La realtà e i sogni
Facciamo un esperimento di reality check proiettandoci verso il futuro e cercando di lasciarci dietro ciò che vorremmo migliorare della nostra Palermo e della nostra vita.
Scriviamo qual è la nostra condizione attuale e che cosa sogniamo.
Mi chiamo Tony, la realtà è che compirò 36 anni tra poco più di un mese, provo a realizzare le mie idee d’impresa e aiuto persone e imprese a stare al meglio online. Sono tenace fino a diventare testardo, sono a Palermo perché amo la mia terra ma non so per quanto mi ostinerò a sacrificare le possibilità che il mondo offre per un ideale, però sono qui, sorrido e ogni tanto sbotto e dico le cose in maniera diretta pentendomi (quasi mai) e rifacendolo (quasi sempre). Arrivo a fine mese (per ora) e ho difficoltà di riscossione dei crediti (ma riscuoto, per ora).
Cio che sogno è di realizzare il mio capolavoro, che credo non sia ancora emerso e che prova a soffocarmi nel contorcersi della sua potenzialità, di creare circoli virtuosi, reti, giochi a somma non zero, coopetizione, di far tornare a Palermo i palermitani della diaspora per remare insieme, di imparare cose nuove ogni giorno e di girare il mondo: conosco ancora troppo poco. Voglio stimoli e poi ne voglio ancora.
Continuate voi nei commenti, mi va di sentire le vostre storie (realtà/sogni).
Sono Rossella, la realtà è che vivo a 6875 km da Palermo e sono una ricercatrice in erba. Guardo dati e modelli matematici e leggo articoli scientifici nella speranza di capire di più della realtà e di trovare modi per aggiustare le storture dell’economia, anche palermitana.
Sogno di contribuire a rendere migliore Palermo, sogno di potere scegliere di tornarci senza dovere necessariamente sacrificare le mie ambizioni professionali.
E poi sogno anche palermitani non rassegnati che mirino a massimizzare i loro benefici di lungo periodo e non solo i benefici immediati; sogno che smettano di comportarsi come se non dovesse esserci un domani.
Sono Davide, vivo in Inghilterra, la realtà è che lavoro come ingegnere e me la passo davvero bene. A palermo saudita facevo il lavapiatti perchè non sapevo rispondere alla domanda “à ccù appartieni?”. Sono l’esempio tipico di “cù n’esce arrinesce”.
Spero di non rivedere mai più palermo neanche da morto.
Sogno di vedere tutti i mafiosi che mi hanno reso la vita impossibile morti in una maniera talmente orribile che persino le vittime dei campi di concentramento dovranno avere pietà di loro. Sogno di vedere un certo Totò appeso e scuoiato vivo sulla pubblica piazza per aver tradito il suo popolo, la sua posizione istituzionale e la sua laurea in medicina.
Spero di continuare a vivere e a passarmela bene in questo posto, lontano dall’italia e dagli italiani.
