Quaderno di Palermo 26
Si sa: la memoria è una funzione dell’essere umano che attiva dei meccanismi non sempre adeguati alla percezione del nostro passato (e scusate se insisto ancora sulla memoria, ma si tratta di un punto stabile e vitale che dà senso al nostro decorso esistenziale e, certo, anche di un’idea mia prevalente, persistente, ricorrente.) Diciamo che la memoria è un’arma a doppio taglio, per non dire che di tagli ne ha almeno quante sono le persone. E poi, come tutti sappiamo, la memoria è piena di trappole, di sabbie mobili, le quali agiscono a seconda sia delle convenienze del momento sia dei rischi che si presentano a vicenda dentro di noi. Infine la memoria può essere vissuta tante volte come un contributo alla libertà, ma poi subito dopo sentita addirittura come una tenace tenaglia. Sì, la memoria è contradittoria di per sé, onnipresente e sfuggevole al tempo stesso, cangiante. Mai la stessa, nonostante le origini da dove proviene siano fisse, immutabili e, per di più, atemporali. Continua »
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