Palermo è “profumiera”
Da un po’ di anni a questa parte progetto una mia migrazione post-laurea all’estero, nello specifico in terra teutone, stanco di tutto ciò che di negativo mi circonda in questa città e ammaliato da quanto bene funzionino le cose appena varcato il confine. Questa scelta non è comunque scevra da pensieri e ragionamenti continui a riguardo. Infatti, nonostante tutte le cose tremende che si vedono in città, c’è sempre un qualcosa di fondo che mi tiene legato ad essa.
Io credo che a tutti gli uomini (sicuramente anche alle donne capitano cose di questo tipo, ma non essendo “del settore” mi limiterò a parlare al maschile – non me ne vogliano gli esponenti del gentil sesso che leggeranno questo post -) sia capitato di innamorarsi di una donna sbagliata nella propria vita. Una di quelle che sai che non è per te, sai che siete troppo diversi, sai che lei non ti caga di “sgricio”, ma tu la ami e non “ci può” niente. Gli amici te lo dicono «Compa’ levaci mano! Minchia sono anni che le vai dietro, basta!», ma tu non hai orecchie per intendere, «d’un lato ti trasi e di l’avutru ti niesci». «Compà ma quante volte ti deve fare stare male? Esci, futtitinni, minchia ma lo sai femmine quante ce ne sono?» ma tu niente. Le altre donne le vedi, qualcuna ti piace pure, ma poi la sera, quando vai a dormire, la mente ritorna sempre a Lei. Ecco io credo di aver capito che Palermo rappresenti per me esattamente questo. Una donna bellissima, profumata, con un fisico mozzafiato, una voce assolutamente riconoscibile tra mille ed un sapore che, una volta assaggiato, ti impedirà di provare la stessa sensazione nel baciare un’altra donna.
I profumi sono quelli della cucina da strada, del pesce fresco, degli agrumi nei mercati storici e dell’erba bagnata di monte Pellegrino; il fisico è quello del profilo dello stesso monte, delle pareti da arrampicata, del mare che si vede da buona parte della zona nord della città, della Cattedrale, di piazza Pretoria; la voce è quella dei bambini che urlano appena suona la campanella di scuola, quella degli “abbanniatori”, primo fra tutti lo “sfincionaro”; e il sapore, non c’è neanche bisogno di esplicitarlo, quello di tutte le “liccumarìe” cittadine: cassate, cannoli, panelle, crocchè, arancine, sfincione e si potrebbe continuare forse per altri tre post.
Ma d’altro canto Palermo è certamente la più grande “profumiera” da me conosciuta.
Maestra nell’illuderti, nel farti pensare che stavolta cambierà e che finalmente sei riuscito ad ottenere da lei quello che vuoi, per poi rivelarsi la solita puttana di sempre. Vieni a scoprire che in realtà lei le sue bellezze le dà a gente che non le merita e che affida le sue piazze e le sue strade a loschi individui con fischietto e cappellino; si fa accostare e comandare da gente che la tratta malissimo rispetto a come l’avresti trattata tu, gente che non le dà le dovute attenzioni, non la valorizza e fa sì che lei sia trasandata e talvolta inguardabile.
Ma ahimé sono pochissimi quelli che riescono ad evitare che ciò accada conquistando una donna con queste premesse, e spesso comunque poi le cose non vanno bene. Invece, purtroppo, molto più frequente è l’eventualità in cui, nel corso degli anni, ci si scorda sentimentalmente di lei. Si smette prima di parlarne, poi di nominarla e poi persino di dedicarle anche solo un pensiero, ma non per sofferenza, ma proprio perché finalmente capisci che avevano ragione i tuoi amici.
Tutto ciò va avanti così fino a quando, dopo anni, la rincontri per strada, ormai ben lontana dalla bellezza e dall’irraggiungibilità che rappresentava per te un tempo, e non puoi fare a meno di chiederti cosa sareste stati voi due se le vostre strade non si fossero mai divise.
Tanto, per quanto tu ci possa provare, questa donna di nome Palermo non la dimenticherai mai. Ad ogni modo, un chiodo-scaccia-chiodo in alcuni periodi ha una sua utilità e, a volte, guardare le cose da lontano fa sì che vengano viste con maggiore chiarezza… Buona strada! 🙂
Vicè, cù n’esce arrinesce! Quando vedrai come si vive all’estero ti renderai davvero conto di che cloaca sia palermo e di come si meriti solo la mafia. L’unica cosa che potrebbe risanare palermo a questo punto è una passata di napalm misto a Baygon e fosforo bianco!
Estero si, Italia no. Le altre città d’Italia valgono Palermo, nell’accezione negativa ovviamente.
