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lunedì 30 dic
  • 28 commenti a “Il cinema Fiamma ha chiuso”

    1. Purtroppo la crisi economica e i mutamenti del settore che vedono adesso la supremazia delle ben più moderne, accattivanti e funzionali nuove sale cinematografiche (quelle del Forum e del costruendo multisala presso l’ex stabilimento Coca Cola) stanno avendo i loro effetti sulle vecchie sale. E’ certamente un dispiacere per la storia di queste attività (anche se a volte dire storia è un po’ esagerato), e per i posti di lavoro persi, però è il progresso che porta alla scomparsa di ciò che non funziona più e che non va più bene.

    2. Ho varcato per la prima volta la soglia di questo cinema ben ventisei anni fa, mano nella mano con mia madre, davano “Basil l’investigatopo”.
      Il Fiamma è stata la sala deputata dei film di Woody Allen e Clint Eastwood (e in passato anche delle commedie di Jerry Lewis), ultimamente vi ho visto “No – I giorni dell’arcobaleno” con Gael Garcia Bernal e “Ti ho cercata in tutti i necrologi” di Giancarlo Giannini.
      Un segno evidente dei brutti tempi che corrono l’ho avuto un ventoso venerdì sera, all’ultima proiezione di “The Master” di Paul Thomas Anderson: per tutto il primo tempo una coppia non è riuscita a tenere a bada il proprio bimbo di tre anni, che con lamenti e pianti ha distolto l’attenzione degli spettatori dalla trama e dai dialoghi. Scelta alquanto opinabile quella di portare un infante a vedere un film del genere, ma questo rientra pienamente nella nostra lampante eccentricità.

      Nutro una flebile speranza per il Golden affinchè possa tornare a proiettare film: l’unico grande schermo panoramico della città assieme al King non può rimanere spento per lasciare spazio ai concerti. Dovrò forse rassegnarmi a vedere la seconda parte dello Hobbit in una micragnosa saletta circondata dall’audio di quelle ai suoi lati?

    3. Per me uno dei luoghi della memoria piu’ cari, testimone di un tempo che fu, pieno di speranze e batticuori. All things must pass. Sadly.

    4. anche io del Fiamma ho il mio personale ricordo: il mio primo bacio romantico mentre guardavamo un bruttissimo film horror, White Noise. Beh, è anche i popcorn carissimi eheh!

    5. Io al fiamma ho visto il mio primo film al cinema, ritorno al futuro 2! era il 1989 che bel ricordo di quel giorno…

    6. Il Fiamma avrà un posto speciale nei miei ricordi di bambina

    7. E’ bello leggere tutti i vostri commenti che rasentano la commozione evocando vecchi ricordi e lontane esperienze. Sarebbe bello farli recapitare ai gestori e ai lavoratori del Fiamma, giusto per rendere onore al loro lavoro decennale.

    8. @Mimmo, ti do pienamente ragione…Sono sicuro che se qualcuno si fosse lamentato con i genitori del bambino, come minimo si sarebbe sentito rispondere: “Ma è un picciriddru i tri anni, e poi…a lei chi c’intariassa? È ma figghiu! Si facissi i fatti suoi!!”. Il bambino sicuramente non c’entra nulla, anche perché portandolo nella penombra di un cinema potrebbe innervosirsi; ma è segno dei tempi pure questo, cioè essere individualisti e non volere capire che se la gente va a vedere un film al cinema, non vuole sentire piangere un bambino. A parte questo, grande tristezza per un luogo di aggregazione che chiude all’interno del centro abitato abitato di Palermo, dove anche a piedi si può andare, senza per forza prendere l’auto per recarsi nei centri commerciali del cinema.

    9. Nulla accade per caso.
      I cinema chiudono perché’ è’ in corso un decadimento culturale generalizzato che si è’ manifestato, nel settore, prima con la scomparsa delle sale d’essai, poi di quelle commerciali ed infine con le ormai consuete speculazioni immobiliari che bruciano territorio per costruire centri commerciali con multisale cinematografiche accluse che propongono film di livello tra l’intimo ed il mediocre.
      Ma gia’essere obbligati a mettersi in auto e fare 10 km per vedere un film e’sintomo di decadimento culturale, quando prima la cultura o lo svago si trovavano quasi sotto casa.

    10. Non vedo che ci sia d’accattivante nel doversi mettere in macchina, e attraversare desolate periferie per raggiungere le più “funzionali” sale. Quale “progresso” c’è in queste chiusure? Che tristezza è Palermo che sta chiudendo!