Sono Isabella e, grazie a Dio, la mia realtá rappresenta quello che sognavo da piccola. A 16 anni ho iniziato a fare volontariato nei quartieri, chiamati fastidiosamente, “a rischio” di Palermo. Con un gruppo di amiche volevamo renderci utili per la nostra città, sporcandoci le mani. Nella mia piccola realtà ho visto ingiustizie, tanto menefreghismo e “lagnusìa”. Già…soprattutto fra i giovani! Odio il cinismo, l’ attacco continuo ai politici, considerati unici colpevoli e responsabili di ció che non va, odio l’ atteggiamento di attesa-pretesa che le cose ci piombino addosso, senza che si alzi un dito (anche il medio, se è il caso). Nonostante non ne abbia avuta una normale, credo nel valore vivo, dinamico e aperto della famiglia. Oggi ho 27 anni, sono sposata, ho una bimba di 4 anni ed un’ altra in arrivo. Con loro gestisco una casafamiglia, di cui vado fiera ed è l’ orgoglio della mia vita…e del mio papà. Lui voleva facessi l’ avvocato, perchè ero chiacchierona, ma oggi mi ripete continuamente quanto sia felice per la mia folle e coraggiosa scelta. Adoro i miei piedi e camminerei scalza per le strade della mia città. Sogno sempre e spudoratamente, anche ad occhi aperti…anche se sbatto ogni giorno la testa contro la realtá. Spesso mi sento abbandonata dalle istituzioni locali. Trovo poco vantaggioso, disonesto e ingiusto allontanare dei ragazzi dalle loro famiglie per poi farli ritornare, dopo qualche anno, nella situazione primordiale. Le casefamiglie si occupano dell’ accoglienza e crescita sana di questi ragazzi, ma di queste famiglie chi si occupa? Se l’ obbiettivo è quello di reinserirli nelle famiglie originarie, chi prepara il terreno? Chi aiuta prima, durante e dopo questi nuclei? Considero anche questo spreco di denaro. In queste occasioni il mio lavoro sembra somigliare a quello di un ostello per giovani. E la cosa mi fa saltare i nervi. Ma non mollo! Credo in quello che faccio e in quello che sogno e mi impegno a realizzare. Sogno anche di scrivere un libro, di lasciare un segno nella mia città, contribuendo a migliorarla. Sogno di non smettere mai di sognare e di avere sempre il buonsenso e il piacere di non buttare mai immondizia dal finestrino della mia auto.
Dr Siino, bellissimi i tuoi progetti.
Forse una via più breve per realizzarli sarebbe quella di escludere per sempre dall’amministrazione pubblica tutti (senza distinzione di colori) gli pseudo-politici improvvisati, dilettanti, che hanno causato la società in perenne default socio-economico-culturale-strutturale. Per sostituirli con veri politici e veri manager laureati allo scopo in apposite università (con commissioni internazionali), poi abilitati (svolgendo anche due anni di stages in due diverse importanti capitali mondiali) e poi opportuno tirocinio. Al fine di realizzare la società evoluta che ti permetterebbe di concretizzare i tuoi progetti. UN BUON INIZIO sarebbe quello di non sponsorizzare, né legittimare col voto, oggi, gli pseudo-politici improvvisati, inadeguati, dilettanti, che attualmente, e da decenni, rovinano la città, e anche la Sicilia. GOOD LUCK !
La realtà. Sono Paola, ho 27 anni e una vita straordinariamente confusa. A metà tra errori e crescita, l’unica certezza è questa terra: la mia esistenza, inftti, un’eterna lotta per andare via, un aereo non preso, sapere di essere Sicilia dentro. Giornalista, perfezionista, critica e analitica, non guardo mai a chi mi lascio dietro piuttosto a quanti (tanti) sono davanti a me.
Il sogno. Tra dieci anni – si usa dire così: ma forse saranno di più o anche di meno, poco importa – essere ancora Paola: una giornalista, perfezionista, critica e analitica che non ha perso l’ironia e non è diventata cinica, che non ha paura di camminare da sola. Che non è andata via.
Siino, per ora stai 4 a 0.
E i supplementari non ti salveranno! 🙂
Salve,sono Teresa e vivo a Palermo.Ho 26 anni e vado all’Università.La realtà è che ho le ultime tre materie da dare,i genitori cardiopatici a cui badare e le forze che vanno e vengono.I miei sogni sono quelli di laurearmi,prendere la patente così da non dover più dipendere da nessuno in caso di necessità per qualche passaggio,trovare un lavoro che ripaghi me e i miei genitori della fatica e dei sacrifici fatti finora,sposarmi e farmi una famiglia.E sopratutto sogno la salute e la serenità,mia e di chi mi sta a cuore.Scusate se sembra un post in stile “Piccole donne” ma sto imparando a curarmi dei miei affetti,piuttosto che atteggiarmi ad eroina e a curarmi del resto del mondo.Prima la famiglia,poi il resto.Se ho tempo.
