Ad essere “umani”…s’impara
Gennaio…il tempo sembra scivolare fluendo in pensieri veloci.
Pensieri a forma di domande.
Nell’osservare la realtà m’invade un senso di scomodità interiore.
Intorno a me, qualcosa di sbagliato. Mi sento come “Neo in Matrix”.
Ma cosa c’è che non va?
Come per “Neo”, il mondo che fin da piccolo ho abitato mi appare un’enorme e illusoria realtà simulata, una trama multidimensionale che mi è stata posta tutt’attorno per nascondere la verità.
Qual è questa verità?
La verità è che questo non è l’unico modo di vivere. Piccioni ai quali si è rotta la “bussola”, voliamo senza sapere dove stiamo andando e perché, agendo comportamenti abitudinari, istintivi, grossolani e inconsci, viviamo in uno stato di apprendimento di “tipo zero”. Uno stato preumano, primitivo. Sia come individui, che come comunità civile siamo imbrigliati in prassi autosabotanti che rendono difficile l’adattamento ai cambiamenti evolutivi, naturali e sociali, del mondo. Stiamo rimanendo indietro.
Questa condizione dell’anima ci porta all’inattività (depressione), alla resistenza (agitazione sociale), all’inefficienza (competitività e non cooperazione), all’inerzia (disperazione) e soprattutto alla lotta con i nostri simili per sopravvivere. In un sol concetto, ci stiamo difendendo. Mera sopravvivenza rettiliana. Il tanto decantato Homo Sapiens è tornato ai suoi impulsi primari.
Non c’è spazio per attività cognitive superiori, quali la ricerca e la costruzione della bellezza, l’applicazione della gentilezza, l’apertura alla solidarietà, la cura dei luoghi e dei rapporti sociali, la consapevolezza interiore, l’evoluzione della coscienza. Proprio questo è il fulcro della decadenza o della nostra possibilità di rinascita, trovare lo spazio per occuparci di noi stessi.
Bisogna ripartire da quello che realmente vogliamo, nella semplicità, ricercare la vita vera, fatta di relazioni ricche e vivificanti. Cambiare si può soltanto se ci si espone a comportamenti qualificanti, passando dall’apprendimento di “tipo zero” a quello di “tipo uno”, non s’impara con i divieti, s’impara se si facilitato e aiutano le persone a prendere consapevolezza delle proprie azioni, delle proprie esperienze interne e dei processi di pensiero.
Abbiamo bisogno di “formazione all’umanità” poiché ad “essere umani” si impara.
E allora perché non immaginare un progetto formativo da proporre ad un’intera comunità, magari ad un paese intero.
La prima lezione potrebbe avere come tema “la bellezza della gentilezza”, la seconda “trasformare le emozioni negative in parole”, la terza “l’altruismo efficace”, la quarta “l’importanza del sorriso nella progettazione sociale”, la quinta “come guadagnare attirando clienti, con le tue idee felici”, la sesta “non fingere, tanto si capisce, la verità fa business” e così via…
So bene che a questo punto, non conoscendomi, qualcuno starà pensando che ho appena visto Alice in wonderland con mia figlia Aria e sto quindi farfugliando inezie e idee strampalate come il cappellaio matto, ininfluenti nella realtà.
Tutt’altro è il mio pensiero, una comunità non può crescere, se non nutrendone lo spirito, se non insegna a credere in se stessi e negli altri, se si limita a vivere di modelli culturali obsoleti e ad obbedire a regole antropologicamente inutili, se non sa rappresentarsi e sognarsi diversa.
Per comprendere quanta forza rivoluzionaria e pragmatica c’è in queste semplici affermazioni, apparentemente teoretiche, basta studiare il modello di business di Google basato essenzialmente sull’utopia creativa o visitare il sito di Ted, idee da condividere, dove le migliori menti del pianeta propongono approcci unici e originali a temi d’interesse universale, vi assicuro, ne troverete conforto, giovamento e ispirazione.
Sognatori concreti, innovatori di coscienze e di modelli di pensiero questo siamo chiamati a essere ogni giorno se vogliamo realmente ribaltare lo stato delle cose.
Da dove iniziare?
