C’è un grande prato verde (VII aggiornamento)
Un’immagine vale più di mille parole. Ecco il rendering che rappresenta come sarà l’area alla prossima apertura del 2012.
I lavori in corso, iniziati meno di un mese fa, sono frutto soprattutto di buona volontà da parte di cittadini ed istituzioni, volontariato, oculata gestione dei pochissimi fondi disponibili, inaspettato attivismo da parte del corpo forestale guidato dal comandante Tolomeo.
Un bel modello io credo per porre il primo mattone di una Palermo nuova e diversa.
Il rendering è di Piero D’Angelo, che lavora al progetto con il prof. Manfredi Leone, che ha coinvolto i suoi studenti in questa magica esperienza.
Venerdì mattina il presidente Lombardo ha effettuato il sopralluogo sull’area.
La regione è il titolare di Fondo Uditore ed è stata la decisione delle presidenza di aprirlo ai cittadini, facendo propria l’istanza sottoscritta da quasi 7000 persone, ad accelerare inaspettatamente l’auspicata apertura.
Il sostegno di tutti è importante. A breve i cittadini che vogliono supportare e sostenere il progetto avranno la possibilità di aderire all’associazione: con la donazione anche di un solo euro sarà possibile contribuire all’apertura di queste visione collettiva.
io direi il primo “tassello” di una Palermo nuova e diversa. di mattoni non se ne può piu. w i parchi!!!
però questo colore rosso non c’entra nulla, non mi piace neanche il capannone (?) rettangolare in alto a sinistra
Una bella storia, sicuramente da ripetere! Bravo Giovanni e grazie!
Non io bravo, ma quella parte della città, composta da tanti giovani e da tante persone di buona volontà che ha preso un’idea e l’ha fatta camminare.
Palermo, come l’italia d’altronde, ha in se le risorse e le energie per ripartire.
certo ci voleva un parco per andare a spasso…
A che serve la donazione in euro dei cittadini all’associazione?
Che ruolo ha l’associazione nel parco?
Se la Regione ha deciso l’apertura al pubblico, non dovrebbe automaticamente essa stessa pensare ai costi per mantenere in efficienza il parco?
Ma cos’è quella vasca rossa, nel rendering? Una gebbia? Un laghetto? Posso modestamente consigliare di NON costruire fontane, laghetti o altro che contenga acqua (destinate nel migliore dei casi a fare la fine della fontana di via magliocco, che pure è in pieno centro cittadino!).
Bravo Giovanni per aver seminato un seme potente e fecondo che è germogliato grazie alla sensibilità e passione di migliaia di cittadini visionari e responsabili. Complimenti a Manfredi Leone e Giuseppe Barbera per il prezioso lavoro.
A tutti noi adesso il compito di accudire, proteggere e coltivare questo meraviglioso progetto perché sia capace di attivarne altri.
Un bell’esempio di Urbanistica 2.0.
Un caro abbraccio
Da quello che sento in giro il pericolo cementificazione si potrebbe spostare a Fondo Luparello. Notizie in tal senso?
Se verrà veramente così avremo finalmente un parco “europeo”, sperando che non venga vandalizzato in poco tempo.
Spero però si ricordino che in una città come Palermo le panchine vanno messe all’ombra! =D Non siamo a Londra dove si va alla ricerca del sole.
Gran bella cosa..!
2012? vedremo..
Sicuramente sarà difficile forse impossibile far sloggiare quei cartelloni pubblicitari lungo il confine di piazza Einstein.
belli i parchi e…belli i mattoni, se utilizzati con buon senso.
Palermo ( vedi nel rendering lo squallore dell’edilizia circostante) non ha solo bisogno di nuovi parchi, ma anche di nuova architettura e nuova urbanistica.
La circonvallazione andrebbe rivista, anche con l’inserimento di volumi edilizi di qualità, ma questo a Palermo è un argomento tabù.
