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mercoledì 25 dic
  • Guardar lettori

    La mossa, bisogna ammetterlo, non è stata niente male. Nel bel mezzo della campagna elettorale, una trovata da manuale di marketing politico con uno slogan sfuggente e generico al punto giusto: «I palermitani che non stanno solo a guardare…» sarebbe in fin dei conti andato più che bene per ognuno dei contendenti allo scranno più alto di Palazzo delle Aquile. Gli scafati, è ovvio, avevano già capito tutto: «Si tratta della campagna di Ferrandelli, l’arancione è il suo colore!». Ma si sa che a Palermo, c’è sempre chi è più scafato, perfino degli scafati: «Il pennello artistico di Illustrator – lo riconosco! – è proprio quello che ha usato Orlando per sottolineare che lui, almeno il sindaco, lo sa fare». Nessun dubbio ma, verrebbe da dire, parecchia confusione: anche il layout, infatti funzionava come lo slogan. Esibendo i segni distintivi di ambedue i candidati, poteva con la stessa sicumera essere attribuito a ciascuno degli sfidanti. E prometteva pure! Dal 21 maggio, Palermo, del resto lo ripetevano tutti da mesi, non sarebbe più stata a guardare, celebrando come si deve il vincitore, uomo del fare per definizione. Scoprire che di tutt’altro si trattava, e che i manifesti erano, invece, parte della campagna di lancio di LiveSicilia.it ha fatto sorridere in molti: bravi, graffianti, intelligenti (ok ora basta coi complementi) come li conosciamo.

    A questo punto inizia il mio post. Che è su quello che succede dopo: sulla Palermo dopo il 21 Maggio (non a caso giorno del mio compleanno). Palermo non ha nemmeno avuto il tempo di liberarsi dei quintali di carta lasciati puntualmente sul campo ad ogni tornata elettorale che si tappezza nuovamente di facce.

    Solo che stavolta le facce hanno un carattere. Non più visi pallidi, scontornati alla bell’e meglio con l’unico scopo di mendicare il voto. Ma espressioni: lo sguardo fra l’indagatore e l’indulgente di Stefania Petyx, il sorriso impassibile di Gianfranco Marrone, lo sdilinquimento arruffone di Enia, Pillo che sembra perfino avere un’anima! Che dire poi dell’aria soddisfatta della designer Lidia Tomcow e perfino dell’hair stylist (mi pare si dica così!) Michele Valenti, diventati d’un tratto volti noti al grande pubblico cittadino? È chiaro che questi sguardi ci tengono a rimarcare la differenza, vogliono essere profondamente politici: essi ci guardano, costringendoci a ripensare, per differenza, alla faccia del politicastro appena votato, dicono: guardate la vita che scorre nei nostri sguardi, prendete atto dello scarto, guardate: siamo palermitani, guardateci. Siamo qui. Come diceva quel genio? «Panormus conca aurea suos devorat alienos nutrit».

    Non si può non notare, però, che il manifesto stesso ci ammonisce: i palermitani che non stanno solo a guardare infatti sono innanzitutto lettori. Nella retorica della campagna, leggere è il vero gesto rivoluzionario contro ogni passività dei guardoni. E in Italia (figuriamoci in città) si legge troppo poco, con il risultato che alla fin fine tutte le magagne della nostra politica ce le meritiamo non foss’altro perché non leggiamo abbastanza (e si vede!).

    Intellettuali, designer, giornalisti, scrittori/lettori (arruolati senza compenso!) come testimonial: è già un bel cambiamento di stile e di tono nella città del 21 maggio.

    Palermo
  • 24 commenti a “Guardar lettori”

    1. Tutto giusto per carità, ma un sito internet (in teoria innovativo) pubblicizzato all’antica con i manifesti (??) ha un sapore di vecchio. E non a caso tutti i testimonial sono ultra quarantenni e oltre. da un sito come livesicilia mi sarei aspettato qualcosa di nuovo, innovativo e “ggiovane”. Chiedete ad un under 40 se conosce livesicilia….

    2. io credo che anche un semplice blog come questo debba differenziare bene i contenuti pubblicitari, come questo, da contenuti “editoriali”, altrimenti si genera confusione nel lettore.

