Il M5S ha il merito di aver dimostrato con comportamenti coerenti che quello che Bettino Craxi definiva «l’incontenibile costo della politica» è invece assolutamente contenibile sostituendo alle pratiche meno confessabili di costruzione del consenso una rinnovata passione politica e una partecipazione intesa come servizio a tempo determinato. Prescindo quindi dalla valutazione delle proposte politiche (uscita dall’euro, tentazioni di dirigismo economico, teorie dei complotti, reddito di cittadinanza ecc.), sulle quali mantengo non poche riserve, per tornare al tema caro ai pentastellati della moralizzazione della vita pubblica che, al di là delle belle parole, significa soprattutto moralizzare i costi dei politici e dei burocrati.
Ed è qui che casca l’asino perché se all’autocompiacimento di mostrare pubblicamente le note spese da rimborsare a fronte dell’autoridotto stipendio parlamentare (a soli € 2500) che va ad alimentare un fondo per il microcredito, operazione meritoria ed emblematica, non corrisponde qualcosa di più sostanzioso, la testimonianza del M5S rischia di togliere la classica pagliuzza dall’occhio tralasciando però la trave. Continua »
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