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  • Una meraviglia (Palermo 2.0)

    Sei arrivata
    da un paese
    lontano mille miglia
    per dirmi, piano piano,
    che Palermo è una meraviglia;
    che magari cambierà, un giorno;
    che magari, una volta, ci potrai andare;
    che forse io potrò, un giorno, farvi ritorno
    e, di nuovo, per la verità lottare.

    Io ti dico
    che Palermo
    è la città della croce
    per chi non abbassa
    la testa
    e la voce;
    è la città delle delizie
    per chi s’accontenta
    del sole,
    del mare,
    e delle immondizie.

    Accolgo queste tue parole
    d’ingenua e audace speranza,
    la stessa che, da sempre,
    nel mio cuore avanza.

    E grato, al Cielo
    elevo una preghiera
    perché non si spenga
    questo sogno di luce
    quando arriva,
    inatteso,
    il disincanto
    della sera.

    [a Helen]

    Ospiti
  • 6 commenti a “Una meraviglia (Palermo 2.0)”

    1. Poesia emozionante. Quasi sullo stesso livello di:
      When love is yellow, i say hello.
      When love is blue, i love you.
      When love is red, let’s go to bed.
      Che bella la poesia.

    2. Ciao David. Grazie per il commento e per questi simpatici versi in inglese.

    3. David, anche la più bella canzone di Louis Armstrong…
      Melodia emozionante, coinvolgente, incantatrice… poi ho letto le parole… ma continua a piacermi, senza la necessità di ascoltare le parole.
      I see trees of green, red roses too
      I see them bloom for me and you
      And I think to myself, what a wonderful world

      I see skies of blue and clouds of white
      The bright blessed day, the dark sacred night
      And I think to myself, what a wonderful world

      The colours of the rainbow, so pretty in the sky
      Are also on the faces of people going by
      I see friends shakin’ hands, sayin’ How do you do?
      They’re really saying I love you

      I hear babies cryin’, I watch them grow
      They’ll learn much more than I’ll ever know
      And I think to myself, what a wonderful world
      Yes, I think to myself, what a wonderful world
      Oh yea

    4. LA TRADUZIONE?
      Più o meno questa, ma certamente tu la traduci meglio del sito web dove l’ho presa:
      Vedo alberi verdi, anche rose rosse
      Le vedo sbocciare per me e per te
      E fra me e me penso, che mondo meraviglioso

      Vedo cieli blu e nuvole bianche
      Il benedetto giorno luminoso, la sacra notte scura
      E fra me e me penso, che mondo meraviglioso

      I colori dell’arcobaleno, così belli nel cielo
      Sono anche nelle facce della gente che passa
      Vedo amici stringersi la mano, chiedendo “come va?”
      Stanno davvero dicendo “Ti amo”

      Sento bambini che piangono, li vedo crescere
      Impareranno molto più di quanto io saprò mai
      E fra me e me penso, che mondo meraviglioso
      Sì, fra me e me penso, che mondo meraviglioso

    5. In effetti e’ proprio vero: spesso quando ascoltiamo qualche canzone dalla melodia affascinante senza pero’ capir le parole, automaticamente pensiamo che il testo sia all’altezza della musica, anche se non e’ proprio cosi’ in realta’.
      Fino ad alcuni anni fa, non parlando correntemente l’inglese, pensavo infatti che tutte le canzoni nella lingua d’Albione fossero dei capolavori.
      Poi, iniziando a comprendere i testi, ho anche compreso che spesso dietro a piacevoli melodie si celano delle frasi degne di un paroliere in crisi d’astineza di idee, in altre parole delle banali boiate.
      Eh gia’: talvolta conoscere le lingue uccide qualche sogno.

    6. David, detto con modestia, io ho vissuto anche a londra poco più che ventenne, e studiavo oltre che lavorare (e scagghiuliàre!).
      Quello che succede nel caso che ho citato è che pur conoscendo il significato delle parole, la melodia è talmente coinvolgente che non si presta attenzione ad esse, addirittura quelle parole semplici sembra che assumano altri significati, miracoli della metrica!

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