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venerdì 15 nov
  • La competizione a Palermo è sempre verso il basso

    Siamo alle solite. I gestori dei cinema palermitani, facendo leva su cavilli (e un cavillo con tanto di burocrate che lo cavalchi a norma di legge non manca mai), vogliono bloccare l’investimento di un nuovo concorrente che innova l’offerta sotto il profilo della funzionalità delle sale e della tecnologia.

    Il solito vizio di pretendere di tenere basso il livello della competizione per proteggere la propria rendita di posizione, senza dover mettere mano alla tasca per adeguarsi al mercato e senza mai considerare l’interesse dei clienti, cioè di tutti noi.

    Con la scusa della difesa delle professionalità o degli imprenditori locali, sono almeno venti anni che sentiamo, solo a Palermo, discorsi protezionistici funzionali agli interessi di pochi e al perdurare dello status quo.

    È avvenuto con i grandi progetti urbanistici, con l’avvento della grande distribuzione, con i tentativi di creare isole pedonali ecc. Ed è anche per questa cultura parassitaria, conservatrice ancorché talora ammantata di nostalgia del passato fuori tempo massimo, che continuiamo a perdere le risorse migliori che emigrano mentre continuiamo a chiederci il perché della nostra diversità e del nostro declino.

    La competizione, in natura, nella società, nell’economia e anche nella politica, fa bene perché aiuta il ricambio e la rigenerazione verso l’alto dei talenti, delle imprese e delle professioni.

    Palermo
  • 29 commenti a “La competizione a Palermo è sempre verso il basso”

    1. ORRORE! Mi trovo daccordo con Donato Didonna! Deve essere perche’ il suo argomento racccoglie proprio l’opinione di tutti.

    2. Peccato che nessuno riesce a documentarsi sui cavilli
      escogitati nel caso specifico.

    3. E vabbe dicceli tusti cavilli, cosi’ siamo tutti piu’ contenti. Qui il ragionamento non e’ tecnico, anzi tecnicistico, ma di sostanza.

    4. Io su questo caso ne so meno che niente,cioè’ quello che è’ emerso qui.
      Come si fa a prendere posizione pro o contro in una simile circostanza?
      Potremmo avanzare delle ipotesi,ma chi ce lo fa fare?
      Lavoreremmo gratis per fare analisi che altri potrebbero utilizzare chissà a quali fini.
      Come al solito succedono fatti di cui qualcuno dovrebbe vergognarsi.
      Nell’indifferenza più’ totale.

    5. Credevo che il soprannome Lucido, si riferisse a una certa logica e conseguenzialita’ di pensiero. Invece sembra che ti riferissi proprio a quello delle scarpe!
      Ma come sarebbe non si puo’ prendere posizione? Mica e’ un ragionamento complicato.

    6. la competizione è possibile quando è pari. che ne pensate di costruire altri due ipermercati con sale cinematografiche? secondo me meglio 10 sale distinte che che un cinema con 10 sale. ormai palermo sembra un cimitero di attività commerciali, provate a fare un giro.

    7. Credevo di avere a che fare con una persona seria,pur nelle limitazioni palesate.

    8. Sono 2 i post in cui stimolo i lettori ,se informati,a raccontarci i motivi addotti dal l’assessore a mettere uno stop a questo progetto.

    9. concordo pienamente, è il tema che blocca l’Italia, la difesa corporativa di posizioni di vantaggio a discapito della concorrenza e del libero mercato.

    10. Pister
      Le attività’ commerciali tradizionali sono in crisi.
      I consumatori si sono spostati sugli ipermercati e sui centri commerciali.

    11. C’è’ stato un cambio di amministrazione.
      Assai probabile che lo stop derivi da questo evento.

    12. Pienamente d’accordo!!

    13. Con tutto quello che si può’ immaginare ci stia dietro.Film visto e rivisto.

    14. In questo caso “la difesa corporativa” partirebbe da posizioni estremamente deboli e precarie,secondo me con scarsa capacità’ di influenzare le forze nuove che avanzano.
      Non penso che il blocco possa partire da questi.