Dal farsi, sempre, la domanda giusta.
Per chi?
Link di approfondimento:
Link Google: http://acheodesign.blogspot.it/2013/04/lavorare-nei-nuovi-uffici-google-il.html, http://pinterest.com/techfanpage/gli-straordinari-uffici-di-google-a-zurigo/
Link Ted: http://www.ted.com/talks?lang=it&event=&duration=&sort=newest&tag=
Post molto interessante.
Ma solo per capire in quali vicoli tortuosi e labirintici puo’ arrivare il cervello di una persona.
Affermare che “viviamo in uno stato preumano, primitivo” implica qualche seria difficolta’ di analisi della realta’, dato che proprio perche’ ormai siamo troppo “avanzati” tecnologicamente stiamo perdendo le buone abitudini primitive, a cominciare dal parlare di persona con qualcuno e non attraverso uno schermo.
Comunque, stia pur tranquillo, sig. Musso: lei non sembra proprio il Cappellaio Matto di Alice nel Paese delle Meraviglie. Lei sembra proprio matto e basta.
Un indizio? Chiamare una figlia Aria: a volte i genitori scelgono nomi improbabili per soddisfare egoisticamente le proprie filosofie (?) esistenziali, ignorando gli sberleffi che i coetanei della pargola le infliggeranno, prima o poi.
Ossequi.
Commentare, passa dal comprendere e magari dal chiedere. Ricevo quanto da lei affermato poichè dimostra chiaramente quanto “lo stato primitivo agisca in noi” e in lei, invece di chiedere giudica e attacca, invece di incuriosirsi e magari domandare come posso supportare le mie tesi, svilisce un approccio riducendolo a “sfogo”. Lei deve essere davvero molto “arrabbiato”, e dato che per mestiere mi occupo di relazioni di aiuto sono davvero contento se ora sta meglio. Non entro sul commento rispetto il nome di mia figlia, perché mi sposterei dal livello di utilizzo della neocorteccia a quello che lei utilizza grossolanamente e cioè il sistema rettiliano basato solo su attacco e difesa. Le ricordo che “Aria” potrebbe essere magari l’abbreviazione di Arianna, non credo che questo la scandalizzerebbe, o forse si…alcune persone si scandalizzano per nulla. Un consiglio, provi a imparare a chiedere, scoprirebbe delle storie bellissime che magari si celano dietro a una scelta di un nome, mio caro “David”.
Piuttosto direi “oltre l’umano”.
Dalla biografia: “Di lui leggenda narra che è uno dei pochi esseri viventi capace di voler bene pure ad una scatoletta di tonno”
Io conosco tante persone che, come me, amano tutta la natura, comprese pietre e formiche, perciò non capisco l’esclusiva citata.
Allora, se lei mi assicura che Aria e’ il diminutivo di Arianna, tiro un sospiro di sollievo. Altrimenti i suoi prossimi pargoli avrebbero potuto chiamarsi Acqua, Terra e Fuoco.
Per quanto riguada la scelta del mio nome, mi e’ stato riferito che mi fu dato in omaggio all’omonimo romanzo di Dickens, e devo ammettere che fu una scelta azzeccata, dato che vivo a Londra da circa 11 anni.
E vede, proprio vivendo in una citta’ piena di “pensatori” come lei, ho imparato a capire quando c’e’ qualcosa da capire, o quando si e’ invece dinanzi solo ad aria fritta (ops, m’e’ scappata..).
E se lei seguisse questo blog piu’ assiduamente, avrebbe gia avuto l’opportunita’ di conoscermi, dato che partecipo non solo in veste di commentatore ma anche di ospite, quale e’ lei al momento.
E il mio stile e’ questo, improntato ad un humour piuttosto tagliente, almeno cosi’ mi viene riferito.
Infine, si’, ora sto meglio, ma non perche’ prima fossi arrabbiato ed ora mi sarei sfogato, ma solo perche’ lei sta offrendo un grande spettacolo, per giunta gratis.
What else?
Caro Francesco ho dimenticato di dirti che tra i nostri commentatori ce n’è qualcuno che avrebbe grande bisogno di relazioni d’aiuto, ma non so se la tua sia la professionalità giusta! 😀
Grazie Tony, hai sempre la parola giusta al momento giusto.
