Il muro di via Maqueda
Quando andavo all’università mi capitava spessissimo di passare davanti a quello che era chiamato “il muro di via Maqueda” (Area Quaroni). Quel muro nascondeva un’area libera reduce da demolizioni conseguenti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale e che apparteneva alla curia. Passandoci sognavo un giardino pieno di piante e verde.
Nella mia testa di giovane studentessa in architettura lo progettavo, sceglievo piante, illuminazioni, pavimentazioni e giochi per i bambini. Lo collegavo anche alla Galleria delle Vittorie, che è praticamente di fronte, e li rendevo un punto centrale di un centro storico nuovo.
Altre volte sognavo un concorso internazionale dove magari si fosse pensato ad un progetto nuovo e moderno, un edificio capace di fare con Palermo quello che il Guggenheim è stato in grado di fare con Bilbao. Continua »
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