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martedì 19 nov
  • Sull’autobus

    Per andare a lavoro prendo sempre l’autobus, sia per il costo della benzina, sia perché parcheggiare in zona Libertà è praticamente impossibile e dovrei investire parte del mio stipendio in schede parcheggio, ad ogni modo per me è preferibile muovermi con i mezzi pubblici.

    Qualche giorno fa come ogni pomeriggio mi sono recata alla fermata nei pressi di casa mia da dove passano due linee che mi conducono fino a Piazza Alcide De Gasperi da dove poi prendo il 101 per arrivare al Politeama.

    Capita di trovare speso sull’autobus alcuni ragazzotti e ragazzotte piuttosto “vivaci”, dal linguaggio decisamente colorito accompagnato da un “sottofondo” di musica neomelodica…anzi “sottofondo” mica tanto perché la suddetta musica fuoriesce dai loro smartphone di ultima generazione a volume assordante!

    Ad ogni modo, a parte tale “folklore” non avevo mai assistito a nulla di particolarmente grave.

    Quel giorno sull’autobus c’erano due ragazze degne rappresentanti della categoria sopra descritta.

    La prima: sui 14 anni, biondissima (ossigenatissima) esile, minuta, truccata in modo esagerato ma vestita come una qualsiasi teenager: jeans, magliettina e scarpe da ginnastica. A primo acchitto, a parte trucco e parrucco e un modo di fare decisamente arrogante, non faceva proprio una cattiva impressione…il problema venne fuori appena aprì bocca per parlare: in questi casi si dice «parla come uno scaricatore di porto» ma sinceramente non me la sento di usare questa espressione, perché non ho mai sentito un addetto ai lavori portuali parlare in questo modo. Lei era “la Mente”.

    La seconda: sui 16 anni, mora, robusta, alta…molto più alta di me (ed io bassa non sono), ma con lo sguardo spento, assente e stesso modo di parlare dell’altra. Lei era “il Braccio”.

    Io stavo in piedi davanti ad un finestrino, all’interno dell’autobus oltre a me e alle due tipe un’altra quindicina di persone. All’improvviso “la Mente” mi prende letteralmente di mira e mi si rivolge col fare di chi è abituata a comandare; mi intima di togliermi gli occhiali da sole che indosso, io la ignoro le lancio appena uno sguardo, non le rispondo e mi rigiro dall’altra parte, ma ho capito perfettamente che gli occhiali le piacciono e li vuole…solo non so fino a che punto si spingerà per ottenerli. Ritorna all’attacco in modo più insistente, io con calma, le spiego che non reputo opportuno toglierli. A questo punto la ragazza si scatena e vengo travolta da una valanga di minacce e insulti, volgari, insopportabili, urlati in faccia con violenza. Trattengo il respiro ma intuisco che sta per succedere qualcosa di poco piacevole; intanto continuo a non rispondere. Accanto a me una signora di mezza età mi sussurra «la lasci perdere, se le risponde è peggio», intanto l’altra, “il Braccio”, assiste alla scena e ogni tanto partecipa contribuendo con frasi del tipo «butt*** levati l’occhiala!!!».

    Resto apparentemente impassibile mentre mi accorgo che all’interno dell’autobus gli altri fanno finta di niente, anzi qualcuno se la ride come se la cosa lo divertisse. L’autista è assente…non pervenuto: non interviene, continua il suo tragitto incurante del gran vociare dietro le sue spalle. Io penso che devo rimanere calma, anche se sento il cuore battere all’impazzata per la rabbia e la mortificazione nel sentirmi minacciare e insultare con frasi irripetibili da una ragazzina.

    “La Mente” non ottenendo risposta né alle provocazioni né alle sue richieste mi si fa ancora più vicina col suo viso contro il mio e mi fa una domanda che lì per lì non colgo ma che in seguito comprendo: «Ma chi ssi asistenti sociali?!». Io la guardo e capisco che forse posso usare un escamotage per riuscire a farla calmare un po’…ma mi sbagliavo. Le rispondo con fermezza: «No… non sono assistente sociale, sono peggio!». Ma la reazione non è quella sperata: caccia un urlo come se fosse posseduta da non so quale demone si rivolge all’altra e le ordina: «Racci ‘na buoffa!!».

    “La Mente” aveva comandato, “il Braccio” esegue immediatamente, scatta come una molla e con forza a mano aperta mi posa ‘na buoffa scaricando tutto il suo peso alla base del mio collo tra nuca e spalle. Cade il silenzio, sento il mio corpo vibrare, intanto gli altri passeggeri scendono in silenzio facendo finta di nulla. Io mi reco velocemente verso la postazione dell’autista e gli chiedo di bloccare le bussole per non far scendere le due tizie in questione, ma lui mi guarda con aria attonita come se cadesse dalle nuvole e mi chiede: «Perché signora, che è successo?». Lo guardo e non so che rispondergli, intanto le due scendono continuando a lanciare anatemi al mio indirizzo, scendo appresso a loro mentre l’autista col bus si defila velocemente nonostante avessi chiesto il suo intervento. Giù intanto un paio di controllori, vedendomi stravolta, assistono alla scena senza muovere un dito; passa una volante dei carabinieri, la fermo ma le due sono andate via correndo. Rimango sola con le gambe che mi tremano, in preda alla rabbia e perché no, anche alla paura. A quel punto i controllori si fanno avanti e quando gli chiedo conto e ragione per la loro indifferenza mi rispondono candidamente che non intervengono perché non sono tutelati. Chiamo mio marito, arrivo tardi a lavoro…sono sconvolta, arrabbiata e mi viene quasi da piangere. Di certo non mi ha fatto male lo schiaffo, né tanto meno gli insulti, ma l’indifferenza di molta gente, dell’autista, dei controllori. Mi ha fatto rabbia vedere due ragazze in tali condizioni e pensare che nessuno le aiuti, perché è di aiuto che hanno bisogno, in quanto sono il risultato di una condizione sociale e familiare infelice. Scrivo questo post alla luce degli ultimi fatti molto più gravi, successi di recente sugli autobus che sono stati riportati sulle pagine dei giornali nella speranza che il nostro Sindaco la giunta Comunale prenda atto e decida finalmente di trovare una soluzione.