Bravo Giovanni, bravo perché hai messo in atto un pensiero vero e creativo. Hai avuto il coraggio di crederci e così altri lo hanno fatto con te. Siamo sempre alle solite c’è chi fa e chi sa solo lamentarsi e dubitare. Penso che questa volta vinca di fa, chi dubita e si lamenta guarderà con invidia e dirà “io l’avrei fatto meglio”. Io per una mano non vedo l’ora di portarci mia figlia e so che sarà presto e finalmente potrò raccontarle una favola vera. Grazie
@callea
“Un’immagine vale più di mille parole. Ecco il rendering che rappresenta come sarà l’area alla prossima apertura del 2012.”
eh no mio caro! a fare un rendering son buoni tutti.
un immagine che ormai sa fare anche un ragazzino (un rendering) non vale più di mille parole, altrimenti sembra di giocare a qundo giocavano a farmaville su fecebook.
quando quel rendering sarà realtà potremo parlare di fatti…foto in essere e in divenire
(tra l’altro quel rendering è pure bruttarello, potete fare di meglio)
*un’immagine
Stalker avessi fatto tu un pelo di ciò che ha fatto Giovanni a Palermo…nella sua concretezza ci credo.
non lo metto in dubbio, quindi curate la comunicazione, che quel rendering grida vendetta….e sempre di rendering trattasi….sai quanti ne ho visti, di rendering….
Aspetto di vedere i tuoi rendering nati da tue idee. Lamentarsi e criticare aspettando come cecchini alla finestra ha un costo cognitivo molto basso…fare è molto diverso…impegnati un po’, anche in una comunicazione costruttiva, e ne riparliamo. 🙂
poi vabbè, se perfino lombardo….vuol dire che la cosa è seria e si farà!
hai ragione tony, sto veramente perdendo tempo a commentare qui. se vuoi uno straccio di rendering professionali, sia pure in altro ambito, la mia mail ce l’hai, e sarà mia premura mandarteli.
Così mi piaci. Poi ti farò avere un commento ma non distruttivo. A presto!
Vi invito a rimanere in tema e vi ricordo che questa non è una chat. Grazie.
@the.byfolk
i cartelli devono andare via. stanno dannegiado il muro di cinta. non sarà semplice. ma è necessario. un passo per volta.
Un elefante si mangia a piccoli morsi. un rendering è il primo passo, e l’immancabile polemica sterile di stalker il secondo. finora tutto in ordine 🙂
@antonello
Il progetto è un progetto collettivo. non dobbiamo demandarne la realizzazione. la regione ha aperto l’area e trovato 100.000 euro. è già tanto. i ragazzi di architettura lavorano da un mese al progetto gratuitamente. più noi ci faremo carico anche simbolicamente della realizzazione maggiore sarà il senso di appartenenza, ed il diritto d’uso sull’area. dobbiamo ricostruire una presenza civica. ed il primo modo è riprenderci il diritto di cittadinanza spendendo un euro per uno scivolo o un’altalena. se dopo poco più di un anno dal lancio dell’idea, siamo in fase operativa è perché nessuno ha demandato ad altri nulla, ma ciascuno di quelli che hanno collaborato (istituzioni incluse) si è fatto carico del progetto come se dipendesse solo da lui la realizzazione.
Quello che proponiamo non è l’apertura di un parco, ma un cambio di paradigma.
Circa la bellezza del rendering e la presenza della vasca. Va precisato che l’area resterà più o meno come è, sia per i fondi estremamente limitati sia per una scelta di intervento che intende preservare e valorizzare l’esistente ed intervenire poco in attesa di progetti più strutturati, che comunque a mia personale visione dovrebbero essere poco invasivi. Il rendering pertanto riproduce quello che stiamo/stanno già realizzando. Circa la vasca rossa è un pozzo già presente nell’area che sarà colorato solo per trasformarlo da gebbia in arredo.
noi ci faremo carico anche simbolicamente della realizzazione,
Lo capisco simbolicamente ma non praticamente
Potresti essere più chiaro?
Il lavoro di Manfredi Leone e dei ragazzi di architettura ha un significato simbolico oltre che pratico. Senza di loro non si sarebbe fatto nulla. Ma alcontempo dimostra praticamente affezione alla propria città da parte di esperti e giovani.
Se un pezzo di città decide di raccolgiere 10.000 euro ed acquistare uno scivolo ed un’altalena a donazioni di due o cinquanta euro, saàr un intervento pratico, avremo uno scivolo ed un’altalena in più, ma avremo coinvolto nel processo centinaia di persone, che sentiranno proprio quello scivolo, quell’altalena, quel parco… Inoltre dimostreremo capacità orgnaizzativa e buona volontà. e questo non guasta.