Pubblico impiego = pubblica utilità?
Il Comune sta incontrando forti resistenze a coprire con propri dipendenti mansioni a suo tempo svolte da dipendenti Gesip. Vista la natura delle mansioni in questione, sembra più che altro una questione di principio. E se proprio dobbiamo fare questioni di principio, forse è il momento di affermare anche il punto di vista del cittadino-contribuente, destinatario ultimo dei servizi così come finanziatore finale degli stessi attraverso le imposte nazionali e locali che versa nelle casse pubbliche.
Premesso che è cosa buona e giusta che il Comune assuma nel proprio organico appartenenti a categorie svantaggiate il cui rendimento potrebbe essere anche pari a zero senza nulla togliere al valore civile ed anche economico di tale impiego, per tutte le altre risorse umane (il Comune è il più grande datore di lavoro di Palermo) dovrebbero valere i seguenti principi:
- ogni dipendente comunale dovrebbe valere il proprio costo ovvero il proprio stipendio pubblico in termini di benefici per la cittadinanza (servizi, infrastrutture, decoro, sicurezza ecc.);
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