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venerdì 20 dic
  • Meteobilli: martedì 13 marzo

    U friddu decise di chiedere la residenza a Palermo. Così si appresentò nella delegazione comunale di Cortina da un pezzo e ci disse: buongiorno, vorrei fare una carriatina a Palermo e vorrei prendere la residenza così non mi ammartucano con le tasse che qua pareva un paraddiso ma ultimamente la Finanza ci venne a rompere tutto il padre dei picciriddi. Così io me ne vado per un poco agghiri a Palermo. L’impiato ci disse: guardi spicciamoci perché ora io smonto e devo andarmi a prendere u porsc. Ma no perché è u miu. Solo che il Commendatore me lo intestò a me così non ci risulta a lui quando la Finanza lo va a cercare. A me chi mi deve venire a cercare? Sti vrachi?
    Detto fatto e u friddu si appresentò a Palermo e, per farci sfreggio, va caminando strate strate anche se nel cielo c’è il sole. Ora vi dico che domani il sole c’è anche se disturbato da un poco di nuvole ma senza alcuna intenzione di fare questioni. Quindi una giornata bella ma con la gran camorria del freddo. Per fortuna ci sarà meno vento. Succcesse questo. Quando il freddo si appresentò dalle parti nostre, il vento ci dissi: freddo, ma che bella sorpresa? Iucamo a ammuttari? E si misiru a fari che il vento ammuttava il freddo e c’era il fattore del windchill ca il freddo ventoso pare più freddo. Ma a un certo punto il vento ci disse al freddo: ora mi devi ammuttare tu a me. Dovete sapere che quando è il freddo che ammutta il vento questo succede perché l’aria fredda è più leggia di quella umita e nel cancia e scancia si creano vortici ca paruni pizziati di strummula. Questo firrio crea vento che gira come al contrario del rologio al punto che a Palermo la simana passata ci fu pure sabbia del deserto portata dalla Tramontana che viene da Nord. Com’è possibile? E’ possibile perché, appunto, il vortice gira e passa da nord fino al deserto e coglie la sabbia, poi se la porta in giro di sud a nord e quando la scende di nuovo è proprio supra a me casa. E cari rina che uno deve fare lavare la macchina un giorno si e un giorno sempre. Viri chi camurria.
    Insommamente, u friddu, come fu come non fu, ci fece la negativa al vento. E iddu si arritirò. Per cui domani poco vento e bello freddo specialmente nelle matinate e nelle siritine. Ma nelle siritine, perone, se ne vanno pure le nuvolette che hanno tampasiato nel cielo per tutta la giornata.
    Come potete capire in questi giorni viene di fare un’affacciata a Ballarò opure al Capo. Allora dovete stare attenti. Frutta potete comprare quello che vi pare tanto sempre di lontano arriva. A parte arance che già però capace che sono seccagne. Verdura a tignitè perché l’acqua è difficile che ci fa male. Per ora vi suggerisco scarola. E se la vedete china di fangu meglio perché vuol dire che la fanghitudine ancora non eppe il tempo di asciucarisi e di cariri quindi il mazzo è fresco. Potete prendere pure qualche zucchina per friggere che poi vi cuntu quali accorgimenti dovete fare. Carne, siamo già a tempo di capretto perché si prepara la Pasqua. Ma io capretto non ne compro: sono contrario alle stragi di questi poveri armaluzzi e non contribuisco. Ma se, niente niente, qualcuno fa il capretto al forno con le patate e mi immita, basta che non mi dice che quello è capretto e mi dice che quello è vitello della Papuasia, io me lo ammucco e faccio finta di niente. Naturalmente non comprate pesce perché l’unico pesce buono è quello che si è pescato propriamente iddu sulu volando di l’acqua fino nei marciapiedi della Villa Giulia, per il grande maroso che c’è stato.

    Palermo
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