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  • Negozi che chiudono e che aprono, donne, libri, trucco e mutandine

    Nella moria generale di attività commerciali di questi anni in città, che ha fatto vittime sopratutto tra locali storici o in qualche modo connessi ai consumi culturali, non ho potuto non notare un proliferare di nuove aperture (in controtendenza) di negozi che vendono prodotti che hanno a che fare con l’immagine delle donne. Continuano ad aprire ad esempio punti vendita di cosmetici come Wjcon, Flormar e Kiko e poi c’è il caso, simbolico?, di Flaccovio che ha chiuso in via Ruggero Settimo lasciando spazio all’ingrandimento di un negozio di intimo Yamamay.

    Se la crisi enfatizza l’essenziale e questi negozi risultano appetibili forse il messaggio è che oggi una donna invece di leggere un libro e curare la cultura farebbe meglio a imbellettarsi o a comprarsi delle belle mutandine per fare colpo.

    Agghiacciante.

    Se trovi una ragazza che legge...

    Palermo
  • 18 commenti a “Negozi che chiudono e che aprono, donne, libri, trucco e mutandine”

    1. Beh, Tony, la spiegazione sul perche’ i negozi di intimo proliferano mi pare abbastanza semplice: la crisi sta riducendo molta gente in mutande, e le donne in particolare desiderano esser comunque sempre alla moda, anche in mezzo alle difficolta’ economiche. Chiaro, no?

    2. Da notare anche un proliferare preoccupante di centri scommesse al posto di negozi storici (vedi il caso Mercurio di piazza Don Bosco).
      La cultura evidentemente non vende quanto un paio di mutandine, un rossetto o una schedina di un totoqualcosa… Tristezza…

    3. Purtroppo oggi come oggi l’unico modo per sostenere la cultura sarebbe un”Gratta un libro e vinci”. Tristess

    4. Uno smalto da 2 euro ti gratifica più velocemente di un libro che paghi molto di più e che devi fare anche la fatica di leggere. Molto meglio stare immobili fissando il soffitto mentre attendi che l’alluce si asciughi. 😀

    5. Alemisia i maschietti devono pur sostenere lo stile di vita delle femminucce no?
      Stanton ma almeno mentre si asciuga potrebbero leggere la quarta di copertina!

    6. Sinceramente non trovo il nesso.
      I negozi chiudono perchè le entrate non riescono a coprire le spese, soprattutto in termini di tasse.
      Ho visto chiudere parecchi negozi di abbigliamento, così come, soprattutto negli ultimi tempi, ho visto molta più gente alla Feltrinelli.
      Forse a differenza di quanto si possa pensare, il male di vivere generato dalla crisi spinge molto di più le persone a cercare in un buon libro, il proprio mezzo di evasione. Un libro costa meno di un viaggio e gratifica in egual misura.
      Se Flaccovio ha chiuso probabilmente nn è solo colpa delle donne, come si vuol far credere, ma per metà anche degli uomini che forse sono interessati ad altro.
      In ogni caso ognuno cerca la propria forma di evasione, e anche se questa fosse il trucco e il parruco, nessuno ha cmq il diritto di criticarla.

    7. Credo che il proliferare di nuove aperture di negozi che vendono prodotti che hanno a che fare con l’immagine delle donne, sia soltanto lo specchio di ciò che oggi è “valore”. Si, le donne tendono ad abbellirsi un po’ troppo. E l’uomo? Da cosa è attratto l’uomo medio? Molti uomini si soffermano all’aspetto esteriore, non dando importanza allo spessore interiore – un matematico direbbe che le due grandezze (interesse-spessore interiore) sono inversamente proporzionali-.
      La donna che pensa è per molti un problema, quindi meglio apparire vuota, forse si è più attraenti. E certo, qualcuno penserà che questo vale nei casi in cui gli uomini non cercano qualcosa di “serio”. E sono d’accordo, ma dove sono gli uomini che oggi voglio mettersi in gioco? Ovviamente, non si fa di tutta un’erba un fascio. Né per gli uomini, né per le donne. Per fortuna.

    8. C’è una grande percentuale di cittadini che ha abbandonato ogni speranza e impegno verso il futuro, ciò porta a vivere alla giornata e a cercare soddisfazioni nell’immediato. Un libro è una cosa che richiede tempo, impegno e che solo alla fine fa fare un bel sospiro e ti fa dire “bello!”, se è stato bello. Lo smalto, un paio di mutande, il giubbetto Blauer, sono tutte cose che danno una soddisfazione immediata. Senza contare che c’è un precipizio culturale spaventoso anche rispetto a 10-15 anni fa. I miei colleghi di corso erano tutte persone sveglie, oggi c’è gente che si laurea e non sa scrivere una frase di senso compiuto in italiano. Come facciano non lo so. E poi che volete da queste donne? Se prendi un centinaio di ragazza a passeggio al politeama e gli chiedi “che vuoi fare da grande?”, una buona parte ti dirà “Voglio lavorare nel mondo dello spettacolo!”. Eggià…

    9. Cmq permettetemi un appunto. E’ da persone ristrette mentalmente pensare che una donna debba essere una cosa sola. Non capisco cosa ci sia di strano nel pensare che una donna possa curare il proprio aspetto e contemporaneamente essere un’appassionata di libri.

