Cara Palermo
Ha l’odore delle stanze vuote, dimenticate dal tempo. Ogni accenno di identità si trasforma in realtà. Nuda. Cruda. Sotto questo cielo infinito si sgretola ogni certezza. Non c’è nulla che resista. Il vento preme sulle già fragili fondamenta religiosamente ancorate al passato. Urla la terra soffocata dal cemento sotto file ordinate di anonimi palazzi che uccidono l’immaginazione.
Dileggiata
Abusata
Violentata
Eppure hai insegnato a noi, tuoi figli, l’assurdo e il peccato, il dramma e l’amore. Mi chiedo perché continui a celare il tuo vero volto, la tua essenza più vera. Continua »
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