La mia non è stata una candidatura scelta dalle segreterie dei partiti, ma voluta dal basso, dalla società civile. Il mio impegno politico nasce proprio dal sociale. Ho trascorso gli ultimi dieci anni della mia vita con i palermitani, per le strade, sostenendo battaglie per il riconoscimento di diritti civili e sociali. Ed è stata l’impossibilità di comunicazione tra i due mondi, quello sociale e quello politico, a spingermi a candidarmi, la prima volta, nel 2007, per combattere un sistema arruginito, dal suo interno, minarne la basi per ridare dignità alla mia città.
Negli ultimi anni ho notato un maggiore coinvolgimento dei cittadini, soprattutto invogliati dalla possibilità di partecipare direttamente alla gestione della cosa pubblica. La città è ridotta in questo stato proprio per dieci anni di non amministrazione. Non è più il tempo dell’indifferenza, ma è arrivato il momento di alzarsi le maniche e lavorare. Ogni cittadino può e deve contribuire a trasformare Palermo. E la partecipazione di migliaia di palermitani ai vari incontri organizzati in queste settimane ne sono la prova. Sono i costruttori di futuro, quelli che credono nel cambiamento e vogliono farne parte. Continua »
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