatii….. arancio birra coca
Il dott. Siino è qui accanto a me, ma parliamo di cose più interessanti 🙂
Manuelo, ma era solo una correzione, lo stesso post in un certo senso. Ah, quegli altri – sopra – che si seguono? E’ come quando viene la tosse… e poi riprendi il discorso.
Che ci vuoi fare, Manuelo. Io non frequento più i bar (i siti?) sportivi, da tanto tempo; sai mi hanno chiesto di entrare ma non ho voglia, potrei entrare con altri nick, che ne so, potrei firmarmi Carla, oppure Gattone, a proposito potrei firmarmi col nome del mio gatto, se lui fosse d’accordo, ma fiero com’è non accetterebbe. Potrei girare, e parlare, magari aumenterei il mio tempo di parola, quando ne troverei uno chiuso, o con pochi avventori, o avventori antipatici, potrei andare in un altro bar (sportivo). Insomma, potrei girarmeli tutti. No, non frequento più i bar sportivi, allora “spendo” tutto qui il mio tempo di parola. Se ci aggiungi che lo uso solo per commentare Giuliano o Faraone o qualche altro pseudo-politico, prima della fine del giorno, nei giorni in cui devo spenderlo – il tempo di parola – che non sono molti durante l’anno tra lunghe pause, devo attivarmi…
Pero’ Gatto, pardon Manuelo, non sei male come moderatore, ma io ti preferisco come “sandwich man”.
“sandwich man, sandwich man
cartellone di cinema che passeggia per la città
sandwich man,
sono io, sono io caricato di immagini
che mi dan le vertigini, sono io
sento la mia vita che sta diventando un film
sì, ma l’ho già visto e non mi piace questo film…
parli tu, parlo io…trascinando per la città
le parole del cinema…parlo io…
parla tu, parla tu…tanto io mi nascondo qui
in un sandwich della reclame…parlo io…”
(P. Conte)
ho letto tutto..penso che donato didonna sia semplicemente ridicolo. grazie stalker e agli altri e scusate il disturbo
Francesca, hai letto? Hai anche capito? Si? Ripeti con parole tue perchè sembri tanto il pupazzo di una ventriloqua 🙂
didonna, veramente in risposta a uno dei miei ossessivi commenti, mi hai risposto proprio firmandoti giuliano.
in quel commento peroravi le tue cause e linkavi tuoi articoli facendo la ruota da pavone.
non pretendo che tu ne sia consapeole, forse il dott siino accanto a te, di solito più lucido, ne avrà memoria.
@sicano, al posto tuo non sarei così certa di quello che affermi. 😉
@manuelo, in effetti sembra un “toro scatenato” dei noantri. intervento quanto mai lucido il tuo. ti vedo in una vecchia palestra con la spugna in mano, prima della prossima ripresa. bello.
disclaimer per giuliano didonna. francesca non la conosco. il dottor siino accanto a te potrà controllare gli IP.
[intanto si attendono i commentatori “costruttivi”, che chissà perchè latitano.]
(poi sai giuliano, basterebbe saper sostenere i propri postulati, con serietà e sensa svicolare/insultare, e noi stalker/falliti/perditempo, noi che/non/abbiamo/un/bip/da/fare, ci limiteremmo a una discussione civile, rimanendo solo ed esclusivamente sui punti)
…devo ricordare che peraltro stalker – proprio su questo blog – ha ritenuto una volta di rivelare il proprio nome e cognome (V.M.) per esteso…
Mi è rimasto impresso vista la indiscutibile sua rinomanza qui su Rosalio…
Quindi tutta questa polemica sul suo anonimato è pure abbastanza inconsistente…
Dott. Didonna, Le va dato atto di “tintillare” l’ Intellighenzia panormita, almeno quella “blogghistica”.
Adesso il discrimine è…E’ quello che Lei vuole? O è quello che incidentalmente Le capita?
Ha cotanto estro mentale et dialettico?
Lei sa quello che vuole? Quello che cerca d’ottenere?
O è solo…..tiro all’uccello che non vola?
Scusa Stalker, col permesso di Gatto, pardon, Manuelo, intervengo.
Io mi sono attenuto scrupolosamente alle regole del buon commentatore, cioè ho esposto argomenti assolutamente pertinenti per commentare i post di giuliano didonna, che, a dire il vero, contengono inesattezze e stramberie, ciò vuol dire che per commentarli usando argomenti pertinenti occorre non poca serietà.