    10. Sono d’accordo con Minori. Di certo Flaccovio non ha chiuso per colpa delle donne! Io amo sistemarmi e amo leggere libri. Qual è il problema? Conosco pochissimi uomini che leggono. Oh, ma noi donne dobbiamo necessariamente saper fare tutto. La colpa è sempre nostra… Oh, certo! Gli uomini sono sempre i migliori. Ma fatemi il piacere! La colpa non è di nessuno. Le tasse, le dovute messe in regola, gli affitti alle stelle di queste vie famose e centrali. Ecco i veri motivi. Yves rocher ha chiuso in Via Roma… Come mai? I motivi REALI sono questi. Lo stato non aiuta.

    11. In effetti non c’e’ nulla di meglio di una donna intellettule..una donna che sappia, con la stessa abilita’, come affrontare la lettura di “Guerra e Pace” di Tolstoj e allo stesso tempo come indossare correttamente una guepiere con reggicalze incorporato.

    12. Penso che, semplicemente, il proliferare di negozi di cosmetici e mutande, dipenda solo da un fatto economico dovuto ai pochi soldi che circolano. Infatti si può comprare certi rossetti, matite o mascara anche a 2 €, motivo per cui questi negozi sono affollati anche da quattordicenni squattrinate. Un buon libro, tranne qualche ristampa economica, ha un prezzo che supera i 10 €, che possono sembrare pochi ma che non tutti possono permettersi. Certo, c’è la ragazzina studiosa e che ama la cultura e preferisce comprare un libro a 10 € e viaggiare almeno con la mente, invece che 4/5 matite. Ma purtroppo, di questi tempi, temo che le ragazze che preferiscono i libri siano in tremendo calo; meglio mettere la propria foto col nuovo trucco su Facebook, o postare una frase di Pablo Neruda?…Fa più colpo, ahimè la prima!

    13. Si ma qui si stanno confondendo le cose.
      Che cosa c’entrano le donne con il fallimento dei negozi e il presunto successo di altri?
      Mi spiace, ma il post ha messo insieme due elementi che nn c’entrano nulla l’uno con l’altro.
      Allora se volessi proporre un nesso ancora più azzardato, ma sicuramente più sensato di quello proposto dal post, direi che la crisi dipende dagli uomini che stanno al governo. Visto che alle donne è stato sempre chiesto di essere non una, ma almeno 10 persone contemporaneamente, tra cui anche buone amministratici dell’economia casalinga, non c’è alcun dubbio che se fossero state loro al governo, avrebbero amministrato meglio le finanze di questo paese.
      Detto ciò, non mi si accusi di essere una femminista! Primo perchè potrei rigirare l’accusa e darvi dei “maschilisti” e secondo, perchè il femminismo è stato usato per troppi anni come una scusa per continuare a perpretare forme di discriminazione nei confronti delle donne. Per me neanche si dovrebbe parlare di femminismo, se non in casi rari ed importanti.

    14. Continuo ad essere d’accordo con Midori. Purtroppo la mania di grandezza di un coordinatore del blog dell’uni, fa scrivere certe righe AGGHIACCIANTI. ;)))))

    15. Mi capita di sentire parlare molte donne più di trucco e parrucco che di libri…poi per carità, c’è 50 sfumature di grigio. 😛
      Noemi se esprimere un parere è mania di grandezza…

    16. Bè sinceramente neanche io sento parlare spesso i maschietti, di libri!
      In ogni caso se una donna parla di trucco e parrucco non significa che abbia questo come unico ed esclusivo interesse!
      Nei momenti di leggerezza può essere un argomento privilegiato perchè favorisce più facilmente la conversazione. Al 99% le donne avranno qualcosa da dire in merito. Parlare di libri richiede più calma, una situazione adeguata… inoltre bisogna dire che il numero e il genere dei libri è così elevato che difficilmente si ha la fortuna di beccare una persona con i tuoi stessi gusti. Insomma bisogna anche valutare le situazioni. Se si passeggia in centro, di sicuro non ci si può aspettare di sentire parlare qualcuno di libri.
      O cmq è veramente raro che succeda.

    17. Midori siamo circondati di intellettuali incomprese?

    18. No. Semplicemente mi dà fastidio che molti uomini superficiali, diano la colpa della loro “cecità”, alla frivolezza delle donne che quasi mai le caratterizza al 100%.
      Ovviamente non mi riferisco a Lei, sig.Siino. Non la conosco personalmente e non mi permetto di giudicare da un post. Faccio un discorso generale, giusto perchè ne ho l’occasione.

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