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domenica 17 nov
  • 8 commenti a “Potature palermitane in via Basile”

    1. E se non li potano, perchè non li potano, e se li potano, perchè non li potano..Stanno lavorando bene, si chiama “svecchiatura” o “capitozzamento”. Si rimuove fino a circa il 40% dei rami, per “svecchiare” gli alberi, e stimolarli a produrre molti nuovi germogli, che andranno a sostituire i rami vecchi rimossi; questa pratica è utile per contenere le dimensioni finali dell’albero.

    2. ma, infatti nn capisco perchè questo articolo

    3. La “potatura” al 40% l’avrei capita… ma qui si parla di “capitozzatura”, non sono un agronomo, ma da quel che leggo non mi pare serva ad un gran che, anzi:
      http://www.arborea-treeclimbing.it/attivita/manutenzione/potature_nocapitozzo.html

      Quegli alberi adesso fanno impressione.
      Sono stati potati benissimo invece un paio di alberi di fronte l’ingresso del Parco Ninni Cassarà…

    4. E soprattutto finalmente gli alberi nn ostacolano più l’illuminazione di quel tratto stradale. Nella parte bassa dove ancora nn sn stati potati, non c’è praticamente luce.

    5. Ah, è solo una potatura? Pensavo fossero i lavori preparatori per l’abbattimento pro-tram. 😉

    6. Sapete per caso dove è possibile vedere e se c’è un piano di potatura alberi a Palermo? Lo chiedo perchè in viale michelangelo ormai siamo al collasso!Grazie in anticipo a chi può fornire notizie.

    7. Il problema è che l’orario di potatura è nella prima mattinata, quando c’è un traffico bestiale, sono lentissimi (hanno fatto solo la prima parte in un mese?), e vedo sempre circa 6 persone o più per potare un singolo albero…

    8. La capitozzatura degli alberi è quanto di più violento si possa fare agli alberi stessi (gli esperti di arboricoltura più seri la ritengono plausibile soltanto per tentare di salvare un albero malato e non certo come usuale metodo di potatura periodica).

      Ho (purtroppo!) l’età per ricordare che gli alberi (ficus mycrophilla) come quelli di Via Basile decenni fa venivano regolarmente potati – ad esempio, a Piazza Giulio Cesare – dando alle loro chiome delle regolari “forme parallelepipede” (diciamo, impropriamente, così!).

      Io ho dunque l’impressione che il problema sia – come troppo spesso accade – di natura tecnico-amministrativa-politica; potare gli alberi “col napalm” fa sì che tali interventi si rendano di nuovo necessari in tempi dilatatissimi (“alla quando capita”, cioè).

      Faccio peraltro notare che la “macropotatura” – qualche mese fa – dei ficus mycrophilla di Via Sammartino ha avuto come risultato una ricrescita scomposta delle chiome di tali alberi, cosicché attualmente quella strada “gode” dell’”effetto foresta vergine” (e taluni rami di detti alberi impediscono – cosa di non poco conto, a mio avviso – di vedere bene i semafori all’incrocio con Via Dante).

      Evidenzio, inoltre, che la frequente potatura dei ficus mycrophilla è necessaria anche per evitare che essi – giacché hanno un impianto radicale alquanto superficiale – vengano facilmente abbattuti da eventuali forti raffiche di vento.

      Personalmente dico: sì alla potatura degli alberi, ma – visto che pago le tasse comunali sino all’ultimo centesimo di euro – desidero (esigo?) che essa venga fatta come “cristo comanda” e non “ad muzzum”.

      L’illuminazione pubblica su Via E. Basile appare comunque insufficiente; essa, dunque, dovrebbe essere potenziata quanto prima. Quanto alla sicurezza dei pedoni – cosa, ovviamente, prioritaria – la larghezza di tale asse viario consentirebbe, se soltanto lo si volesse, la realizzazione di sovrappassi pedonali. In attesa, però, di tali “futuribili interventi”, una corretta potatura (ripetuta con la giusta periodicità) degli alberi di Via E. Basile consentirebbe ugualmente ai pali della luce di… far luce!

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