Se giuliano and Co., cioè lui e tutti i suoi nickname, al culmine della loro confusione, nonché sbandamento, la mettono in caciara per non ammettere le loro stramberie, è un loro problema. Io non mio sento coinvolto nei loro metodi, nella loro caciara, basta la parola serena per metterli alle corde.
Min…hia, mi cunfunnivu ! con chi stiamo parlando? Quanti sono i giuliano-donato-stef and Co. ? 😀
P.S. per manuelo, e per gli altri che si pongono domande: non preoccupatevi, lo facciamo per il suo bene, per aprirgli gli occhi.
Stupidocane, mi permetto di intervenire per dirti che giuliano “non vuole”… Voleva giocare a un gioco molto più grande di lui, ha sbagliato nella scelta del terreno o tavolo di gioco, e quando è “out of the game” scalcia… al vento.
” Il Dott. Siino è qui accanto a me ”
Si difende bene, questo Didonato qui.
Guardia alta, jab e montante, dopo il corpo a corpo.
Un caro saluto al dottore.
“Vieni, Elena, vien qua, figlia diletta,
siedimi accanto, e mira il tuo primiero
sposo e i congiunti e i cari amici”
Stupidocane, sarebbe bello interagire solo con persone capaci di relazionarsi in modo anche critico, ma sempre civile e costruttivo. Come dice Siino, per scrivere in un blog bisogna essere capaci di gestire i disturbatori e i disturbati vari.
Ma quanto sei piccolo. In ogni tuo post che Rosalio ti pubblica sono contestate tutte le stramberie che scrivi. Legittimamente.
Ma tu sei capace solo di fare cortile invece di correggerti e migliorarti grazie alle nostre critiche oneste.
Anche perché quando provi a rispondere sulle critiche ti affossi sempre di più. Ecco perché la metti in caciara e ripeti ossessivamente sempre le stesse parole: civile, costruttivo… ma non sai nemmeno che dici. Ma che vuol dire costruttive? Che c’è da costruire sulle tue divagazioni strambe? Rifletti, se puoi.
Piccolo.
Anzi, pauvre d’esprit.
La questione dell'”anonimato” sollevata da Giuliano Didonna è a dir poco risibile. Cosa significa essere “riconoscibili”? Io mi firmo con nome e cognome e ciò consente a chiunque, con una ricerca su Google, di risalire per lo meno alla mia e-mail: è questa la discriminante? Potrei benissimo non rispondere ad eventuali messaggi privati, d’altra parte con Didonna non vorrei prendere neanche un caffè. Viceversa GIGI si firma con un nickname, esercitando il legittimo diritto all’anonimato, senza che questo gli impedisca di essere riconoscibile nella coerenza e articolazione del suo pensiero, tantomeno di “palesarsi” in carne e ossa quando lo ritiene opportuno (alcuni post fa, vado a mente, si è detto disponibile a un incontro “face to face” con Didonna). In tutto questo chi di noi commette un reato (ad esempio rendendosi passibile di querela) resta comunque identificabile dalle forze dell’ordine, che si firmi Fabio Vento, stalker o con la più strampata sequenza di caratteri alfanumerici. E’ la legge, ed è la stessa che consente al nostro di firmarsi prima Donato, poi Giuliano, poi ancora Donato, derogando alla verità della propria presenza su questo blog, ma rimanendo nel proprio diritto di farlo… e anzi, regalando grasse risate a me e agli altri commentatori 😀
Fabio, non hai capito neanche stavolta: scrivere dietro un nick è lecito e infatti trovo ipocriti i rilievi che mi vengono mossi a riguardo. Ció che invece sostengo è che è vile offendere nascosti dietro un nick. Ció che dovevo dire a te, Gigi o Stalker l’ho scritto firmando con nome e cognome: capito ora?
[R.M. grazie. sei una persona attenta ed intellettualmente onesta. scontrarsi e/o incontrarsi con persone come te – comunque la si pensi – è sempre costruttivo]
– Scrivere dietro un nick è lecito; “depistare” o tentare di farlo creando identità multiple (Donato/Giuliano) è intellettualmente disonesto e rivela debolezza.
