La natura ti dà Palazzolo e si fa Brioscià
L’agenzia RC&C, nel 2010, creò una campagna multisoggetto per la Pasticceria Palazzolo di Cinisi, sostenuta da una pianificazione massiccia nel periodo estivo. In quel periodo ero stagista in quella piccola agenzia.
Adesso non vivo più a Palermo e, da qualche giorno, ricevo telefonate da parenti, amici e colleghi che mi segnalano la presenza di una nuova campagna per Brioscià, molto simile a quella realizzata tre anni fa da RC&C.
Sulla campagna del 2010 ho una paternità poco rilevante, essendo stato guidato al 90% dal direttore creativo. Resta comunque un pezz ‘e core. C’è da dire, però, che l’agenzia pluripremiata che cura la comunicazione di Brioscià ha di certo un visual migliore.
Questa non vuole essere un’accusa di plagio. Chiedo solo di fare più attenzione. La campagna del 2010 è ancora on air nelle installazioni fisse di viale Lazio e via Ausonia. Chiedo più attenzione per differenziare maggiormente il cliente, che rappresenta il frutto (ecco!) di una bella intuizione palermitana.
Non vuole nemmeno essere una lezione, avendo poca esperienza. Non posso fare il maestrino. Ricordo, però, abbastanza bene l’entusiasmo modesto per la campagna semplice e diretta, ma poco innovativa, per Palazzolo.
Guardiamoci meglio intorno. Ubriachiamoci di creatività, ma cerchiamo di non vedere doppio, reiterando format già rodati. Osiamo. Innoviamo, oltre a perfezionare.
Gomez&Mortisia, l’agenzia che lavora per Brioscià, ha comunque già risposto, in maniera educata e tempestiva, sulla sua pagina Facebook.
Voi cosa ne pensate?
Ok, ma la notizia qual è?
Che c’è un plagio “parziale” tra due agenzie pubblicitarie. Comunque preferisco la prima, quella di Brioscià, anche se in fondo non si sono copiati un’idea poi così formidabilmente originale, solo la prima secondo me è realizzata molto meglio.
Avvisati dalla redazione di Rosalio della pubblicazione di questo intervento, ci viene solo da ribadire quanto già espresso sulla nostra pagina Facebook, motivo per cui la “questione” ci sembrava abbastanza chiarita.
E ripetiamo che non rientra nei nostri canoni lavorativi copiare nessuno, perchè più che vederci doppio, ci piace guardare lontano e operare in modo assolutamente TRASPARENTE.
COPIAMO e incolliamo qui il nostro scambio di battute su Facebook. In ogni caso, per chi non avesse tempo da perdere per leggere tutto, sottolineiamo di nuovo che i percorsi creativi, quando partono da concetti similari, possono produrre risultati similari a prima vista: se quello di Palazzolo si basava sulla frutta come CONTENITORE di gelato, il nostro concept ha invece giocato sulla frutta DIVENTATA gelato. Non solo: il punto di partenza del nostro percorso creativo è stato il volere dare un seguito alla campagna dell’anno scorso, che già giocava sul concept dell’assoluta naturalezza del gelato Brioscià.
“Roberto Di Raffaele: Grazie per aver perfezionato il visual di un nostro vecchio format. Bravi! 🙂
Gomez&Mortisia ADV: Gentilissimo, non capiamo cosa si stia insinuando.
Roberto Di Raffaele: No, la mia non è un’accusa di plagio, solo un invito a fare più attenzione a cosa è stato prodotto in precedenza. Brioscià è una bella e recente realtà imprenditoriale palermitana. Sarebbe bello non dargli un’immagine da semplice follower 🙂
Gomez&Mortisia ADV: Gentile Roberto, ribattiamo al suo commento, che se vuole possiamo rendere visibile.
Pur trattandosi di una campagna relativa a una realtà del nostro territorio, ma sicuramente non di un lavoro recente, non ne eravamo a conoscenza.
Tra l’altro copiare o prendere spunto non rientra nei nostri canoni lavorativi, cercando invece sempre di dettare tendenza e non di fare i “follower”, nè tantomeno di dare una simile percezione dei nostri clienti. A volte i percorsi creativi possono portare a situazioni similari quando i concetti di base sono gli stessi (qui gelato e natura), in questo caso siamo comunque giunti a due strade diverse: una in cui il gelato è contenuto nel frutto, nell’altra invece la frutta stessa è diventata gelato.
Speriamo di avere chiarito il nostro punto di vista, buona giornata.
Roberto Di Raffaele: sì, potete renderlo visibile. No problem 🙂 la vostra risposta tempestiva è comunque apprezzabile. 🙂 Grazie”.
Speriamo che la nostra, ulteriore risposta sia abbastanza lucida e non generi altre insinuazioni in merito al nostro stato di ebbrezza/attenzione o sulla nostra creatività.
Cordiali saluti.
