Giochi di parole a Palermo
Mi piacciono i giochi di parole. Sfruttare i sinonimi per creare umoristici doppi sensi e ricorrere alle espressioni idiomatiche per comporre frasi surreali, rielaborare i proverbi e i modi di dire, usare con ironia le figure retoriche, anagrammare e deformare le parole, mixare l’italiano con le lingue straniere per ottenere buffi risultati, a me viene spontaneo e soprattutto mi diverte. Le ispirazioni provengono dal quotidiano: quando leggo o chiacchiero con un amico, passeggio per la città, navigo su Internet o ascolto musica, ecco che una parola o una frase, cattura la mia attenzione e la mia mente di default inizia fervidamente a ricamarci sopra, dando vita a bizzarri aforismi. E se durante questo processo entra in gioco l’irrefrenabile fattore “Sivo”, la fantasia e la creatività prendono il volo.
Con l’intento di regalare un sorriso, ho buttato giù undici “massime” sullo sfondo di Palermo (se fossi più modesta forse sarebbero “minime”):
- A Palermo abbiamo rarissimi esemplari di falseapi che volano sui falsifiori per fare del Falsomiele.
- A Palermo i Buddisti vivono allo Zen.
- A Palermo se non sai che pesci pigliare abbiamo un preparatissimo pescivendolo che può consigliarti.
- A Palermo i raccattapalle per comodità vivono a Pallavicino.
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