Sei un mito.
e se i commentatori sono quelli che tengono in vita rosalio, qui non è semplice stabilire chi ha bisogno di aiuto 😀
AMMESSO E NON CONCESSO che… insomma, vista la qualità dei post degli autori… insomma, chi, come, ha bisogno di … e qui mi fermo per essere clemente (e non passare a fatti privati… menza paruala!) 😀
P.S. d’altronde, Palermo è una città provi.ncial.issima come poche, dove, per esempio, c’è chi fa la put.tana per moda e, addirittura, la put.tana, si prende per imprenditrice (del ses.so); dove si fa “politica” come se fosse un gioco nella ricreazione della scuola elementare; niente di strano che siino attribuisca idoneità in “relazioni d’aiuto” a chi scrive tre banalità (naïf)
“relazioni d’aiuto”: ma che min.ch è?
Perché non parlate “potabile”; non sono le parole inse.nsate che danno importanza al nulla!
Gigi trovo molto scorretto ma in piena linea col tuo personaggio da blog questo alludere a “inconfessabili” fatti privati. Nei limiti dell’educazione e del tema del post (che spesso sembri disconoscere) puoi dire qualunque cosa su di me, pubblica e privata, perché non ho nulla da nascondere. 🙂
Vi invito a rimanere in tema e vi ricordo che questa non è una chat.
Gigi il blog viene “tenuto in vita” dai lettori in primis, sia che commentino sia che non lo facciano. Come ho avuto modo di esprimere in altri post non sono graditi qui i commentatori che violano la policy dei commenti, non rimangono in tema (soprattutto se lo fanno abitudinariamente) e non rispettano le indicazioni che arrivano dal moderatore. Saluti.
“Cambiare lo stato delle cose”
Non ci penso neanche.
A me, ad esempio, piace annusare lo smog, correndo in motorino. Ancor di più con una sigaretta in bocca e senza casco e senza nessuna voglia di cambiare le cose.
Mi piace fermare la macchina in seconda fila per bere un caffè al bar e se iniziano a suonare il clacson incazzati perchè la devo spostare, finisco il caffè, mi pulisco con il tovagliolino di carta, pago alla cassa poi esco alzando una mano; poi metto in moto e vado via.
Comunque, pensandoci bene, per me “Lo stato delle cose” è prima di tutto un film. Film straordinario, atto di fede di Wenders nel cinema: l’occhio umano può chiudersi, quello meccanico no.
Recensione con meno di dieci parole, difficilissimo. Proprio vero, la fortuna di Rosalio l’han fatta alcuni commentatori.
Ma cosa ha scritto di tanto scandaloso Francesco da scatenare tanta livida polemica!!! Ultimamanete l’aria britannica rende particolarmente aggressivi…. per mangiare le interiora è sufficiente andare dal meusaro per esempio…
Grazie per il prezioso consiglio, sig. Vincenzo, che riporrò con cura nel posto dove generalmente tengo i consigli come il suo: il cestino della spazzatura.
Manuelo, devo complimentarmi: la descrizione che hai fatto sembrava la sceneggiatura di un film con Sordi. Chapeau.
“improntato ad un humor pittosto tagliente” mizzica!!!
che il commento di Francesco abbia scatenato discussioni e/o polemiche è comunque un dato positivo,denota difatti che non passa inosservato e allo stesso tempo da la possibilità di fare spettacolo a chi come il sig David necessita tanto avere un suo piccolo momento di notorietà(grazie dormiremo tutti meglio questa notte).
Mi permetto di inserire un personalissimo giudizio sul nome della piccola Aria che ritengo essere meraviglioso. è anche vero e mi rendo conto che per i bigotti cattolico-benpensanti, gli unici nomi contemplabili sono quelli “seri”, quelli da santo,per intenderci quelli che troviamo in un qualsiasi calendario che dopo le feste di natale ti regala il carnezziere di fiducia.