    Ospiti
  • 54 commenti a “Sull’autobus”

    1. Primo, ero dispiaciuto per te finchè non ho letto la fine. Spero che tu con la parola “aiuto” intenda dire “bastonate e carcere duro” perchè altrimenti ti sei meritata tutto quello che è successo. I delinquenti possono fare la bella vita proprio perchè ci sono i piagnoni e i buonisti che li giustificano e li coccolano.

      Secondo, nel caso non lo avessi capito i controllori e l’autista ti hanno fatto un favore. Se avessi denunciato i due animali tu avresti avuto un sacco di problemi, rischi e fastidi, mentre loro se ne sarebbero uscite tranquille senza nessuna conseguenza. Se non mi credi, chiedi a un poliziotto o a un avvocato.

    2. laydo spero tu stia scherzando!
      se si continua a non denunciare questi/e stronxi/e la faranno sempre franca! e poi autisti e controllori non si sentono tutelati? che ci vuole a fermare due ragazzine anche con la sola forza fisica?
      e poi la signora che ha scritto non mi pare piagnona, piuttosto una che non voleva rotte le scatole e si è ritrovata anche picchiata pur non avendo provocato o fatti chissà cosa

    3. che tristezza.. mi dispiace tantissimo la sig.ra Manuela Imera…

      mi chiedo: e se qualcuno fosse intevenuto e si fosse arrivati comunque alle mani, il “difensore” avrebbe rischiato qualcosa, da un punto di vista legale, suppongo… questo è lo stato della follia del nostro paese..

    4. laydo sei la personificazione del palermitano tipo che non capisce che i problemi hanno una radice, che non si fida delle autorità, che non va a votare perchè tanto “la politica non mi riguarda”, che magari va anche a manifestare e poi a mezzogiorno torna a casa a mangiarsi il piatto di pasta.

      tu e tutti gli altri come te siete il motivo per cui sono andata via da palermo.

    5. Cara Manuela,
      leggendo il tuo profilo ho sorriso leggendo che sei “innamorata di Palermo e delle sue tradizioni”. Lasciando perdere le tradizioni, che aprirebbero un discorso molto ampio, è l’amore per Palermo che mi disarma. Ho amato anch’io, e molto, questa città. E se ho scelto di restarvi (e spero per molto) vuol dire che non la odio ancora. Non del tutto. Ma leggendo storie come la tua mi viene una fitta al cuore, un senso di nausea e di disgusto così forte da farmi vacillare (e non l’ho vissuta io una storia del genere!).
      Bisogna prendere atto del fatto che questa gente (noi siciliani, forse) è pronta a piegarsi alla più
      bassa e piccola prepotenza, incapace di fare quadrato (e poi parlano di mafia). Semplifico. La verità è che se questo manipolo di un migliaio di tascioni prepotenti decidessero di mettere a sacco la città, a parte lo speculare migliaio di scricchianespole ben protetti (politici, magistrati, avvocati, alti gradi delle forze dell’ordine…), finiremmo dentro il sacco nel giro di poche ore. Ma, guarda caso, chi dovrebbe salvaguardare l’ordine pubblico, sono proprio quel migliaio di scricchianespole che è già tutelato dall’assalto del migliaio di tascioni e che, colpevolmente, se ne frega. Una gara a chi è prepotente in pubblico e più vile in privato: questa è la nostra “amata” palermo.

    6. Sono davvero costernato per tutto questo.

      Ma nessun aiuto è dovuto a questa gentaglia. Voglio dire, non hanno tentato di derubarti del pranzo, al che uno potrebbe dire: “e vabbè… la sopravvivenza”…

    7. @Giulia hai ragione. Inutile scagliarsi contro le ragazzine in quanto tali. Questi problemi hanno una radice, anzi due: spermatozoo e ovaio. Purtroppo, nel caso di queste due ragazzine, le due radici si sono incontrate, provocando il problema descritto dalla sfortunata autrice dell’articolo. La soluzione potrebbe essere una sterilizzazione obbligatoria di queste due, così almeno evitiamo che il problema duri per un’altra generazione.

    8. @Quozca: ROTFL 😀

    9. manda questo post al nostro nuovo sindaco e a tutta la sua giunta…bisogna informare di questa situazione gravissima!!!sono rimasta scioccata e con tanta rabbia!!!

