“Breve storia della Sicilia” di Amelia Crisantino
Ma cosa unisce le vicende dell’ex presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, che si incontra in un retrobottega di Bagheria con l’imprenditore della sanità Michele Aiello, con le guerre puniche? O ancora, cosa unisce macchine belliche di Archimede, che tenevano lontane le navi romane, con la trappola dell’Autonomia che scatta sotto i Borbone all’inizio del XIX secolo?? Cosa ha trasformato la Sicilia nel regno dell’usurpazione e dell’opacità, in mano a chi vuole mantenerla semp re uguale ase stessa? Il processo che ci ha portato a questo è spiegabile, è un’epopea di avvenimenti scritti in maniera precisa, lieve, financo gobile (sì, godibile è il termine giusto) da Amelia Crisantino. I buoni libri fanno venire voglia di parlarne ed è questo il caso, anche se Amelia è mia amica e lo dichiaro fin da subito.
Forse di saggi intitolati Breve storia della Sicilia, ce ne sono stati altri. Ma nessuno è come questo veloce excursus, che offre un punto di vista nuovo e diverso da quello giustificatorio col quale siamo abituati a misurarci: ovvero noi siciliani siamo così a seguito di colonizzazioni, usurpazioni, ingiustizie perpetratati ai nostri danni da popoli lontani e vicini. Essendo, i luoghi, la summa dei loro abitanti, i siciliani sono chiamati a raccontare l’Isola attraverso la loro azioni. Cosa hanno fatto? Nel bene e nel male? Noi e le nostre sbandierate, a torto e ragione, origini greche, arabe o normanne? Amelia Crisantino, ama la storia della Sicilia, la ama davvero, e riesce a farla amare anche al lettore, perché non si può amare davvero qualcosa o qualcuno se non lo si conosce a fondo. Ha già pubblicato diversi libri e da molti anni collabora all’edizione palermitana di «Repubblica» (da lì l’ho conosciuta, e apprezzata), utilizza una scrittura chiara e coinvolgente per restituire agli altari della cronaca vicende meno note, senza chiamare in causa privilegi, di solito pretesi in nome della nostra grandezza, massacrata dalla sofferenza, una richiesta continua di favori che ci si è ritorta contro. Si legge nell’introduzione di Orazio Cancila una riflessione sul sicilianismo, ovvero il miscuglio di vittimismo-permalosità-frustrazione che ci contraddistingue, per concludere che “Amelia Crisantino ha il merito di mostrare con chiarezza quanta malafede alberghi nel sicilianismo, in quello passato e nelle sue più recenti interpretazioni (…)”. È un libro che scioglie molti dubbi e altrettanti ne fa sorgere. Per non affidarsi ai luoghi comuni e conoscere meglio il nostro passato.
Amelia Crisantino, Breve storia della Sicilia, Di Girolamo (pocket) euro 12,90.
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