    3. Luca secondo me il problema non è dividere il mondo in on e offline è esattamente opposto (secondo me): questa opposizione non spiega più un tubero. Se i social network ci hanno insegnato qualcosa è proprio che le identità al giorno d’oggi sono cross-mediali: si costituiscono attraverso l’azione parallela su medium diversi. Questo vale anche per livesicilia.
      Piuttosto io porrei una questione fondamentale di coerenza fra discorso pubblicitario e linea editoriale: perché apriamo livesicilia e non si trova nessun contributo dei nostri testimonial della campagna se non in posizione super-ammucciata? 🙂

    4. Ok, a questo punto il mio dubbio.
      I “palermitani che non stanno solo a guardare leggono”… ciò che scrivono i tipi sorridenti immortalati nella onnipresente campagna? Oppure Marrone, la Petyx e compagnia sono l’idealtipo dei lettori di Livesicilia?
      No, perchè io proprio non ho capito!!!!! 🙂

      A proposito dei compensi… ma se non hanno preso nessun compenso, perchè accanto la foto della Petyx c’è scritto che ha devoluto il compenso all’associazione di Rino Martinez? (Non vorrei ricordare male, ma mi sembra di avere letto proprio così!)

    5. “leggere è il vero gesto rivoluzionario contro ogni passività dei guardoni”. parole sante. tutto parte proprio da qui, dalla cultura. la sola che permette la formazione di un pensiero critico.

    6. Caro Francesco,
      premesso che leggo ed apprezzo da quarantenne livesicilia, la mia obiezione evidenzia semplicemente la nota stonata di un medium innovativo che usa pubblicità antiquata, molto antiquata.
      E’ fin troppo facile prevedere che pochi o nessuno degli under 40 “scopriranno” livesicilia con la cartellonistica, mezzo pubblicitario buono per fasce di età avanzate.
      Tutto qui. I medium si incrociano da secoli prima che inventassero i social network e sempre si incroceranno.

    7. Laura sono d’accordo con te, anche a mio parere c’è un gioco sottile di slittamento fra il ruolo di lettore “speciali” che i testimonial si attribuiscono e quello di scrittori che noi lettori naturalmente gli attribuiremmo. Vediamo cosa succederà 🙂
      Luca, secondo me questo è un pregio della campagna, uscire sui cartelloni, provare a includere un pubblico più ampio di quello che utilizza già internet come strumento di informazione (o che si informa attraverso il solito gds 😛 ).
      Blackcross, ok però dico proprio per questo adesso vogliamo LEGGERE, non stare solo a guardare i nostri amici testimonial :-))))

    8. Casimiro nessun compenso è stato percepito da Francesco o da Rosalio per questo post. Non si tratta di pubblicità. Grazie.

    9. ah…
      Hai fatto bene a puntualizzarlo, Rosalio. Perchè non si capiva.
      Abbiamo derubricato quindi questo “post” a slinguazzata comune. Aggratis.

    10. Casimiro, mi spiace che tu pensi questo di me. Però mi chiedevo, perché pensi che esprimere una opinione complessivamente positiva (anche se ho fatto delle critiche, sopratutto nei commenti) debba per forza essere frutto di una disposizione promozionale?

      Uno degli ultimi post che io mi ricordi su campagne pubblicitarie era questo: https://www.rosalio.it/2011/07/12/il-manifesto-con-il-fondoschiena-del-bar-alba/

      Non ti sembra una cosa di buon senso segnalare una volta tanto anche qualche esempio di operazione riuscita?

      Capisco che hai scritto il tuo commento offensivo per provocare, però è anche vero che i commenti servono innanzitutto per mettersi in relazione e scambiare punti di vista.

      Cosa ne pensi tu di questa campagna? 🙂

    11. @Mangiapane
      Mi ha creato un po’ di problemi il fatto che “i palermitani che non stanno solo a guardare” sono poi anche autori, chi più e chi meno, del sito stesso. Scrivono più che leggono. Un po’ di confusione con i ruoli attanziali dei vari attori? Sono poi d’accordo con il conferimento di uno status di lettori “speciali” che la campagna sembra conferire ai vari soggetti. Ma d’altronde è la stessa campagna pubblicitaria che presuppone un pubblico “speciale”, chi non conosce infatti i vari Enia, Petyx e Marrone, chi non ha questa competenza, difficilmente potrà decifrare il messaggio “completo” della campagna stessa. Tu dici che il mezzo scelto vuole “provare a includere un pubblico più ampio di quello che utilizza già internet” che sarà vero sul piano dell’espressione, ma su quello del contenuto (proprio per il meccanismo di cui sopra) sembra non faccia altro che escludere…

    12. Luca, interessante. La mia opinione è un po’ diversa, il problema dei testimonial è che leggono più che scrivono. Così da costringerci a poterli solo guardare. Mettendoci in imbarazzo: giammai vorremmo trovarci nella situazione di coloro che stanno solo a guardare! Per questo vorremmo leggerli (più spesso!).

      Sulla seconda considerazione, è una nicchia che prova a diventare popolare. Io faccio il tifo per questa nicchia, spero che possa essere sempre più rappresentativa e riconosciuta. Per far ciò non bisogna fare gli snob mutigni e puzzosi sotto il naso ma scendere in strada!

