Mezzogiorno è l’ora giusta per una camminata. Marzo presenta un volto sorridente, si rifarà più avanti? Per il momento un sole splendente illumina il parco di una luce dorata. Sul viale i platani puntano al cielo i loro rami nudi. Mi fermo un attimo a leggere un foglio fissato ad un albero: avvisa di un cane smarrito, di colore marrone, taglia piccola, di nome Leo; gli è molto affezionata la bimba della padrona; non offre ricompensa; la speranza del ritrovamento è tutta riposta sul sentimento di tenerezza che può prendere il passante al pensiero di una bambina disperata privata del compagno dei suoi giochi. Il senso della perdita non ha riguardo dell’età, accompagna l’umano lungo il suo cammino.
Una signora, snella, con pantaloni grigi e giaccone azzurro, mi sorpassa col suo passo sostenuto. Non l’ho vista in viso, le darei un quarantacinque cinquant’anni, a giudicare dai capelli grigi e dal passo ancora morbido. Il mio ritmo di marcia è leggermente più veloce, quindi la riprendo, mi volterò solo ad una certa distanza, non so perché; forse per imprimermi nella mente la sua sagoma come apparenza di una persona destinata a rimanermi sconosciuta, ma vicina per la comune vitalità, residua per me, che richiede movimento, sole, paesaggio, partecipazione al concerto dei viventi e delle cose. Continua »
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