    10. La situazione legale in questi casi è del tutto sfavorevole alla parte lesa.
      Le due erano minorenni e donne, una combinazione impossibile da battere: se reagisci vieni incriminato perché le due sono minorenni; se interviene un autista o anche un carabiniere (maschio) rischia grosso, in quanto la minorenne femmina NON può essere perquisita da un maschio e anche il semplice fatto di fermarla comporta un’ipotesi di reato (che l’avvocato di parte non mancherà di utilizzare).
      Diciamo che l’unica cosa da fare sarebbe stata, avendone tu la forza e la possibilità, picchiarne selvaggiamente una o entrambe e poi SCAPPARE e far perdere le tue tracce. Almeno ti saresti tolta la soddisfazione. Ogni altra opzione ti si sarebbe ritorta contro. Meglio non aver fatto nulla.
      Ovviamente, autista e controllori sanno bene come stanno le cose ed evitano di infilarsi in simili nidi di vespe potenziali.
      In quanto ad aiutarle… purtroppo è impossibile oltre che inutile. A parte che ci penseranno da sole. Presto saranno incinte e pretenderanno una casa popolare, aiuti economici, un lavoro per i loro mariti (per quando usciranno dalla galera). Lo Stato si occuperà di loro ben presto. A nostre spese. E le due amiche ricorderanno sempre con simpatica l’episodio della “buoffa che ci rettimo a chidda cu l’occhiali sull’autobuss”

    11. la soluzione è semplice: sterilizzazione chimica per questa feccia. Inutile prendersela, inutile cercare cause sociali e stron**te varie. La verità è che in questa città serve solo repressione. Al di là della vergogna di vedere la solita gentaglia omertosa che non muove un dito, semplicemente vergognoso…e per giunta che non corre in difesa di una ragazza. Per non parlare di quei soggetti altamente inutili di autisti e controllori, una vergogna infinita senza alcuna dignità. Non sentirsi tutelati da chi??? Da due ragazzine delle fogne? Che città indecente, ci meritiamo appieno lo squallore in cui siamo…perché chi non appartiene alla fogna, pensa esattamente come la gente della fogna. Sono mortificato

    12. cara Manuela,
      il tuo racconto e’ agghiacciante. Solo in una citta’ di veri codardi tanta gente avrebbe potuto far finta di niente in questo modo.
      Palermo e’ veramente una citta’ di CODARDI.

      E purtroppo non e’ solo un problema di Palermo. Per es. anche a Roma succedono cose da vera giungla urbana, non di rado aggressioni simili alla tua si sono concluse addirittura col morto e, ovviamente, senza testimoni.

      E’ il segno dei tempi: una societa’ di persone deboli e paurose, rinchiuse nel proprio gretto egoismo; a ciascuno sembra di stare allegramente in un contesto di grande dinamismo, come nella “grande Mela”, ma quando meno te lo aspetti ti scopri tragicamente solo come un cane.

      Penso che ci vorranno generazioni prima che si possa vedere un miglioramento, se mai ci sara’.
      Di questo passo, in queste metropoli sempre piu’ frenetiche in cui ciascuno corre sul proprio binario, ne dubito fortissimamente.

      Un abbraccio e in bocca ai lupi.

    13. Trovo assurda e raccapricciante la risposta data dai controllori alla domanda della signora. Non sono tutelati?!?! Ma che significa?
      Ma perché per aiutare una donna in difficoltà, aggredita da due ragazzotte, non da una banda armata, bisogna essere tutelati?
      Vergogna!

    14. ho appena postato sull’altro post, i due ragazzi che facevano l’amore per la strada sono stati denunciati, le due stronze che ti hanno schiaffeggiato sono ancora in giro a rompere i cabbasi. che società perbenista di m****a !

    15. ma gli autobus non dovrebbero essere videosorvegliati?
      ma non esiste una guida pratica per queste situazioni? Perché la ragazzina sedicenne alla fine scappa, il maschio ventenne non se ne va se prima non ti ha pestato..

    16. Manuela, sono in profonda emapatia con te la tua rabbia la sento defluire in me …ma non ci sono speranze:Tu sei cresciuta in un mondo dove ti hanno insegnato che esistono delle regole che si DEVONO seguire e ti sei scontrata con dei microbi addestrati al principio che le regole NON si devono seguire…tu ,io e altri non siamo in grado di reagire per paura di contravvenire a questi dettami, per paura delle conseguenze penali,per paura che vengano a scoprire dove abiti e massacrarti…e questa è la naturale conseguenza :una furiosa impotenza. Mi dispiace ma non ho nulla di consolante da poter dire ..

    17. Purtroppo Isaia Panduri ha ragione, evidentemente lei ha l’esperienza legale che purtroppo a molti qui manca. Riguardo al “bisogno di aiuto”, mi viene da pensare a certi assistenti sociali che mentono sfacciatamente davanti ai giudici pur di salvare i loro protetti dalla galera dicendo che “poverini, sono vissuti in un ambiente brutto brutto!”

      @cetty, non hai esperienza nel campo. Se i controllori avessero bloccato i due ratti di fogna avrebbero avuto serie conseguenze legali, un processo che non finisce mai e la probabile vendetta da parte dei parenti e amici dei due ratti.

      @giosafat, anche se gli autobus fossero videosorvegliati a che servirebbe? Tanto, anche se identifichi i ratti e li porti davanti al giudice non gli fanno niente e lo sanno benissimo.

    18. Io una soluzione l’avrei…
      L’unico aiuto che prevedo per queste due malviventi è il riformatorio.
      Sono d’accordo con la denuncia e mi trovo basito nel leggere che un autobus di persone vuoi per omertà vuoi per paura non reagisce e aiuta la signora, vittima, di un sorpruso e quasi furto oltre che umiliazione.
      E se fosse successo ad un nostro parente, amico o figlio…
      Siete bravi a commentare, ma non capite che il male va eliminato sia quando riguarda noi personalmente sia quando riguardo la società che viviamo.
      Che schifo, amo Palermo ma odio alcuni palermitani!

    19. La chiave del problema e’ nella parte finale del racconto, dove Manuela dice “… due ragazze in tali condizioni e pensare che nessuno le aiuti, perché è di aiuto che hanno bisogno, in quanto sono il risultato di una condizione sociale e familiare infelice.”
      Questo e’ sacrosanto, l’uso della repressione e’ solo un palliativo.

