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martedì 19 nov
  • Meteobilli: mercoledì 22 febbraio

    C’è poco di babbiare. Oggi ve l’avevo detto e che fu? Sguizzera? La cosa è seria: a parti di Taormina deragliò un treno regionale Siracusa Messina perché ci fu una frana. Il macchinista si struppiò un poco e qualche passeggero ci vinni qualche bummuluni. Di poi i sinnaci di Messina, Catania e Siracusa si taliarono nelle facce e poi dissero: senti, non si può sapere mai, metti ca ‘mmatti come a Genova… e così decisero che domani i picciutteddi si stannu a casa perché scuola nisba.
    Tutta la nottata ci passa con gli occhi aperti perche i protettori civili (che quelli incivili fanno un altro mestiere) si scantano che cade tanta acqua che si porta le montagne e che ci sono le frane. La lo sapete com’è il fatto? Che le montagne sono alte ma sono troppo vicine al mare. Così quannu piove e si inchino di acqua, a un certoi punto, tiene, tiene, tiene e poi zammete si allavanca una carrettata d’acqua ca pigghia velocità e, al passare, si porta la qualsiasi prima di scoppare a mare.
    Ma di dove viene tutta questa acqua? Ebbene carissimi amici, dovete sapere che siamo sotto un vortice ciclonico. Ora fate una cosa, fatevi un cappuccino con la scuma bella assistemata. Quando ci mentete il caffè arriminate col cucchiarino al contrario di come fa il rologio. Come potete vedere si disegna una specie di chiocciolina. Bravi: quello è il vortice ciclonico. C’è tutta una questione tra aria calda e aria fredda, tra alta pressione e bassa pressione. Insomma il fattore è che tutte queste cose si sciarrano e accuminciano a girare come fanno quelli che scendono dalle machine ai semafori perché si vogliono aggaddare. Ma, mentre questi riescono sempre a trovare a qualcuno che ci dice: amunì, finemula, ma picchi v’aviti a cunsumari, nei cieli questi cittadini onesti non ci sono e arta pressione e bassa pressione, friddu e cavuri si sciarrano ra bella e succede un casino.
    Ma che c’entriamo noi col ciclone tropicale? Non è conto che noi siamo tropicali, è giusto? Il mistero è svelato dal fatto che questo ciclone che sta facendo tutto questo danno non è cosa nostra visto che nasciu nall’Africa ma, a un certo punto, ci disse alla famiglia: Mamà, papà io che sono? Africano, ci arrispunnero. E iddu rissi: e che fanno gli africani? E i parenti tutti in coro: emigrano! Come infatti iddu si fici una bella valigia, si purtà qualche bottigghia di acqua e si avventuro. Nonché, verso nni nuatri, si scontrò con un poco di freddo e si misi a rummuliare. Rummuliati oggi, rummuliati rumani fini ca sìaggaddaru e si misiru a firriare facenno la chiocciolina. Ora nella parte di mondo dove ci siamo noi questo cappuccino gira al contrario del rologio. Nella parte di sotto invece gira come il rologio. Perché? Perché ve lo dico io.
    Così come vi dico che domani vi dovete stare a casa. Specialmente se siete a parte di Messina, Catania e Siracusa proprio dovete evitare di uscire. Niente scuola, mangiate pasta in bianco se non avete fatto la spesa, oppure scongelate quache pezzo di sasizza e la fate con la salsina che viene un sugo di capriccio. Addumate la telemusione e guardatevi un bello film.
    I palermitani non corrono rischi ma il malotempo c’è tanto che a Ganci e a Geraci Siculo hanno rinviato il carnevale. Dice che con questo tempo c’è poco di ririri. Forse hanno ragione, forse. Ma state tutti tranquilli, io Meteobilli, vi prometto che venerdì aggiorna il tempo e che avremo un uichend col sole e temperature che, forse, arriveranno pure a 18 gradi. Alla faccia del ciclone che magari ce lo mandiamo lassopra .

    Palermo
  • Un commento a “Meteobilli: mercoledì 22 febbraio”

    1. La spiegazione della nascita dei cicloni farebbe arrossire un professore di fisica dell’atmosfera… magnifico!

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