“Via Castellana Bandiera”, Emma Dante risponde su facebook
Emma Dante ha commentato in relazione al mio post su Via Castellana Bandiera sul suo profilo facebook. Si paragona con un ulteriore inciampo comunicativo (molto inopportuno per ovvi motivi) agli ebrei negli anni ’40 in Germania e dà a qualcuno o qualcosa del «nazista».
Probabilmente penserà che forse anche questo blog, come la città di Palermo, non sarà «all’altezza di averla».
Intanto Via Castellana Bandiera dovrebbe essere arrivato a 175 mila euro di incasso in Italia ed è disponibile in 66 sale. Io l’ho visto ieri sera al Metropolitan. Eravamo in dieci.
AGGIORNAMENTO del 30 settembre: Emma Dante risponde a un suo commentatore.
«matteo, il paragone con la germania nazista ovviamente era una metafora provocatoria, so bene che cosa significa l’espressione che ho usato, non sono scimunita, ho voluto esagerare perchè trovo esageratamente cattiva e codarda la gente che scrive in questi bog spazzatura e che non ha il coraggio neanche di fare il proprio nome e cognome. domani sarò da modusvivendi per un incontro pubblico, e mi aspetto che questa gentaglia venga a dirmi in faccia le cose che scrive, ma non sul mio film, perchè delle critiche ne ho sempre fatto tesoro, sulle malignità su di me e sul mio essere artista in questa città, ho letto menzogne e infamie da far accapponare la pelle. ora mi aspetto che questa gentaglia venga e dica le cose che scrive guardandomi in faccia! tu verrai?».
Cara Emma. Non esageriamo, è imparagonabile. Fai un favore a te stessa e a noi, cambia lavoro. In Sicilia un lavoro da pip non si nega a nessuno.
Credo che la Signora Dante abbia esagerato e sinceramente mi dispiace, perchè una grande artista, come appunto sottolinea di essere, dovrebbe accettare le critiche in qualsiasi circostanza e rispondere a queste con classe e moderazione. Il paragone con gli ebrei è assolutamente fuori luogo.
Ma almeno il film ti è piaciuto?
Non c’è dubbio che a sto giro Siino l’abbia scafazzata.
Grazie a dio esiste Emma, il suo film, e le (poche) persone che sono andate a vederlo. Chi non ha capito la potenzialità comunicativa di quello che è un perfetto laboratorio (opera prima, eh!) che magari fra 10 anni porterà a un capolavoro indiscusso, o è invidioso o preferisce un mondo invaso da Puffi e cinepanettoni. Come si può non incoraggiare un artista in questo percorso? E comunque, se anche il paragone con la Germania anni ’40 può sembrare esagerato, questo “mobbing” a cui sono sottoposti a Palermo coloro che osano un po’ di più è veramente degradante. Mi sento molto più fortunato ad essere concittadino di Emma Dante che di chi pensa che la libertà della nostra generazione risieda nel poter scegliere di vedere i Puffi in 2D o in 3D.
Emma, rilassati. Ti abbiamo già dedicato una via ed un cinema a Palermo e ancora ti lamenti? 🙂
Emma Dante non ha né pudore né rispetto. Un insulto alla comunità ebraica e all’olocausto. Meno male che non siamo alla sua altezza.
Sacrosanto il diritto di replica da parte di Emma Dante. Assai meno il riferimento agli ebrei – sei milioni – che sono stati uccisi dalla follia hitleriana.
Fermo restando che la parola “nazista” è un’offesa pari a “mafioso” per il suo alto contenuto di disumanità – e se fosse indirizzato a Tony Siino e ai lettori di Rosalio ci sarebbe la pretesa di chiedere le scuse ufficiali – la regista ha dimostrato di non sapere tollerare i giudizi del pubblico, quello vero che va al cinema, che sceglie I Puffi 2 o altri blockbuster anziché i film italiani che spesso tendono a specchiarsi su se stessi, a cercare il consenso della critica piuttosto che l’applauso di chi paga 7,50 €.
Un film fa flop non perché un critico lo smonta ma perché gli spettatori lo bocciano.
tony, ma adesso, a parte il botteghino (chi se ne frega) il film com’è?
Signora Dante,se fosse stata un’ebrea nella Germania degli anni 40, non credo avrebbe avuto tutta questa libertà d’espressione, quella lì era cattiveria immotivata, queste solo opinioni. Quindi, se le risparmi certe piccolezze la prossima volta che vuole rispondere alle critiche (perché può farlo,con tutta la sua intelligenza, non siamo nella Germania nazista).
la verità è che in sicilia appena qualcuno ha una microscopica briciola di successo tutti gli devono dare addosso.
se solo riuscissimo a promuoverci l’un l’altro invece che criticarci costantemente fra di noi, forse da briciola sto successo diventerebbe una rosetta. chissà magari anche un filone.
detto questo, mi sembra inutile strumentalizzare il commento (indecoroso) sugli ebrei per un #boicottaviacastellanabandiera
E l’ha “scafazzata” anche Emma Dante, che c’è cascata con tutte le scarpe.