    20. Ma se qualcuno avesse chiamato il 113 o 112 ?

    21. La gente che finge di non vedere è per me peggiore delle due ragazze. E’ un modo di vivere diffusissimo a Palermo e in altre città popolate da gente che non conosce cosa sia la civiltà e guarda troppi films, temendo vendette e ritorsioni. Ho visto innumerevoli volte episodi simili, perpetrati dagli zingari nelle metropolitane di altre città. Qualcuno che si alzava in piedi e li prendeva a calci fuori dai vagoni c’era sempre e nessuno lo ha mai arrestato.

    22. Cara Manuela, mi permetto di fare una considerazione che faccio sempre per calmarmi e per calmare anche chi è stato vittima di episodi simili. Pensa che la tua vita è infinitamente migliore di quella di queste creature in cui hai avuto la sventura di imbatterti. Tu sei una donna che sicuramente ha avuto una infanzia e un’adolescenza migliori di questi due esseri, sei laureata, un traguardo che queste non potranno mai nemmeno immaginare. Hai un lavoro, cosa che queste due probabilmente non avranno mai. Hai un marito, cosa che queste due avranno sicuramente, ma solo per convenienza e per sfornare una decina di figli ciascuna e campare di assegni familiari. Hai una famiglia che sicuramente ti ha amato e ti ama, loro probabilmente tornano a casa (magari occupata abusivamente) e hanno la madre che urla perché non ci sono soldi e il padre ubriaco che vive di stenti e che picchia la moglie. E più passa il tempo, peggio diventerà la vita di queste creature, perché ora hanno 16 anni, tra una dozzina d’anni ne avranno una trentina, magari già una mezza dozzina di figli da sfamare. Quindi, non ti lasciare avvilire da questo spiacevole evento, pensa a quanto queste due vivono male la loro vita. Consolati pensando che sono condannate dalla nascita a un’esistenza orribile e non hanno alcuna speranza.

    23. Visto e considerato l’altissimo numero di tasci, trogloditi, delinquenti, fancaxxisti, picchiatori, attaccabrighe ecc. ecc. ecc. che popolano la nostra bella (sigh..) città, mi trovo a dover dire che: cose che capitano. Dispiace per l’amica, ma è così.
      La soluzione? Non lo so? Se fosse capitato a mia moglie, ragazza, mamma, amica? Non lo so…
      Però una cosa la so per esperienza diretta.
      Cose del genere in una città con quasi un milione di persone, ci stanno statisticamente, così è a Londra, Madrid, Barcelona, Parigi, Oslo, Mosca…

    24. Al posto di fare solo visite educative bisognerebbe riaprire, (con il rispetto dovuto a tutte quelle povere persone che ci sono ‘passate’), i forni di Auschwitz… ‘Il braccio’ e ‘la mente’ passate direttamente alle camere a gas… Agli ‘spettatori’ presenti fucilazione immediata sul posto senza processo (altro che ..omissis.. ‘nel caso non lo avessi capito i controllori e l’autista ti hanno fatto un favore’… omissis..).
      Poi ditemi se in Italia (dove non esiste pena certa, tutela del cittadino, SENSO CIVICO, assenza delle ISTITUZIONI – POLITICA, ecc..ecc..ecc..) non ci farebbe bene tornare ad un certo ‘Benito’ !!
      Manuè, mi dispiace per quanto ti è accaduto.. Se ti può consolare tutto il mondo è paese ma non per questo bisogna girarsi dall’altra parte, anzi !!! Comunque un consiglio spassionato: lascia stare tradizioni e amore per la città che, in questo caso, non rappresentano l’originalità del NOSTRO modo di vivere !
      Mi trovo pienamente in sintonia con quanto scritto da ‘Michele’ e ‘Mapercarità’… Ma, allo stesso tempo, mi fa rabbia che tali episodi debbano rimanere impuniti.

    25. Cara Manuela, la tua esperienza è davvero agghiaciante e chiunque avrebbe provato i tuoi sentimenti di rabbia ed impotenza..La cosa che fa sicuramente più pensare e che ferisce profondamente è l’indifferenza della gente..sono convinta che non sia solo un problema di Palermo ma del mondo intero..è triste ma ormai nessuno sembra volersi più occupare della gente vicina in difficoltà.. è davvero una realtà scoraggiante..se però persone come te, me e chi sta rispondendo a questo articolo si stanno indignando per come vanno le cose e se ognuno di noi in cuor suo ed in una situazione simile è convinto che si sarebbe comportato diversamente allora forse vuol dire che una speranza c’è ancora..Non rinunciamo ma cerchiamo di essere noi per primi a migliorare la nostra comunità o almeno proviamoci.

    26. @Quozca

      senza offesa, ma il tuo discorso fa veramente acqua.
      Ma come puo’ una persona trarre consolazione dal fatto che chi ti ha fatto del male fa una vitaccia schifosa ed e’ destinata all’inferno gia’ qua sulla Terra? non capisco il senso.

      A parte il fatto che non puoi sapere se la protagonista della storia non ha pure lei un marito ubriacone che la picchia ogni sera. O sbaglio?

    27. per tutti quelli che dicono che,i controllori e l’autista non intervenendo hanno fatto un favore alla signora Manuela,vorrei solo dirvi….E SE FOSSE SUCCESSO A VOSTRA MOGLIE, ALLA VOSTRA FIDANZATA, A VOSTRA SORELLA O A VOSTRA MADRE??? Avreste commentato allo stesso modo? Io avrei intimorito l’autista e i controllori nel caso non fossero intervenuti…li avrei denunciati…che schifo…..

