Tanto di Cappello
Negli anni in cui mi sono occupato di direzione artistica ho sempre vissuto distrattamente la programmazione per bambini, lo confesso, un po’ per incompetenza, ed un po’ per l’inevitabile mancanza di sensibilità sull’argomento che proviene dal non avere figli.
Il programma natalizio del Comune (www.palermo2013.it) è molto attento in questa direzione il che non guasta in una città che generalmente trascura i più piccoli.
Ieri mattina ho accompagnato mia figlia allo spettacolo dei Tanto di Cappello programmato a Parco Uditore. Sono andato con la soddisfazione, comprensibile, nel vedere il Parco aperto da neanche due mesi già parte del tessuto organico della città.
Accompagnavo mia figlia, in realtà senza particolari aspettative, mi aspettavo una cosa per “bimbi”, con quell’approccio talvolta distante che certe volte noi “grandi” abbiamo rispetto a questo mondo così ricco e complesso.
Sono in realtà rimasto entusiasta dello spettacolo. Mi hanno stupito. Mi sono divertito io per primo, complice anche la suggestione ed i contrasti del luogo. Ma la cosa più importante ed emozionante è stato vedere mia figlia rapita da questo spettacolo di arte varia (per citare una delle musiche che hanno usato di sottofondo). Chi ha un bambino conosce la difficoltà di tenerli a lungo su una cosa, conosce quanto sia preziosa la loro attenzione, e quanto sia bello lo stupore e la sorpresa nei loro occhi. Tutto questo puoi farlo in vari modi ed io credo che questo gruppo di ragazzi lo abbia fatto in modo garbato, intelligente ed elegante. Mia figlia è stata tutto il giorno a raccontare della banda musicale, e dei giocolieri: “signori con la maglietta uguale che si sono bruciati il sedere per finta”. Si è divertita tanto, ha riso poco, per lei il tutto è stato molto serio, vuole tornare a vederli la “prossima volta” (che nel suo linguaggio significa il prima possibile); se fossi un artista sarei felice di questo risultato: i bambini sanno essere giudici spietati.
Nel gustarmi lo spettacolo sul prato mi è tornata in mente una frase di Nietzsche: µMaturità dell’adulto è ritrovare la serietà che da bambini si mette nel gioco».
Ringrazio i Tanto di Cappello, per il modo divertente e serio con il quale hanno fatto la loro parte e consiglio a chi ha un figlio, a chi lo desidera, a chi semplicemente ancora lo è, di cercare gli altri appuntamenti nel programma ed andarseli a vedere. Dismettete gli abiti da adulto e, se non avete un figlio vostro, godetevi lo stupore negli occhi dei figli degli altri, magari con l’occasione recuperando il tempo in cui quelle cose sono state stupore anche per voi.
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