Reagisce d’istinto alla provocazione infantile di Siino (“e se hai mano solo mosche prova a dargli anche del tu”, cantava Jannacci, perchè “L’importante è esagerare”)e “scende” così sullo stesso livello, laddove si affrontano gli ultrà di fede opposta.
La metafora di “Via Castellana Bandiera” sulle “precedenze” qui non regge più. Stiamo semmai dalle parti de “L’armata Brancaleone” di Monicelli:
“Cedi lo passo !”
“No, cedi lo passo tu ”
Molto probabilmente Emma Dante sarà invitata da Moretti ( Arena Nuovo Sacher ) la prossima estate, per la consueta rassegna ” Bimbi belli “, esordi nel cinema italiano.
Al film segue sempre un dibattito, che coinvolge ovviamente anche il pubblico.
Io ci sarò, se qualcuno è interessato, poi si può mangiare insieme in una buona ed economica trattoria nei pressi del cinema. Specialità bucatini all’amatriciana. E poi in quel periodo Roma è bellissima.
Sono convinto che Emma Dante non abbia un carattere facile e ha dato una risposta e ha fatto una caduta di stile nel paragone con gli ebrei. Va però detto che interpretare la 12° posizione in classifica di un film come VIa Castellana Bandiera come un insuccesso, vuol dire dare un’interpretazione errata del successo del film, perchè quando un film di questo tipo arriva alla 12 posizione è già un successo nel mondo dei cinepanettoni e dei Puffi, coi quali il paragone è assolutamente inadeguato. SOttolineare i numerosi giudizi negativi, non riscontrati sulla rete, è indice che la volontà di dare un’immagine negativa al film evidentemente c’è. Detto questo ognuno, Siino, è libero di pensarla come vuole e di rispondere come crede, con più stile magari, in modo da non passare da vittima a carnefice.
Giulia se merita sì, per puro campanilismo no. Mi sembrava doveroso riportare la risposta che ha dato.
Giorgio se non li hai riscontrati cerca meglio e includi i social network. Sono d’accordo, almeno io, sulla libertà di pensiero e (come non potrei) sostengo che sia importante comunicare bene e non fare gaffe che accostano la Dante a un ex presidente del consiglio campione in tal senso.
Perché tutti fanno riferimento alle persecuzioni naziste contro gli ebrei e nessuno spende una parola sulla persecuzione dei puffi operata da gargamella?
Emma Dante scarsa scarsa scarsa.
Ho letto una dichiarazione di Guido Barilla dove diceva che non avrebbe mai affidato la regia di un suo spot a Emma Dante, piuttosto mette in commercio la pasta a forma di Puffi…
Paragonarsi agli ebrei della shoah è suprema manifestazione di vittimismo.
Anch’io ho visto il film della Dante, e dico subito della Dante, perchè è una storia tutta sua, non certo una storia di Palermo, la Storia di Palermo. E su questo non ci piove, quanti palermitani sono in quella rappresentazione della città’ così ben esportata nel Mondo?. A guardare le facce sgomente di chi era in sala con me,nessuno. Ancora peggio quando a luci accese, finito il film nessuno si alzava dalle sedie, non sapendo che fare.
E che ….! Un ennesimo film trapieno di steriotipi spacciato per un prodotto artistico di rilevanza, finito la coppola e il marranzano, finito la gettonata rappresentazione dello ZEN, ora abbiamo la croce di via Castellana Bandiera!.
Ma io non ci sto, perchè a differenza della Emma Dante io a Palermo ci abito, e non fuggo in cerca di gloria e quando torno sfogo il mio malessere personale in un film da stereotipo, pagato pure con i soldi regionali del contribuente! E non intendo minimamente che qualcuno mi appiccichi addosso l’immagine di una Palermo che non appartiene ai palermitani che vivono, e restano a PALERMO cercando in qualche modo di cambiarla.
Mi ha telefonato un caro amico di Bologna, accedemico dei Lincei, e mi ha chiesto: ma perchè permettete che vi facciano così male?
Forse è questa la domanda che seduti al cinema ci si faceva dopo il film.
Certamente…
Basta così, Paviglianiti. Grazie.
Bel pezzo di Maria Teresa Camarda su noi “nazisti”.
Comincio a pensare che la Fama, sotto certi aspetti, è nemica della Cultura. Perché il successo inebria e determina una sorta di autocooptazione cronica. Emma Dante è un’artista e su questo non ci piove. Può diventare una definizione che non ha più bisogno di essere dimostrata come E=mc2.
