Il muro di via Maqueda
Quando andavo all’università mi capitava spessissimo di passare davanti a quello che era chiamato “il muro di via Maqueda” (Area Quaroni). Quel muro nascondeva un’area libera reduce da demolizioni conseguenti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale e che apparteneva alla curia. Passandoci sognavo un giardino pieno di piante e verde.
Nella mia testa di giovane studentessa in architettura lo progettavo, sceglievo piante, illuminazioni, pavimentazioni e giochi per i bambini. Lo collegavo anche alla Galleria delle Vittorie, che è praticamente di fronte, e li rendevo un punto centrale di un centro storico nuovo.
Altre volte sognavo un concorso internazionale dove magari si fosse pensato ad un progetto nuovo e moderno, un edificio capace di fare con Palermo quello che il Guggenheim è stato in grado di fare con Bilbao.
Oggi sanno costruendo un edificio utilizzando l’odiosissimo “Com’era Dov’era” riproducendo, nel 2013, uno stile morto e sepolto che appartiene a secoli fa, facendone quindi un falso storico, e che diventerà sede di uffici e appartamenti.
Ne sono amareggiata.
Non solo non siamo mai in grado di trasformare i punti di debolezza in punti di forza, ma siamo capacissimi di trasformare le opportunità in enormi banalità
Un’altra occasione perduta per migliorare la città.
Un’altra occasione per la curia di speculare e arricchirsi.
Speriamo che gli appartamenti rimangano invenduti
Come sono daccordo stavolta! Meglio persino lasciarlo come era piuttosto che aumentare la densita’ del cemento nel centro di Palermo.
Ma chi ha i soldi per costruire a Palermo? Non e’ che sono soldi pubblici? Sarebbe la beffa oltre il danno.
Che io sappia, quei terreni sono della Curia. O lo erano. Se lo sono ancora, si potrebbe dire che l’edificio è costruito con l’8 per mille?
Ad ogni modo, di chiunque sia il terreno… chi è il pazzo che di un terreno edificabile in pieno centro ne fa un parco o un giardino pubblico?
Andiamo, non siate ingenui.
Isaia, prova a dire a New York di costruire anche solo un metro quadro di central park, o di costruire un pezzo di un parco qualunque di Parigi…
e poi è anche vero che si poteva comunque costruire, ma come si dice nell’articolo, si poteva fare qualcosa che riqualificasse tutto anche dal punto di vista architettonico…
Che un bene privato diventi pubblico,si può.
Acquistandolo.
Se i palermitani vogliono farci un parco pubblico,
comincino a raccogliere moneta.
Se ho ben capito, si sta costruendo un palazzo in stile barocco/neoclassico, o comunque non in stile contemporaneo. E stilisticamente parlando dove sarebbe l’errore? Sarabbe forse meglio un edificio tutto vetri e acciaio, simbolo del XXI secolo, ma che sarebbe un intruso in quel contesto? Qui a Londra, per esempio, tutto o quasi il centro e’ allora pieno di “falsi storici”, come li chiama lei. In Piccadilly e Soho, solo per citare due tra gli ultimi esempi, hanno appena inaugurato due palazzi in stile ottocentesco, peraltro abbattendo degli edifici che erano stati costruiti nel secolo scorso in stile contemporaneo. Perche’ cio’? Perche’ si cerca cosi’ di dare un’uniformita’ stilistica alla zona. Sicuramente lei sarebbe sorpresa di sapere che un grandissimo numero di edifici a Londra, in zone simbolo della citta’ come Mayfair, ma non solo, che sembrano usciti da un racconto di Dickens, sono in realta’ figli degli anni 80 e 90. Certo, sarebbe meglio dotare quell’area di Palermo di un bel parco, ma se cio’ e’ impossibile, allora molto meglio un edificio che si armonizzi con l’area in oggetto.
il mondo è piano di falsi storici ma non è detto che questa sia una cosa buona o giusta, lei cita Londra, e mi fa strano non si renda conto di quanto moderno c’è anche nei quartieri storici di Londra. ma per parlare di Palermo, senza andare lontano, la cattedrale è un tipico esempio di commistione di stili, c’è di tutto, eppure nessuno potrebbe dire che lo stile rinascimentale sia da abbattere rispetto allo stile arabo. il moderno non è peggiore dello stile ottocentesco, anzi. se poi le pensa che il barocco è stato chiamato così in senso spregiativo allora si capisce come la valutazione degli stili cambi con il tempo. a palermo sembra che tutto quello che sia antico sia bello e quello che è moderno non lo sia. invece la riqualificazione di molte aree in tutte le capitali moderne sono dovute ad edifici contemporanei (si guardi Berlino, o il Centre Pompidur di Parigi, o appunto il citato caso di Bilbao), non mi risulta che ci sia stata un solo esempio simile costruendo un banalissimo edificio in stile.
E’ indubbiamente vero che ci sono degli esempi di architettura moderna in mezzo ad edifici antichi o in stile, io stesso vivo in un palazzo completamente in vetro e metallo, a poche decine di metri da un edificio Tudor, ma sono casi eccezionali e non sempre ben visti. Io posso dirle che negli ultimi decenni si e’ assistito ad un ritorno al “falso storico”, perche’ si preferisce un’uniformita’ stilistica piuttosto che un edificio che non condivide nulla con il suo intorno. L’esempio piu’ classico e’ il “Gherkin”, edificio a forma di cetriolo: immaginifico, e simbolico, ma in un’area a sproposito. Infatti, le ultime due fatiche dell’architettura moderna qui sono la St. George’s Tower e lo Shard, in aree ancora non ben definite architettonicamente e che si spera svolgeranno un ruolo di polo d’aggregazione. Certo, c’e’ gente a cui piace il Pompidou , edificio che vorrebbe essere una costruzione con all’esterno cio’ che dovrebbe essere all’interno e viceversa. Ma io, per esempio, appartengo a quella categoria di persone che pensano sia invece il frutto di un incubo notturno dell’architetto dopo una corposa peperonata. De gustibus.
Per sei anni mi sono affacciato dalla mia camera di studente in Architettura da un balcone che dava su quest’area,. Come dice l’autrice dell’articolo anch’io nella mia testa progettavo, pensavo al migliore utilizzo di questo posto, ma non pensavo di certo a un giardino o a una piazza.
L’area in questione era una ferita aperta nel centro storico, e la continuità storica dei palazzi di via Maqueda, che dal Teatro Massimo andava fino ai Quattro Canti era stata offesa. Inoltre i palazzi, compreso il mio, che facevano da quinta a questo spazio aperto (immondezzaio), non avevano la caratteristica per fare da sfondo a una eventuale nuova piazza o giardino pubblico, per cui per me è stata giusta la scelta di riempire questo vuoto con un “pieno”, e riconfigurare la continuità di edifici di Via Maqueda.
Se, da un canto, secondo me la scelta di edificare un uovo palazzo è stata giusta, quello che non approvo è la ripresa di un falso stile che vorrebbe richiamare all’antico, operazione che in tutto il mondo non ha portato mai a opere di architettura degne di questo nome. Il lettore che scrive da Londra ha ragione a dire che lì sono stati edificati dei palazzi configurando dei “falsi storici”, ma secondo me questo aveva un senso in seguito ai bombardanmenti della II guerra mondiale, dove si dovevano ricucire delle ferite, ma non oggi; infatti a Londra, oltre agli alle assurdità dei palazzi in stile ottocentesco fatte di recente, sono state realizzate delle operazioni intelligenti di nuova architettura, vedi le opere moderne in centro di Norman Foster e di altri, che oggi hanno creato un nuovo turismo e portano nella capitale inglese turisti che vanno lì solo per vederle.
A Palermo, ma è così in tutta Italia, i centri storici sono pensati per essere “imbalsamati”, e guai a chi pensasse di andare a costruire negli spazi lasciati vuoti dai bombardamenti un opera di architettura moderna!
Per concludere, togliendo il lato positivo di questa operazione, dico che è un’altra occasione persa per Palermo, che nella sua essenza ha il miscuglio di architetture diverse nei diversi periodi della sua storia millenaria.
P.S. Per chi non conoscesse il progetto di cui parliamo, questo è il link dal quale si può vedere cosa c’era nell’area prima dell’assurdo abbattimento, e il futuro aspetto del palazzo “in stile”. http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2013/04/15/palazzo-castelluzzo-e-oratorio-dei-garosolimitani-intesi-area-quaroni-in-via-maqueda-importanti-ripristini-urgente-perche-fresco-fresco/
Perché l’area non è stata destinata a verde pubblico?