    13. Ah, e sul “guardare” aggiungerei una connotazione in più chiamando in causa anche un altro media, ovvero la televisione. In una regione come la nostra dove ci si informa più guardando la televisione che leggendo giornali e siti internet, il messaggio del guardare riferito alla tv (chissà, forse involontariamente nella campagna pubblicitaria di Live Sicilia) mi sembra altrettanto calzante.

    14. @luca:ho 26 anni e conosco da un pò I Live Sicilia

    15. senza I, piccolo refuso 😉

    16. “Tra 15 giorni mi dimetto da parlamentare e da presidente di un’importante commissione, quella sugli errori sanitari e faro’ il sindaco”. Sono parole pronunciate da Leoluca Orlando il 26 aprile scorso. Da quel dì sono passati ben 32 giorni e il portavoce Idv è ancora parlamentare”
      da tribuno.it
      un po’ OT, lo so, ma si parla di “sindaco, lo sa fare”
      LO FACCIA ! Anzi, facciamo le persone serie, non solo slogan; non facciamo mafafiura.
      SE QUEL CHE COPIO CORRISPONDE A VERITÀ.
      Poiché qui leggono anche assessori e fans di Orlando glielo ricordino…
      Altrimenti si dedurrebbe che è come IDV che è contro il finanziamento ai partiti ma li prende, è contro certe (porcate)leggi elettorali ma ne beneficia…
      La mia nota è “partecipativa” come richiesto dalla giunta.
      SPERO che i FASTIDIOSI come folklorista e altri sostenitori di ferrandella non tentino di “recuperare”, perché proprio loro non li sopporto e li considero NEFASTI.

    17. ..ma chi vo’ diri ? recuperare???
      Tra cinque anni spero proprio per tutti noi che non si sollevi in coro di voci da curva sud : ” VE Lo avevamo detto “!!!

      Intanto per Gigi e gli altri detrattori invito (mi permetto ) a questa bella manifestazione :

      (PER CONOSCERE E NON SPARARE EMERITE CAZZ..te su chi davevro a Palermo ha lavorato per il bene di tutti )

      http://www.siciliaqueerfilmfest.it/2012/images/varie/SQ_programma_7.pdf

      SICILIA QUEER FILMFEST, ‘PALAZZO DELLE AQUILE’

      PER IL SICILIA QUEER FILMFEST, AL CINEMA ROUGE ET NOIR DOMENICA 3
      GIUGNO ORE 20.00:

      Incontro con STEFANO SAVONA

      “PALAZZO DELLE AQUILE”
      di Stefano Savona, Alessia Porto, Ester Spara tore / Italia 2011 /
      124’ / v. o. sott. ingl.
      Alla presenza de* regist*.
      Diciotto famiglie rimaste senza casa occupano per un mese, giorno e
      notte, il Palazzo delle Aquile, sede del municipio di Palermo.
      Anteprima per la Sicilia del film che ha vinto l’anno scorso a Parigi
      il festival “Cinéma du Réel”.

      Saluti cordiali

    18. ..comunque ..della serie: i palermitani che non stanno solo a guardare

    19. Quando scrivi non si capisce un tubo. Te lo diciamo spesso e fai finta di non capire. Fatti aiutare prima di inviare.
      Parli come scrivi?
      Recuperare? Saltare sull’occasione, da avvoltoio… ma non c’è niente da mangiare… recuperare: tentare di trarre vantaggio da un’osservazione legittima sui vostri avversari, ma voi siete i peggiori, respinti (11% degli aventi diritto al voto).

    20. Un contrappunto. La pubblicità LiveSicilia mi dice tutti i giorni due cose (e più la guardo, più me ne convinco): che i palermitani che leggono hanno tutti la barba, e che le donne hanno cognomi che suonano distanti. Penso che i creativi dell’agenzia giornalistica abbiano ponderato la scelta, per lo stesso motivo penso che la campagna sia “esclusiva” e selettiva: ovvero, non sei tu a scegliere di leggermi, ma io a scegliere il mio lettore preferito (e in questo sono d’accordo con Luca). Nonostante riesca a vedere Davidù con una frequenza che nemmeno quando lo si leggeva su Rosalio, il che mi garba (per quanto stia diventando un’ossessione).

    21. GIGI ” ç ” e il folklorista vi invito a rimanere in tema. Grazie.

    22. Ok Gigi, comunque se puoi vai a cine stasera e ricordati quando esci dalla sala chi porto’ avanti quella iniziativa.
      Non siamo stati a guardare

    23. Leggere einformarsi ampiamente consente di farsi una idea .
      A meno che non ci siano persone che pretendono di csvalcare per opportunismo ogni idea e regola , parlando in aramaico (dialetto che appunto non prvede alcuna forma scritta) per prendere in giro piu’ facilmente il creduloni.
      L’approfondimento del post e’ ben condotto

    24. ..scavalcare

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