E non deve meravigliare che l’artista, tutto sommato, ha sempre in mente un profilo del suo destinatario. Non c’è nulla di male. Nessuno può pensare di fare qualcosa che, certamente, andrà bene a tutti. Questo, nella storia della cultura, può valere per casi che si contano davvero sulle dita di due mani, al più. Il dibattito sulla cultura e la Cultura è in verità stucchevole. Mario Merola vs Paolo Conte è peggio di Bollani vs Allevi. E’ una falsa contrapposizione, il tentativo di disegnare non già una differenza (perché quella è nei fatti) ma una differenza in funzione di una scala di valori. E si arriccia il naso perché milioni di bambini vedono i Puffi e in via castellana Bandiera c’erano venti persone.
Detto ciò vorrei ricordare a tutti noi che l’Artista non riesce mai a sottrarsi all’appartenenza. Ora posso capire che il cui prodest è più affascinante del chi paga. Daniele Ciprì ha girato il suo film palermitano in Puglia perché Niki pagò. D’accordo: a caval donato non si guarda in bocca. Ma per fare i film ci vogliono i soldini. E bravo chi riesce a trovarli, in un modo o nell’altro.
L’Artista folgorato dalla Fama raggiunge uno status in cui poi gli viene tutto più facile. Ma, sfortunatamente, non sempre il raggiungimento di tale status è merito esclusivo dell’artista stesso. Inutile negare che c’è un network della cultura in quanto industria, che ha delle regole precise. Acclamati scrittori avrebbero ancora “la mia vita avventurosa” nel cassetto se non avessero beccato qualche sua eccellenza di critico in un momento di accondiscendenza. Esce mezza pagina sul Corriere ed è fatta. E nessuno si permette di dire “il re e nudo” di fronte a mostri internazionali costretti a prestazioni ormai insostenibili se non a scapito della qualità. E ci sono esempi a noi molto vicini.
Emma Dante dovrà convenire sul fatto che deve al suo talento il fatto di avere avuto la possibilità di entrare a far parte di un sistema che adesso la garantisce. Dice cose politicamente corrette, e “anarchica” e ruvida quanto basta e si conviene, la stagione che preferisce è la Primavera, colleziona le icone dei boss dei media e apparttieene a una potente lobby di genere perché zucchero non guasta bevandsa.
Ma questa è una colpa? Certamente no. Alla base, ripetiamolo, c’è un talento vero. Quello che disturba è il sostanziale rifiuto di accettare le critiche sostenendo che la fortuna di un’opera prescinde dal numero di menti che cattura. Se Emma Dante riempisse le sale, sarebbe forse infelice e catturata dal dubbio di avere fato un’opera, ahimè, popolare?
Emma Dante è brava e ci aspettiamo altre belle cosa da lei. Le avremo certamente. D’altra parte non è scritto da nessuna parte che un artista debba essere anche simpatico. Quindi la regista non si lasci intimidire dalle critiche e i critici non si lascino intimidire dalle sue reazioni dallo stile inelegante e così poco affine all’idea che uno ha di solito di un regista. Anche perché tra Neri Parenti e Eisenstein c’è un mondo.
Siino liberatorio come Fantozzi dopo la Corazzata Potemkin.
Emma ci è cascata e ha sbagliato tutto lo sbagliabile. Questi dei social network sono tempi controversi, in cui puoi dire qualcosa in poco tempo e molto direttamente, ma a fare il gioco dei moralisti da tastiera, ci stai un attimo. Tutta questa storia è molto scadente, per fortuna ce la cantiamo e suoniamo da soli in questa bagnarola retrograda di città, perchè se ci guardassero gli altri, di fronte a un cortile simile ci sarebbe da vergognarsi, professionalmente e umanamente.
Fabio si casca nelle trappole e non mi sembra questo il caso. Questa era un’occasione per confrontarsi e per rispondere a una critica dicendo la propria. Nei tempi dei social network un personaggio pubblico non ha altra scelta. Ci vorrà un po’ di tempo prima che verrà accettato.
sì ma ancora non si è capito se il film ti è piaciuto, Tony.
Il problema però, Tony, è che tutte queste cose sono un po’ un mix di fuffa e morale fine a se stessa, a confronto con i 14 anni di storia di una compagnia teatrale palermitana onesta e talentuosa. Quella storia, che è avvenuta qui e con grandi sacrifici, adesso è arrivata ad un’opera prima nel cinema e ha anche portato in questa città dei premi che non erano mai arrivati. Venezia non è una minchiata.
Mi sembra un ottimo punto di partenza di cui essere contenti, i difetti possono esserci e il gusto delle persone è sempre sacrosanto. Il botteghino può darti delle sorprese positive oppure fare il corso che fa con quasi tutti i film d’autore: cinepanettone docet (e tu hai scoperto l’acqua calda).
Per questo penso che il tuo punto di vista fin dal primo post sia incompleto, parziale, molto guidato dalla tua personale antipatia per le famose parole di Emma Dante.
Stare a fare le discussioni su come lei usa il social network, sarà anche la tua materia, ma sappi che siamo comunque anni luce da tutto quello che quei 14 anni di percorso hanno già espresso ed esprimeranno ancora chissà quanto e come in futuro.
