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giovedì 21 nov
  • Privilegi a rigore di legge

    L’Ars (Assemblea Regionale Siciliana) è stata condannata a restituire ai suoi superburocrati quei tagli previsti da Tremonti come sacrificio di solidarietà: parliamo di stipendi superiori a quelli del presidente della Fed o dello stesso presidente degli Usa a fronte di competenze e responsabilità che si ha onestamente difficoltà ad apprezzare.

    Grazie all’equiparazione di detti funzionari e dirigenti regionali a quelli del Senato, equiparazione fieramente difesa nelle aule di giustizia, i contributi di solidarietà del 5 o del 10% previsti per gli stipendi rispettivamente superiori a 90 mila e 150 mila euro colpivano stipendi che arrivano a superare anche il mezzo milione di euro.

    Come al solito, sprechi e privilegi sono sempre opportunamente sanciti “a rigore di legge” e per questo giuridicamente inattaccabili, salvo voler considerare nel tribunale del buonsenso che se questi beneficiati non vengono inseguiti da cacciatori di teste che sgomitino per accaparrarseli, il loro costo sarà stato sicuramente esagerato per la collettività.

    Il mercato, sotto questo profilo, non regala niente e risulta più equo e giusto delle leggi, specie di quelle regionali siciliane. I diritti sono sempre belli da celebrare e difendere, ma purtroppo non vivono di vita propria bensì devono essere economicamente sostenibili, in questo caso emblematico così come in quelle tante conquiste del welfare all’italiana in un contesto economico che non cresce da più di dieci anni per mancanza di coraggio nell’attuare rigorose riforme.

    Palermo, Sicilia
  • 4 commenti a “Privilegi a rigore di legge”

    1. E’ una beffa,niente altro da dire.
      E’ cosi’ vero che si tratta di privilegi che questi sono protetti ,a prima vista ,da leggi inaffondabili.
      MA in verita’ non e’ cosi’: i legislatori hanno fatto una cattiva legge con un virus di autoa nnullamento interno, per permettere alla Corte di renderla inefficace.
      Ci prendono in giro.
      Sulla giustizia sociale non si scherza .Ed e’ la prima cosa che manca e che pesa : la sperequazione degli stipendi

    2. C’e’ chi non ha stipendio perché disoccupato, e c’e’ chi, tra i lavoratori pubblici, non riceve piu’ un aumento dai tempi di Tremonti

    3. Chi guadagna all’ARS più di mezzo milione di euro?

    4. La cosa è ributtante, dice bene il folklorista: a noi docenti – di ogni ordine e grado, con stipendi netti tra i 1.200 e 1.800 € – è stata bloccata l’unica forma di avanzamento di carriera, il “gradone” diventato insuperabile… ci si disse allora per solidarietà con la Grecia!

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