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giovedì 21 nov
  • Si presenta “Palermo, metafora del mondo” ai Cantieri culturali

    Alle 16:00 verrà presentato ai Cantieri culturali alla Zisa (via P. Gili 4; sala bianca del Centro sperimentale di cinematografia) il progetto Palermo, metafora del mondo.

    Seguirà la proiezione del film documentario prodotto dalle società cinematografiche tunisine Kantaoui films e S.D.S. All’incontro, saranno presenti il regista tunisino Kamel Ben Ouanes, che ha diretto il cortometraggio, il dirigente della Kantaoui Films Slim Ben Quanes e il general manager della S.D.S. Raouf Gharbi.

    Ingresso libero.

    “Palermo, metafora del mondo”

    Palermo
  • 2 commenti a “Si presenta “Palermo, metafora del mondo” ai Cantieri culturali”

    1. SOLO UN FOLLE in crisi delirante, che non ha mai messo il naso oltre l’uscio (l’isola… soprattutto mentale), e se l’ha messo non ha visto né capito, può inventarsi quel titolo… MALATI… e questa presunzione scema è l’elemento più paralizzante per la crescita, più della devastazione (generalizzata) stessa.
      Il mondo è totalmente diverso da Palermo, che conta solo per (NOI) palermitani. Palermo è solo la metafora di sé stessa, e dei cervelli sui generis, spesso montati al contrario rispetto al resto del mondo, è un mondo parallelo, un teatro dell’assurdo, una curiosità antropologica. PERO’ SEMU I MEGGHIU. NTA M.

    2. …concordo pienamente con GIGI…
      Anche se devo ammettere che ho lentamente anch’io cominciato a vedere le cose con altri occhi solo dopo – oramai – i parecchi anni di vivere insieme alla mia compagna che invece viene dal nord Europa… e ci impazzisce ogni giorno, vivendo qui, a dovere essere a contatto con la nostra mentalità… folle, panormocentrica, gattopardiana: fatta di prìncipi che “poggiano” non si sa bene su che cosa cotanta “nobiltà” e presunta superiorità (anche perché i “prìncipi” veri – nell’animo intendiamoci, non sempre per blasone – sono proprio quelli che non si danno arie).
      Inutile dire che ci sono le debite eccezioni: che continuano a vogare in direzione ostinata e contraria….oppure in acque migliori.
      Il titolo di questo “progetto” mi ricorda troppo peraltro un libro di Sciascia…”La Sicilia come Metafora” …il cui senso temo fortemente sia esattamente opposto a quanto probabilmente si vorrebbe sostenere in questa “Palermo come metafora”…
      Dove amaramente Sciascia vede semmai l'” inquinamento” del resto del mondo con questa mentalità…con le nostre follie pirandelliane, con le pratiche clientelari, che lo porta difatti a dire che “La linea della palma va a nord”… siciilianitudine che contagia il nord…
      Basta leggere solo la prima pagina introduttiva di Marcelle Padovani (è un libro intervista): dove racconta di una Palermo a cui più ci si avvicina – non appena varcato lo Stretto – e “più ci si sente all’estremo limite del mondo”. Tutto rallenta, la velocità diminuisce… “Estraneità di Palermo e della Sicilia”… Dal resto del mondo.

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