A confronto con la severità, la preparazione (anche molto fisica), l’immersione totale nello studio e nella crescita artistica di quel gruppo di persone, tutto questo è fuffa, un po’ nerd, un po’ i tempi di carta velina che viviamo e soprattutto nessuna ma proprio nessuna sostanza, nè tanto meno costruzione o crescita. Solo distruzione e critica passiva.
Insomma, come dice Totò, il film ti è piaciuto? E soprattutto, conosci qualche spettacolo teatrale di Emma Dante? Non per cambiare il tuo giudizio sulla persona, giusto per capire se quando parlo di quelle cose ci capiamo oppure se rimaniamo in territorio fuffa, come da questo momento mi piacerà chiamarlo.
Fabio io sto parlando anche di comunicazione e vale per tutti i mezzi, non soltanto per i social network. Se per te la comunicazione è fuffa abbiamo finito il discorso. Bastano due uscite sbagliate e controproducenti come queste per compromettere anche un buon lavoro pluridecennale (che io non sto giudicando perché non ne ho la competenza, ecco perché non mi esprimo sul film).
quanto mi piace DANIELE BILLITTERI!
Dal livello culturale, che credo la regista abbia, non mi aspetto di certo questa immaturità sia nella forma ma soprattutto nei contenuti di quello che scrive. Incommentabile la sua frase sugli ebrei, e per tutto il resto se vuole fare spettacolo dovrebbe accettare le critiche..ma questo dovrebbe essere sottinteso..
mha!
L’Huffington Post parla della replica di Emma Dante.
Il caso su Palermo Today.
Sicilia Informazioni.
” Via Castellana Bandiera”, 15 copie in più.
———–
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/spettacolo/2013/09/26/Via-Castellana-Bandiera-15-copie-piu_9365738.html
Ricordo che questa non è una chat. Grazie
Condivido il post di Fabio Rizzo.
Quoto allla stragrandissima Il Sig. Daniele Billitteri
El buitre se non ti dispiace non spetta a te la moderazione dei commenti. Ti invito a rimanere in tema. Grazie.
emma te la dico alla palermitana : “ma cu ti sianti?!”
Questa storia che un artista sia tale a prescindere dal gradimento del pubblico è problematica.
Verrebbe da dire che sia sacrosanta, che ci sono stati, nel tempo, numerosi esempi di artista il cui valore è stato consacrato NON dai suoi contemporanei ma dalle generazioni successive.
Così come è indiscutibile che un artista possa essere insopportabile o antipatico e nonostante questo le sue opere essere invece godibili ed apprezzate.
Ma il caso della Dante, come ha ben evidenziato Billiteri, è leggermente diverso. La Dante, per sua sfortuna o scelta consapevole, si ritrova nella condizione in cui:
– la sua opera (il film) sembra non piacere granché al pubblico;
– il suo atteggiamento è contemporaneamente “vittimista-altezzoso-presuntuoso-antipatico”
Si trova quindi nella condizione di non essere apprezzata dai suoi contemporanei e contemporaneamente nelle vesti dell’artista che non è simpatico al grande pubblico.
Ovvero si ritrova la strada in salita, per così dire.
Ed il mondo del cinema è un ecosistema che sta in piedi solo con il gradimento del grande pubblico, per quanto possa sembrare ingiusto. Un pittore, uno scultore, persino un drammaturgo, alla fine può assurgere al riconoscimento dovendosi confrontare con relativamente poco pubblico. Un regista no. Se non piaci al grande pubblico… se ti va bene finisci nel cinema di nicchia, nel settoriale d’essay, ma farai sempre più fatica a trovare i soldi per produrre una nuova opera. O magari i soldi li trovi pure, grazie “all’interesse culturale” ma poi nessuno ti distribuisce.
In quanto al film, per quello che vale il mio giudizio:
-gioco di camera claustrofobico, con inquadrature nell’orecchio degli attori. Ci si abitua, ma all’inizio da’ fastidio.
-Prima metà del film godibile e divertente. Grande prestazione del capofamiglia, in perfetto stile neorealista. Bravi anche gli attori a supporto, come Ernesto Maria Ponte, con la loro gradevole verosimiglianza.
-seconda parte del film molto meno gradevole. L’azione si spegne, i dialoghi pure, entra in campo l’onirico e si cerca la nota autoriale quasi a voler dimostrare di poter essere in grado di “salire di livello” ma fornendo invece la sensazione opposta.
-inquadratura finale a camera fissa che dura davvero troppo(forse per ringraziare tutti gli abitanti dela strada) e che lascia lo spettatore con quel senso di “vabbè, ho capito”.
Ho imparato due cose nuove grazie a questa polemica: la Reductio ad Hitlerum e la Legge di Godwin.
Tony, ti invito a rimanere in tema, ma concordo con te al mille per mille
El buitre leggi e comprenderai che lo sono.
