Nelle nostre vite discordanti è sempre presente, che ne siamo consapevoli o meno, qualcosa di contrario a noi stessi, di opposto a quello che siamo e sentiamo; questo qualcosa conferisce necessariamente un senso diverso a ogni azione eseguita lungo il proprio percorso esistenziale. Possiamo affermare che questa, chiamamola, “remota e contraria presenza”, comunque un minimo la si conosca, anzi la si intuisca, condizione questa indispensabile per cogliere le sue caratteristiche primordiali. Ma altrettanto si potrebbe sostenere che codesta presenza non smette mai di essere incombente, e che nonostante la lontananza e l’incertezza in cui si colloca, questa sua vaghezza caratteristica persiste nella nostra quotidianità. E così succede con quasi tutto nella nostra vita, sempre costituita di idee opposte, di ragionamenti contraddittori, di presenze assenti. Continua »
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