Primarie e veleni: Cracolici contro la Borsellino, Faraone contro il Pd
Continuano le fibrillazioni all’interno del centrosinistra palermitano in vista delle primarie del 4 marzo.
Il deputato regionale del Partito Democratico Antonello Cracolici, che sostiene Fabrizio Ferrandelli, ha attaccato Rita Borsellino, candidata dell’area del Pd facente riferimento a Giuseppe Lupo, con un post sul tema della mozione di sfiducia a Totò Cuffaro contestandole che non sarebbe vero che lei si batté per la firma da parte dei Democratici di Sinistra.
Davide Faraone è tornato sulla questione del presunto finanziamento del partito per le primarie a Rita Borsellino mostrando un’e-mail spedita dalla tesoreria nazionale del Partito Democratico con l’ordinativo di affissioni a favore di Rita Borsellino. Faraone ha parlato di finanziamenti per circa 40 mila euro e di un bonifico già eseguito per 14 mila euro a favore della società Space s.r.l. per spazi di affissione. Faraone ha dichiarato: «Chiedo le dimissioni del tesoriere nazionale Antonio Misiani, che è colui che ha fatto il versamento e che su questo ieri ha palesemente mentito, e chiedo a Bersani di intervenire immediatamente. […] Se il segretario del partito non interviene, significa che lui stesso è colui che ha autorizzato questa ingerenza che altera le regole delle primarie e rischia di distorcerne il risultato. […] La cosa grave e inaccettabile è che i soldi del finanziamento pubblico, soldi dei contribuenti, anche palermitani, siano usati a favore di un solo candidato, per giunta neppure iscritto al partito. Questa è una vera porcheria. Rita Borsellino, che stimo e ritengo persona corretta, non può più a questo punto raccontarci la storiella del “candidato della società civile”».
La Borsellino ha smentito di avere ricevuto soldi dal Pd.
AGGIORNAMENTO: il tesoriere Misiani ha ribadito che non ci sono stati né ci saranno finanziamenti a singoli candidati alle primarie.
Considerate condizioni in cui si trova il comune di Palermo è opportuno far di tutto per perderle, le elezioni
Una sola parola VERGOGNA!!! dopo lo sfascio di Palermo ad opera dei lecchini dello psiconano, il PD doveva compatto rispondere con un programma serio con uomini e/o donne serie perchè serio e drammatico è oòl momento, invece assistiamo a ignobili beghe per il potere. La segreteria Nazionale avrebbe fatto bene ad azzerare i vertici del PD regionale da troppo tempo coinvolta in inciuci ed alleanze improbabili. Sic!!! se il PDL dopo l’esperienza Cammarata non aveva alcuna speranza, questi 4 dilettanti ne stanno dando più di una. Che Dio ci assista.
il DIVIDE ET IMPERA funziona sempre.
Hidalgo, condivido, é sempre efficacissimo.
Ma anche l’autolesionismo della sinistra non lo é meno.
Ma perché vincere le elezioni? Perché? Nel 2014 il Comune si dovrà accollare per legge i debiti delle società partecipate, il dissesto finanziario (fallimento) è molto probabile e con esso il commissariamento, meglio lasciare il cerino in mano a chi ha accatastato la legna in tutti questi anni, no?
ORFANI < Da qualche tempo i giornalisti aprono la posta con un moto d’angoscia. Finiti i tempi in cui i lettori si arrovellavano su destra e sinistra. Ora parlano di licenziamenti, debiti, rese esistenziali. Ieri mi ha scritto un uomo di 56 anni: aveva una moglie, un figlio, una piccola attività e un mutuo in banca. Poi l’azienda è fallita, la moglie lo ha lasciato portandosi via il ragazzino e la banca gli ha messo alle costole un’agenzia di recupero crediti. Non sapendo dove andare, è tornato nel grembo di sua madre, che lo ha ripreso in casa con amore e sofferenza perché non è un figliol prodigo ma uno sconfitto della vita.
Quando avevo l’assolutezza dei vent’anni ero un potenziale ministro tecnico che teorizzava la meritocrazia e disprezzava i mediocri, i pigri, i falliti. Mio padre mi accusava di infondere nelle utopie liberali lo stesso fanatismo che comunisti e fascisti mettevano nelle loro. Mi spiegava che il mondo non è abitato da supereroi, che la maggioranza degli uomini è fragile, poco competitiva ed esposta ai venti del destino, e che una società è tale se riesce a garantire anche a costoro un tenore di vita dignitoso. Lo Stato sociale ha rappresentato la trasposizione pratica del discorso di mio padre. Ne abbiamo abusato con sprechi e ruberie.
Ma quell’obbrobrio di buon cuore ci ha tenuti insieme. Ora che si sta estinguendo sotto il peso del debito, milioni di persone si scoprono sole con le loro debolezze, i loro errori difficilmente rimontabili. Non saranno le sferzate di qualche ministro a riscattarle, ma una politica economica che riparta da quel che abbiamo perduto: l’umanità.
Massimo Gramellini