El buitre temo di non essermi spiegato: rimuoverò ulteriori commenti che si vorrebbero sostituire alla moderazione del blog che spetta a me. Saluti.
Cari palermitani, ma vi rendete conto che la vostra città è ridotta al livello del quarto mondo proprio per la vostra grande abilità di distruggere i vostri migliori compaesani, alla vostra grande attitudine a fare tabula rasa del vostro grande passato (in vari periodi storici), al vostro grande talento ad annientare qualsiasi progetto o iniziativa che tendi di creare un minimo di dinamicità positiva in quella palude maleodorante di mafia e immmondizia. Un popolo senza memoria non ha futuro. E fin troppi grandi palermitani avete dimenticato o osteggiato. Svegliatevi e cambiate atteggiamento finchè siete in tempo o andate altrove a respirare un pò d’aria pura!
Oh, Gasparino, Palermo avrà pure tanti problemi, ma di sicuro non quello del po’ con l’accento.
Ho come l’impressione che la signora Dante sia stufa.
Così come ha avuto la voglia e la caparbietà di fare un film fuori dagli schemi, si è anche permessa , come personaggio pubblico, di andare fuori dalle righe in modo forte.
Questo perchè ,forse, non si aspettava proprio dai Palermitani una così dura critica e non parlo di critica d’autore.
Sinceramente neanch’io mi chiedo il perchè di questo strano e manipolato additamento.
Non ho visto il film e non so se lo vedrò,quello che sò è che a Palermo tutto funziona al contrario.
Così chi promuove il buono, spesso promuove il suo opposto.
E noi pecore , sempre quì a leggere e a fare finta che il buono sia quello che ci propongono non quello in cui crediamo.
Quindi a parte Festini di Santa Rosalia,sponsorizzazioni,link su blog nazionali e internazionali generati da una polemica stupida…
Quello che si percepisce tra “queste” righe è una certa inconsistenza.
Ma a noi palermitani spesso la sostanza
ha meno valore della forma e questo è uno dei nostri tanti limiti.
Gasparino si parte da un conferenza stampa della Dante…tutto il resto ne è conseguenza imho.
Ghena manipolato da chi e perché? Spiega, se puoi.
La forma in comunicazione ha una sua importanza.
ti colpisce di più il sostantivo manipolato, non l’aggettivo inconsistente ?
🙂
la comunicazione è uno strumento di manipolazione Tony.
ma la comunicazione è una cosa…
l’inconsistenza un altra.
Il fatto che tu lo ritenga inconsistente è un tuo parere e chi te lo tocca? Il fatto che tu parli di manipolazione è una falsità. Infatti non puoi rispondermi.
be tra le righe si possono capire tante cose…
Io ho risposto da Palermitano.
Quindi dovresti avere capito.
Se puoi spiega, è un modo palermitano che deve finire quello delle cose lasciate intendere.
Un po, un po’ o un pò?
A proposito del pò, altro dubbio diffusissimo, si scrive un po, un pò o un po’?
La forma corretta è un po’; il motivo è molto semplice: si tratta di un troncamento della parola poco, di conseguenza l’apostrofo va messo per mettere in evidenza che in quel punto c’è stata una caduta di una sillaba.
Assolutamente vietato quindi mettere accenti o scriverlo senza apostrofo.
Chiarito l’errore “gravissimo” del po’, caro Emanuele, senza livore, tieni conto che il mio intervento era rivolto ad un atteggiamento, purtroppo storicamente molto diffuso a Palermo, città che ha messo a tacere, emarginato, dimenticato e costretti ad andar via, gran parte dei suoi “figli migliori”, a prescindere dalla condivisione o meno delle loro sfaccettature caratteriali e della loro produzione artistica e culturale .
Questo è incontestabile e i risultati sono evidenti, se esaminati con obiettività.
Evidentemente non mi spiego: rimuoverò ulteriori commenti (anche parzialmente) fuori tema. Grazie.
Mi è venuta voglia di vedermi quell’altro grande capolavoro che è “Palermo shooting” di Wim Wenders !
Picciotti, ma di che stiamo parlando ?
Ora devo incoraggiare Emma Dante solo perchè è mia concittadina ?
Semplicemente… il film non mi è piaciuto, perchè pieno di stereotipi del palermitano che piace tanto ai milanesi (quello delle innumerevoli fiction Mediaset, per intenderci).
Perciò meditate gente… prima di dire “capolavoro” a mmatula.
Parafrasando Armando (sopra),
Emma te lo dico alla palermitana: va làvati i piàtta.
Artisto di qua, artisto di là.
