Mi scuserete se irrompo nella querelle sul film di Emma Dante spostando la questione “prosaicamente” sul film. Ma credo che il flop di un prodotto artistico vada cercato al di là degli aspetti economici nei contenuti e nei valori di cui si fa carico.
Il film è bello è va visto. È geniale l’idea di una riflessione che prenda spunto da un banale e pretestuoso ingorgo. Indipendentemente dal fatto che l’autrice è una mia concittadina, ragione che probabilmente mi avrebbe comunque portato a vedere il film, mi ha incuriosito subito e molto l’idea di una narrazione costruita attorno ad un evento così insignificante (e così frequente nella nostra città). Poteva venirne fuori una macchietta banale, un film noioso o semplicemente inutile; per la verità dalle presentazione e dai commenti mi aspettavo questo! Invece ho trovato bellissimo il duello tra le due donne, il ribellismo quasi autoreferenziale della giovane (interpretata dalla Dante stessa), contrapposto alla battaglia di libertà dell’anziana, un personaggio straordinario veramente e profondamente in contrasto con il suo ambiente. Il vero spirito libero del film: è sola, senza timore e contro tutti; il suo dissenso non si manifesta a parole (è muta per l’intero film) ma attraverso un gesto forte, costante, determinato. Dall’altra parte sembra esservi solo una giovane stupidamente ostinata. Determinazione ed ostinazione penso siano proprio alla base dell’antinomia dello scontro tra le due donne. Sembra stiano conducendo la stessa battaglia, ma in realtà l’anziana combatte contro il mondo che ha attorno, la giovane contro se stessa.
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