Gran bella metafora, complimenti. La strafiga che, anziché stare con te, si accompagna ad una serie di pinnoloni di turno… e c’è di peggio: malgrado sia una donna che si cura meno di tante altre, resta sempre la più bella ed affascinante. E te lo dice uno che ha distolto lo sguardo tante volte, per farsi accogliere fra le braccia di molte altre, anche straniere. E la conclusione è che Palermo è sì una donna, ma non si presta ad essere una moglie. Palermo è l’amante perfetta.
minchia compà ma vuoi mettere pane e panelle in piazza a mondello a gennaio col sole quando l’intera europa schiatta dal freddo ……..se poi trovi la macchina rigata dal parcheggiatore a cui non hai voluto offrire il caffè…… vabbè, se ti passa accanto il rizzaro che va a vuotare la munnizza in pieno giorno nei cassonetti stracolmi in piena piazza, e che ci fa…..ma che dici che il panellaro ha chiuso ????? minchia meno male che almeno zamparini ha messo in campo una squadra troppo corna dure che ‘ci’ ha scassato le corna ai milanesi.
Caro Vicenzo, concordo su tante cose. Il problema da maiali, ehm volevo dire da porci, è se davvero siamo innamorati di questa stronza e profumiera che tanto ci fa soffrire oppure siamo incoscientemente vittime di una sorta di sindrome di stoccolma? Direi che non fa comunque male sciacquarsi il cervello per un periodo all’estero per rispondere meglio a questa domanda. Ciao cucì!
Quoto Laydo! Che sconforto ogni volta tornare a Palermo!
Vincenzo, ma sei sicuro che è profumata?
Cu tutta a munnizza in giro?
Mi sa tanto che ti serve un otorinolaringoiatra, ma di quelli bravi. 😉
Poetica e bella riflessione…Chi ha vissuto all’estero per almeno un anno sa bene che troverà un mondo dove tutto funziona, meritocratico e sicuramente più pulito.
Ma siccome l’amore per una donna, così come quello per la propria terra, non è affatto razionale, allora sono d’accordo con Vincenzo. Gli odori, i colori e le voci della propria infanzia e in una terra un po “primitiva” possono valere anche l’efficienza, le prospettive di carriera e la perfezione di altre terre.
è proprio la fatidica domanda finale che per moltissimo tempo mi ha rincorsa…bhè la risposta è che ho scelto di vivere con lei!
come in amore, visto la tua azzeccatissima metafora, si fanno compremessi e dell altra persona devi accettare pregi e difetti..e Palermo è un po cosi… tutto poi,nella vita è questione di scelte!
Noi palermitani o vittimisti o rassegnati, ma forse non è sempre stato così. Leggete cosa scrivevano neanche troppo tempo fa Marx ed Engels su noi siciliani. http://messinesitudine.blogspot.com/2009/08/un-estratto-sulla-storia-della-sicilia.html
Vi ci rivedete?
Credo che tu abbia descritto alla perfezione quello che provo per Palermo, anche se sono del gentil sesso! E’ amore? Io credo di sì, ma è anche un amore malato, che non ci porterà mai da nessuna parte… vivere senza di lei o morire con lei?
Laydo ti invito a essere rispettoso nei tuoi commenti. Grazie.
Scusa, cosa ho detto di irrispettoso? Non ho insultato nessuno, anzi ho incoraggiato l’autore del post nelle sue scelte!
Laydo non fare il finto tonto e rispetta i ruoli se vuoi commentare. Rivolgerti a me qui è fuori tema, se vuoi possiamo continuare la discussione per e-mail. Saluti.
UNA GIORNATA DI FESTA
Leggo di continuo lamentele su Palermo, la città dove sono nata e vissuta per 46 anni.
Vi descrivo una bella giornata primaverile, cielo azzurro, sole splendente, il profumo
del mare che ti inebria.
In via Libertà si dà inizio alla festa dei fiori, sfilano carrozze e camion ricoperti di fiori
con a bordo dei giovani che indossano costumi di fiori e che lanciano fiori sugli
spettatori emanando così nell’aria, un profumo di zaghera e gelsomino .
Si respirava aria pulita, si vedeva la gente che apprezzava questo clima di festa, con
rispetto dell’ambiente e del senso civico (ordine,pulizia,dignità e semplicità).
Io ho vissuto per davvero tutto questo e adesso mi chiedo se, altri bimbi possano
provare le sensazioni che tuttora mi porto dentro.
Comunque auguro loro che, Palermo ritorni la bella e splendente città che ricordo.
Anna CONTI
Adesso palermo puzza.I politici Puzzano.
PALERMO
Palermo è come una bellissima donna Violentata, continuamente Maltrattata.
Sicula Palermo, formosa, con le tue montagne che d’estate Ti infiammano, Solare ma bruci dentro di RABBIA.
Splendente e azzurra come il tuo mare.
La guerra tante ferite Ti ha lasciato, nessuno dei tuoi ominicchi li ha curate.
Le tue culture vogliono annientare, tu Palermo alza la testa e fatti RISPETTARE.
L’Aquila del malaffare è sempre in agguato pronta a sopraffarti.