Intanto il mercato non risponde, li boccia, itivinni a travagghiàri in poche e semplici parole, ma questi fanno finta di non capire e continuano ad auto-proclamarsi artisto, e pretendono di allattare nelle mammelle pubbliche, pi suvicchiària, è un diritto-dovere (diritto per loro dovere per i fessi), ed è così che ci ritroviamo a campare chi nostri picciuli il duo Alajmo-Emma. Come pure chi nostri picciuli altri artisto precari, s’annàcano a fare l’artisto mantenuto, tra Festino e avutri babbii ammàtula.
E il mercato e il consenso del pubblico veri giudici?
E non parliamo dei metodi usati per le nomine.
Tony,
menza parola si dice a Palermo, no ?
e io menza ne dissi.
Non c’è nessuna manipolazione. Avanti un altro!
Il primo errore di Emma Dante è stato dare corda a Siino, che nel primo post, è stato smontato dalla grande maggioranza, che ha anche messo in evidenza la pochezza del suo ragionamento.
Poteva lasciare correre, ma le è salito il sangue al cervello e ha accumulato inciampo su inciampo… essere palermitani è anche questo.
La verità fa male.
La regione siciliana dovrebbe essere indignata dall’immagine che si dà della sicilia, e invece alti funzionari sbrodolano dietro alla Dante. Tutta questione di appartenenze?
Tutto questa caciara per un film che non vale nulla. Diciamolo è una boiata pazzesca, soldi assolutamente persi. Emma ha ragione non siamo all’altezza. A Bologna c’è gente che ha visto 3 volte questo film………c’è da morire, il mondo è pieno di cretini. Emma per l’oscare
Artista residente??? Tipo di resident… Ma vatti a guadagnare il paneeeeeee. Carmelo bene aveva ragione, i contributi li ricevono le nullità
Se è vero che la Storia è piena di casi in cui un’opera d’arte, al suo apparire, non è stata compresa come l’autore avrebbe meritato è altrettanto vero che un’opera che, al suo esordio, non riesce a catturare l’interesse non è, solo per questo motivo, da considerare un’opera d’arte.
Quoto Franco Torre. Manderei un fottìo di gente a ristudiare un po’ di logica elementare.
Aggiungo al mio commento sopra quanto segue, per rendere meglio l’idea.
Davide Enia, Ficarra e Picone. Apprezzati dal pubblico e dal mercato. Superfluo spiegare l’evidenza, anzi Ficarra e Picone talvolta danno soldi ad aalcuni enti pubblici.
Tutti gli altri che s’annàcano come artisti, ma operano solo perché prendono soldi pubblici, non c’è la certezza di poterli considerare artisti, specialmente conoscendo i meccanismi delle attribuzioni di finnaziamenti e incarichi.
Altrimenti chiunque, possedendo un’idea, potrebbe definirsi artista se avesse i giusti “agganci”.
Esempio: un uomo si mette con la ciolla di fuori, e tutto nudo, a piazza politeama, si circonda di qualche oggetto evocativo, a mo’ di scenografia di un’installazione… concettuale.
Se il pubblico lo deride ha due alternative:
o se ne va a lavorare per campare e fa le sue performances per hobby,
o si fa finanziare dai soldi dei cittadini per potersi annacàre col titolo di artista, e magari lanciare invettive contro il pubblico che lo deride, accusandolo di non capirne un tubo della sua performace sulla ciolla all’aria.
Vi invito a essere rispettosi nei vostri commenti. Grazie.
Lettera 43 e Corriere.
Date un’occhiata anche ai commenti su twitter sulla questione. Oggi pomeriggio ha scritto Anna Procaccini, moglie di Arnoldo Foà, «anche #EmmaDante senza argomentazioni e senza rispetto si paragona volgarmente, lei libera e famosa, agli ebrei sotto il nazismo».
Ebbene, tra i PUFFI[Smurfs] ed un film amaro sulla Paleimmo di vecchia borgata c`e una prateria di differenze.Uno parlato da voci invisibili,facile da tradurre in mille lingue,l`altro quello ‘nkaikkato’,esagerato,come forse gli stereotipi che porta alle orecchie ed occhi. Anche Woody Allen,Tom Cruise hanno fatto dei film[s] discreti,come tanti altri simboli della celluloide,ma a me da lontano Panormita DOC,mi rincresce che ci sputiamo uno contro l`altro,come al solito,per vedere chi fa piu` schifo.paragonare con gli Ebrei mi sembro` una malvagia sfogatura,come dire ad un altro razzista,se non peggio.Senza aver visto il film,mi domando se la Ms Dante abbia esagerato anche sul film,come indicano tanti altri,con la scusa della ” liberta` d`espressione”,,,ma anche quella avra`i suoi limiti,no?Spero che sara` il suo “ISHTAR” ,Ms Dante,ma non “THE END”,la fine..Le auguro un bel rimbalzo,,professionale. Thanks!
Post aggiornato con un commento della Dante che sembra aver meditato sulla questione. Adesso siamo soltanto un «bog spazzatura»…
Per essere un’artista, devo dire che ha un uso singolare delle maiuscole e delle lettere accentate.
