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martedì 5 nov
  • Carote sbucciate, Shuttle, mafia, “flaky”, fantasmi…a New York

    Sono tornato venerdì scorso da New York e, tuttora in pieno jet lag (stavolta m’ha fregato), volevo raccontarvi ancora qualcosa.

    Sono stato alle prese con il mistero delle carote sbucciate: perché non se ne trovano così come sono in natura nei supermercati a New York? Non si sa. Anzi non è neanche vero perché alla fine da Fairway ce le avevano (e mi ha dato la dritta giusta il buon Riotta su twitter!).

    Non sono riuscito a capire perché invece il personale medico gira con le divise in metropolitana e ovunque. Non è antigienico?

    Sono stato a vedere l’Intrepid Sea, Air and Space Museum che è abbastanza bello da vedere. Hanno preso una portaerei della Seconda guerra mondiale, l’hanno rimorchiata e ancorata a Midtown ovest e c’hanno messo sopra aerei tra cui un Concorde e vicino un sommergibile che lanciava missili con testate nucleari. Ma dallo scorso 19 luglio c’è il “pezzo forte”: lo Shuttle Enterprise. Ho gia scritto altre volte che gli americani sono furbi come le faine nel cercare di musealizzare qualunque cosa abbiano realizzato nella loro breve storia ma ci sono rimasto un po’ male nel rendermi conto che si tratta di uno Shuttle un po’ sfigato perché:

    Insomma, caro Shuttle, sei bello ma sei un po’ ‘na sola.

    Space Shuttle Enterprise

    A Little Italy si continua a giocare con i cartelli per i parcheggi e spunta la mafia… 🙁

    Cartelli sul parcheggio a Little Italy

    Ho imparato una parola nuova: “flaky”. Significa persona poco affidabile, procrastinatore, pigrone e, in particolare, uno che ti dice che farà qualcosa e non la farà mai, uno che ti dice che ci si vede presto e poi arriva in ritardo o non viene più. Mi ha fatto sorridere: mi ricorda tanti ma tanti palermitani. 🙂

    Ancora una volta ho trovato una città estremamente sicura. I senzatetto sono indaffaratissimi a raccogliere bottiglie di plastica e lattine. Le portano a una macchinetta che gli dà in cambio soldi. Mi preoccupava di più la prospettiva di essere aggredito mentre avevo in mano una bottiglietta per fregarmela piuttosto che per il portafogli…

    Se a Palermo i fantasmi più famosi sono la suora del Teatro Massimo, quelli delle Mura delle Cattive e dello Steri, quelli di piazza Caboto a Mondello ho scoperto che anche a New York si dice che ce ne siano: ad esempio nei cimiteri annessi alle chiese di Saint Paul (ce ne sarebbe uno senza testa), della Trinity Church dalle parti di Wall Street (c’è una tomba che, dicono, rida) e della vecchia Saint Patrick (si farebbe vedere il vescovo e non solo), a Washington Square dove impiccavano la gente, all’Empire State Building (quelli dei suicidi) e al Radio City Music Hall. Io non ne ho visti. 🙂

    Il cimitero di Saint Paul

    Brooklyn odora di cipolla. A Times Square, quando ti manca il mare, puoi finire a delirare…

    E sul volo di ritorno un simpatico novantunenne americano che viaggiava da solo per Milano ha pensato bene di star male e ha gettato nel panico gli assistenti di volo Alitalia.

    Arrivederci New York!

    (crosspostato su Deeario)

    Palermo
  • 14 commenti a “Carote sbucciate, Shuttle, mafia, “flaky”, fantasmi…a New York”

    1. Ma se vado in Russia o in Giappone o in Groenlandia, Rosalio pubblica il mio diario di viaggio o questo tipo di post è concesso solo ad alcune persone?

    2. Caro Rob ci sono decine di pezzi di corrispondenti che hanno raccontato le città dove erano rapportandosi in qualche modo con Palermo, come ho fatto io. Per il resto mi sembra indubbio ciò che sottintendi gigioneggiando: io su Rosalio sono un soggetto un po’ diverso dagli altri avendolo creato io. 😉

    3. Non gigioneggio: volevo solo sapere se il “diritto” di pubblicare articoli simili spetta solo a chi ha creato il blog (su Palermo e i palermitani, mi pare).
      Rimango allora in attesa del tuo prossimo viaggio o di conoscere il tuo colore preferito.
      😉

    4. Caro Tony,
      le carote come le ha fatte madre natura ed anche biologiche le trovi da Whole Foods a Columbus Circle. Altre necessità alimentari? Fammi sapere, io ci vado molto spesso a NY. Riguardo gli odori della città, ce n’è uno che mi sembra aleggi su tutta la città (oltre a quello dei dollari) è l’odore dei carrettini di Halal ed in genere di cibi medio orientali.
      Riguardo al personale medico che gira con l’uniforme ospedaliera devo dirti di aver avuto la stessa tua impressione. Ma sono sicura che ci sarà una spiegazione. La prossima volta che parti per gli Stati Uniti, vai al sud, è quello il cuore del Paese, come da noi, no?

    5. Rob no, come ti dicevo.

    6. qui a palermo invece camminano con le tappine e dope che vanno in bagno non si lavano le mani e preparano il pasto per i degenti

    7. e c’hanno le zecche nel cuoio capelluto, quindi secondo me è meglio il personale medico di NY

    8. Tony è sempre piacevole e interessante leggere i tuoi post di questo tipo. Mi piace molto quando fai i paragoni e i collegamenti con le analoghe cose palermitane! è una delle cose più interessanti 🙂

    9. guarda che è vero che le insegne publicitarie illuminate abbronzano, infatti i dipendenti di grande migliore (che era il negozio con l’insegna pubblicitaria piu grande) erano i piu abbronzati di palermo. e c’era pure il betacarotene (l’insegna infatti era arancione)

    10. Eh, già! Noi palermitani siamo senz’altro “flaky” (chi più, chi meno).
      Hai notato che la parola somiglia a “fiacco”?

    11. Grazie Lilly e Colorina. Angelo no…invece mi hai fatto pensare che somiglia a fracco. 😀

    12. Questa parola a NYC l’ho sentita per la prima volta nel lontano 1956 , ricordo era un mio coetaneo, italo-americano di II generazione, quindi è possibilissima la teoria di Angelo.

    13. Grazie per il suggerimento sull’Intrepid Museum, salire su una portaerei e vedere uno Shuttle da vicino è una bella emozione. Mi chiedo se l’Europa potrà mai essere in grado di produrre qualcosa di simile, purtroppo ho avuto una passata esperienza con la nostra agenzia spaziale ed è stata a dir poco deludente.

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