    15. Ha ragione Lucido. Possibile che nessuno riesca a dirci qual è l’irregolarità o il reato contestato?

      P.S. Per Didonna
      “cavalcare un cavillo…” non so se l’hai fatto apposta, ma è geniale. Un po’ come dire “viva la foca, che Dio la benedoca”

    16. Finalmente,pur dopo tante sollecitazioni,ecco un commento che rafforza il quesito.
      Come è’ possibile che qui si sprechino fiumi di parole cavalcando la fantasia?
      I fatti sono chiari.
      Una amministrazione manifesta l’accordo a realizzare un progetto.
      Arriva un’altra amministrazione e blocca tutto.
      Ci vogliono spiegare su quali motivazioni?
      Ci vogliono spiegare su quali razionali?
      Quali vizi sono stati riscontrati nell’approvazione di quel progetto?
      È’ questa la trasparenza?
      In tale contesto come si fa a sostenere oppure ad ostacolare quel progetto?

    17. Lucido non te la prendere, scherzo per vivacizzre l’argomentazione, senno’ chi legge s’addormenta. Piuttosto hai visto su repubblica l’articolo che spiega perche’ i gestori delle maleodoranti e fatiscenti sale hanno fatto ricorso? http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/02/03/news/gestori_di_cinema_contro_la_multisala_ricorso_al_tar_e_stop_ai_lavori-51837426/
      A quanto pare il progetto non rispettava l’architettura originale del capannone della coca cola, che ha il – udite udite- il tetto a volta! Come se fosse un monumento arabo normanno! Ma alora lo vedi che ha ragione il sig Didonna.

    18. Repubblica fa giornalismo.
      Ho letto ora l’articolo.
      Spiega quasi tutto.

    19. NON COMMENTO il tema principale ma gli esempi fatti da Giuliano Di Donna.
      E’ vero, la Sicilia produce pochissimo ma importa moltissimo, a volte importa, persino, il prodotto “finito” ottenuto al prodotto locale.
      IN CAMBIO esporta capitali dalla già disastrata economia locale per importare merci; “esporta” anche denaro poiché in gran parte è “detenuto” nelle maggiori banche che hanno sede altrove (e non risulta che questo denaro serva esclusivamente allo sviluppo locale, al contrario).
      Esempi di bella e utile globalizzazione, nta m.
      Fatta la premessa, la grande distribuzione è come il rimedio miracolo al sottosviluppo locale.
      NTA M…HIA (mi scuso, questa cosa mi fa incaz.zare nero).
      Sappiamo che Giuliano Di Donna è in conflitto di interesse quando si tratta di grande distribuzione, da dove gliene derivano parcelle da intermediazione.
      Non potremmo aspettarci da lui, perciò, che ci venga a raccontare la proporzione tra merci importate e merci locali, 5/95% ca., o i termini dei contratti (condanne!) da strozzamento imposti a quegli sventurati produttori locali che hanno la sventura di farsi fregare, prima di scappare dopo perdite, dalla GDO.
      La competizione con chi detiene il potere di fissare i prezzi di mercato (dove corrono i clienti a comprare a prezzi più bassi, per scarsa disponibilità economica) tramite strategie di rifornimento che rasentano … (autocensura)… è una caz.zata, sofismi, peggio del peggiore politichese.
      Finché i locali – non solo politici, ma anche cittadini, tutti – non metteranno in opera politiche di sviluppo e valorizzazione delle risorse locali, attività dove produrre gran parte di ciò che si importa e consuma, questi affaristi, sfruttatori, predatori, e i loro valletti (come il citato di donna) mandati in avanscoperta, avranno campo libero e spacceranno i sofismi (smontabili, elementari, superficiali) per roba per eletti, perciò difficili da comprendere per le masse; invece sono solo caz.zate!
      N.B. la globalizzazione, ok, utile scambiarsi conoscenze e diversità, ma DEVE ESSERE ONESTA E PARITARIA.