Non entro nel merito del dibattito tra chi dice che si debba costruire in stie e chi dice no. Pe me occorrerebbe costruire bello e, stile o non stile, gli edifici di via Maqueda sono per lo più brutti.
Poi, per me, visto che l’area è della Curia, avrebbero potuto pensare ad un edificio religioso aperto al dialogo ed all’incontro delle diverse religioni praticate a Palermo, e farlo bello.
Ma si sa… Gesù scacciò i mercanti dal tempio, i vescovi costruiscono palazzi per fare i mercanti.
Si poteva scegliere una via di mezzo.Una parte a verde,ed una per costruirrci qualcosa
salvando il portale.
Però considerando che a Palermo il verde viene lasciato alle ortiche,
forse e’ meglio non parlarne affatto di verde.
Credo che la concessione edilizia preveda comunque che l’area della corte interna sia obbligatoriamente aperta al pubblico..
giorni fa su livesicilia hanno pubblicato un ariticolo in merito alla pubblicazione del bando per la riqualificazione delle aree industriali e, a breve, del centro storico. sono stato quasi insultato per aver mostrato paura di una ulteriore cementificazione del centro storico. puntualmente ciò che temevo si è avverato. saluti, il mio nuovo nick name sarà cassandro.
Dato che via Maqueda e’ stretta
Avrebbero potuto e dovuto arretrarsi di un paio di metri sul fronte Maqueda,
Anche con un porticato.
infatti credo che si sarebbe potuto costruire ma facendo architettura di qualità. mi chiedo, ma se cadesse il colosseo, lo ricostruiremmo in calcestruzzo di cemento armato mettendoci al suo interno uffici e appartamenti?
ecco il concetto è lo stesso
al crollo delle torri gemelle non si sono sognati di rifare le stesse torri ma di costruire qualcosa di moderno e di diverso con un concorso internazionale e lasciando un po’ di aria a verde.
perchè qui dovrebbe essere diverso?
Tutta la zona Tribunali Cattedrale e’ caratterizzata da costruzioni fatiscenti e spesso pericolanti.Se anche queste fossero state colpite dalle bombe del 1943 oggi si potrebbe disporre di una area più ampia da sistemare.
Quello che le bombe hanno risparmiato di potrebbe demolire e ricostruire con un buon progetto urbanistico .Ma ci vorrebbe uno sceicco per riqualificare una area che va praticamente dal Teatro Massimo alla Cattedrale salvando ovviamente chiese e monumenti,ma spazzando via i catoi,e ricostruendo in rispetto alle normative antisismiche ed ecologiche con i materiali ed i sistemi consentiti dalle nuove conoscenze e tecnologie oggi disponibili.
Beh, sig.ra Insana, generalmente gli edifici storici vengono ricostruiti, come disse qualcuno, “com’erano e dov’erano”. Perche’ rappresentano proprio la memoria storica e identificano i luoghi. Quindi, puo’ star abbastanza certa che se il Colosseo venisse giu’ sarebbe ricostruito tale e quale, pietrone piu’ pietrone meno. Basti pensare al Campanile di San Marco a Venezia, ricostruito dopo il crollo in maniera esattamente uguale all’originale o, solo alcuni anni fa, al Ponte di Mostar, ricostruito anch’esso fedelmente. E gli esempi potrebbero continuare. Il caso delle Twin Towers e’ un po’ diverso, perche’ anche se obiettivamente un simbolo di NYC, non erano ancora entrate nella Storia della citta’, avendo soltanto circa 30 anni di vita al momento degli attentati. Diverso sarebbe stato il caso se ad essere distrutto fosse stato l’Emoire State Building o la Statua della Liberta’, entrati ormai da lungo tempo nella Storia della citta’ che non dorme mai.
David non sono io ad aver scritto quanto dice chiara anche se sono d’accordo con quanto dice.
il campanile di san pietro è stato ricostruito con lo stesso materiale, sono state presi tutti i mattoni, e i materiali del campanile caduto ed è stato ricostruito, mantenendo la funzione di campanile, non appartamento o uffici, stessa cosa dicasi per il ponte (i pezzi sono stati recuperati, numerati e riposizionati).
ricostruire un edificio in cemento armato ma in stile e modificandone le funzione, a parer mio è una cosa inconcepibile. come si diceva anche prima, si veda Berlino, ricostruita dopo la seconda guerra mondiale e oggi centro dell’architettura contemporanea europea.
l’architettura contemporaneo è bellissima, se Architettura. il Dov’era Com’era è una cosa decisamente superata che crea una serie di banalità assurde, dei Frankenstein architettonici che non sono nè carne nè pesce. a questo punto, visto che io reputo l’architettura greca la più bella di tutte, abbattiamo tutta siracusa e ricostruiamo i templi e gli edifici greci ma in calcestruzzo.
sono assurdità.
la smentisco anche per quanto riguarda le torri gemelle che caratterizzavano lo skyline di NY molto di più dell’empire. c’era stata l’ipotesi di ricostruirle ma gli americani si sono opposti a questa ipotesi spingendo per costruire qualcosa di nuovo. la mentalità dell’antico non ci permetterà mai di andare avanti
Prima di tutto, sig.ra Insana, mi scuso per l’equivoco. Pero’ lei ha fatto un volo pindarico nel suo ragionamento, quando afferma che siccome l’arte greca e’ la piu’ bella e armonica mai concepita (e peraltro condivido, anche se ho un soft spot per la gotica) e quindi, teoricamente, si potrebbe ricostruire una citta’ come Siracusa in tale stile rendendola piu’ affascinante. L’errore e’ che qui non si parla di distruggere l’esistente per ricreare un’Arcadia scomparsa: si parla invece di preservare l’arte o lo stile del passato e, se e’ il caso, ricostruire fedelmente cio’ che puo’ esser andato perduto per incuria o per fenomeni di altro genere, se l’edificio ha una notevole valenza storica e iconografica. Niente di piu’. Ai tempi scelsi una banale laurea in Economia, ma non immagina quanto me ne sia pentito..avrei dovuto scegliere qualcosa molto piu’ simile al suo percorso, ed e’ per questo che con gli anni penso di aver costruito una buona conoscenza dell’arte e della sua storia. E non essendo l’arte una scienza esatta, tutte le opinioni sono ammissibili, la sua quanto la’ mia.
Non so.
C’è qualcosa che non mi piace in questo nostro enorme centro storico.
Una scarsa vivibilità, scarsa viabilità, troppe costruzioni.
Ovviamente considerazioni che vanno oltre la costruzione dell’edificio in oggetto che per me è quasi irrilevante.
Io non ci abito né ci abiterei.
In ciò che non mi piace c’è anche una totale mancanza di condivisione dei criteri urbanistici e sociali del passato, di quella Palermo misera, sporca ed affamata, malata, che ha mantenuto le sua presenza nel tempo.
No, io non nutro particolari simpatie per i nostri storici “dominatori”, portatori di civiltà.
