“Il primo amore non si scorda mai, anche volendo” di Alajmo in libreria
È appena uscito Il primo amore non si scorda mai, anche volendo, l’ultimo libro di Roberto Alajmo. Lo pubblica Mondadori. È la storia di un’infanzia vissuta a Palermo, dal primo ricordo al primo bacio.
Quel che segue è l’inizio di un capitolo intitolato Le grandi occasioni capitano una volta e passano rapidamente.
«Sabato c’è la festa. Sabato c’è sempre una festa. La festa di sabato è qualcosa che scandisce il tempo in prima e dopo. Prima si discute dell’organizzazione, dopo si discute delle risultanze. Alla festa di sabato si comincia a pensare più o meno mercoledì, il tempo di mettersi alle spalle il dibattito sulla festa precedente, perché quel che è successo merita di essere elaborato in privato e in pubblico: chi c’era, chi ha ballato con chi? Chi si è ubriacato? Chi ha vomitato? Chi è scoppiato in lacrime davanti a tutti? Chi è rimasto chiuso in bagno? Chi si è messo assieme? Chi si è lasciato?
Alle feste, oltre che ballare, mangiare patatine Pai e bere analcolici, l’attività principale è pigliarsi e lasciarsi. Funziona come giorno di mercato. I ragazzi più spregiudicati si lasciano e si pigliano con qualcuna nell’ambito della stessa festa, ma la cosa è piuttosto malvista da un punto di vista etico. Rarissimi sono gli amori che nascono e muoiono gli altri giorni della settimana. Ogni decisione è concentrata in quelle due ore pomeridiane in cui vedi i compagni di scuola che pure vedi tutti gli altri giorni. Ecco il grande fascino di quelle ore: alla festa di sabato è tutto diverso. Le persone, pur essendo uguali, appaiono diverse. Le ragazze, specialmente, sono diverse. Si truccano, certune. Mettono la gonna.
Le ragazze sono strane persone. Il sabato pomeriggio non sono proprio stucchevoli e melense come risultano nel corso della settimana. Cioè, sono sempre stucchevoli e melense, ma tutto sommato ci si può stare. Non si capisce perché, ma ci si può stare. Il problema è convincerle a venire. Certune non possono per via dei genitori. Altre se la tirano moltissimo. (Ma se la tirano che? Neanche questo si capisce). Ragion per cui ogni tanto capita che alle feste ci si ritrovi tutti maschi, e allora ti accorgi che quelle creature diverse hanno pure la loro utilità, nell’equilibrio del creato […]».
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