– E’ vile offendere, punto. Tu l’hai fatto tante volte ma ormai la prendo a ridere 🙂
tornando in tema, penso che il dott donato didonna, imprenditore 2.0, abbia ragione.
lasciamolo ai commentatori “costruttivi”, sarà un silenzio assordante.
in fondo gli stiamo facendo un favore, potrà mettere questi post nelle sue “statistiche” affermando di essere molto seguito e commentato, potrà togliersi ancora molti “sassolini” dalle scarpe.
Stalker, quante volte ti sei ripromessa di non intervenire sui miei post? Fabio, vengo mai a commentare sul tuo? Devo aggiungere altro? 🙂
didonna, quante volte ti sei riproposto di non dar conto ai fancazzisti demolitori ma solo ai commentatori costruttivi?
ahimè, di commentatori costruttivi come li vorresti tu non se ne vedono ne tuoi post, e ti devi umiliare a commentare/insultare i fancazzisti.
questo non depone a tuo favore.
ciao caro, alla prossima amenità….
Giuliano, ti ritieni davvero così importante (o in buona posizione nella considerazione che ho di te e del tuo “pensiero”) perché possa fregarmene qualcosa di tuoi eventuali commenti? Dove, poi? Ciò che ho scritto qui o altrove (su Rosalio non scrivo come autore da anni) è pubblico e non c’è proprio nulla di imbarazzante o vergognoso.
Fabio, forse mi sono spiegato male. Correggo allora. Dicevo: il Dottor Siino mi conosce nella vita reale, ci siamo incontrati e parlati diverse volte, anche a pranzo, oltre alla festa di Rosalio, ha il mio numero di telefono, conosce il mio nome e cognome all’anagrafe, sa dove abito, sa che possiamo incontrarci quando vogliamo, quando è possibile (essendo il dottor Siino molto impegnato, mentre io a Palermo tampasio in vacanza). Cioè possiamo incontrarci io e il Dottor Siino. Non dicevo io e giuliano “face to face”, non sia mai face to face, con giuliano.
NOTATE BENE TUTTI: giuliano ogni volta evita accuratamente, meglio, fa finta di non capire, fa il fintotonto, ogni volta che si parla del nick giuliano, non ha mai voluto rispondere, non vuole dirci perché usa diversi nickname qui e altrove e non solo giuliano-donato ( un giorno vi dirò gli altri 😀 ).
Insomma ce lo vuoi dire? Ecco la domanda chiara e diretta: perché hai scritto qui commenti firmandoti giuliano?
Evidentemente non mi spiego. Avete due possibilità: rimanere in tema o vedere il vostro commento rimosso. Saluti.
“Se i consumatori siciliani…” vedi che adesso il crollo dell’economia e la fine dell’agricoltura in Sicilia è colpa dei consumatori, cioè nostra!che non sappiamo distinguere un’arancia rossa da una bionda brasiliana! E già questi incolti consumatori siculi, che si sono ridotti a comprare quello che il mercato vende (ci costringe a mangiare) e quello che possibilmente costa meno a causa della crisi che noi stessi abbiamo prodotto! quanta meschinità,quanto sforzo per fingere di addossare la colpa a persone che per miracolo riescono a mangiare solo per riuscire a valorizzare un’idea, quella della lista…
Valentina, il mercato non costringe nessuno, ma solo propone merci. Se il consumatore cerca solo in base al prezzo, comprerà sempre meno prodotti del territorio perchè, nonostante i costi di trasporto, nel mondo ci sono luoghi dove il costo del lavoro è così basso che vengono venduti ad un prezzo competitivo con quello dei prodotti locali. A livello locale ciò che è mancato è l’associazionismo, la capacità di fare economie di scala e di promuovere efficacemente le vendite suui mercati, locali e non. Sui mercati locali, in particolare va sostenuta la scelta culturale a km 0 visto che non è certo reato compiere quella contraria. Non facciamo sempre del vittimismo da quattro soldi!
Quest’uomo è grave, è incapace di discutere serenamente sa solo offendere. Ma da dove viene tanta arroganza da parte di uno che – nei fatti – dice sciocchezze? “Non facciamo sempre del vittimismo da quattro soldi!” E’ questo il modo di confrontarsi con chi la pensa diversamente?
