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  • Totò Cuffaro continua a far parlare di sé

    Totò Cuffaro continua a far parlare di sé. La sua figura nell’immaginario collettivo è ancora viva. È viva tanto in chi lo ama e continua a difenderlo, tanto in chi lo ha condannato e non prova per lui alcuna pietà. C’è chi cerca di esorcizzare la sua presenza, chi la evoca.
    Ultimamente Cuffaro è tornato alla ribalta dopo alcune interviste rilasciate a Sky e alla rivista S. Ed è proprio l’autore dell’intervista pubblicata su S, Riccardo Lo Verso, che con un post su diPalermo riapre il dibattito attorno al Cuffaro detenuto.
    Lo Verso, dopo avere fatto le opportune premesse («Totò Cuffaro è stato condannato per un reato grave. Ancor di più se commesso mentre si ricopre un prestigioso incarico istituzionale»), descrive il detenuto Cuffaro. E conclude:

    «Dovremmo tutti far vista ai detenuti che conosciamo, anche e soprattutto se li abbiamo criticati. Solo mantenendo vivo il rapporto con il mondo da cui sono stati, momentaneamente o per sempre, espulsi potranno fare tesoro degli errori commessi. Solo la presenza che ingigantisce l’assenza di ciò a cui sono stati, giustamente, chiamati a rinunciare può convincere un detenuto ad evitare errori futuri. Almeno questa è l’idea che mi sono fatto».

    Quasi immediata la reazione. A scrivere questa volta è Vincenzo Marannano, cronista del Giornale di Sicilia.

    «Quando si parla di detenuti, da un anno a questa parte, in un modo o nell’altro il pensiero finisce sempre a Totò Cuffaro. E siccome da un po’ di tempo comincio a temere seriamente che dopo la glorificazione possa essere avviato anche un percorso di santificazione, ho deciso (per quello che può valere) di dire anch’io la mia. […] Quindi, per favore, non santificate e non commiserate Cuffaro. Perché sta “semplicemente” pagando il prezzo delle sue azioni scontando una condanna definitiva per avere favorito la mafia. Per avere cioè aiutato un’organizzazione (o membri di un’organizzazione, il che a mio avviso cambia poco) che ha cancellato il futuro di migliaia, forse anche milioni di siciliani. Che condiziona l’economia con le estorsioni e con il controllo degli appalti pubblici e che – non bisogna mai dimenticarlo – si è resa responsabile di atroci ed efferati delitti».

    Qualche settimana prima, anche Siciliainformazioni si era occupata di Totò Cuffaro e della sua apparizione televisiva. In un articolo, non firmato, si legge:

    «Totò Cuffaro rilascia interviste alla televisione ed ai giornali, riceve visite di persone autorevoli, parlamentari di ogni schieramento politico – e di lui hanno scritto firme importanti. Ha perso trenta chili, ma appare in splendida condizione fisica. Ha dismesso alcune sue consuetudini, come baciare coloro che incontra, ma si è conciliato con Rebibbia e lo stato di detenuto. Forse ha trovato se stesso, di sicuro ha trovato le parole giuste per parlare a coloro che stanno fuori. Sembra un film dedicato alla giustizia, ai suoi torti ed alle sue ragioni. Ma il titolo non potrebbe essere che uno: redenzione e comunicazione».

    Nel mese di ottobre è Roberto Puglisi che firma su Live Sicilia un articolo dal titolo: Cuffaro, Cintola, la gente e quelli che rimpiangono. In un passaggio si legge:

    «Ci sono moltissimi siciliani che amano Cuffaro perché lo ritengono il modello ideale. Perché pensano che la politica sia ipocrita – specialmente nella terra nostra – quando promette di curarsi dei destini collettivi. Dunque, fra tanti fasulli mascheroni di benefattori della salute pubblica, altrimenti rapaci, meglio la concretezza del clientelismo che si fa pane e companatico. Meglio l’illusione – sì l’illusione – del rapporto personale col sovrano. Meglio stare accucciati ai piedi del trono. A seguire, ci sono i siciliani “liberi” che condannerebbero in ogni dove un simile atteggiamento. Ma lo perseguono senza rossore nel convento della propria coscienza. Ecco perché Cuffaro piace agli uni e affascina, in segreto, gli altri».