Arriva un sindaco e Ti vorrebbe cambiare, Ti rimette il vestito nuovo, tinge i Tuoi capelli bianchi per poi trascurarti lasciandoti sporca , scolorita e lacerata.
Adesso sei vecchia e stanca … ma i giovani Onesti e forti non vogliono abbandonarti, lottano per risanare le ferite del Tuo corpo, Curarti, Rispettarti, amarti per L’ ETERNITA’.
Anna CONTI
Faccio anche io parte di quelli che, laureati, hanno scelto di partire. Per me è Philadelphia, Usa, tutto un altro mondo, distante da casa, costumi e cibo diversi, amici e famiglia lontani. Eppure, per quanto un pezzo di cuore rimarrà sempre a Palermo, sarà sempre accompagnato da rabbia, tristezza, insicurezza…insomma, si rimane sempre incompleti. Facendo qualche conto, è bello perdersi nei profumi, nelle voci, nelle immagini di Palermo, sarà sempre amore, ma, secondo me, arriva una fase della vita in cui all’estetica si deve preferire la vita concreta:lavoro, sposarsi, farsi una famiglia, fare dei figli, comprarsi una casa, insomma, cominciare a costruirsi un fututo più stabile, come il costruire una casa. Le fondamenta me le ha date Palermo, l’Italia; ora le porto in giro e le pianterò in un’altra nazione, che mi offra attorno un’altra società. Credo che in tutti noi comunque, e ancora di più in chi fa un forte sacrificio ed emigra, rimarrà una flebile speranza che chi rimane possa dare il suo contributo e prima o poi restituirci una Palermo “sposa ideale”. Noi saremo già sposati e con una famiglia, ma sono sicuro che ci darà pace e felicità essere accolti fra le braccia di una Palermo diversa.
Mi rizzàru i carni…. hai abbozzato un profilo dai tratti molto belli.. palermo è una femme fatale… è proprio così… ma ricorda che ogni donna ha un “punto debole”… noi -che siamo coloro che amano questa donna- abbiamo l’obbligo morale e civile di conquistarla… di riuscire a conquistarla e non permettere che continui a cadere…
La speranza è l’ultima a morire…. e l’amore si attacca alla speranza…
Speriamo che il voto di domani sia il primo atto di un nuovo amore.
Davide
Bei discorsi belle riflessioni tanta verità ……. Ma comunque tutto il mondo e’ paese in ogni posto ci sono dei problemi e delle cose che non vanno dove più e dove meno gravi ci sono ovunque e chi ascolta i telegiornali ogni giorno sa Cosa voglio dire ….. Quante volte avete sentito dire che in una città americana un ragazzo depresso o schizzato e’ andato a scuola ed ha sparato a tutta la classe be’ sinceramente preferisco un po’ di munnizza e il posteggiatore che mi chiede un euro o il proprietario della discoteca che non mi fa lo scontrino che pensare mio figlio che può essere ucciso da un cretino che si sveglia con la sindrome di Rambo ho citato l’America ma di ogni posto del mondo potrei citare una cosa terribile che succede anche io avvolte vorrei scappare via da questa donna ammaliatrice che mi seduce e mi tradisce a suo piacimento ma alla fine secondo me la donna perfetta non esiste la donna perfetta e’ quella che ami e quella di cui accetti i pregi ma sopratutto i difetti cerchi di cambiarla di migliorarla magari ci riesci ma magari no ma comunque tu la ami e il vero amore e’ incondizionato non ti interessa se e’ bella o se e’ brutta e la donna che ami e per lei faresti la qualsiasi…….la verità e che l’erba del vicino e’ sempre pi verde o come dice un vecchio amico ti sballa di più ……..;-)
I love Palermo……
Calzantissima la metafora di Palermo profumiera.
Vivo all’estero da anni, non per scelta mia ma perché non volevo marcire in una città che non dà nulla, dove solo chi è ricco e/o raccomandato può fare quello che vuole, indipendentemente dai meriti, come peraltro avviene anche nel resto d’Italia.
Quanto al commento di Henry Fotter, liberissimo chi vuole di non partire, ma l’argomentazione non regge: la munnizza e il posteggiatore abusivo non sono una consolazione, anzi un motivo di indignazione.
E non è che il pazzo che spara all’impazzata (come se questo non possa accadere anche da noi) sia peggiore dei mafiosi o di altri mentecatti… Follia e brutalità esistono dappertutto: penso ai genitori della piccola Maricò Mazzola (morta dopo lunghe sevizie a soli tre anni, nel 1987); agli stupratori che la fanno franca perché la vittima non osa denunciare o, peggio, perché nonostante le denunce vengono protetti da qualcuno; ai seviziatori di animali randagi e a chi lucra su cardellini accecati e lotte di cani… Sono giusto degli esempi.
Chi lascia Palermo per necessità la ama tanto quanto (e a volte anche di più) di chi rimane.
La Palermo, pazza, profumiera, sporca, incivile e puttana……. SIAMO NOI!!!!