    28. Tutti i discorsi sono solo chiacchiere, basterebbe che l’AMAT (il comune) installasse sugli autobus delle webcam e fornisse l’autista di un pulsante per segnalare alla centrale che sta avvenendo qualcosa di anomalo. A questo punto la centrale sapendo qual linea e n. identificativo della vettura e individuando il mezzo con un GPS potrebbe far intervenire una pattugli di polizia carabinieri o vigili urbani. Ah scusate, dimenticavo che siamo in Italia e più precisamente a Palermo, non in un paese civile.

    29. Bisogna pestarli a sangue. tanto la legge non appresta efficace tuela alla parte soccombente, chiunque essa sia. La prossima volta vai sull’autobus con tuo marito, tu prendi quella piccola e lui quella grossa. La differenza tra noi e loro sta nell’atteggiamento mentale: noi non vogliamo far del male a nessuno e comportarci onestamente, loro, per principio no.
      Esempio di quando vivevo a Palermo, tanti anni fa ed ero un ragazzino mingherlino (ma di pessimo carattere): tre malacarne mi abbordano sull’autobus (allora il 28 analogo al 101 odierno) mi sottopongono a trattamenti analoghi a quello della signora nell’indifferenza generale; aspetto pazientemente di scendere a p.zza castelnuovo dove mi aspettava un gruppo di miei amici (anche più grandi); i malacarne mi seguono e… si prendono un sacco di boffe (anche calci violenti). Indi scappano pesti. Nessuno era intervenuto prima per me ….. nessuno è intervenuto poi per loro!

    30. Cara Manuela,
      ho letto il tuo post e sono rimasta senza parole, non solo per la violenza e l’ottusità mentale di due ragazze che sono già sulla via della perdizione e non comprendono che così saranno delle fallite, ma anche per l’indifferenza degli altri passeggeri. Capisco che tutti abbiamo paura e non scherzo se uso questa parola, perché ci si spaventa di certi elementi. Anche a me sono capitati episodi di violenza sugli autobus, ma questa volta da parte dei controllori, ma non avendo nessun testimone, “picchì tutti si scantavanu”, ho perso la causa.
      Qualche settimana fa ho “sventato” uno scippo sul 101 e l’autista ha fatto scendere i due baldi giovani e non ha soccorso l’anziano che si è sentito male per lo “scanto”. Secondo voi è normale?
      La paura di intervenire è una cosa, il pensare che sia meglio farsi i fatti propri può essere in parte condivisibile, ma il non intervenire dopo una “boffa” sul collo di Manuela mi sembra esagerato. Complimenti ai controllori, all’autista, ai passeggeri. Non si poteva chiamare la polizia? Non penso che quest’ultima azione avrebbe potuto “compromettere”, in termini legali, la signora Manuela. Non sono un’esperta nel campo, ma uso i mezzi pubblici e cammino molto a piedi e spesso ho assistito a episodi simili e ogni volta resto sconvolta!

    31. Ho riletto il commento di Nino e penso che tutti i soldi spesi dall’Amat per dotare gli autobus di monitor “informativi” siano totalmente inutili, sprecati.
      Non sarebbe stato meglio impiegare questi soldini per fornire agli autobus e agli autisti (spesso anche loro vittime di episodi di violenza), di sistemi di sorveglianza “reali” e di sistemi di sicurezza per i passeggeri?
      I controllori salgono anche tre volte in soli 20 minuti sulla stessa linea e si limitano a fare multe (talvolta infondate) e poi si “scantano” di intervenire in situazioni del genere?!

    32. cara maunela
      proprio una brutta avventura
      mi spiace soprattutto che gli altri passeggeri non abbiano mosso un dito
      ti abbraccio

    33. @DavideC
      La consolazione si trova abbondantemente. Io nella mia vita non ho mai fatto del male a nessuno, le uniche volte in cui, da ragazzino ancora immaturo, forse mi sono comportato male nei confronti di qualcuno è stato quando provavo invidia e rabbia per senso di inferiorità, ma all’epoca non me ne rendevo conto. E parliamo solo di alcune brutte frasi, non certo di aggressioni. Con la maturità ho elaborato e riflettuto su questi miei (rari) antichi comportamenti e ho iniziato a notarli negli altri. Evidentemente queste due entità che l’autrice ha incontrato sul bus sono delle arraggiate, consapevoli interiormente della loro assoluta inferiorità sociale, economica e intellettiva. Qual è il modo più barbaro e primordiale di reagire? La violenza. La momentanea sensazione di superiorità data dall’intimidazione, utile a coprire, almeno per un momento, i loro profondi complessi interiori. D’altronde, basta porsi una domanda: che motivo c’è di comportarsi così? Perché le due ragazze invece di starsene sedute a chiaccherare del grande fratello si sono accanite contro una ragazza indifesa? Un motivo, una causa scatenante, deve esserci! Altrimenti siamo solo bestiame. Perché, per fortuna, il 90% della popolazione non si comporta così? Ogni comportamento umano è sempre dettato da una motivazione, probabilmente queste due, come dicevo, vivono a pane e acqua, in una topaia, con genitori assenti, non possono permettersi gli occhiali che invece la nostra autrice può permettersi e, prese dalla rabbia, l’hanno aggredita. La consolazione sta nel fatto che io (come la nostra autrice), rispetto a loro, sono superiore da tutti i punti di vista: economico, sociale, intellettivo, culturale. E lo sarò sempre. Loro saranno probabilmente due delle creature partorite da qualche scrofa umana dello Zen che a 40 anni ha 13 figli e vive di assegni familiari. L’incontro con queste due creature, a questo punto, può essere assimilato a un qualsiasi incidente, come una scivolata, lo schizzo di un auto o l’aggressione di un cane rabbioso.