Anche il nome David è un nome molto bello e come tutti sappiamo significa “amato da Dio, prediletto”…ma come tutti non sappiamo invece significa anche “colui che cela una doppia personalità, prepotente e superficiale nei sentimenti. Si adatta ad un’esistenza mediocre ma ne coltiva rancore”. devo dire che questa definizione vince prepotentemente sulla prima, a buon intendi tor…
Nietzsche scriveva:
“La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli.”
grazie signor David lasciamo a lei gli intervalli e noi matti esistenzialisti ci teniamo graditamente i momenti di grande intensità.
caro signor Francesco Musso vorrei pregarla di assomigliare sempre più al cappellaio matto di Alice e di farlo con fierezza.
distinti saluti
MARIA
Grazie, sig,ra Maria, per le sue profonde e soprattutto azzeccate analisi: fa sempre piacere essere oggetto di studio da parte di qualche mente così acuta come la sua. Quindi stia pur certa che non mancherò di trovare, per le sue parole, un posto d’onore nel suddetto cestino,
Quindi, la prego, continui pure: questo post inizia ad essere appassionante.
Ma si figuri è sempreun piacere ricordarle che ilsuo cestino è pieno di utilissimi pensieri, ma si ricordi che il resto (le cose prettamentde inutili) si trovano fuori, , cioè tute intorno a lei.grazie a lei oggi ho compreso che lestatistiche sulla fuga dei cervelli è errata…non sempre a scappare dalla sicilia sono i cervelli.saluti
Caro Francesco, trovo molto interessante il tuo post. Interessante non nel senso di stimolo effimero alla curiosità di un passante annoiato, interessante nel senso che c’è tanto di buono per il mio(e spero di molti altri)interesse principale: cercare di essere migliore, affinare quanto più possibile mente e cuore nella speranza di poter guardare sempre più lontano e chissà, un giorno poter vedere un piccolo segno che possa anche in minima parte svelare il mistero della vita, poiché mi pare chiaro che tutto non può risolversi nel sopravvivere solo in funzione riproduttiva, un allevamento di uomini, altrimenti avrebbero davvero ragione i fratelli Wachowski. Anche io sono molto arrabbiato ma non con le persone che immaginano un futuro più gentile e proteso al bello, alla civiltà, alla condivisione di valori. Dobbiamo a queste persone, a questi sognatori, quanto di meglio c’è nel nostro vivere. Dobbiamo a loro il non essere ancora dei cannibali, dei violentatori di donne altrui, dei bifolchi con l’attitudine alla sopraffazione dell’altro. E sempre a loro dobbiamo il corretto uso del dialogo come strumento positivo, funzionale al superamento di posizioni diverse.
Sono arrabbiato anche io però oltre al cestino, nella mia stanza, ci sono anche delle mensole per i trofei: uno per ogni momento in cui mi sono fermato ad ascoltare qualcuno che mi voleva parlare della sua vita.
un concetto chiaro difficile da cogliere per chi non ha la sua apertura. Secondo il mio modello di pensiero, ancora un po limitante ma che si sta spaziando al nuovo, condivido pienamente. Secondo me ci siamo accomodati su un modello di pensiero già preimpostato e siccome si accetta il fatto che ha sempre funzionato così allora ci si sdraia a proprio agio, facendone la nostra zona di confort. Questo modello che continua a susseguire in realtà non funziona, ci limita ed ha per effetto condizioni che stravolgono i nostri stati e ci conducono a subire ciò che accade anzichè vivere la vita, sperimentarla ed evolverci in essa. non è abbastanza sognare e desiderare, bisogna agire sia a livello interiore che esteriore nella direzione della creazione della vita e dei nostri sogni.
Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema. Grazie.
La necessità che vige e si sviluppa in questo pensiero, esposto da Francesco, significa: condivisione. Ora! Se qualcuno, benchè nella propria bella, semplice, lineare vita non sa accogliere pensieri diversi dai propri, può giocarsela in mille modi! In primis, tacendo, fottendosene, creando confronto, approfondendo l’argomento, portando una confessione, parlando di disagi collettivi o personali, oppure, anche non fiatando per inutili dissensi che non servono a nessuno! Offendendo poi, è anche peggio! Viltà umana gratuità! Questo pensiero e questi commmenti, che lo vogliate o no, che piaccia o non piaccia, sono lo spaccato della comunità che ci circonda, quella in cui viviamo tutti; tutti pronti a difendersi anche dal nulla dietro un monitor; tutti pronti a giudicare pur di avere uno sfogo sinonimo di “non ho un cacchio da fare…scrivo per dire minchiate anche se non conosco l’argonemnto, so tutto io lo stesso!”, ben meglio conosciuto come:rabbia repressa, autorevolezza disattesa, emarginazione sociale, stress, varie psicosi insomma, a cui l’uomo contemporaneo è sempre e comunque soggetto se non possiede un minimo di buon senso e di etica morale. Risultato? Confronto zero, cambiamenti zero, spreco di energie tanto!
