Quale politico avrebbe avuto l’onestà intellettuale, il senso di responsabilità e la lungimiranza da buon padre di famiglia per rinunciare ad un evento come le Olimpiadi? Nessuno. Infatti la decisione è stata presa da un “tecnico” come Monti, forte della consapevolezza che questo genere di eventi è stato all’origine, nel 2004, dei problemi odierni che affliggono la Grecia e che, come una mai sconfessata tradizione italiana dimostra, numeri alla mano, tale genere di eventi è sempre costato alla collettività molto più di quanto fosse stato preventivato: meglio rinunciare quindi alla retorica dell’occasione di sviluppo cara al partito trasversale della spesa pubblica e alle sue inconfessabili cricche.
Anche i sogni dei più accreditati candidati sindaci, così pieni di toccanti slanci d’amore per la città, devono prendere atto della realtà: il Comune di Palermo, tra debiti propri e delle sue controllate, è quasi sicuramente in una situazione di dissesto finanziario. Inutile girare intorno al problema: meglio pretendere i numeri veri e crudi e intervenire subito, senza perdere altro tempo prezioso in “ludi cartacei” (la sprezzante definizione mussoliniana delle consultazioni elettorali che mi torna in mente ogni volta che, in prossimità delle elezioni, sento chiedere come se si trattasse di una gara: «Tu chi porti?»). Continua »
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