Allora, condivido le idee espresse da Valentina e riprendo i concetti espressi nel mio post sopra: Il monopolio, la forza contrattuale, la forza di imporre “regole”, prezzi, qualità, ce l’hanno i poteri forti della gdo. Se invece ci fosse equilibrio, un po’ meno profitti per gli speculatori-azionisti, che strozzano i produttori, migliore guadagno per i produttori, allora i prodotti di qualità non sarebbero roba per happy few. I prodotti di qualità sarebbero accessibili a tutti a prezzi di mercato in linea col potere d’acquisto dei consumatori; migliori guadagni per i produttori (quindi meno speculazione dei poteri forti) vuol dire migliore qualità; strozzamento e speculazione vuol dire produttori sfruttati pagati male quindi abbassamento della qualità. Smetti di mistificare, please! La facoltà di scelta del consumatore (in riferimento alla stragrande maggioranza) è una barzelletta?
Stragrande maggioranza che oggi arriva a malapena “a finire il mese” e che non puo’ permettersi il prodotto di nicchia, perché oggi il prodotto di qualità decantato da giuliano è nicchia. Per questo ha la sua clientela limitata nei numeri che corrisponde a prezzi piu’ alti per sostenere i costi
Invece, come detto, senza il metodo strozzamento degli speculatori, senza tutti gli intervenienti della gdo che non producono ma costano cari (e per pagarli tutti speculatori e moltitudine di intervenienti improduttivi ce ne vogliono soldi in ampia percentuale sul prezzo finale) si taglia sul guadagno del produttori. Nel circolo vizioso è previsto che per attirare la maggior parte dei consumatori i prezzi devono essere fuori competizione per gli altri operatori, il tutto facilitato dal limitato potere d’acquisto della stragrande maggioranza come detto. Circolo vizioso che impedisce l’innalzamento della qualità per tutti. Circolo vizioso che consente agli happy few di farsi le nicchie di qualità superiore e ai produttori per nicchie di guadagnare comunque perché la minore produzione è compensata dai prezzi maggiorati. Circolo vizioso che consente a certi operatori o pseudo-operatori di potere mistificare (finché trovano fessi che non li sgamano) sul concetto dell’uovo e della gallina per sapere chi è nato prima dei due (come detto è la gdo che impone regole metodi prezzi, non il consumatore). Circolo vizioso, infine, che consente ai buontemponi come giuliano di giocare sui due tavoli contemporaneamente. Eliminando passaggi e intervenienti, perlomeno riducendo di molto gli intervenienti, riducendo i margini degli speculatori, si otterrebbe migliore guadagno per i produttori e conseguente migliore qualità accessibile a tutti a prezzi in linea col potere d’acquisto corrente, e probabilmente si metterebbe in atto ANCHE il famoso “moltiplicatore” (di redditi e ricchezza).
grazie Gigi, non faccio affatto del vittimismo e sono “purtroppamente” realistica…io se posso, quando posso, compro bio o prodotti locali di qualità, e mi sento una stupida rispetto a chi con gli stessi soldi che spendo io, fa la spesa al supermercato per una settimana…detto questo sicuramente stiamo a raccontare barzellette perchè il signor Didonna lo sa benissimo chi ha in mano il mercato e questo discorso andava fatto anni prima….
e per concludere, prima che ricomincia la caciara: la lista delle arance è uno dei tanti accorgimenti-bricolage che si propongono nelle società basate sullo squilibrio. Qualcosa di simile agli accorgimenti-bricolage che si propongono per la disastrata Palermo che invece necessita di una rivoluzione generale (di tutto il sistema sociale) drastica.
Invece è tutta l’organizzazione da rivedere, tutti i sistemi, che portano i prodotti dal produttore fino al consumatore finale. Anzi ancora prima della semina per quelli che si seminano.