Sono Barbara, ho 40 anni. Vivo e lavoro a Palermo da sempre. Ho un figlio di 3 anni. Sono curiosa, energica e piena d’interessi. Spero che mio figlio abbia la possibilità di crescere e di lavorare in questa città. Sono ottimista per natura, non riesco a essere disillusa. Sogni? Diversi. Uno si sta lentamente materializzando. Con grandi sacrifici, come è stata caratterizzata la mia vita.
mi chiamo uwe, la realtà è che io amo costanza molto assai e oggi è la nostra pasqua no.8 e tutto il giorno dobbiamo piegare i nostri nuovi inviti per i cittadini di palermo.
Uwe, non ce ne frega niente di sapere quanto ami Costanza.
Questo è Rosalio il blog dell’intellighenzia palermitana, non è novella 2000 !
Sono Orazio e a Palermo ci vivo, ci lavoro spaccandomi le ossa e creo qualcosa che è ben più più dello zero+zero=zero. A 35 anni il mio sogno lo avevo già realizzato, anche perchè, a 25, quando si trattava di studiare andavo a letto presto e mi alzavo altrettanto presto. I miei crediti li riscuoto e dei palermitani della diaspora m’importa poco, se avessero studiato più invece di fare i toki (si dice così mi pare) e bevuto meno la notte magari non si sarebbero dispersi, e non confeziono aria con packaging di alto design.
E quando mi faccio le foto evito di raschiare la forfora dal collo. Forse sarò retrò, ma do pure l’impressine di pulito, oltre che di educato.
E comunque sogno ancora, e bene.
Orazio, non hai idea di quanti laureati con 110 e lode ci sono qui, altro che persone che facevano i toki e bevevano la notte. Ingegneri, chirurghi, commerciali di successo, informatici, c’è proprio di tutto. Certe volte penso che in un paese decente questi sarebbero dovuti diventare la classe dirigente mentre la munnizza sarebbe stata costretta a emigrare. Invece, è successo il contrario!
Sono Dedi, ho 31 anni e faccio l’architetto in questa città. come andata la vita? fino alla fine dell’università molto bene: laurea a 24 anni con 110 e lode, erasmus in Germania (dove le materie le ho veramente sudate), lingue parlate 3, girato il mondo per quanto le tasche e il tempo permettessero, abilitazione presa subito dopo, uscite con gli amici il giusto per riuscire a conciliare tutto quanto. Finito questo sono precipitata nel mondo reale: se non ti appoggia e non conosci nessuno non lavori! le altre cose sono fra amici e parenti… adesso in qualche modo si stringono i denti e a gomitate si prova a crearsi un proprio spazio. perchè andare fuori? forse guadagnerei di più e lotterei meno, ma facciamo due conti veloci: per capire come funziona il mondo del lavoro vado a lavorare in uno studio, qui o fuori cambia solo la paga, sempre la “caddista” e “spicciafacende” farei, ma qui in più c’è il sole e gioco in casa. E’ più semplice continuare a lottare in questa terra maledetta, ma riuscire in qualche modo (perchè i miei amici cominciano ad avere bisogno di me per una piccola ristrutturazione, aprirsi un locale, etc.) e quindi crearmi un spazio anch’io, o andare all’estero e fare la dipendente a vita? ho fatto la mia scelta perchè ho deciso di crearmi una vita, certo nessuno ancora potrebbe farmi un mutuo, ma incrocio le dita. Sono troppo fiduciosa? A voi la risposta…
Dr Siino hai inaugurato una RUBRICA interessante. Il titolo al quale penso te lo direi “in separata sede”…
… comunque, come non condividere l’ultimo commento di Laydo? Severo, spietato, ma Vero.
