È stato mantenuto l’impianto mostratoci a ottobre ma è arrivato un intervento che ritenevo indispensabile sulla grafica e che ha migliorato l’aspetto. Non ho comunque partecipato ad altre riunioni oltre a quella di cui vi avevo parlato a ottobre.
Il sito continua a non piacermi complessivamente ma cerco di evidenziarne alcuni pro e contro. Continua »
Si è votato ieri per le parlamentarie del Partito Democratico, primarie per scegliere i candidati alle prossime elezioni politiche. La prima eletta a Palermo, dove l’affluenza è calata del 70% rispetto alle primarie per la scelta del candidato premier, è stata Magda Culotta, attuale giovane sindaco di Pollina con 3029 voti.
A seguire staccato di appena 19 voti il renziano Davide Faraone e ancora Piccione (2211), Ribaudo 2139, Siragusa 2061 e Apprendi 1538.
È stato pubblicato Panormus 2011, l’annuario di statistica del Comune di Palermo. Oltre 150 pagine di grafici e tabelle racchiuse in dieci capitoli fotografano Palermo nel 2011.
La città ha un’estensione di quasi 160 chilometri quadrati, di cui circa un terzo verde urbano, una temperatura media di 18,7 °C, 656 mila abitanti e quasi 260 mila famiglie, oltre 28 mila stranieri (pari al 4,3% dei residenti), poco meno di tremila e 300 matrimoni, di cui più di un quarto con rito civile, quasi 95 mila studenti nelle scuole elementari, medie e superiori, e oltre 55 mila studenti universitari, 237 sportelli bancari, un tasso medio d’inflazione del 2,1%, più di un milione e 300 mila presenze turistiche (di cui oltre il 45% di stranieri), 391 mila autovetture e oltre 122 mila moto circolanti.
Il prefetto di Palermo Umberto Postiglione è stato nominato commissario prefettizio della Provincia di Roma e ha lasciato Palermo per ricoprire il suo incarico.
Il successore sarà nominato in una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri.
Francesco Giunta, ho già scritto di lui, torna a suonare a Palermo dopo oltre un lustro. Si esibirà per Palermo 2013, la programmazione natalizia del Comune, oggi al Politeama alle 21.00.
Il concerto nasce dall’incontro di Francesco con Alfredo Lo Faro, eclettico imprenditore, che ha deciso di dedicare la seconda parte della sua vita imprenditoriale alla musica. Il progetto Era nicu però mi ricordu consta in una riedizione dei classici di Francesco con gli arrangiamenti di Valter Sivilotti, interpretati dallo stesso autore accompagnato dai musicisti del conservatorio di Palermo. Del progetto esiste anche una versione discografica.
Personalmente sono grato ad Alfredo per l’entusiasmo ed energia che mette nel valorizzare e recuperare pezzi così importanti del nostro patrimonio culturale.
Francesco è indiscutibilmente un punto di riferimento per molti di noi e questa riedizione del suo lavoro rappresenta una bella opportunità per avvicinarsi o riavvicinarsi ad una delle personalità autoriali più importanti del nostro territorio.
Il concerto si annuncia come grande evento, con l’orchestra al completo e tra le altre cose la presenza di Valter Sivilotti in veste di direttore. Un appuntamento unico che suggerisco di non perdere.
Nell’antichità, per mangiare, gli animali e gli esseri umani si appostavano dietro i cespugli e catturavano le loro prede; poi le sbranavano e le dividevano con il branco. Solo che dopo essersi saziati, gli animali si addormentavano, mentre gli esseri umani iniziavano a scolpire sulle pareti della grotta le scene della caccia.
I loro cuccioli osservavano e imparavano. Quei graffiti non erano solo disegni, ma racconti, prima che l’uomo inventasse il linguaggio.
Il racconto è probabilmente uno degli elementi che più ci distingue dagli altri esseri viventi. Le storie sono uno strumento importante, forse il più incisivo per trasmettere emozioni e saperi. Non è un caso che la narrazione sia alla base di tutte le culture e che i racconti, di qualunque tipo, piacciano tanto ai bambini.
Le storie, a detta di molti scrittori, esistono a prescindere da chi le racconta, ed il narratore, il romanziere, diviene una sorta di mediatore, qualcuno che svolge il compito di intercettare e rendere quella storia fruibile ad altri.
Se questo è vero in generale, lo è in particolare per la storia de Il sarto di Picasso, la vicenda incredibile di Michele Sapone, un sarto nato all’inizio del Novecento in un piccolo paese del casertano, sballottato dalla vita tra Torino, Spalato, Ginevra, Parigi e Nizza, dove nell’immediato dopoguerra è entrato in contatto con il mondo dell’arte. Da quel momento ha cominciato a frequentare gli artisti della Costa, scambiando con loro abiti e quadri. Quando poi ha conosciuto Picasso, tra il sarto italiano e il pittore spagnolo è nata un’amicizia intensa e fraterna, che non si è mai interrotta fino alla morte del maestro. Anche loro, Picasso e Sapone, si scambiavano vestiti con opere, senza lasciare che il denaro inquinasse il loro rapporto. Si pagavano a vicenda con il baratto, come facevano gli uomini prima di inventare il denaro.
