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venerdì 22 nov
  • Maria Falcone e Sonia Alfano contro le dichiarazioni di Lucia Riina

    Lucia Riina

    Sono arrivate ieri alcune reazioni all’intervista rilasciata da Lucia Riina, la figlia ultimogenita di Salvatore Riina e Antonina Bagarella, alla tv svizzera Rts.

    Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni, ha dichiarato: «Provo sconcerto e biasimo per le dichiarazioni di Lucia Riina. Pur rispettando il suo ruolo di figlia e consapevole che le colpe dei padri non possano per nessuna ragione ricadere sui figli, non accetto che una donna cattolica praticante, come lei sottolinea più volte nell’intervista, non prenda le distanze da un padre assassino. Un padre che ha provocato lacrime e dolore disumano alle tante famiglie delle vittime colpite dalla sua efferata violenza e ferocia. Sarebbe stato meglio, per etica, moralità e discrezione verso gli italiani, non sbandierare il proprio onore di portare un cognome tanto scomodo e relegare al proprio privato i sentimenti che si nutrono verso un genitore. Così come è altrettanto grave che per facile audience una tv svizzera si interessi alla figlia di un boss italiano raccogliendo le sue opinioni su fatti tanto drammatici per la storia del nostro Paese e per le famiglie dei martiri colpiti dalle azioni mafiose ordite dal boss Salvatore Riina».

    Sonia Alfano, presidente dell’associazione delle vittime di Cosa nostra ha dichiarato: «Lucia Riina proprio non ce la fa a stare lontana dalle luci della ribalta. È più forte di lei. E non ce la fanno giornali e tv a mantenere la decenza evitando di darle spazio. […] È francamente esasperante e disgustoso assistere a tale reiterato spettacolino da parte di Lucia Riina: si dice dispiaciuta per le vittime del padre, ma al contempo orgogliosa del cognome che porta, perché corrisponde alla sua identità. Una contraddizione in termini, senza dubbio. Del resto Lucia Riina non è nuova a queste uscite e da lei non mi aspetto nulla di meglio di quanto fino ad ora fatto (o non fatto) e detto (o non detto). […] È figlia di uno dei più cruenti mafiosi che la storia ricordi ed orgogliosa di esserlo. Questo, per me, basta a qualificarla. Mi aspetterei però maggiore prudenza e dignità da parte dei media. I familiari delle vittime, loro sì giustamente orgogliosi dei nomi che portano, vengono spesso ignorati. Si riesce a dare maggiore spazio e visibilità ai figli dei mafiosi che ai figli degli eroi civili che i mafiosi li hanno combattuti con coraggio e sprezzo del pericolo, rimettendoci la vita».

    Palermo, Sicilia
  • 5 commenti a “Maria Falcone e Sonia Alfano contro le dichiarazioni di Lucia Riina”

    1. appoggiando pienamente Sonia Alfano voglio allo stesso modo esprimere il mio spiacevole sgomento che provo per tutti coloro che ricordando i nostri veri eroi che per il bene non solo dei siciliani ma di ,bensì molti altri paesi ;si sono battuti fino alla morte e non solo .Ma anche cercando di salvaguardare il bene delle future generazioni facendo arrivare a a qust’ultimi il messaggio subliminale che coi loro sacrifici sarà leggibile ovunque,ora e sempre.Un’ex delinquente.

    2. e’bello dare sfogo ai nostri sentimenti quando questi non insultano i sacrifici di chi ha lottato e di chi continua a lottare per noi andando oltre alla paure pur consapevoli dei loro infiniti e continui rischi,ed è perciò che dobbiamo essere in molti ad incoragiare tutti quanti si sono prodigati per il nostro paese e per coloro che ancora possono farlo. m Col cuore a chi si è sacrificato ed ai loro familiari.Stefano Di Limone.

    3. Questa querelle fra i figli delle vittime contro i figli degli assassini assomiglia tanto ad una specie di faida. Però fra persone educate. Che i figli delle vittime si aspettino che i figli dei boss ripudino le loro famiglie è abbastanza insensato, come desiderio. Inalberarsi perché un figlio dichiara di amare il genitore, nonostante tutto ciò che egli possa aver fatto, non solo è inutile ma anche sbagliato, perché di fatto, nonostante si affermi il contrario, si trasferiscono sui figli le colpe dei padri.

    4. ma quanto mi fa schifo questa donna!?

    5. Non dimentichiamo che la delinquenza di questi pezzi grossi del crimine (Riìna, Messina Denaro, Bagarella, Lopiccolo, Provenzano) rasenta e per giunta implica il loro stato di salute mentale e appunto le loro gravissime patologie psicologiche per le quali nutrono un loro certo singolare orgoglio. Senza quei malati di mente oltrechè fuorilegge che in passato hanno seminato il terrore in Palermo, la città avrebbe avuto un’altra realtà !

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