Lessico siciliano quater
Proprio quando mi convinco di avere già letto (e scritto) tutto sulla lingua sicula, il suo lessico, la sua fonetica e le sue evoluzioni (o involuzioni), vengo puntualmente smentita da nuove “scoperte”. Basta ascoltare anche solo il dirimpettaio per accorgersi che non si può mettere un punto all’argomento. Solo puntini di sospensione. Eccomi, quindi, pronta ad un aggiornamento. Palermitanissimo, se mi si concede il superlativo. E va bene che siamo impastati con il latino, (oggellannu per esempio deriva dall’espressione latina “hodie est annus”) e va bene che di dominazioni ne abbiamo subite fin troppe, ma alcuni fenomeni linguistici restano, per me, inspiegabili.
Voglio iniziare dalla fonetica. E inizio con una domanda: come può essere che un gruppo consonantico, al momento della pronuncia, muti totalmente suono, discostandosi dal grafema? Per dirla più facile, faccio un esempio, alla domanda «lei ha un’e-mail?», posta da un impiegato di un ufficio pubblico ad un signore che stava davanti a me, lui ha risposto: «Non sono vecchio, ho quarantaquazz anni, zanquillo, me ne sento di elezzonica”. Continua »
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