Emma dante è passata alle minacce di stampo mafioso…. Me lo dovete dire in faccia… Stai calmina che la gente ha da fare anziché venire a sentire le tue isterie che qualcuno ha definito artistiche…
Il film l’ho visto ieri. Non mi sono certo stupita che si fosse in 15 in sala.
Una storia forte! che evidenzia il carattere delle sicilianita’ delle donne.
Quelle donne che con storie diverse si fronteggiano, si sfidano, ma allo stesso tempo si rispettano!
Che sono vittime delle loro stesse vite e di chi li circonda, come Samira, che sceglie di essere vittima per amore del nipote, e che si trasforma in carnefice di se stessa in primo luogo, ma anche di chi vuole sfruttarla fino in fondo con una scommessa, ma anche ”carnefice se cosi si può’ dire dell’ostinazione della sua rivale, che fugge alla morte di Samira,.
Guardare il film e vederlo per me e’ diverso!
Tutto il resto , la via , il degrado, il parlare sboccato infastidisce….perché e’ reale e ci disturba.
Ho pianto ! perché ho ritrovato in quelle donne la forza e l’ostinazione di familiari che hanno subito per amore!
Guardavo il film e mi chiedevo cosa potesse capire o pensare per esempio un piemontese che guarda quelle scene. All’inizio pensavo , nulla! non capirebbe nulla! poi invece ho riflettuto che la forza della storia come l’ho vissuta io, sta’ nella prova di carattere delle due donne.
Ps @Siino, ma non ti stanchi di stare appollaiato dietro bacheca fb della Dante come un falchetto?
Emma Dante avrà anche avuto una caduta di stile paragonandosi ad un’ebrea degli anni ’40, ma è innegabile, Tony Siino, che hai messo su una bella gogna mediatica da una settimana a questa parte, partendo tra l’altro da presupposti a dir poco labili e pretestuosi, come paragonare un film di cassetta a un film d’autore e riportare ossessivamente i commenti negativi (nel web) tralasciando tutti quelli positivi e gli attestati di stima.
Ovvio che la reazione dei commentatori di questo blog sarebbe stata a dir poco scomposta, insultando la persona e il suo lavoro, senza uno straccio di critica costruttiva – seppur negativa – senza nessuna analisi più approfondita, anche a voler restare solo su dati meramente economici e tralasciando il valore artistico – o meno, liberissimi – del film. Quanto è costato? Chi lo ha prodotto? In che percentuale ha contribuito la regione, visto che insisti che ti senti parte in causa perché è stato prodotto anche con soldi tuoi?
(Quante porcate, sagre, spettacolini di amici di, produce la regione?)
Stalker io non ho insultato nessuno. Non si può dire lo stesso della Dante.
È il mondo che mette a confronto i film di cassetta e quelli d’autore (chi ha la patente per fare la distinzione?) infatti esistono le classifiche che io commento.
Per i finanziamenti quindi mal comune mezzo gaudio, capisco.
Il film l’ho visto. Potenzialmente poteva essere un bel film, ma l’eccessivo uso della telecamera mobile , la sala piccola e lo schermo gigante ha reso veramente difficile la visione sia a me che ad altre persone che sono uscite molto prima della fine del film causa “nausea”
Tony, veramente sei tu che li mette a confronto, non il mondo, e allora cerchiamo almeno di farli bene questi confronti e conti della serva!
quanto sono costati i puffi e quanto hanno incassato nel primo WE?
quanto è costato il film della Dante e quanto ha incassato nel primo WE?
in che percentuale ha contribuito la regione? visto che nell’altro post chiedevi retoricamente se “è giusto sostenere con denaro pubblico un film come questo”, senza fornire nessuna cifra sul contributo, tu tanto attento ai numeri.
erano queste le domande che ponevo, non mal comune mezzo gaudio. attendo risposte.
***
[comunque, per quanto riguarda i “flop”, sempre ammesso che di “flop” si possa parlare, mi sembra in ottima compagnia…
http://www.operalibera.net/joomla/approfondimenti/535-due-fiaschi-storici-la-traviata-e-madama-butterfly ]
Ti rispondo stasera sui numeri ma li conosco già.
Ci sono anche “flop” e basta che non diventeranno mai classici.
Tony accura che stasera la Dante ti pitta e ti pigghia a lignate… come i suoi personaggi tanto amati della Palermo BANE radical Chic…
Un affronto all’intelligenza!
allora @siino, questi numeri arrivano o no?
fremo di sapere quanti piccioli ti ha “fottuto” emma dante pre fare questo “flop”….
ah tony, dimenticavo. certo che tu non hai insultato nessuno, sei troppo furbo per farlo, ma hai sciolto i cani lanciandogli l’osso…
….e i cani ti hanno di sicuro portato a casa l’osso sbranato e un fottio di contatti.
aspetto i numeri.