    34. Mi fa male pensare che nessuno abbia preso le tue difese, Palermo è ancora la culla dell’omertà e della paura.

    35. Ma perché “Ancora”?Palermo OGGI COME NON MAI é una citta violenta, incivile e omertosa.Io mi vergogno quando devo venire a Palermo con mia moglie e mio figlio.Spero sempre sia piú pulita, piú civile, piú tutto.Ma da palermitano che vive in un posto civile ho perso tutte le speranze.Mia moglie (spagnola..) non capirebbe mai tutta questa violenza spicologica alla quale, ahimé, noi palermitani (e anche io da giovane) mi ero abituato.Ogni volta che torno é sempre piú abbandonata e violenta.

    36. Solitamente io mi sento un buonista cerco di spiegarmi certi atteggiamenti magari convincendomi che sono dettati da uno status sociale basso da ignoranza da rabbia repressa nei confronti di chi ha qualkosa che non si può avere…..ma stavolta tristemente mi sfiora una sola soluzione che vi dettaglio…

      1. Alzerei delle mura tipo medioevo
      2. Darei una ed una sola possibilità di redimersi poi fuori nel ghetto

      Ma siccome non è possibile mi limito alla mia solita frase di circostanza ” Chiuvissi fuocu ca si
      puliziasssi stu fangu!”

    37. Repressione. Muri. Emarginazione totale. Disprezzo totale.

      Ma secondo coloro che qui di proclamano “palermitani civili” queste sarebbero le soluzioni?

      Quando c’e’ una parte di societa’ che e’ emarginata, che viene tenuta fuori dal circuito virtuoso, questa parte diventa selvaggia e si “ribella” in queste forme violente.

      Pensateci. La direzione giusta e’ proprio tutta all’opposto. E ve lo ha gia’ detto l’autrice nella parte finale del racconto.

    38. Leggere queste cose mi fa montare una rabbia indescrivibile…una persona adulta,anziana un bambino non possono essere mortificati cosi e senza che nessuno intervenga.
      Saro’ criticata x quello che sto x dire ma x la gentaglia come quella descritta dalla signora non ho nessuna pieta’,la feccia di questo tipo a Palermo e’ tanta e la vorrei solo eliminare con il gas.

    39. Non c’è soluzione al problema fin quando non si decide di controllare numericamente le nascite nelle famiglie “tasce”. Magari 1 figlio a famiglia per 50 anni e così facendo torneranno ad essere minoranza. Nel frattempo possiamo soltanto fare un muro di cinta alto 3 metri attorno il centro città ed impedirgli di accedervi, non c’è altra soluzione.

    40. Trovo molto più sconcertante il comportamento di passeggeri autista e controllore di quello delle 2 piccole…….(evito di chiamarle come vorrei)!!!
      Più questi esseri vengono lasciati fare e più frequentemente avverranno questi episodi…(vedi ad esempio l’extracomunitario picchiato da 4 marmoccchi su un autobus nell’indifferenza più totale)!!
      Io in primis denuncerei l’autista dell’autobus…per omissione di soccorso…poi non so voi!!

    41. Vi invito a essere rispettosi nei vostri commenti. Grazie.

    42. @ jigen….hai tutta la mia stima!
      sei per caso lo stesso della siepe umana di munnizza e tasci a Mondello????
      mi hai fatto ridere a crepapelle!
      Palermo è così, potremmo dire che il tasciume fa parte del suo fascino….;-))
      e purtroppo, mi sa che anche limitandone le nascite non si risolve molto….sono troppi! infestanti come la zizzania!

    43. E’ sempre bello vedere come, alla minima occasione, l’uomo non si faccia scrupolo di diventare un animale. Naturalmente tutti i civilizzati di questo consesso hanno ritenuto opportuno parlare di gas, castrazione chimica, muri di Berlino faidate, calci e pugni, però dalla parte dei “buoni”.
      Fatevene una ragione: il male esiste. Nessuna delle cretinate che avete scritto cambierà questo fatto, se non in peggio.
      L’unica via da seguire è essere comunità. Se uno o due persone avessero dato una mano a Manuela in quel frangente (e non c’è affatto bisogno di fare il contropestaggio), le ragazzette si sarebbero ritirate con la coda tra le gambe.
      Sarebbe poi il caso che in questa comunità facessero parte anche le istituzioni.
      Ma il male esiste e continuerà ad esistere.

    44. Ringrazio tutti coloro che hanno espresso lo loro solidarietà per questa brutta esperienza che mi è capitata. Tengo comunque a precisare che personalmente non condivido alcuni commenti: ho provato rabbia nei confronti di queste due ragazze non odio. Questa rabbia è dettata anche dalla consapevolezza che nessuno fa niente per loro (vedi le istituzioni) e che quindi nessuna speranza esiste perchè imbocchino una strada migliore. Per quanto riguarda autista e controllore credo che il loro comportamento sia stato deplorevole.