Io vedrei le cose sotto un’altro punto di vista. Mi sembra giusto sottolineare che sono un commerciante di via Maqueda e vivo quotidianamente la realtà di questa zona. Il problema credo sia un’altro … chi ha governato Palermo in questi ultimi 50 anni non ha avuto nessun interese a riqualificare il centro storico … l’area in questione è stata per tanti anni una discarica a cielo aperto … popolata da ratti di dimensioni inimagginabili …. quindi a prescindere da cosa ci sorgerà, dobbiamo solo ringraziare l’imprenditore che ha investito in questa zona. Certo anch’io avrei preferito veder sorgere altro, ma posso dire con massima onestà meglio di niente … meglio che avere altri 100 anni di macerie e spazzatura .. siamo tutti bravi a parlare, io vorrei questo, vorrei quest’altro, mi piacerebbe … ma nessuno alza un dito …. io vi inviterei a stare uan giornata di fronte uno dei miei negozi, via maqueda angolo via candelai .. e farvi notare quanti turisti si fermano davanti la mia vetrina per fotografare il degrado della via venezia … incomincio a chiedermi se nelle varie guide turistiche c’è segnalata questa via come espressione del degrado della nostra città. Potrei stare qui ore a parlare, dire come mai per questa via non ci sono mai fondi per effettuare degli interventi mentre per altre zone della città i fondi si trovano (porrei l’attenzione sui marciapiedi della via maqueda, avvallati, pericolosi, senza scivoli per disabili, viscidi quando piove e senza nessuna manutenzione da almeno una trentina di anni) e chiedermi come mai negli ultimi anni sono stati rifatti i marciapiedi, di via libertà, via ruggero settimo, via notarbartolo anche con dei bei mosaici … sottileo che erano certamente in condizioni migliori di quelli di via maqueda …?????? Non parliamo poi della Galleria delle Vittorie …. ovviamente abbandonata e pericolante …. devo continuare??? Ma meglio di no altrimenti potrei portare tristezza a voi lettori …. ma una proposta la faccio, il sindaco in campagna elettorale diceva di metterci la faccia, io da queste parti non l’ho ancora visto …. o forse ha cambiato faccia??? Cmq chi ha voglia di battagliare per il bene comune sa dove trovarmi, invito l’autrice di quest’articolo, che conosco bene, a farne un altro, essendo competente in materia, elecando gli interventi più importanti da fare in questa gloriosa via … ricordando a tutti voi che il centro storico è il biglietto da visita della nostra città …. ed in questo momento non diamo certamente una bella immagine di noi ….
Con tutta la buona volontà’ non riesco a cogliere il senso della sua proposta.
Per me la crisi delle attività commerciali nel centro storico ha poco da spartire con i mancati interventi di spesa pubblica.Il sistema distributivo e’ stato rivoluzionato dalla GDO,che lavora offrendo prodotti delle grandi case a prezzi controllati,più’ competitivi,
offrendo comodi parcheggi,buoni servizi igienici,concentrando l’offerta,fornendo servizi di reso merce,lanciando campagne promozionali vantaggiose per i clienti.
Si tratta di una evoluzione epocale,una vera rivoluzione .Moltissimi piccoli commercianti hanno dovuto rinunciare.Proprio quelli che riuscivano a sopravvivere in
tempi in cui la vivibilita’, la viabilità,l’accessibilita’,come sottolinea Lulu’,al Centro Storico,tutti elementi peggiori rispetto ad oggi,non è che invitassero a nozze.
Il centro rimane una metà turistica per chiese e monumenti,non credo per andare a fare shopping.Sono le chiese ed i monumenti che dobbiamo tenere in ordine,ed i pochi spazi verdi circostanti.Demolire i catoi e farci un Prato verde.
@ Lulù.Sono rimasto sorpreso dalla visione drastica che hai del centro di Palermo, forse non conoscendo bene i motivi per i quali tu oggi ci vedi “quella Palermo misera, sporca ed affamata, malata”.
Quando parli di scarsa vivibilità,viabilità e di troppe costruzioni, ti invito a pensare per un momento ai centri storici di Firenze, Roma, Bologna, che hanno simili caratteristiche di viabilità e una struttura urbanistica non lontana da quella di Palermo con la presenza di vicoli e strade strette, ma sicuramente una vivibilità di gran lunga superiore.
Non credo che diresti mai “Non vivrei nel centro storico di Roma”, lasciando perdere il fatto che se uno non ci è nato o non ci lavora non si pone questo problema.
La percezione che tutti, palermitani e non, hanno del ventro di Palermo, è quella di degrado, sporcizia, edifici cadenti ecc. ecc. Per la sporcizia, ahimè, lasciamo la patata bollente agli amministratori, ma il degrado urbanistico è dovuto acfatti storici che non si sono verificati nelle città prima mensionate. Fino agli anni ’60 infatti, il centro di Palermo contava ben 125.000 abitanti, ora circa 30.000. Dove sono finiti tutti? I 100.000 circa che mancano sono stati tutti “deportati” nei nuovi quartieri ghetto dello Zen, del Cep, di Borgo Nuovo, con la scusa di creare alloggi e quartieri migliori, ma in realtà per giustificare il sacco di Palermo. La conseguenza è stata quella che vedi tu, cioè mancanza di manutenzione degli edifici svuotati e conseguente degrado di tutto il centro, che è l’unico in Italia dove non abitano le classi piú agiate, che hanno trovato più “in” abitare nei casermoni a 15 piani di via De Gasperi (che ci hanno imposto come modello abitativo), che ristrutturare i molti gradevoli edifici abitativi del centro ( cosa che si comincia a fare solo adesso).
Ed è proprio questa l’essenza unica della città di Palermo, di quella Palermo “misera, sporca ed affamata, malata” che vedi tu, costruita con criteri urbanistici che agevolavano il rapporto tra le persone nelle vie e nei vicoli, rapporto che nella Palermo moderna dei palazzoni (omologata a qualunque delle città più brutte del mondo) consiste solo nel salire assieme in ascensore al quindicesimo piano o a prendere per cor..to l’automobilista che ci taglia la strada. Vorrei vedere se, speriamo, si riqualificasse tutto il centro, quelli che oggi non comprendono la sua bellezza e maestosità, non ci verrebbero a vivere, magari abbandonando l’idea di avere l’auto sotto casa o in garage (naturalmente anche la munnizza andrebbe tolta :).
Perplesso, io però non ho scritto che occorre abbandonare il centro storico.
Vabbè che i marciapiedi fanno piangere un po’ dovunque e occorrerebbe rifare il manto stradale della maggior parte delle vie della città.
Gli interventi nel centro storico sappiamo tutti che sono in ritardo, i tardivi interventi sono andati a rilento. E’ da considerare che il nostro centro storico presenta non poche difficoltà.
Io però non riesco a farmi affascinare da esso, dal suo insieme, ma non auspico il suo abbandono.
Non sono decisioni che devo prendere io, ma lo vorrei diverso.
Nemmeno io ho scritto di abbandonare il centro storico.
Ho scritto di renderlo fruibile e godibile alle correnti turistiche.
Meno munnizza e più’ arredo verde.
Nei casermoni semmai ci abitano quelli del terziario,dei vorrei ma non posso.
Le classi agiate,o abitano le dimore storiche,o abitano in villa.
Le un po’ meno agiate,nel villino.
Comunque,periferia e’ bello.
Munnizza a parte,almeno si respira,in periferia.
Pablo, Palermo è Palermo non è Roma, Bologna, Firenze né altra città.
A Palermo la miseria è atavica e non c’è un gruppo di popolazione più abbandonato dei palermitani.
Il temine catoio è in riferimento a numerose vecchie costruzioni nel centro di Palermo e non esiste nel vocabolario italiano.
Abbiamo una patrona alla quale si attribuisce la liberazione della peste dalla città.
E ancora circa trent’anni addietro qualcuno scriveva “Palermo è come Nuova Delhi, con le reggie favolose dei maharajà e i corpi agonizzanti dei paria ai margini dei viali. Palermo è come Il Cairo, con la selva dei grattacieli e giardini in mezzo ai quali si insinuano putridi geroglifici di baracche.”
E anche sui “centomila deportati dal centro storico , sono stati compiuti errori.
Ti confermo che gli spazi urbani del centro storico di Palermo non mi piacciono e non li trovo a misura umana. Questo non significa che occorra demolire edifici di interesse architettonico o che non ci sia nulla da valutare positivamente. Ma così come si presenta non mi affascina. Né mi affascina la sua storia.
Del resto non gradisco neanche i casermoni, anzi non trovo nulla di particolarmente bello che sia stato costruito a Palermo dalla seconda metà del novecento in poi.
Ma perché’ tiri in ballo gli edifici di interesse architettonico?
Ci sono decine e decine di migliaia di case assolutamente insignificanti,tipo quella crollata in via Bagolino (4 persone decedute tra le macerie).
Costruite con conci di tufo,e poi oggetto di sopraelevazioni.
Prive di ascensori.
Staticamente a rischio sismico.
Catoi e topaie.Ricettacoli di blatte.
Invivibili.