    11. Alle sale da teatro, enormi, dove se sbagli posto non senti i dialoghi e salti in aria al primo sparo, oppure senti solo il destro o il sinistro, io preferisco le moderne sale.
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      Non vado piu’ al cinema a Palermo da quando a Roma ho scoperto il Warner Village.
      Poltrone con due braccioli, mentre a Palermo devi litigare per averne almeno uno.
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      Io poi sono basso e le sale palermitane sono tutte preticamente in piano, come i teatri. I multisala se non stai attento cadi di sotto nella fila successiva.
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      Prenotare un posto? Solo nei moderni cinema.
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      Insomma, il cinema palermitano e’ rimasto lo stesso dagli anni 80 ad oggi.
      Non godo del fatto che chiuda, ma mi lascia semplicemente indifferente.
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      Si chiama evoluzione

    12. Se cinema e negozi del centro chiudono è perché la gente preferisce recarsi in altrettante attività più moderne e funzionali. Poi vorrei capire chi sceglie un cinema in base agli edifici che ci stanno attorno…
      Il progresso e l’evoluzione, che quasi tutti i cinema palermitani non hanno voluto seguire, adesso stanno decretando la fine di posti vetusti e obsoleti, romantici per i ricordi che evocano ma sicuramente fuori dal tempo.

    13. Gaetano mi rispecchio perfettamente nelle parole che hai scritto e le faccio anche mie.

    14. una pugnalata al cuore ed ai ricordi

    15. Avrebbero potuto provare con prezzi più alla portata di tutti, strategie di fidelizzazione, coupon insomma, magari sarebbero rimasti a galla per un altro po’ di tempo, chissà.

    16. Speriamo che non apra una nuova sala bingo!

    17. Aggiungiamo che comunque tutto questo può essere anche causa della cattiva mal gestione…..
      E chi ne piange le conseguenze sono i dipendenti e non i propietari….

    18. … I palazzi che ci stanno attorno…Si chiama città, significa recarsi a vedere un film passeggiando, senza avvilirsi nel traffico, senza stress, e non mi convincerete facendo l’apologia dei non luoghi!

    19. Ma quale Palermo sta chiudendo?
      Ma non esageriamo,
      Chiude una sala .
      Punto.

    20. Vuoi che faccia un elenco? Potrei partire da Caflish e Rooney, passare per le librerie Flaccovio e Sellerio, arrivare alle mafestazioni sportive come il torneo WTA del Country. In compenso tanti bingo, sale scommesse, macchinette mangiasoldi e cinema multisala (?). Evviva!

    21. Sottoscrivo le parole di Humby. Ogni volta che torno a Palermo è una pugnalata al cuore. Continuiamo a copiare dagli americani e facciamoci del male.

    22. Dobbiamo capire che con certi elementi non si può dialogare e fare capire la bontà di certe scelte. Come per i mafiosi, ci vogliamo dialogare e arrivare a patti? Non credo.
      Questi ci hanno messo pure la faccia, come qualche mese fa i posteggiatori. Tanto rimangono sempre impuniti, e quasi sempre vincono o hanno la meglio. Chi rivendica inciviltà, facendola passare per diritto, mi fa schifo.

    23. @Pablo: grazie per l’appoggio morale, sono uno spettatore di ferro che arriva venti minuti prima dell’inizio dello spettacolo e si alza dalla poltrona appena terminano i titoli di coda. Ho visto e sentito cose ben peggiori nel buio delle monosale, la coppia col pargolo insofferente è uno dei tantissimi infiniti esempi.

      Torno su questo post per annunciare la chiusura dell’Holiday in via Mariano Stabile, ex Embassy a luci rosse nonchè ex Smeraldo, come appreso dalle pagine dell’edizione cittadina di Repubblica.
      Un’altro tempio dei sogni di celluloide che chiude i battenti.

    24. Magari riuscissimo a fare quello che fanno gli Americani!
      Un grande paese che domina il mondo.
      Primo nelle innovazioni.

    25. E poi,come si fa a rimpiangere una vecchia,lurida sala che proiettava film a luci rosse?

    26. ci sto rimanendo malissimo… 🙁

    27. Ho sempre molto amato questa sala cinematografica nel cuore di Palermo. Vi vidi nel lontano 1987, alla tenera età di due anni, il mio primissimo e da allora per sempre preferito lungometraggio BIANCANEVE E I SETTE NANI di Walt Disney. Da allora per me il Fiamma è rimasta LA sala cinematografica di riferimento, punto nevralgico della mia imperante passione cinefila. Un luogo di ricordi splendenti e sbiaditi che il moderno e brutale business delle nuove sale ha distrutto. Con tanta tristezza addio CINEMA FIAMMA!

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