Il bello di un blog, così come di un qualunque diario, è che puoi rivivere nel tempo intuizioni e passioni che hai provato in passato per verificarne poi l’attualità. Sono pertanto molto contento di aver finalmente trovato quell’aggregazione che andavo cercando in risposta alla domanda che più mi inquietava: perché in un Paese dove si potrebbe vivere tutti bene, ci siamo ridotti in questo stato?
Correva il 2004 quando, novello blogger, invocavo «una rete di uomini e donne capaci, con le loro competenze e il loro posizionamento sociale, di mettere in atto una strategia efficace per raggiungere un risultato politico ed economico concreto e misurabile. (…) persone libere, economicamente e intellettualmente, che sentano la responsabilità civile e morale, ma anche il legittimo interesse economico, a sbloccare dal condizionamento parassitario lo sviluppo dell’Isola. Persone che condividano una visione di modernità cui ispirare le regole che dovranno regolare la società siciliana: meritocrazia, par condicio, solidarietà, trasparenza. Persone capaci di indicare concretamente una prospettiva di sviluppo economico vero, non parassitario, premessa di quello democratico: se si hanno problemi a riempire la scodella, il voto è un bene di lusso da vendere al miglior offerente». Continua »
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