E questa rivoluzione – per ottenere l’equilibrio – prevede l’eliminazione di troppe inutilità, parassiti, speculatori, costi evitabili, e simili…
e probabilmente – badate bene è solo un’ipotesi, una piccola fantasia, lo sottolineo – si dovrebbe ragionare su un’organizzazione coerente e basata col potere d’acquisto generale, e basata sul potere d’acquisto generale, che non escluderebbe, pero’, i diversi gradi di qualità e tipologie di prodotti affinché i buontemponi che vogliono fare i tochi possano soddisfare capricci chic; ma per l’indispensabile si dovrebbe ragionare sui suddetti parametri… ho l’impressione che sto facendo un discorso che è una via di mezzo tra San Francesco e un comunista “has been”, anzi entrambi “has been”, il comunista e San Francesco. Ho pure l’impressione che non è di gradimento per gli speculatori e per tutte le inutilità che intervengono nella faccenda…
CORREGGO: coerente col potere d’acquisto generale, e basata sul potere d’acquisto generale
Gigi, mi servono una decina di commenti ancora per rimanere in testa alle classifiche. Grazie, come sempre! A proposito: mi fai fattura o ricevuta? Ah, ora ricordo: le fatture le fa quell’altra…
🙂
Ogni volta che didonna scrive un post spuntano i 3 col complesso di inferiorità che gli vanno contro…
@R.M.
se lui/lei ha scritto qui almeno una volta il suo nome per esteso, è inutile che tu scrivi solo le iniziali 8V.M), lo puoi scrivere tutto…non sarà mai violazione della privacy se il nominativo è stato pubblicato almeno una volta dal diretto interessato.
CONSTATAZIONE:
Non ci basta aver ragione, vogliamo dimostrare che gli altri hanno assolutamente torto. (William Hazlitt)
SUGGERIMENTO:
Quando si e’ sicuri di avere ragione, non c’e’ bisogno di discutere con quelli che hanno torto. (Georges Wolinski)
RIFLESSIONE:
Niente e nessuno ha sempre torto: anche un orologio fermo ha ragione due volte al giorno. (John Steinbeck)
ricevere lezioni di vita e di consumo critico da chi due giorni fa se la prendeva con la burocrazia che gli ha messo i bastoni tra le ruote rispetto ad un mega pregetto GDO non ha prezzo. una filera stratosferica a chilometraggio illimitato.
@daniele, vatti a piazzare davanti alla televisione: ci sono programmi tagliati addosso a persone come te, specialmente il pomeriggio. lì troverai nomi, cognomi, e perfino amanti segreti. un chiacchericcio da portineria che sicuramente apprezzerai
Altri due commenti e superiamo anche un post morbosetto 🙂
@daniele
La privacy c’entra ben poco, ne faccio più un fatto di garbo; se “Stalker” ha ritenuto di rivelare il proprio nome una volta, vuol dire che lo desiderava fare “una” volta e non due e comunque in quel preciso momento e contesto e non in altri…
Oltretutto il mio richiamo era più che altro per sottolineare l’inutilità della polemica, così come quella dell’uso o meno del proprio nome invece che di un nickname…
Si possono dire cose intelligenti e garbate con un nick e scempiaggini in modo indisponente firmandosi con nome e cognome…
tiè, te ne lascio un altro, così stasera vai a dormire contento e non frigni.
F.to
Elinor Ostrom
[e questa bella firma te la puoi ficcare su nel curricula, che ai bei nomi ci tieni….]
con tutto il rispetto per una gran donna come la Ostrom, sia chiaro.
se e vero che siamo quello che mangiamo
mi pare che qui
qualcuno ha mangiato troppa zucca……
“L’uomo è poco se stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera e vi dirà la verità.” (Oscar Wilde)
Dobbiamo raggiungere quota 107: dai Gigi, puoi farcela! 🙂
Dimenticavo: la prova che Gigi & C. servano a mantenere alta la visibilità dei miei post sta nel fatto che non intervengono ad attaccarmi quando commento post altrui per non rendere vana la loro fatica 🙂
in Gigi we trust
Siamo fermi a 91 sulla distanza mobile dei 30 gg. Gigi accusa qualche cenno di stanchezza: urge intervento della coprotagonista del tandem 🙂
Ho rimosso diversi commenti fuori tema e poco rispettosi e continuerò così finché non riterrete di seguire le indicazioni del moderatore. Grazie e saluti.
Non riesco a ricordare un nome di un’arancia “tarocco”. Negli anni ’70/’80 in una frutteria di Palermo acquistai delle arance che il negoziante, alla mia richiesta se avesse le arance tarocco, mi indicò quelle che erano in esposizione ma con un diverso nome (mi sembra iniziasse con la D) che, comunque, erano tarocco. Ed erano buonissime veramente. Qualcuno, magari palermitano, mi sa togliere questa curiosità ?