Per perplesso: Nn so se ti riferisci a quanto da me scritto … ma cosa c’entra?? Solo perchè ho scritto che sono un commerciante? Beh se fosse come dici tu, che il centro è solo meta di turismo per chiese e monumenti, probabilmente non sei mai uscito da Palermo …. in tutto le maggiori realtà del mondo … il centro città è la metà sia artistica che commerciale, hai presente Roma e Firenze? …. Se poi mi dici che la GDO ha rivoluzionato il commercio … potrei dirti di si .. ma non penso in meglio …. mi sa che probabilmente non sei ben addentrato nel settore per farti una reale idea … ma credo che sinceramente se dobbiamo parlare di questo siamo decisamente fuori tema …. ma da quanto tempo non vieni in centro? Io dico solo che il centro di Palermo è stato abbandonato dall’amministrazione, non vengono fatti interventi di nessun tipo e che quando si vede un privato, come nel caso dell’area in oggetto, che viene ad investire, dovremmo accendere un cero a Santa Rosalia…. solo che per molti il centro storico ormai è via libertà …. non i quattro canti, corso vittorio emanuele e via maqueda …. La mia speranza è solamente quella che il palermitano torni a vivere nel centro storico, che si investa nella ristrutturazione dei tanti palazzi diroccati, non radendoli al suolo, che il centro venga chiuso al traffico,, senza se e senza ma … creando un arredo urbano … un piccolo salotto … dove il palermitano torni a vivere, dopo poter passeggiare tranquillamente con i nostri figli … questo non lo dico da commerciante, ma da palermitano che ama la sua città.
Paolo Conciauro, il centro storico di Palermo è troppo grande per chiuderlo al traffico, paralizzerebbe tutta la città. Si potrebbero chiudere piccole zone, ma non senza problemi.
Le strade sono poche e strette.
La realizzazione della via Roma a fine ottocento, compresa nel progetto finalizzato anche a migliorare la condizione igienico sanitaria che provocava epidemie nel centro di allora, ha comportato la demolizione di numerosi edifici e chiese.
Quante chiese sono state costruite nel centro di Palermo è quasi difficile quantificare, forse tante chiese quanti catoi.
Io auspico che il centro di Palermo riprenda il suo ruolo, ma i miracoli bisogna chiederli alla santuzza.
Occorre avere una visione d’insieme funzionale.
Io non ho affermato che il centro storico e’ meta dei turisti, ho scritto (o quanto meno volevo dire)che potrebbe essere un polo di attrazione e quindi un forte richiamo per i turisti.Ma va ripulito dai rifiuti e dagli edifici fatiscenti e pericolosi di scarso interesse architettonico sorti sicuramente abusivi ed in modo disordinato nei secoli passati accanto ai palazzi nobiliari di grande impegno e pregio architettonico.
Oggi le casupole ed i catoi ed alcuni palazzi in stato di abbandono sono la casa di tanti immigrati,comunitari ed extracomunitari.
Il confronto con i Centri Storici di altre grandi città non regge,perché altrove sono il frutto di altre culture,e da noi frutto di sciacalli.
I palermitani hanno un territorio vastissimo ,tante località’ costiere in riva al mare, facilmente raggiungibili,e non si capisce,come di fatto non avviene,che cosa dovrebbero venire a farci al centro storico
le famiglie con i loro bambini.
Tornando all edificio in questione,mi pare che abbiano sfruttato ogni centimetro quadrato,che va a bloccare un fronte molto ampio sulla via Maqueda,
Mentre come più’ volte ribadito da vari commentatori,si sarebbe potuto disegnare una
Soluzione urbanistica più’ articolata nel gioco vuoto / pieno ,caseggiato /area verde.
Chi ha ideato questa soluzione e’ come avesse accostato 3 mattoni pieni
occupando praticamente tutto lo spazio disponibile,salvo quella corte interna,obbligata con l’accostamento dei 3 mattoni pieni.
Non concordo per nulla …. la cosa che mi fa ridere è che noi commercianti siamo sempre stati accusati di non voler chiudere il traffico … mentre è tutto il contrario … tutto sta a mio avviso nell’educare la gente ed ovviamente ampliare i mezzi pubblici rendendoli comodi e funzionali … ovviamente non tutto insieme … io proporrei proprio di inziare dalla via maqueda … il tratto dal massimo ai 4 canti e il tratto di corso vittorio emanuele che porta alla Catttedrale … che poi è il percorso che fanno abitualemnte migliaia di turisti ogni anno …. allargherei i marciapiedi, lasciando al centro una sola corsia di emergenza, piante e aiuole e panchine, aumentare l’illuminazione ….. e un controllo da parte del comune di tutte le irregolarità che sono simbolo di degrado (panni stesi sulla strada, condizionatori appesi ovunque, parabole nei balconi etc etc…) ripristinare i cestini porta rifiuti etc etc…. se la via diventasse un bel salotto, sono certo che il palermitano che negli hanni ha preferito emigrare in periferia, tornerebbe di buon grado a vivere nel centro storico e sarebbe l’inizio di una nuova palermo … diversi cantieri sono già stati aperti per il ripristino di numerosi palazzi …. io riesco ad immaginare come potrebbe essere, forse perchè malgrado tutte le criticità che ci sono in questo momento, ricordo i racconti di mio nonno, sullo spendore del centro di Palermo …. come era stato e come spero possa tornare ad essere …
Paolo Conciauro
Resto comunque molto perplesso di certe tue deduzioni.Io parlo del Centro Storico di Palermo e tu affermi che io avrei affermato che i centri storici (in generale)
sono meta dei turisti etc. etc.
Non mettiamo troppa carne al fuoco.
Ogni città ha le sue peculiarità .I suoi percorsi temporali.
Molte città sono policentriche.
Non mi va di parlare di me e delle città che ho visitato.
Una cosa e’ certa.
Il centro storico di Palermo,senza un servizio di metropolitana,senza veri parcheggi,
regno dei parcheggiatori abusivi,non invita certo la gente a veniri.Un incubo.
Ed ancora.La gente va a trovare i parenti e gli amici che si sono fatti il villino sulla costa o in collina.Li si respira.Ora viene il caldo ed il centro la sera “sbummica”.
Dalle fogne vengono fuori effluvi asfissianti.E strani insetti.
Paolo Conciauro ti auguro che le idee che esponi possano funzionare.
Anche se non mi è chiaro quali strade alternative si potranno utilizzare senza creare ulteriori ingorghi per andare dal Massimo alla Stazione o per scendere da piazza indipendenza e non mi è neanche chiaro da dove dovrebbero prendere i mezzi pubblici (nel tratto di via Maqueda che indichi sarebbero previsti?).
Poi mi piacerebbe sapere quali vie dovrebbero percorrere i residenti, oltre a dove posteggiare.
Ma siamo solo nell’idea della chiusura di un tratto assai modesto rispetto a tutto il centro storico.
Sicuramente ci saranno cittadini più volenterosi di me, per ripopolare tutti i vicoli palermitani, io sto valutando la possibilità di trasferirmi fuori Palermo.
Lulu’
Hai fatto centro.Non si possono chiudere al traffico gli assi portanti di scorrimento.
Nascerebbero ingorghi in altre vie.
@Paolo Conciauro. Forse lei, che mi sembra un commerciante serio e attento ai problemi del centro storico, è stato favorevole a pedonalizzare via Maqueda. Ma non mi dica che i suoi vicini colleghi (mi sembra che ha detto di esercitare nei pressi di via Venezia) hanno mai spinto per la pedonalizzazione della via, o per qualsiasi cambiamento l’Amministrazione negli anni abbia voluto tentare. Mi riferisco ad esempio alla rivolta di qualche anno fa, capitanata da certi personaggi e pseudo-commercianti di via S.Agostino e via Bandiera (lei mi ha già capito), allorchè si chiuse la via Maqueda al traffico e mi pare si consentisse solo agli autobus e alle forze del’ordine di passare. Ci fu una protesta assurda di questi commercianti, come se il non passaggio delle auto precludesse alle persone di arrivare in via Maqueda. e la protesta funzionò, perchè il provvedimento fu ritirato e i commercianti furono di nuovo contenti nello sguazzare in mezzo allo smog e nel potere posteggiare il loro scooter davanti il proprio negozio. Ci saranno stati sicuramente commercianti come lei che avrebbero voluto la via chiusa, ma la prepotenza di pochi l’ha avuta vinta. quindi, oltre alla gente, bisogna educare pure mooolti dei suoi colleghi;per esempio a non spazzare davanti il proprio negozio le cicche di sigarette, e buttarle nelle piccole caditoie dell’acqua piovana (oramai intasate)accanto ai marciapiedi.