Premetto che non ho conoscenza personale né dell’una né dell’altra agenzia di comunicazione e che entrambe le realtà vanno rispettate e valorizzate in questo momento difficile del settore. Mi sembra, tuttavia, che si discuta su un concetto che in pubblicità così come in letteratura e in arte sia abbastanza complesso, cioé l’originalità. In realtà l’essere originale è qualcosa di più che avere un’idea che nessuno ha mai avuto: i grandi artisti vengono spesso accusati di plagio da parte di autori minori ma in realtà spesso essi perfezionano, migliorano, rendono speciali idee già circolanti nella nostra cultura di riferimento. Mi sembra il caso di questa bella pubblicità di Gomez&Mortisia che mi ha strappato un bel sorriso la prima volta che l’ho vista: mi sembra chiara, efficace, ben fatta. E questo, a mio avviso, la rende unica. Anche se ad accostare la natura, la frutta e il gelato non ci voleva poi un genio pubblicitario ;-)!
Brava Laura, condivido. I capolavori dei grandi artisti, in tutti i campi, sono quasi sempre al limite del plagio di qualcosa di sconosciuto.
Fino a prova contraria, devo anche credere che l’agenzia di Broscià non conoscesse la campagna di Palazzolo (che però, va detto, ha imperversato per mesi in tutta Palermo).
Detto questo, tuttavia, voglio dire che io quando ho visto questa nuova campagna pubblicitaria ho immediatamente pensato al fatto che Palazzolo l’aveva fatta uguale.
Quindi, dal mio punto di vista, lo ritengo un incidente di percorso in ambito marketing.
Plagio inconsapevole (!)…ma plagio…
Vi invito a utilizzare con attenzione le parole, alcuni commenti sono al limite della rimozione per la nostra policy dei commenti. Grazie.
Se qualcuno capisse un minimo di pubblicità, avrebbe visto subito che quella del 2010 fa vedere che il gelato è contenuto nel frutto, nell’altra invece la frutta stessa è diventata gelato.
Sembra una banalità, ma non lo è. Fatevi due conti.
Ps: non conosco nè la prima nè la seconda agenzia dato che lavoro nel settore ma in un’agenzia a milano.
@Salvatore
cioè stai dicendo che non sono proprio identici? Maddài, non me ne ero accorto, io pensavo che avessero fatto copia e incolla…
Scherzi a parte: ribadisco che non voglio entrare nel merito dell’intenzionalità, però a me pare evidente che la seconda campagna richiami alla prima. Per carità, non è detto che sia sbagliato dal punto di vista dell’efficacia. E non sono neanche un esperto di diritti d’autore.
Dico solo che se un’impresa vuole spiccare e distinguersi dalle altre allora dovrebbe fare attenzione a queste cose.
E comunque complimenti ai grafici della Gomez&Mortisia!
Quando si finisce per discutere sul nulla.
Da sempre i migliori gelati si basano sul latte e la frutta.
I peggiori sulle polverine.
Qui si enfatizza la frutta.
Girala come vuoi…
Ho lavorato per entrambe le agenzie. Ma la RC&C è al corrente di sta cosa? No perché parlare a nome di ex stagista me fa specie.
Entrambe le agenzie sono ottime agenzie con ottimi professionisti…
Picasso diceva che il genio copia e fa meglio. Mi pare abbiano fatto meglio, anche se hanno copiato
e comunque queste cose capitano. Soprattutto quando i clienti sono poco inclini a osare…
Boh.. il direi che l’artista copia e fa meglio… forse dal genio ci si aspetta qualcosa a cui nessuno ha mai pensato.
Per esempio, citazione per citazione, Bruno Munari diceva “« Quando qualcuno dice: questo lo so fare anch’io, vuol dire che lo sa rifare altrimenti lo avrebbe già fatto prima. »”
Ma pensa te !
…,va bene la creatività del grafico….ma la qualità
del gelato di Palazzolo e’ unica!!!
Sì, è decisamente più bella la campagna fatta da G&M
Brioscià è l’imitazione di una catena di gelaterie del nord italia che si chiama “Cioccolati Italiani”.
Possiamo girarci intorno quanto vogliamo. E’ palesemente “ispirata” alla campagna precedente.
Copiata (migliorandola) “para para”!
Si può avere qualche dubbio guardando solo le immagini, ma il testo non lascia spazio a dubbi…
Qui è chiaro che il processo creativo non è venuto dalle menti dell’agenzia che ha (ri)prodotto questa campagna pubblicitaria.
Un fate abbili. Il gelato migliore lo fa Massaro, e pure senza pubblicità.
(si fa x sdrammatizzare eh!) 😀
Preferisco di gran lunga il gelato di brioscia’.
Mi imbatto ora in questo post.
L’idea di entrambi è vecchia come la camminata a piedi, direbbero Hegarty e Bernbach, usata in tutte le sue varianti decine e decine di volte applicata a marmellate, succhi di frutta, gelati, yogurt, eccetera. Ma per Palermo va più che bene.
Sicuramente l’Art Direction di Brioscià è nettamente migliore, ma è anche da considerare che ci sono un po’ di anni tra la prima e la seconda.
Certo è quantomeno curiosa (e spiacevole se fossi Brioscià) la somiglianza tra le due campagne trattandosi della stessa categoria e suona molto male la candida ammissione di G&M sull’ignorare l’esistenza della campagna di Palazzolo (stessa città… Mica Milano!), proprio perché è stata per anni e anni e credo ancora oggi affissa in viale Lazio.