“Palermo di notte – (a)round #4”
A Natale del 2010 stavo a Milano. Vivevo da poco lì, ed i pochi conoscenti che avevo erano tornati dalle proprie famiglie, in posti più a sud.
Cosa avrei potuto fare, a Milano, a Natale, da solo, non conoscendo nessuno? Ebbi un’idea rivoluzionaria: «Passerò il più bel Natale della mia vita».
Mi attaccai al computer e poi al telefono. Il giorno dopo, la vigilia, mi ritrovai a spostare tavoli e sedie, a fare elenchi di aranciate e Coca-Cola, e a sorridere e scherzare con altri volontari, di tutte le età, e non solo italiani. Ed il giorno dopo festeggiai il Natale più bello della mia vita, con qualche senza-tetto, molti cinesi, qualche zingaro, molti immigrati.
Era il pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio, una comunità di laici che si prodiga per aiutare persone in difficoltà, ad esempio con giri notturni per dare assistenza ai “poveri”. Da allora ho sempre “tenuto d’occhio” le attività della Comunità, prima a Roma e poi a Palermo, partecipando anche per quel che mi era possibile.
Quando il progetto Palermo – (a)round ha preso forma, il pensiero di fare una piccola “puntata” del progetto sulla notte attraverso il punto di vista della Comunità di Sant’Egidio mi ha subito accarezzato.
In questo (a)round:
– Totò, «speriamo che c’incontriamo per le strade, se ho la tasca piena, ti offrirò un caffè. Però vorrei soltanto una cosa: se c’incontriamo per le strade, vienici incontro, almeno dacci la mano»;
– uno straniero, per cui Palermo di notte è «tutta bedda, ma i piedi no» (Palermo è bella, ma sotto sotto c’è anche qualcosa di brutto);
– Vito, che dopo aver vissuto alla stazione ha trovato una sistemazione (grazie all’aiuto di Nicola) in un appartamentino alla Vucciria, dove ora fa anche compagnia al sig. Pasquale, vicino di casa di ottantadue anni.
Prendersi cura l’uno dell’altro è il modo più bello ed economico per vivere.
Ora voglio proprio vedere chi dopo questo video, si lamenta che venga fatto vedere solo il peggio di Palermo. Perchè non si può non vedere quanta bellezza c’è negli occhi, nelle espressioni, nelle parole, nei gesti di tutte le persone che hai incontrato.
Ti faccio ancora i miei complimenti, anche per la delicatezza con cui t accosti alle vite degli altri.
In punta di piedi e senza invadenza.
Grazie, Midori.
Però forse Perplesso s’incazzera! 🙂
Leggere che si percepisca “delicatezza”, “punta di piedi e senza invadenza” mi dà gioia. Sul serio. GRAZIE.