@Perplesso. Lei generalizza, quasi affermando che il centro è fatto il larga parte da edifici “di scarso interesse architettonico sorti sicuramente abusivi ed in modo disordinato nei secoli passati accanto ai palazzi nobiliari di grande impegno e pregio architettonico”, non ricordando che anche l’edilizia minore dei centri storici e non solo i palazzi nobiliari, sono degni di tutela e contribuiscono al tessuto urbano di una città, di ogni città. Se poi mi dice che ci sono troppi edifici abbandonati e messi male, dei quali si dovrebbe prevedere il recupero, allora le do ragione.
In particolare la invito a guardare alcuni recuperi di “edilizia minore” e di vecchi “catoi” che sono stati fatti nel centro storico, a dimostrazione che non ci si deve occupare solo dei monumenti. http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2011/02/28/cosi-rinasce-un-quartiere-9/
in questo link trova decine di interventi del genere, recuperi che magari neanche i palermitani conoscono.
http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/author/maqveda/
Sig. Perplesso … onestamente mi lascia molto perplesso … riguardo l’edificio in questione dovreste ben documentarvi … come già scritto avrei certamente preferito facessero altro, ma in mancanza d’altro è meglio di una discarica … e cmq oltre alla galleria interna che sarà accessibile a tutti, verrà costruita nella parte interna da cui si accederà dalla via Sant’Agostino una piazza con obelisco oltre che un centro culturale gestito dalla curia che sarà fruibile dalla via Maqueda con entrata dal famoso portale che hanno ripristinato. Per quanto riguarda i rifiuti mio malgrado è vero, ma è un problema che colpisce tutta la città senza distinzione … ho visto montagne di rifiuti in periferia, nelle coste e nel centro … ma una soluzione continua a non trovarsi ,…. ultima cosa è poi non replico più, penso si sia capito bene che l’argomento mi sta molto a cuore e ti dico cosa deve venire a farci il palermitano nel centro storico …. deve venire a riscoprire le proprie origini, a frequentare le nostre bellissime chiese, che ci invidiano in tutto il mondo … a fare anche la spesa a ballarò … io ci vado spesso e posso dirti che la qualità è ottima e ha un fascino che tutti questi iper mega supermercati possono solo sognarsi … io ogni domenica che la strada è chiusa al traffico delle auto, porto mia figlia in bici a passeggiare e posso dirti che un vero piacere …. peccato che qui non si possano postare qualche foto …. altrimenti ne avrei a migliaia da farle vedere …. io rimango fermo a gurdare la maestosità del teatro massimo, la bellissima chiesa della martorana … devo continuare? Certo è bello anche il mare, ma la bellezza di Palermo è questo … avere di tutto e di più … dobbiamo solo essere bravi a valorizzare le nostre attrazioni …
Io non sono contrario ai recuperi dell’Edilizia minore,ma sono contrario al recupero in ogni caso ed ad ogni costo.
Così come un bel quadro,solitamente,e’ inserito in una bella cornice,e ne riceve luce,(penso a certe cornici in oro zecchino,semplici ma luminose),
un monumento importante dovrebbe avere un’area di rispetto,uno stacco,che ne consenta la migliore fruizione visiva.E cosa c’è di meglio di un’area a prato sempreverde,folto e ben rasato?
Invece,se osservate bene,non c’è’ soluzione di continuità tra edifici pregiati e catoi.
Non occorre essere architetto o urbanista per rilevare gli abusi consumati in orizzontale ed in verticale.Con l ‘arroganza e la prepotenza di certi nostri concittadini ormai trapassati si sono compiuti veri scempi proprio nelle aree del centro storico,
dove spesso non si capisce più nulla.Con l’aggravante che si tratta di edificazioni oramai iscritte al catasto edilizio urbano,il che complica le operazioni di recupero urbanistico.
Per Pablo, è vero che una quindicina di anni fà c’è stata una sorta di rivolta da parte di alcuni commercianti … però con massima sincerità anche loro avevano le loro ragioni …. io ricordo bene, ero ancora un ragazzo, quando arrivarono le ruspe del comune a portare via l’arredo urbano (piante e panchine) comprate dai commercianti per abbellire la via maqueda in quel periodo in cui fu provata a chiuderla al traffico. Ricordo bene che era chiusa solo sulla carta, mentre passavano dalla strada mezzi di ogni tipo a fare slalom tra i pedoni, ci fu certamente in quel periodo un ncremento di auto guidate da finti portatori di Handicapp e auto blu, … questo non va bene … posso garantirle che la quasi totalità dei commercianti è favorevolissima alla chiusura al traffico, purchè venga fatto a regola d’arte e non improvvisata come in questi ultimi anni …. se avete la possibilità di visionare la pagina facebook del nostro signor Sindaco, vedrete una mia lettera postata nel periodo di natale 2012 in cui esponevo alcune problematiche … il signor Sindaco mi ha risposto che entro gennaio sarebbe stato fatto un tavolo tecnico per trovare delle soluzioni e che saremmo stati convocati … ancora aspettiamo …. poi c’è questa legenda metropolitana che lo smog è solo qui al centro … e per questo siamo penalizzati da anni …. io porterei una centralina in altre zone della città mai colpite da nessun provvedimento dove lo smog certamente è a livelli ben più alti …. ma dico questo perchè ho l’impressione e spero di sbagliarmi che ci sia quasi la voglia di distruggerlo questo centro storico di palermo … non so per quale scopo o a quale fine ….
Da quello che si vede nel link circa l’edificio in costruzione,
dico che ce ne vuole di coraggio a presentare una soluzione
di una tale volumetria senza inserire un’aiuola…
Ed i parcheggi?
Conciauro
Lei continua a ragionare tra discarica o l’edificio mattonata.
Ci potevano essere anche vie di mezzo.
Sopratutto arretrarsi dall ‘asse stradale di via Maqueda,prevedere aiuole,alleggerire con un porticato.
Perplesso, certo non ti do ragione in tutto, ma mi rendo conto che manca una visione d’insieme e siamo ancora nelle logiche di singoli professionisti, di proprietari o nuovi acquirenti di immobili ed aree da costruire, senza avere superato, neanche di poco, le logiche delle speculazioni del passato e mi spiace dirlo.
Lulu’
riassumo le mie riflessioni.
1.quell ‘edificio poteva essere progettato con la prevalenza dei vuoti sui pieni,e non viceversa,come di fatto appare.
Se l’area era gia ‘ di proprietà della Curia,l’iniziativa poteva risultare conveniente anche su una volumetria minore di quella che si sta realizzando.
2.Poteva essere l’occasione per riordinare la zona dal punto di vista urbanistico,zona che salendo verso la cattedrale e’ caratterizzata da costruzioni orribili,molti dei quali erano adibiti a rimesse dei vetturini,stalle per i cavalli,etc.,con viabilità limitata,degrado
ed edifici con staticità precaria.
3.Impossibile chiudere gli assi Maqueda/Vittorio Emanuele ,importanti assi di scorrimento,vere e proprie arterie.
4.la fuga da queste zone verso i cosiddetti palazzoni hanno costituito un saltio di qualità nella vita di tantissimi palermitani,verso spazi più’ razionali,servizi igienici doppi o tripli,servizi centralizzati,scale con ascensori,parcheggi in cortili o sotto gli edifici,anche se in verità non sempre sufficienti.
5.i centri commerciali hanno rivoluzionato il commercio .Molti dettaglianti hanno chiuso,e non solo nei Centri Storici.Se qualcuno spera di invertire la tendenza,e’ un sognatore.I vantaggi per l’utenza sono enormi,sopratutto in relazione ai tempi drasticamente ridotti per fare le provviste ,in ambienti più’ razionali,più’ puliti,più confortevoli.I mercati storici hanno ridotto il giro di affari,anche per la diffusione dei mercatini rionali dove si trova di tutto a poco prezzo.
La VUCCIRIA di una volta e’ praticamente finita.
6.per rilanciare il Centro Storico,oggi preda di immigrati,mancano idee,soldi e volontà politica,e le tre cose sono interdipendenti.
Cosa non ti è’ piaciuto,
Lulu’?
In una visione d’insieme non si tiene unicamente conto dell’importanza architettonica degli edifici, per cui è vero che anche un’edilizia minore può avere ragione di esistere.
Possono anche mantenersi zone ad alta densità di costruzioni, senza sconvolgere la struttura caratteristica di un centro storico.
