Scioperi e tecnologia
Ieri mi sono imbattuta in uno sciopero. Come sempre. Come quasi ogni mattina. Ho la fortuna-sfortuna di lavorare in centro storico e ogni volta la stessa storia. O in piazza Indipendenza o ai Quattro Canti mi ritrovo un vigile che con fare autoritario devia il traffico perché c’è manifestazione. E lo scopri lì, quando sei davanti alla folla che protesta e ormai, chesei in fila da molti, moltissimi minuti, non puoi più deviare o fare una strada alternativa. Tralasciamo il fatto che se la polizia municipale informasse in maniera corretta tramite il loro sito internet sulle manifestazioni previste in giornata, la mattina un povero cristo che vuole andare al lavoro potrebbe controllare il “bollettino scioperi” e decidere se prendere quella via, se usare un mezzo alternativo, se farsi venire un attacco di febbre e non uscire. Ma comprendo che questa è fantascienza. Non solo, comprendo anche che le soluzioni vengono dal basso e che se noi cittadini abbiamo un problema ce lo dobbiamo risolvere da soli. Io come posso, ogni volta che incontro un blocco stradale, un gruppetto di manifestanti, cortei studenteschi o qualsiasi cosa blocchi la circolazione (una volta ora che ci penso segnalai un albero caduto in via Crispi…) lo twitto. Insomma comunico su Twitter che a #Palermo c’è un problema di circolazione da qualche parte. Ma capisco che non basta. Ieri mattina mentre facevo l’ennesimo giro di piazza Indipendenza cercando di scansare polizia municipale e forestali (erano loro? Ormai non li distinguo neanche più) ho pensato: se ci fosse una webcam puntata sulle strade cruciali della città, si potrebbe verificare quotidianamente la viabilità cittadina. Continua »
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