Da anni il consumo di birra artigianale, ovvero di birra non pastorizzata e tendenzialmente non filtrata, ha registrato a Palermo una crescita continua mutuando quello che accade in tutta Italia. E tutto questo grazie a locali storici, ormai, che hanno creduto in questo tipo di prodotto, prima proveniente dal nord Europa, Belgio in primis, e poi via via avvicinandosi a produzioni italiane che comunque spesso mantengono dei prezzi mediamente più alti delle produzioni estere. Nel resto d’Italia ormai ci sono oltre 400 aziende che producono birra artigianale, la Sicilia è rimasta sempre indietro rispetto a queste nuove idee imprenditoriali, a mio parere per vari motivi. Fare impresa in Sicilia è difficile di per sé, fare impresa in una terra di vini lo è ancor di più perché lo si considera, per ignoranza, un prodotto inferiore. Inoltre la gran parte degli ingredienti, eccetto che l’acqua, veniva da lontano, e questo rappresenta intrinsecamente un aggravio di costi rispetto ad un produttore più prossimo all’Europa del nord. Continua »
Fuoricampo, la mostra fotografica di Gabriele Gravagna, a cura di Alessandro Pinto e Manrica Rotili, con testi di Clelio Benevento, Marco Valerio Bonazzi, Claudio Canepari, Piergiorgio Di Cara, Giacomo Frignani, Maximilien Gobiet, Massimo Provenza e Paolo Santolini, sarà inaugurata oggi nella Sala delle Verifiche a Palazzo Steri.
Gabriele Gravagna, 26 anni, è originario di Palermo, ma vive a Roma da alcuni anni. Regista e filmmaker, ha lavorato per il cinema e la televisione, contribuendo alla realizzazione di programmi e fiction, e parallelamente sì è dedicato alla ripresa di live performance musicali in tutta Europa. Nel corso della sua formazione ha maturato la volontà di non limitare ad un solo mezzo espressivo la sua capacità di comunicare idee e sensazioni; da qui la scoperta della fotografia come veicolo di completamento. Continua »
Alle 21:30 presso il Teatrino delle beffe (via A. de Spuches, 7) si svolgerà il reading di racconti Urban living – Corsie preferenziali per surfisti di città con il collettivo Abattoir.
Se potrebbe essere ancora ascrivibile all’ingenuità e allo sconoscere le basi del diritto e di regolamenti e interna corporis acta il fatto che si siano fatti panare e friggere dalla burocrazia di Palazzo dei Normanni che gli ha impedito di restituire gli stipendi, decisamente di cattivo gusto sono i quasi 12 mila euro accreditati sui conti degli onorevoli pentastellati a dicembre (nel dubbio, ad esempio, avrebbero potuto darli in beneficenza e non rimandare al 2013 o rinunciare a parte dell’indennità). Continua »
Ogni angolo della Sicilia racchiude una molteplicità di tesori, anche non tangibili, cultura è anche il cibo quale espressione di arte e di questo atto culturale amo raccontare.
Dietro ogni piatto sia semplice che elaborato luoghi e persone.
Per scelta comincio da un luogo che solo in apparenza. Di siciliano ha ben poco: Rinascente Living Restaurant (via Roma; tel. 091 6017811).
Salire dalle scala rossa che dal terzo porta al quarto piano è come passare dal Boulevard dell’Operà a Rue Saint Honoré; ogni piano de La Rinascente è un affollarsi di abiti, oggetti, persone allo stesso modo a Milano come a Roma o Firenze, mentre è emozionante a Palermo percorrere la scala rossa che dal 3° conduce al 4° piano e scorgere un uomo elegantemente armeggiare attorno ad un panettone al di là della vetrata della cucina, naturalmente non può non essere che lui il padrone di casa Peppe Giuffré.
Con sorpresa vedo che il mio amico Peppe che professa e divulga giornalmente Sicilia è alle prese con un nordico panettone.
Da qualche giorno è nuovamente visibile il segnale della Rai nella zona dell’Addaura. Dallo switch-off per il digitale terrestre la tv pubblica non era più visibile.
La riattivazione del segnale è stato possibile grazie alla disponibilità degli impianti di Tele Giornale di Sicilia.
Questa è una storia, una storia di acronimi. Acronimi volatili. Acronimi danzanti, tre primi ballerini e altri aspiranti tali. Acronimi e ballerini in un teatro di forma triangolare che, mentre crolla, danza, danza, danza.
In principio era Totò. Totò figlio di DC che, pur avendo danzato un po’ con tutti, finì per realizzare l’ordine: con lui FI, AN e UDC, gli altri fuori dalle prove. Totò che danzò per un atto e ne ottenne altro mezzo anche grazie alla decisione dell’avversario storico, DS (già PCI e PDS), di non danzar convintamente con la ballerina Rita (amatissima dal suo pubblico), ma questa è un’altra storia. Poi Totò cadde, a metà del secondo atto. Continua »
‘Nta sti iuorna nascìu un picciriddu,
cu l’uocchi nivuri, pari truoppu bieddu!
Avi na facciuzza chi parissi pittata
e na culla di pagghia malacumminata.
È senza un pilu, siccu e nicu nicu
e pi cuscinu c’avi quattru fogghi ‘i ficu,
unn’avi nienti, né pi eredità né pi dirittu
avi sulu friddu, siti e un mari ri pitittu. Continua »
Ultimi commenti (172.549)