    20. … ottenuto dal prodotto locale …

    21. Giggi, il tuo commento e’ fuori tema, nel senso che non parli dello specifico del cinematografo ma cerchi di dare addosso personalisticamente al sig Didonna (che io nemmeno conosco) e ANCHE di fare il punto sulla tua visione economica. Su quest’ultima parte esprimero’ il mio pensiero.

      In pratica dici: vabbe’ che c’e’ il libero mercato che impone competizione PERO’ non e’ mica giusto che arrivano da fuori Sicilia, con mezzi economici che mica noi qui non ci possiamo permettere (“La competizione con chi detiene il potere di fissare i prezzi di mercato “) e a sfasciare i prezzi e fare uscire dal mercato i piccoli imprenditori locali.
      Ma e’ proprio questo il libero mercato; e a meno di volere instaurare un regime non capitalistico e’ quello che c’e’ e ci dobbiamo tenere.
      La logica e’ puramente economica, e peggio per chi ha meno forza. Io mi sento liberista da questo punt di vista: non credo all’intervento dello stato nel risollevare le sorti di imprese che non competitive – cioe’ non in grado di innovarsi non solo non in grado di fare profitto.

    22. Pero’ rileggendo il commento tuo, mi sa che hai il carbone bagnato. perche’ non entri nel dettaglio?

    23. L’unica cosa “degna” di nota che hai scritto è… “personalisticamente”.
      Per il resto non hai capito un tubo di quello che ho scritto, e fin qui niente di grave; ma non attribuirmi idee che non ho scritto… ah, è vero, è normale che me le attribuisci poiché non hai capito un tubo.
      Non ero fuori tema.

    24. … mi viene da pensare a un mio amico che dice che il web palermitano è popolato da molte “capre”; io mi accorgo che ci naviga una gran quantità di “fuaddi” che danno vita a situazioni surreali, e grottesche, senza nemmeno accorgersene… fuaddi inconsapevoli.

    25. Giggi, greazie per gli insulti ma almeno cerca di essere piu’ creativo, e che caspita! Che insulti sono: non capisco un tubo e dai del “fuaddo” – ma che vuol dire, di che parli?

      Avresti potuto dire che liberista fa rima con scambista, che quello che ho scritto prima lo stampi sulla carta igienica e poi lo usi per pulirti il culo.

      Guarda che sei tu che non ti spieghi e che invece perdi fiato e battute di tastiera a non farti capire.

      Poi perche’ hai messo degna tra virgolette? Hai fatto il classico? Ah ah ah

    26. Quali insulti? Non capisci niente di quello che ho scritto e perseveri. Realtà espressa con coerenza, non insulti. Dovrebbe vergognarsi pure di scrivere uno come te che non capisce gli argomenti semplici che ho scritto (per esempio la richiesta di chiarimenti sui metodi di rifornimento della GDO, e conseguente impoverimento della produzione locale, oltre che strozzamento, sui quali, statene certi, Di Donna non chiarirà, lui capisce solo le parcelle che riscuote grazie alla GDO che affossa l’economia locale). Non sai nemmeno di cosa parlo, poiché non hai capito cose semplicissimi che ho scritto, e usi parole (liberismo) senza nemmeno capire che non è quello che io contesto. Perciò è inutile parlare con un individuo come te, perché è evidente che non capiresti mai, avendo GIÀ capito al contrario i concetti semplici che ho espresso. Posso solo dirti che i tipi come Di Donna attecchiscono laddove ci sono troppi individui come te; non sto dicendo che Di Donna e la sua GDO non dovrebbero esistere, sto dicendo che non dovrebbero esistere nei termini attuali, se avessero a che fare con cittadini svegli.

    27. Vi invito a rimanere in tema e vi ricordo che questa non è una chat.
      Gigi ti invito a essere rispettoso nei tuo commenti.
      Giuda gradirei un linguaggio più consono.
      Grazie.

    28. Hai ragione ma piu’ si arrabbia piu’ mi diverto.

    29. Giuda io non mi sto divertendo invece. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema. Saluti.

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