    45. Purtroppo la merda sociale, feccia della società è sempre tutelata dal buonismo..

    46. Diapacere e rabbi. Ecco cosa si prova, per prima cosa. Perchè ad essere buoni e perbene, si prendono calci nel popò. Occorre essere sufficientmente “trogloditi”, alle volte, per aprire un canale di comunicazione con i pochi neuroni presenti nel cervello di siffatta specie di gentaglia. Se “la mente” avesse capito che rischiava grosso (lei, e non il braccio) nel tentativo di sottrarre un paio di occhiali e, peggio, di menare un’adulta. Avrebbe tirato la catena al “braccio”. La prossima volta, signora, si tolga gli occhiali e, seppure guardando dal basso all’alto “la mente”, le si piazzi sotto gli occhi e esordisca con un “Si vuoi ca mi levu l’occhiala, teniti pruonta picchi u fazzu pi dariti na tistata ‘nno mussu!”. Perdonate il francesismo, ma occorrerebbbe! Per il comportamento di autisti e controllori, doveva prendere nomi, orari e numeri di matricola e denunciarli, all’AMAT ed ai carabinieri sopraggiunti. Non è vero che gli autisti non possono fare nulla. In caso di simili avvenimenti, e le parlo per esperienza diretta, l’autista pùò interrompere la corsa, senza aprire le porte, e recarsi con il mezzo al più vicino commissariato per “scaricare” tra le braccia dei tutori dell’ordine i soggetti. In un commissariato ci sono sia uomini che donne, per cui le “signorine” sarebbero state fermate, perquisite e adeguatamente redarguite. Il silenzio degli altri passeggeri è quanto di più penoso si possa leggere nel racconto, ed è il motivo per cui ci meritiamo questo andamento di cose. VERGOGNA!!!

    47. @PietroBonanno: condivido appieno. Se almenouno tra gli spettatori (vigliaccamente) silenziosi avesse ripreso in maniera adeguata le due “animalette”, “mente+braccio” si sarebbero fatte la pipì addosso, da perfetta caricatura del prepotente-che-subisce-una-reazione-inaspettata!
      Signora, se riprende la stessa vettura nello stesso orario, mi faccia un fischio: le do io un paio di occhiali da usare come esca…..

    48. Sono palermitano ma per lavoro vivo da 9 anni al nord. Ogni estate che scendo nella mia cara città la vedo sempre più tristemente peggiorata soprattutto nella mentalità: è il “sistema” che non va bene e che rende le persone che la abitano questa città vittime ma allo stesso momento partecipi di una mentalità mafiosa dura da estirpare. Se poi aggiungiamo che aumentano sempre più i “tasci” e gli incivili emarginati dalla società e diminuiscono (perchè molti se ne scappano da Palermo) le persone oneste ed educate il risultato è questo. Ma al palermitano medio interessa solo avere il piatto di pasta sempre pronto a pranzo, andarsene a Mondello la domenica con pasta al forno al seguito e mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi.