Ma si possono anche fare scelte drastiche al fine di recuperare spazi essenziali, come avvenuto per la realizzazione di via Roma.
Occorre appunto una visione di insieme, un progetto ordinato che contempli ogni finalità.
Non può venire qualcuno a dire: chiudiamo al traffico il centro storico senza sapere di cosa parla e cosa questo comporta.
Oppure: ripopoliamo tutti i vicoli del centro storico senza sapere indicare dove si deve poi posteggiare e quale può risultare la vivibilità, quali sono le aree verdi che si possono recuperare, quali le aree pedonali, quali le aree adibite a parcheggio.
Nell’insieme il progetto deve risultare funzionale e non può essere competenza di singoli professionisti che si muovono su logiche proprie per fare contenti clienti o limitandosi a fantasticare.
Nel centro storico possono esserci abitazioni, attività commerciali, attività culturali, si può fare di tutto, ma occorre appunto una visione d’insieme.
Si,ma se le abitazioni non piacciono,la gente,se può,se ne va.
Se la gente se ne è andata,le attività commerciali faticano a sopravvivere,e poi chiudono.
Il professionista che viene chiamato da un singolo cliente,in assenza di un progetto d’insieme,non guarda oltre il proprio naso.Se viene chiamato a restaurare un catoio
abbarbicato ad un monumento,non si rifiuta.
Comunque,se mi rileggi bene,non ho scritto di demolire tutta l’edilizia minore,ma una buona parte si.
E sarebbe in linea con gli orientamenti dell’amministrazione,che volendo risparmiare il territorio suggerisce di costruire in verticale.
@Lulù, sei ossessionata dal “posteggiare”, e penso che ti riferisci al parcheggio sotto casa della tua auto e non a parcheggi pubblici che possano agevolare il commercio o l’accessibilità in centro ;a conferma del fatto che spostarsi con l’auto e avere il posto sotto casa sia oramai una ragione di vita per molti, e che Palermo è per questa ragione la PRIMA città d’Italia piú trafficata e la QUINTA del mondo.
Città che sono metropoli, come Londra, hanno da tempo limitato al massimo l’accesso in centro alle auto, e non mi sembra che il centro di Londra sia poco frequentato e abitato…c’è comunque da ammettere che il sistema dei trasporti trasporti è eccellente.
Per quanto riguarda la realizzazione di via Roma, è assodato che si sia trattata di uno sventramento assurdo che ha distrutto interi quartieri del centro con chiese stupende, conventi, palazzi. L’esempio del danno che si fece, si può vedere nella mozzatura dei mercati storici (vedi lo stacco che si è venuto a creare tra via Bandiera e la Vucciria, che erano parte dello stesso sistema).E l’intervento di via Roma prevedeva altre tre strade del genere, operazione che avrebbe provocato la distruzione della maggiorparte del centro. Al contrario, in altre città come Bologna e Firenze, nello stesso periodo si realizzarono dei vialoni attorno alle vecchie mura, senza distruggere nulla e velocizzando gli spostamenti; cosa che a Palermo si tentò malamente solo con gli assi attorno al centro di corso Tukory- via Papireto- via Volturno – via Cavour.
E mi spiegate perché nessuno, o pochissimi, di quelli che parlano di mancanza di parcheggi e della comodità dei centri commerciali, parcheggia al semideserto multipiano del Tribunale e preferisce pagare il pizzo al posteggiatore abusivo in via Cavour o in piazza Spinuzza? È un parcheggio ottimo e vicino al centro, ma si sa, siamo a Palermo ed è meglio la doppia fila che fare due passi in più.
Pablo, se rileggi io non ho parlato solo del posteggio sotto casa e delle aree (pubbliche) da adibire a parcheggio ma anche delle aree verdi e pedonali.
Scelte drastiche oggi non sventrerebbero chiese e conventi, risulterebbero drastiche per edifici di minore importanza, quelli che Perplesso chiama catoi.
In ogni caso la realizzazione di via Roma per me non è da considerarsi negativamente, nonostante tutto.
E’ come se tu volessi conservare intatto ogni angolo storico di Palermo, concentrando l’attenzione sulle costruzioni. Per cui un’area verde o il recupero di uno spazio ti può sembrare come un cavolo a merenda rispetto al preesistente.
E se il nostro non fosse tra i centri storici più ampi d’Europa, nonostante la limitata dimensione complessiva della citta, ti darei anche ragione. Ma in queste condizioni non posso. Così mi diventa una sorta di mostruosità del passato.
concordo con quanto espresso dal post.Certo, il signor Conciauro dice “meglio di niente” e come dargli torto.Ma pensate a come sarebbe bella Palermo se il nuovo dialogasse con l’ antico.Io adoro il restauro de “La Rinascente”, o Piazzale della Memoria.Palermo è una città architettonicamente trasversale, ricca di palinsesti. Fermarsi al liberty non le rende giustizia,ma è quello l’ ultimo sprazzo di modernità degli architetti palermitani.Un restauro filologico per me ha senso quando si riutilizzano i materiali originali.In questo modo non ha molto senso, non credo sia “deontologicamente corretto”. Certo dobbiamo ringraziare che non si tratti di uno squallido casermone progettato da ingegneri(non me ne vogliano) con balconi aggettanti e scrucchiulati come troppi ce ne sono nelle periferie o nella banlieu. Ma un occhio all’ avanguardia sarebbe bene che qualcuno lo buttasse,perchè un contrasto ben studiato anzi non può che far aumentare il fascino dell’ antico.
Leggo spesso che si guarda al modo di circolare nel centro di Londra come a un esempio da imitare, come dice il sig. Pablo e, per inciso, il centro e’ abitato relativamente da pochi residenti, dato che la maggior parte degli edifici e’ ad uso d’ufficio o commerciale.
Pero’, se il sistema presente qui e’ indubbiamente valido per limitare il numero di veicoli, le sue misure draconiane penso che sarebbero difficilmente esportabili senza rischiare qualche sommossa popolare..infatti, come funziona realmente?
Tutti coloro che non sono residenti nel centro, se vogliono circolarvi tra le 7 e le 18 dal lunedi al venerdi, devono pagare una tassa di £10 (12 euro) al giorno, la celebre Congestion Charge, e non c’e’ nessuna possibilita’ di scampo dato il numero immane di telecamenre. E chi e’ residente come me, deve anch’egli pagare, se vuol mettere in moto la sua vettura, seppur con uno sconto del 90% (bonta’ loro), quindi £1.20 (1.50 euro) al giorno. Libera circolazione solo dopo le 18 e nel weekend, per favorire il divertimento serale nei bar, ristoranti, cinema, teatri, etc.
Ma il vero deterrente all’uso della propria auto e’ il costo del parcheggio: infatti, escludendo a priori di utilizzare un parcheggio privato, che ti arriva a chiedere £7 (9 euro) all’ora, se si vuole parcheggiare lungo un marciapiede il costo e’ di solito pari a £4.50 (6 euro) all’ora, con un massimo di sosta pari a 4 ore, dopodiche’ tu devi spostare il tuo mezzo altrimenti scatta pure la multa. E la rigida applicazione di tutto cio’ e’ affidata alla sorveglianza dei Traffic Wardens, una delle figure piu’ odiate di Londra! Praticamente dei controllori dei parcheggi, sempre inflessibili (dato che hanno una buona percentuale sulle multe emesse) e che sanzionano anche il piu’ piccolo torto con una multa standard di £60 (quasi 80 euro). E tutto cio’ dal lunedi al venerdi, dalle 8.30 alle 18.30, e il sabato sino alle 13.30. Quindi, parcheggio libero (si fa per dire) solo parte del sabato e la domenica. That’s it! Quindi, se qualcuno vuole arrivare in centro e restarvi per 4 ore, deve metter in conto almeno £28 (35 euro). Ecco spiegato il perche’ dell’efficacia del sistema londinese! E chi e’ residente e non ha un garage dove mettere la propria auto, puo’ parcheggiarla per la starda al modico prezzo di circa £280 all’anno (350 euro). Insomma, il comune di Londra ha fatto divenire negli ultimi anni un vero e proprio lusso l’utilizzo dell’auto privata nel centro. E se a cio’ si aggiunge il prezzo sempre in ascesa della metropolitana, ecco perche’ uno dei lamenti piu’ ricorrenti dei Londoners e’ relativo al come muoversi nel centro senza dissanguarsi, in un modo o nell’altro.