Sono briciola… perchè veramente così mi sento! compio 40 anni tra meno di 2 mesi… ma non me li sento proprio… nei miei sogni c’era un lavoro che mi soddisfacesse e una famiglia… e una laurea, ma non ho nè l’uno ne le altre 2… o meglio il lavoro ce l’ho sono part time da 12 anni… non ho la raccomandazione per avere un aumento di stipendio, una mansione che mi soddisfi o la possibilità di passare full time! anche se di passare full time… sinceramente non ne ho proprio voglia… fare report e calcoli ogni giorno mi sta bruciando le cellule cerebrali! purtroppo nell’azienda in cui lavoro(e fortunatamente un lavoro ce l’ho) tutte le mansioni più interessanti e più redditizie si trovano nella sede centrale “Roma”, tanti miei colleghi si sono trasferiti… e non vedono l’ora di rientrare… cosa che non capiterà mai! vivono come da studenti in appartamenti in condivisone. c’è chi fa su e giù da Palermo perchè la famiglia è rimasta qui e vede moglie e figli nei week end! Non me la sono sentita di spostarmi a Roma… non mi sento a 40 anni di trovarmi in una città che non è mia e da sola… con un misero stipendio che non basterebbe per pagare neanche l’affitto! quanto meno qui ho un bilocale e anche con il mio piccolo stipendio di part-time ce la faccio… certo ormai non so più cosa significa andare in vacanza… e ho dovuto abbandonare gli studi che avevo ripreso con tanto entusiasmo non tanto tempo fa… troppo esosi per me da sola! e non ho la fortuna del trota che si compra diploma e laurea all’estero! il mio ex più volte mi ha detto che il principe azzurro non esiste e che la vita non è come a Beverly Hills 90210! bhe! Io sincereamente non mi aspettavo che la vita fosse come nei film… ma avrei voluto essere madre prima dei 40 anni, avrei voluto un uomo accanto a me… non per forza sposato… e magari mi sarei accontentata anche del lavoro noioso e alientante… però avrei avuto il resto… invece non ho niente!
Spero che la vita mi riservi qualche sorpresa piacevole in futuro… e che il nostro futuro quello di tutti… sia più roseo e con meno tasse da pagare!!!
Grazie a tutti. Laydo ai commenti diversamente intelligenti (Orazio) non si risponde. 🙂
Isa ho amato il tuo intervento. Potresti contattarmi ? Vivo in Francia. Sono marchigiana. Quando riesco mi occupo di teatro e cinema.
Sto lavorando ad un progetto/atelier Resistances#1 ( chapitre rêveurs ). Non ho grandi mezzi e un grande talento…ma ti proporrei GRATUITAMENTE di tenere un atelier video nella tua casa famiglia. Per i ragazzi e non su i ragazzi. In cambio di ospitalità. Tempi e modi da definire. sabrinapennac@hotmail.com
Uwe a me interessa che ami Costanza molto di più dei pseudi intellighenti palermitani…AUGURI A VOI per gli 8…
Mi chiamo Colorina, ho un nome d’arte con il quale mi interfaccio con tutta l’umanità 2.0. Ho 30 anni, sono già quadro ma punto ancora più in alto. Ad astra per aspra, sempre. Ho un dono, ve la dono.
Sono Olga (ma mi conosci) e ho 29 anni.
La realtà è che sono ucraina di origine italiana, vivo e lavoro a Palermo da nove anni dove mi sono realizzata professionalmente, grazie ad aziende delle quali sono anche co-proprietaria che mi danno la possibilità di lavorare anche in giro per il mondo portando orgogliosamente la “palermitanità” e dimostrando spesso che in Sicilia non c’è solo mafia e pressappochismo ma anche realtà che funzionano bene e che primeggiano per eccellere nei propri settori. Voglio e ho stimoli quotidiani che mi permettono di misurarmi e mi danno la possibilità migliorarmi, anche se non sempre riesco…
Il mio sogno è quello che vivo, quello che in tanti vedono nero e non tollerano io lo vedo rosa e cerco di migliorarlo, compatibilmente con il contesto che certo non è dei migliori. Ma lamentarsi e dire che non cambierà mai niente non porta da nessuna parte, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare. SEMPRE.