Il cartellone alla Cattedrale: il fine può sempre giustificare i mezzi?
Stamattina ho postato su facebook e twitter questa foto. Un grande telone pubblicitario sul prospetto della Cattedrale. Un’immagine che, immediatamente ed emotivamente, mi ha infastidito. Ho cercato di razionalizzare. Non ci sono riuscito. Alcuni amici nei loro commenti hanno provato a farmi riflettere. Mi hanno scritto ad esempio:
«Perché stupirsi? il Duomo di Milano è ricoperto da anni da ogni genere di pubblicità… scarpe fetish, Madonna (Ciccone) e via discorrendo. ma senza di loro – gli sponsor – ora non sarebbe perfettamente restaurato…».
«Con tutte queste foto e condivisioni aumentiamo la popolarità di F…..! Più view per loro… tanta pubblicità regalata! Continuate! La prossima azienda che capisce il meccanismo farà di peggio!».
Sarà un mio limite, ma non riesco a mandare giù il fatto che un fine possa sempre giustificare i mezzi.
AGGIORNAMENTO n.1: Fastweb ha pubblicato due tweet.
@Palermer In merito all’affissione del mega cartellone con la pubblicità di FASTWEB, FASTWEB precisa che non ha mai acquistato quello spazio
— FASTWEB (@FASTWEB) September 4, 2013
@Palermer …ed è stato intimato alla concessionaria inadempiente di rimuovere l`impianto pubblicitario entro domani.
— FASTWEB (@FASTWEB) September 4, 2013
AGGIORNAMENTO n.2: il Comune ha diffuso un comunicato:
L’Assessore alle attività produttive Marco Di Marco, di concerto con il Sindaco, ha chiesto poco fa agli Uffici competenti una urgente relazione di verifica sulla legittimità degli impianti pubblicitari realizzati sulla facciata della Cattedrale, disponendo “l’immediata revoca di eventuali autorizzazioni rilasciate in violazione del Regolamento comunale e/o prive del Nulla Osta della Sovrintendenza per i beni culturali”.
«Proprio in questi giorni in cui siamo impegnati nel recupero del decoro di tutti i monumenti cittadini – ha affermato l’Assessore Giambrone – è importante che non vi siano utilizzi non avallati dalle Autorità competenti in materia di tutela dei beni monumentali».
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