Penso che se a Palermo si adottassero misure similari, anche ridotte del 50%..beh, non voglio pensare a cosa potrebbe accadere.
David, conosco Londra perchè ci vengo più volte l’anno e per lunghi periodi, e indubbiamente il confronto con Palermo non è fattibile in fatto di mezzi pubblici e uso del mezzo privato, ma anche culturale.
Come dici tu, la Congestion Charge è servita a fare da deterrente all’uso dell’auto privata e, converrai con me, visto il sistema eccellente dei trasporti si potrebbe fare benissimo a meno del mezzo privato, cosa che nella mente di chi abita a Palermo sarebbe inconcepibile e solleverebbe sommosse!
Dico solo che la chiusura al centro a Palermo dovrebbe essere pensata diversamente e sicuramente non sarebbero applicate le tariffe di Londra, e il tutto dovrebbe essere affiancato da un sistema di trasporti che consenta di lasciare a casa l’auto. Il costruendo tram forse potrà risolvere qualche problema; ma se gli abitanti dei quartieri in cui ci sono le tre linee, pur potendo servirsi di esso, per lo stesso percorso, invece usassero l’auto, beh…allora le nostre sono solo parole al vento.
Un fatto però è certo. Se si comincia ad abituare la gente a orari di chiusura fattibili, la gente se ne farebbe una ragione e si organizzerebbe. Posso portare ad esempio la chiusura molti anni fa di via P.Pe di Belmonte e la sua pedonalizzazione (via che chi è giovane ricorda sempre pedonale). All’inizio ci furono delle proteste, ma ora prova a proporre la riapertura al traffico della suddetta via agli abitanti e ai commercianti, ci sarebbero delle rivolte al contrario.
Il problema è pure culturale. Il sabato sera- notte a Palermo c’è una giungla di auto pronte ad arrivare fin sotto il locale per passare la serata, mentre si potrebbe lasciare l’auto un pò più fuori e proseguire a piedi tipo da zona Politeama o dal parcheggio Ungheria fino al Massimo. Ma vi immaginate le ragazze con i tacchi che non vogliono fare 10 metri a piedi come martorierebbero i fidanzati :)?
p.S. Vorrei a Palermo per qualche anno un centinaio di ispettori del traffico londinese, per insegnare a qualche maleducato a guidare onestamente e a parcheggiare solo dove si può.
Oh,,sig.Pablo, saremmo ben lieti di mandarvene anche piu’ di un centinaio di Traffic Wardens: qui si dice che solo chi non e’ capace di trovare un lavoro vero e’ adatto a diventarne uno..d’altronde, vederli li’, come avvoltoi appollaiati sul trespolo, attenti allo scadere del tempo per farti immediatamente una multa anche per solo pochi secondi di sforamento (visto personalmente) non li fa certo amare. E mentre qui ci si limita ad offenderli con qualche espressione del tipo “fuck you, you fucking fuck!”, a Palermo, vista la natura piu’ vivace dei miei concittadini, qualche occhio nero farebbe capolino. E la Congestion Charge e’ stata un’idea del “rosso” ex sindaco di Londra Livingstone, che ha provato in tutti i modi ad ergersi a novello Robin Hood, dato che per lui solo chi e’ benestante vuole usar la macchina in centro. Senza pero’ considerare che anche tutti i camion che ogni giorno riempiono i negozi del centro devono pagarla, cosi’ come le varie multe. E i trasportatori non sembrano mai preoccupati di collezionarne, tanto poi basta aumentare i prezzi degli oggetti in vendita..et voilà, chi paga la multa e’ il consumatore finale. Tanto e’ amata la Congestion Charge che uno dei cavalli di battaglia del sindaco odierno, quando fu eletto la prima volta, fu proprio l’abolizione della proposta di ampliarla ancora di piu’: mi ricordo le petizioni dei residenti e dei commercianti interessati dall’eventuale ampliamento. Mi creda, un Londoner e’ diverso da un Palermitano, ma certi tratti sono comuni a tutti.
La via Pr. di Belmonte non fa testo .Era facile da chiudere senza disturbare il traffico,essendo una via tra 2 parallele che collegano via Roma a via Maqueda
Caso raro.
Il tenore di vita di quei palermitani che lavorano al Centro Storico,tipo le commesse da 400 euro/mese,non consente di pagare parcheggi costosi.
L’isola pedonale di S. Monica e’ circondata da strade molto ampie,servita da molte linee di bus a tariffe diversificate,a partire da 1/2 $ (50 centesimi)
Per chi va a fare shopping in auto,ci sono parcheggi gratuiti nelle prime 3 ore di sosta.
C’è la più alta concentrazione di marchi famosi al mondo,Chi va a LA non si perde S. Monica,come non si perde Rodeo Drive o Century City.
Se si fa un salto a NYC,la musica cambia.Disporre di una macchina propria e’ da sprovveduti,i parcheggi costano anche 4 o più’ dollari l’ora.Pero’ i taxi costano poco,e,comunque,c’è’ la metro e ci sono i bus.
Sono 2 esempi estremi LA e NYC.
Una sviluppata in orizzontale,l’altra in verticale.
Ma sono 2 realtà che non hanno nulla da spartire con la realtà’ palermitana di oggi.
Ne riparliamo fra cent’anni.
Adesso sono certo di una cosa, il sig. Perplesso non vive a Palermo o quantomeno ci sarà stato solamente in vacanza …. come fa a dire che la via Principe di Belmonte è una via che collega via Roma e Via Maqueda??? Forse magari era Via Roma con via Ruggero Settimo e dovrebbe anche ricordare che non è tutta pedonale. E suppongo anche che probabilmente sarà stato a Los Angeles poche ore … io l’ho visitata bene lo scorso anno …. e Santa Monica non è proprio come la descrive lei …
Che fa ,deduzioni?
L’asse Libertà’,Ruggero Settimo,Maqueda,Oreto e’ un unico asse di scorrimento.
Piuttosto se è capace di dare un contributo,proponga qualcosa che stia in piedi.
Resta il fatto che Palermo le sue scelte le ha fatte da tempo.
Via dal Centro Storico la gente che se lo può permettere.
Via i negozi anche prima del l’avvento dei Centri Commerciali.
Declino di tante attività artigianali e commerciali superati dai tempi.
Nessuna deduzione. Se lei scrive inessattezze, non e’ certo colpa mia. A me sinceramente non mi piace proporre. C’e’ certamente chi e’ piu’ preparato di me per trovare le migliori soluzioni, ma nel mio piccolo cerco di dare il mio contributo e non sto su un piedistallo a giudicare e criticare. Io Sono per l’azione. Abbiamo creato da piu’ di un anno il comitato Via Maqueda, formato da residenti, commercianti e da cittadini di altre zone della citta’ che hanno a cuore le sorti del centro storico. Abbiamo fatto numerose iniziative e altre ne faremo, basterebbe leggere i giornali per sapere cosa si e’ fatto senza nessun lucro, ma solo per dare lustro ad una via gloriosa della nostra citta’. Io la faccia la metto, compreso di nome e cognome. Lei si nasconde sotto uno pseudonimo.
Per me lei è’uno sconosciuto,e da quello che ho letto e’ meglio che rimanga tale.
Io ho espresso pareri sul tema del post,il muro di via Maqueda.
Lei dimostra di non capire il senso delle osservazioni,e si appiglia alle virgole.
Non avendo argomenti razionali,preferisce il ruolo dell’azzeccagarbugli.
Non avendo l’educazione necessaria per stare sul Web,cerca la polemica che trasferirebbe volentieri sul piano personale.
Vorrei capire cosa sarebbe cambiato nelle mie osservazioni se mi fossi firmato
Tal dei Tali.Lei è uno di quelli che si butta nella discussione non avendo niente da dire.
.
Per me quell’area andava messa completamente a verde.
Il Centro Storico non può diventare isola pedonale,se non si provvede a drastiche demolizioni per migliorarne la viabilità’.
Cioe’ mai.
Il confronto con altre città’ non serve,
Qui mancano troppi prerequisiti.Non potendo risolvere il problema il Centro Storico e’ stato abbandonato dai palermitani ed invaso dagli extracomunitari.
Ne riparliamo fra cento anni.