    Ospiti
  • 10 commenti a “Totò Cuffaro continua a far parlare di sé”

    1. Non sarebbe più utile parlare del patrimonio di Cuffaro prima dell’ascesa in politica confrontando con quello successivo per verificare se l’incremento è frutto di corruzione e di scambio ai danni dei siciliani?

    2. I siciliani hanno quello che meritano…
      (a parte l’assistenzialismo di molti; quello non lo meriterebbero)…
      Da leggere a tutte le latitudini, compresi: pure la stampa che fa notizia e vendita – col pietismo anche – grazie a gente che rovina la Sicilia… ed evidentemente il popolo che legittima certe mentalità e certa pseudo-politica… E’ pure vero che la strada per la vera evoluzione è lunga; e ciò che qui ha interesse visto da altre prospettive è teatro dell’assurdo in certi casi, vita parallela e paradossale in altri, vita interpretata al contrario in altri casi (e ci vuole “talento”, o “coraggio”, o incoscienza per farlo, cioè interpretare la vita al contrario… nemmeno un grande scenarista e un grande regista riuniti arriverebbero a tanto). Ed io mi chiedo spesso, quando sono nella mia città, se è tutto vero o se sto sognando.
      Chi rovina la Sicilia merita di marcire in galera nell’oblio, e non essere usato, addirittura, come oggetto per business mediatico avvolto da finto sentimentalismo melenso, anzi, i reati di mafia sono atti di guerra dichiarata alla Sicilia e come atti di guerra andrebbero combattuti e puniti, invece c’è troppa gente che invasa da buonismo puerile vuole combattere coi fiori.

    3. In guerra,vige la pena di morte.

    4. In guerra,vige la pena di morte.Ci sono esseri immondi che hanno rovinato famiglie è ancora si continua con il sistema del malaffare.questi esserini si devono rinchiudere nelle galere e buttare le chiavi, rovinano il mondo.

    5. A me non affascina. Anzi. Continua a farmi schifo.

    6. YXZ se lo facessero per tutti i reati di mafia (pizzo e droga compresi ovviamente) forse molti ci penserebbero e non li farebbero i mafiosi e i picciotti.

    7. XYZ

    8. c’è uno slogan che abbiamo urlato davanti la questura quando hanno catturato i capi della mafia, ” la sicilia quella vera siamo noi!”
      Cuffaro ha fatto parte dell’esercito mafioso, non provo pena per la sua detenzione, ma soddisfazione perchè almeno in questo caso, è stato accertato il suo”essere mafioso”.
      Sorrido, sperando che anche altri politici e non solo, vadano a fargli compagnia.
      è mafia, tutto il resto è solo retorica.

    9. Sono disgustato quando vedo che tanti continuano a prosternarsi di fronte a Totò, un DELINQUENTE, un MAFIOSO e uno che ha osato insultare pubblicamente Giovanni Falcone. I siciliani si meritano la mafia e la classe dirigente mafiosa. Ho sentito tanti siciliani andare alle manifestazioni dell’antimafia e poi andare a chiedere i favori allo zio Totò. “Totò Cuffaro unn’è mafiusu, bravu cristianu è! Attrovò travagghiu a tanti cristiani!”
      http://www.youtube.com/watch?v=F5MZmJLMQ9Y

    10. sapete quali sono i tempi di intervento di una visita geriatrica e/o specialistica domiciliare per una persona ultranovantenne,
      non autosufficiente,dimessa da una struttura
      ospedaliera pubblica a seguito di incidente e risorso a pronto soccorso?
      Ben 30 giorni ,sulla carta.
      Questo e’ il tipo di sanita` lasciatoci in eredita` .

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