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  • Lavoro a Palermo: responsabili commerciali di zona e agenti

    Dopo aver appurato sette giorni fa che siamo ultimi per numero di annunci pubblicati sul web, è il momento di analizzare la qualità di quelli presenti sui siti che offrono lavoro. Prima una doverosa premessa: è ovvio che su Kijiji, Bakeka e compagnia bella la possibilità di trovare l’impiego della vita ha la medesima probabilità di non vedere più i posteggiatori abusivi la domenica in via Volturno. Cioè, se state cercando un lavoro serio, dignitoso dal punto di vista retributivo, con cui costruire almeno le fondamenta di un futuro accettabile, non pensate di trovarlo nascosto tra un’offerta per centralinisti o venditori.

    Prendiamo come esempio il già citato Kijiji, sito consociato di eBay. Uno dei primi annunci su cui ci si imbatte riguarda «un’azienda leader nazionale» che ricerca «responsabili commerciali di zona» con prospettiva di «notevoli possibilità di guadagno con provvigioni ai massimi livelli di mercato». In meno di una frase, insomma, abbiamo riassunto gli elementi caratteristici della maggioranza degli annunci di lavoro pubblicati a Palermo, in Sicilia, in Italia. Innanzitutto, si tratta di «un’azienda leader nazionale». Un incipit che dovrebbe provocare un effetto stile “i bambini fanno oh” ma che in realtà nasconde spesso una verità incontrovertibile: è un’azienda operante per commessa che guadagna una percentuale sui contratti stipulati, magari con una sede in uno scantinato.

    L’annuncio prosegue con un’altra chicca: «responsabili commerciali di zona». Da notare l’uso ricercato di un altro termine ad effetto – “responsabile” – che, nel linguaggio comune, fa volare la mente verso la speranza di un incarico importante e ben remunerato. In realtà, è un altro modo per conquistare qualche curricula, magari di ragazzi in cerca del primo impiego, dopo anni e anni trascorsi sui libri di scuola. Il trucco è facilmente intuibile: se l’azienda vende un prodotto x in una zona y ed affida l’incarico all’agente z, è chiaro che costui è l’unico a farlo (visto che non ce ne sono altri, a cui sono state assegnate altre zone).

    Detto ciò, parliamo del compenso. Ed anche in questo caso c’è una “presa per i fondelli” trasformata in “meraviglia delle meraviglie”, ovvero la promessa di «notevoli possibilità di guadagno con provvigioni ai massimi livelli di mercato». Accipicchia! L’azienda leader a livello nazionale non solo ti rende responsabile di zona ma ti garantisce la “prospettiva” di accumulare piccioli su piccioli! Scritto così, sembra di esserci imbattuti su un annuncio che prospetta ad un giovane il lavoro della vita, quello che gli permetterà finalmente di sposarsi la sua “zita” dopo decenni di fidanzamento. Macché: è solo “fuffa” (o truffa, fate voi).

    In primis, perché una cosa è la prospettiva ed un’altra è la certezza. Nel senso che il malcapitato agente di vendita (responsabile e bla, bla, bla) rischia di lavorare un mese per guadagnare un pugno di mosche, per giunta rimettendoci i soldi di tasca propria, in quanto quell’annuncio non fa alcun riferimento ad un “rimborso spese” ma parla di «provvigioni ai massimi livelli di mercato» con la consapevolezza che lo 0% di 100 euro o lo 0% di 1000 euro è sempre zero.

    La richiesta di lavoro, infine, termina con una frase da premio Oscar in raggiro: disponibilità immediata che si traduce in “il candidato manda un’e-mail alle 23:45 e l’azienda risponde alle 23:46 con tanto di appuntamento fissato ad un orario prestabilito con richiesta di conferma”, alla faccia di un’«azienda leader nazionale» che, se fosse davvero tale, dovrebbe avere nel proprio organico venditori da urlo.

    Postilla: come guadagna un’azienda che opera in questo modo? La risposta è semplice: sfrutta il ricambio naturale delle risorse. Un novello agente di vendita che in un mese procaccia due clienti è molto probabile che decida di non ripresentarsi nel successivo ed il suo posto sarà preso da un altro che è stato “conquistato” dalle promesse dell’annuncio. In un meccanismo di x agenti, in considerazione che l’azienda guadagna in relazione al totale dei contratti stipulati, ecco servito questo ‘diabolico’ sistema – basato sul “banco vince sempre” – dentro il quale sguazzano non solo le aziende di vendita ma anche i famigerati call center outbound, di cui ci occuperemo la prossima settimana.

    Ospiti
  • 7 commenti a “Lavoro a Palermo: responsabili commerciali di zona e agenti”

    1. Post divertente ma soprattutto vero. Di questi annunci sono pieni i siti. E purtroppo molti ci cadono.

    2. …è il caso,questo, della PROFITLIFE.
      Memorizzate questo nome…e statene alla larga.Fantazienda che specula sui tecnici nel fotovoltaico,propinando corsi a pagamento.

    3. Non vedo l’ora di leggere il tuo post sui call center in outbound…ho lavorato in alcuni di essi: sono l’anticamera dell’inferno!!Per fortuna ne sono uscita…sì, ne sono uscita, come se ne esce da una malattia: sconvolt, un po’ “ammaccata” ma con tanta voglia di ricominciare!
      Ottimo post.

    4. Giannò, hai dimenticato una cosa, anche se molto più frequente nei paesini che a palermo: il fattore parentela. Una persona che non comprerebbe mai qualcosa si può decidere a comprarla se è il nipote o il cugino a chiedergli il favore. In tal modo il “giovane agente di vendita” vende qualcosa di inutile agli zii e ai cugini, ci guadagna una percentuale miseranda e poi lascia il lavoro perchè non ha nessun altro che gli comprerebbe i prodotti. E’una storia vecchia e tecnicamente legale, inoltre lo trovi spesso il pinna che ci casca.

    5. E’ verissimo Laydo! Ho visto colleghi, sempre ai suddetti call center, stipulare contratti telefonici ai parenti fino alla settima generazione, finiti i quali si cominciava con amici e vicini di casa…dopo il primo mese di questo tipo di lavoro, non riuscivano più a fare alcun contratto…e quindi venivano “sollevati” dal proprio incarico!

    6. @Laydo: Sì, è l’effetto Kirby 🙂

    7. […] Lavoro a Palermo: responsabili commerciali e di zona (6 commenti). […]

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