Drastiche demolizioni per migliorarne la viabilità!Sig. Perplesso…sono alquanto perplesso…
Sig. Paolo Conciauro, sono contento che ci sono ancora commercianti come lei che resistono e che sono propositivi, il centro storico ha bisogno di gente come lei.
Nello stesso tempo in modo assurdo qualcuno auspica “drastiche demolizioni” come nel primo ‘900 o nel periodo degli sventramenti di epoca fascista, senza sapere di che parla e riempiendosi la bocca con Los Angeles o NYC, città che pagherebbero oro per avere il centro storico di Palermo.
In quanto a quelli che fanno osservare che i rifacimenti vanno fatti con gli stessi materiali originali,seguendo questa regola le nostre case dovrebbero essere su palafitte.Certo la regola potrebbe essere applicata a monumenti famosi,ma non a caseggiati dozzinali.Nei vecchi caseggiati si trovano muri maestri spessi 1ml.
Che senso avrebbe oggi?
Pablo
Guarda che Conciauro ha ammesso di non avere proposte…
Beh capisco .. lei è già avanti di cent’anni … ha abbattuto la via ruggero settimo e l’ha unificata con via Maqueda … ora capisco perchè dice che via Belmonte è una traversa di via maqueda che porta in via roma …. io non mi sono comunque mai permesso di offenderla … le ho solo fatto notare le sue inesattezze e mi spiace che lei dica che io non avrei l’educazione necessaria per stare sul web … proprio per questo non intendo più continuare la discussione con lei … comunque io rispetto la sua opinione, … ci mancherebbe …. anche se ovviamente non condivido …. mi auguro solo, che se crede fortemente nella sua idea …. faccia qualcosa per realizzarla … a me sinceramente non piacciono i bla bla bla bla … ma vedere la gente che agisce per il bene comune …. e il centro storico è di tutti …
Di LA e NYC non hai capito niente,
Ed e un’occasione perduta per te.
Comunque posso spiegarti.
A LA si segue la politica di attrarre e si offrono parcheggi gratis.
A NYC non ci sono molti spazi per i parcheggi e si fa una politica di taxi a basso costo,
sempre per attrarre.
Altri seguono criteri per non attrarre.
Sig. Pablo la ringrazio, le mie parole sono dettate dalla rabbia, quando si è consapevoli di avere tra le mani tante meraviglie e vedere i nostri amministratori non fare nulla per valorizzarle. La nostra città dovrebbe vivere di turismo, dovremmo essere invasi da milioni di turisti, che porterebbero lavoro per i nostri figli ….. perchè fidatevi …. Palermo e la Sicilia non hanno nulla da invidiare alle grandi realtà mondiali … anzi, con tutte le risorse naturali, culturali e storiche dovremmo certamente primeggiare. Invece, è tutto il contrario …. speravo in questa nuova amministrazione … ma invece nulla è cambiato ….
Conciauro
Lei non considera che LA e NYC
sono 2 Municipalità che hanno realizzato opere strutturali disponendo di capitali praticamente illimitati e capaci di realizzare un’opera in brevissimo tempo,una volta decisa.
Palermo ha un Comune dove le sue municipalizzate sono pure fallite ufficialmente
senza potere far niente,un comune che aveva in programma l’inaugurazione a luglio delle linee tramviarie.Lei le ha viste?
Il commento delle 22,38
E’ ovviamente riferito a Pablo,
Che da come si esprime dimostra di non avere seguito il filo logico delle argomentazioni.
Tra poco se ne esce fuori con l’orgoglio di essere palermitano.
Direi che basta così’.Basta.
Perplesso, per drastiche demolizioni intendiamo la realizzazione di nuove vie o ampliamento di vie?
E’ difficile.
Via p.pe di Belmonte non c’entra niente con il centro storico e la sua chiusura non è l’equivalente della chiusura di via Maqueda o di un tratto di questa.
Palermo è delimitata dal mare, cioè al lato mare non si possono costruire vie. Il lato monte della via Maqueda è un disastro.
Può essere necessario attraversare il centro per raggiungere la parte opposta della città, avendo come valide alternative solo Via Francesco Crispi, poi Cala, Foro Italico, via Messina Marine, o al lato monte solo il V.le Regione Siciliana.
Il resto è quasi irrilevante.
Ed è troppo poco.
Il problema del traffico non si risolverà facilmente, anzi è possibile che senza particolari soluzioni che neanche io riesco ad individuare, non si risolverà mai.
Con l’attuale condizione del centro storico si rende improbabile l’applicazione di una regolarizzazione del transito con tariffe per parcheggi o altro e l’educazione non c’entra nulla.
Solo un ps.
Che vuol dire “ho abbattuto via Ruggero Settimo”?
Comunque ho già’ spiegato il senso del collegamento degli assi viari Roma/Maqueda.
Lulu’
Io le mie proposte le ho messe per iscritto.
Se qualcuno e’ veramente interessato se le vada a rileggere.
Comunque,alla fine molti finiamo per sostenere le stesse cose.
Ripulire ,mantenere il verde,eliminare le tantissime opere abusive,eliminare i tappi ancora presenti in tante zone,demolire le opere improprie (penso alle case popolari costruite a ridosso dello Spasimo),etc.etc.etc.
E poi,sei in grado di dirmi quante costruzioni alquanto anonime sono state costruite nel dopoguerra immediato senza alcun rispetto per l’edilizia preesistente alle bombe?
Queste sono opere da dimenticare,altro che essere fieri!
Perplesso Palermo non ha la struttura di una metropoli. Non c’entra niente con Londra o altre città, non ne ho vista nessuna simile.
Si potrebbero fare demolizioni nel tempo per ampliare degli spazi urbani, ma difficilmente per creare nuove vie in forma risolutiva. Altrimenti si dovrebbe proporre qualcosa di simile alla realizzazione di via Roma, ma allora era diverso.
Secondo me si può concludere poco, altrimenti dovremmo pensare a qualcosa di megagalattico, sopraelevato, ma sempre con una rivisitazione del centro storico.
Lulu’
Perché mi parli di Londra?
Credo che hai sbagliato interlocutore.
Io di La e N Y C
parlai.
.
In quanto agli interventi urbanistici o architettonici
Si tratta di analizzare rione x rione,incrocio x incrocio,isolato x isolato,edificio x edificio.
.
Intanto priorità assoluta va agli edifici pericolanti,e ce ne sono tanti.
Poi ci sono da rivedere i colli di bottiglia di traffico.
E così via…
Ho trovato interessante leggere su Londra in questa discussione e in paragone con Palermo la trovo assai diversa e quindi le soluzioni trovate per Londra non possono essere le stesse da noi.
In questi ultimi interventi mi sono riferita al traffico, alla possibilità di limitarlo nel centro storico.
E’ ovvio che miglioramenti si possono trovare, ma una soluzione definitiva, qualcosa di risolutivo non riesco ad individuarlo.
Cioè si può trovare una visione d’insieme su un rinnovamento del centro storico, e questo io lo ritengo possibile, ma qui mi fermo.
Ho l’impressione che per qualcuno un centro storico,per essere invidiabile deve essere
Lurido,fatiscente,pericolante,di difficile accesso,un po’ anarcoide,
Dove ognuno fa quello che vuole fino a notte inoltrata.
Io penso a tutto l’opposto,
Penso ad un centro dove vengono riportate a splendore le opere d’arte,
Mantenute decorosamente le opere minori
E spazzate via le opere indegne.
Torno sul commento di .Conciauro del 12 giugno delle 22,37.
Sig. Conciauro,lei continua a non capire.Quelli che lei definisce bla bla bla sono linee guida.Capisce cosa sono le linee guida?Ho esposto fin troppi interventi da fare per migliorare l’area del centro storico.Questo e’ il mio contributo.Che dovrei dire dei suoi tanti commenti da cui non si intravede una seppur minima proposta?lei stesso ha ammesso di non sapere cosa proporre.
C’è comunque sicuramente qualcosa nei miei commenti che deve averla disturbato.Altrimenti non avrebbe cercato di sminuire ,come ha ripetutamente fatto,la mia immagine.
Metta da parte la sua rabbia ed organizzi gruppi di volontariato che inizino a fare operazioni semplici,come la eliminazione dei tanti cumuli di rifiuti che deturpano il centro.Chi ce li mette quei rifiuti?In subordine organizzi gruppi che vigilino sugli imbrattatori.
Vi invito a essere rispettosi nei confronti degli altri commentatori. Grazie.