Un dibattito surreale. Surreale è negare che quello che si racconta nel film non esista.(ma in quale Sicilia vivono questi “criticoni”, conoscono l’abbrutimento di chi nei quartieri popolari di Palermo o Catania, vive di stenti ed espedienti?).
Surreale è definire flop un’opera prima che ha già incassato 175.000 euro ed è 11°. Emma Dante ci descrive lo scontro tra due donne sconfitte. Senza famiglia. Senza ancora, se non il flebile nipote o l’amante (di un amore in crisi). E’ destino che non possa tranquillamente crescere un intellettuale nella nostra terra? Non non lo è. Basti pensare alla fucina musicale della Catania degli anni ’90. Brava Emma vai avanti, rappresenta i conflitti umani del XXI secolo. Non ragioniam di lor. Ma guarda e passa.
Altra Sicilia siamo entrambi incolumi.
Stalker la libertà di critica viene prima dei clic. Mi sembra infelice il termine cani e stai sottovalutando il liberio arbitrio di chi ha commentato liberamente.
Il film ha avuto 152 mila euro da CineSicilia e 300 mila euro dal Ministero. L’incasso, ricordo, è meno di 200 mila al momento.
Nel weekend tra I puffi e Via Castellana Bandiera c’erano altri dodici film, giusto per ricordarlo a chi pensa che sia Emma vs. Puffi.
tranquillo marcello, fai sfogare il pollaio.
tutta questa polemicuzza non fa che dar ragione a emma dante. la parte più abbrutita di *via castellana bandiera* ha dato qui, in questi giorni, il meglio e il peggio di sè, confermando davvero che una parte di palermo non è all’altezza di averla.
un pollaio nato da numeri e rancori.
aspetto i numeri di tony siino su quanto “ci è costato” questo “flop”.
[e mi sento anche un po’ polla a scrivere qui, che in fondo è come dar peso al nulla, ma qualcuno il lavoro sporco lo deve pur fare]
tony, a me risulta che ci sia anche una coproduzione svizzera, mi dai le tue fonti?
per il resto la tua non mi è sembrata una libera critica, ma qualcosa di simile ai calzini celesti di maisano….
e comunque siamo, secondo i tuoi numeri, a 452.000 euro. quanto sono costati i puffi?
poi, se ho capito bene, la regione sicilia avrebbe elargito 152.000 euro?
e comunque se in una settimana ha quasi coperto la metà dei costi, ma di che vai cianciando? 😀
e mi scappò pure l’emoticon!
Stalker ti invito a essere rispettosa nei confronti degli altri commentatori. Rimuoverò ulteriori commenti non rispettosi. Saluti.
Il film è uscito il 12 a Palermo e il 19 nel resto d’Italia quindi una settimana è passata da un po’. Hai capito bene ma non sono assolutamente tutti i costi del film. Qualcuno parla di tre milioni, cerco di verificare e non lo prendere per buono perché mi manca il dato ancora.
Chiediti quanto sia costato Sacro GRA e tutti gli altri dodici prima di questo anche.
quindi tony, è una settimana che blateri di “flop” senza avere dati certi?
bene a sapersi.
Sì, pensa…finora si tratta di un “flop” o di un “megaflop”, quando avrò dati certi potrò dirtelo con certezza addirittura quale sia tra i due.
e comunque, tuo malgrado, le hai fatto una gran bella pubblicità, di qualcosa tocca pur darti merito.
stammi bene.
Se la luce che il rendere pubblico una tua dichiarazione, azione o risultato getta è positiva la pubblicità è positiva; se la luce è negativa la pubblicità è negativa. Non sono io a dover dire com’è andata stavolta. Basta leggere i commenti.
la compagnia sud costa occidentale era un collettivo di teatro nato nei centri sociali che con un bellissimo spattacolo Mpalermu fece un salto enorme perche in quegli anni era possibile non c’era questa crisi…adesso sarebbe un po piu difficile per un bello spettacolo fare lo stesso salto…poi emma dante e i suoi attori che funzionavano ripeto come UN COLLETTIVO in cui lei dava un segno artistico e di regia forte ma gli attori erano altrettanto forti e non solo sulla scena anche nella comunicazione sono riusciti a capitalizzare questo successo e a fare un ottimo teatro e a farsi conoscere….in rutta italia prima e poi in europa soprattutto in francia.
Ora mi chiedo perche ad un certo punto si parla solo di Emma Dante e non si parla mai degli attori grazie ai quali lei e’ diventata quello che e’?Cosa dice lei a riguardo?perche in italia il lavoro COLLETTIVO poi viene svuotato della sua forza e viene solamente fuori il lavoro del regista come deus ex machina?sara pure un genio ma il teatro bello da soli non si puo fare….cosa e’ successo?perche si parla solo di lei?non lo trocvo giusto nemmeno per lei stessa…un suo spettatore a cui piaceva abdare a vedere le sue meraviglie ma poi e’ cambiato qualcosa….non so cosa…da Le Pulle In poi….