    49. Carissima Manuela e carissimi tutti che avete lasciato un commento: -sono un’autista del servizio Bus di Palermo con esperienza decennale. Dispiace per te cara Manuela quello che ti è accaduto, pensa solo al tuo futuro alla tua famiglia, Gesù ti ama…! Prendi l’autobus non avere paura e se è il caso la prossima volta non esitare a chiamare il 113…Vedi Manuela, hai detto bene! Quelle bestie hanno bisogno di aiuto, e solo un miracolo le può cambiare (e io credo ai miracoli). Solo l’amore di Dio in Cristo Gesù e la Sua Parola può cambiare le sorti di queste “bestie umane ” e trasformarle in persone completamente cambiate (salvezza). Ci sono migliaia di giovani a Palermo che hanno fatto esperienza di ciò, i più cattivi ed incalliti peccatori, per cui anche se è vero che un mezzo pubblico non è un centro sociale ne un luogo di culto è pure vero chela maggioranza dei passeggeri, degli autisti, dei controllori (se non pochi) sono “CRISTIANI” D.O.C. Di fatti come tu hai avuto modo di affermare (nessuno ti ha aiutato). Vorrei precisare che Dio è AMORE e quindi come ama, te ama anche queste due “bestie umane” di sesso femminile. Ti vorrei precisare che lo stato pietoso di questa situazione io la vivo ogni giorno sul mezzo che guido (centro o periferia che sia). Non ti meravigliare di queste bestie e sai perchè?
      Perchè adolescenti anche della Palermo bene si comportano ancora peggio !! NON PARLIAMO POI DEGLI ADULTI !!! Nell’anonimato di un bus affollato loro pensano che tutto è lecito, (fenomeno simile allo stadio o alla guida di una autovettura)..e cioè: insultare, sputare, sedersi sopra il vano motore, inveire con gesti manuali, offendere verbalmente, minacciare, starsene seduti con le gambe aperte e le scarpe sui sedili. Tutto è condito dal beneplacito di tutti i presenti, (autorità incluse a bordo in borghese, preti, assitenti sociali, avvocati, e come hai detto tu anche ti te stessa..etc…)… per cui credimi noi autisti oramai…ce ne freghiamo !!!! Come hanno detto in tanti prima di me…NON C’E’ GIUSTIZIA e se la vuoi devi solo menare di santa ragione con le conseguenza che ognuno di noi vuole evitare perchè per noi è un lavoro (schifoso,non tutelato, stressante, non pagato, disprezzato, e non un centro di ascolto sociale !!!
      Personalmente sono stato vittima di aggressione alla guida di un bus e ti dico che nessuno mi ha difeso: ne l’azienda in primis che si dovrebbe costituire parte civile lesa, ne i passeggeri presenti che assistettero alla scena. (Intervenne la polizia e fu un fatto di cronaca). Le conseguenze adesso le sto affrontando io di persona (tutela legale-vicissitudini che sono correlate alla inidoneità temporanea)..E ti aggiungo: con la minaccia dell’azienda che anzicchè tutelarti (essendo stato un infortunato sul lavoro ai sensi della legge, ti sottopone a minacce del tipo o vai a guidare o ti metto in aspettativa; però tutela chi effettivamente è nipote dell’onorevole o figlioccio di Al Capone..etc.. Credimi io sono disgustato non delle “bestie” che ti hanno aggredito, ma dalle istituzioni compresa la mia azienda che è un “BARACCONE POLITICO”. Vedi proprio l’azienda non interviene mai in questi casi, anzi ci isola e ci lascia soli e senza tutela. A qualcuno di loro interessa solo se tu passi dalla fermata X all’orario stabilito. Se invece tu arrivi 3 minuti prima in autoparco dopo una giornata snervante con temperature all’interno del bus di 42 gradi senza aria condizionata, con sedili guida inclinati e deformati (Lomboscitalgie e ernie), con la sporcizia sul cruscotto (Intartarata da anni), allora ti fanno il rapporto disciplinare di punizione. L’autista dopo le ore 20 attualmente in caso di “BISOGNO FISIOLOGICO” non ha a disposizione un WC, ne un lavablo per rinfrescarsi, e sai perchè ? Perchè i capi movimento non effettuano servizio serale ne mattutino (07:00-13:30; 13;30-20:00) e quindi a quell’ora sono tutti a casa compreso i funzionari, gli amministrativi, i controllori; di fatti noterai i box AMAT che sono chiusi ai capolinea. Quindi noi siamo: senza acqua , ne refrigerio e siamo tartassati da 5 Turni a scalare a partire dalle 03:50 del mattino (con sveglia alle ore 2:50) o servizi notturni fino alle ore 00:30 !
      Ti aggiungo riceviamo: minacce sia dai superiori sia dalla gente che aspetta alle fermate anche 1 ora e mezza per negligenze del servizio tecnico e rotabile e per negligenze amministrative perenni.
      Ti sei mai chiesta PERCHE ? Perchè a Palermo c’è la MAFIA !!! La mafia è tutto questo ed appena io autista denuncio qualcosa del genere (anche verbalmente) ti isolano, o ti puniscono facendoti guidare con mezzi dove l’aria condizionata non è prevista per quella tipologia di Bus perchè omologati anni precedenti alla disposizione di legge !
      Se dovessi chiedere un diritto lo debbo prima sottoporre al “parrino” delegato e sai cosa? ANCHE UN GIORNO DI FERIE !!!!! Questa non è VIOLENZA alla libertà di una persona e lavoratore? Quindi, il caso tuo che è isolato o magari ti potrebbe capitare di nuovo, non lo scaricare al fatto che i controllori non sono intervenuti,…credimi se a me mi darebbero la soddisfazione della giustizia fatta allora sarei ogni mezz’ora con il telefonino in mano a chiamare il 113 (PERCHE’ I SERVIZI DI SOCCORSO INSTALLATI SUGLI AUTOBUS SONO SERVITI SOLO A FARE GUADAGNARE SOLDI A CHI LI HA INSTALLATI, MA NON FUNZIONANO !!!!).
      Manuela, grazie per avermi ascoltato. Gesù ti AMA !
      …E mentre gli AUTISTI LAVORANO e PRODUCONO tutti gli altri collaborano (anche comandando), ma sono per la maggior parte imboscati, tutelati e figliocci dei parrini di appartenenza ! Quindi alla fine il beffato è il passeggero onesto che paga l’abbonamento o il biglietto e aspetta ore alla fermata e dulcis in fundo l’autista di turno, persona per bene che fa il proprio dovere, onesto che ama la famiglia, i propri figli, la moglie ed ha il senso del dovere cristiano. Ciao !
      P.S. VUOI COLLABORARE A MIGLIORARE LA CITTA’ ?
      DENUNCIA LE MALEFATTE ALL’OPINIONE PUBBLICA E NON ESITARE AD INTERVENIRE PER AIUTARE IL PROSSIMO MALCAPITATO AUTISTA CHE VERRA’ AGGREDITO (BASTA UNA TELEFONATA IN ANONIMATO AL 112 o 113)

    50. N.B. ALL’AFFERMAZIONE CHE DICE: “Sono CRISTIANI D.O.C.” Vorrei rettificare l’errore di battitura…manca il NON sono cristiani D.O.C.

    51. DIMENTICAVO::::Messaggio per Alex che afferma che avrebbe denunciato l’autista per omissione di soccorso. se tu ti trovavi in quel bus qualcuno (io) ti avrei sicuramente denunciato anche per la stessa cosa e non solo anche per favoreggiamento…e sai perchè ? Perchè a dire ed al fare c’è di mezzo il MARE !

    52. Purtroppo i passeggeri dell’autobus fanno parte dell’umanità e non se ne discostano per niente. Persone come te meriterebbero un mondo migliore che non esiste. Posso offrirti solo la mia solidarietà anche se dopo tempo. So che è ben poca cosa ma la stima di altre persone possono cancellare o attutire quella brutta esperienza. Ciao

    53. @Joseph AUTISTA AMAT:
      Leggo solo adesso, a distanza di quasi un’anno da quella brutta disavventura, il tuo commentoo che mi ha letteralmente fatto accapponare la pelle. Intanto ti ringrazio per le tue parole di cristiano, per la tua solidarietà e gentilezza. Io leggendo il tuo racconto (definirlo commento è riduttivo)ho riflettuto molto sulla condizione lavorativa che vivete voi autisti ed è sconcertante. Mi dispiace per l’aggressione che hai subito , mi dispiace per ciò che subite giornalmente…mi dispiace perchè non credevo tali cose!Grazie ancora per le tue parole:non le dimenticherò.!

    54. una mia collega di Università una volta fu eiaculata sui vestiti…è rimasta scioccata appena, rientrando a casa, ha notato quello strano liquido vischioso. L’autobus stracolmo non le ha fatto accorgere di nulla!

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