Ora, io nella mia vita ho molte cose da fare, come tutti credo! Se son qui a commentare è perchè ho un motivo in più, conosco la persona che ha scritto questo post, e ad esempio so cosa vuol dire “relazione d’aiuto”, e tutti l’abbiamo vissuta nella nostre umili o grandiosi vite. Pensiero, quello del Sig. Musso, che di sterile non c’ha nulla, anzi! E’ una riflessione signori, e la nutre questo uomo, rispettabile e profonda; esprime disagio, sensibilità e singolarità, può essere riscontrabile o meno. Ma comunicare è un bisogno umano. Abraham Maslow, lo denifinisce bisogno motivazionale, ovvero, “Autorealizzazione”. Comune ad ogni essere vivente è l’omeastasi, uno stato in cui i parametri vitali devono raggiungere una condizione di equilibrio. E la mente secondo voi a cosa risponde? Urge rispondere al cibo, alla chimica, alla matematica e poi??? E ad altro? come vivo? come sto? Cosa mi fa sentire migliore o forte? Cosa ci unisce? Cos’è che ci fa stare bene quando ci uniamo? Ognuno può raggiungere questi quesiti senza procedimenti precisi, secondo delle variabili e secondo dei fattori che influenzano le nostre vite e le nostre personalità in modo differente. Il soddisfacimento dei bisogni produce una parola chiamata “BENESSERE”. Per porre un paradosso, se tutti fossimo il Sig.David, l’Accademia degli antichi Filosofi Greci non sarebbe mai nata, esisterebbe fondamentalismo e dittatura, oscurantismo medievale direbbe una mia professoressa, e con essa nemmeno la civiltà sarebbe mai potuta nascere! Primitivismo? Si, certo! Ma qualcuno si è mai chiesto chi ha condotto il genere umano al progresso tecnologico??? Pochi umani signori, pochi umani! Grazie a questi pochi che grazie a Dio, all’Universo e a chi vi pare, hanno parlato, si son confrontati giungendo a migliaia d’invezioni, una dopo l’altra, creando qualcosa di comprensibile per tutti, con funzioni precise per ogni uomo. E’ il resto dell’umanità??? Banali fruitori! Comunque sia,le invenzioni, le soluzioni dipendono dalla moltitudine di connesioni dei due emisferi. Il funzionamento di questo, dipende dalla quantità di domande che siamo disposti a porci e a rispondere, o a quelle a cui siamo in grado di rispondere. Diversamente? Diversamente, potremmo parlare di privitivismo, ovvero approviggionamento di bisogni primari? Ovvio che si! E amare di che bisogno fa parte? Oggi, dei soggetti con bisogni primari ce ne sono tanti. Io, ho vissuto a Londra, ho vissuto in altri luoghi in Europa, in cui gli spazi e le coscienze del singolo contano nella collettività e nel privato non contano nulla! Perchè? la visione consumistica occidentale, l’avversione verso qualsiasi credo, il materialismo, agnostici totali. E si vede quanto si vive bene lì!!! Peccato che i suicidi sono moltied aumentano, e nel mentre però la qualità della vita migliora! Si, si non sanno nemmeno il perchè esistono! Con il loro humor, con il loro cinismo o s’ammazzano o si distruggono! Ma come mai questo controsenso??? Le statistiche non mentono! Forse, questo nostro paese, il sud, sarà pur bigotto, arretrato, tutto quello che volete, ma quiii la vita sociale conta ancora qualcosa! Quiiii, la famiglia conta ancora qualcosa; conta ancora la propria conscienza, le varie manifestazioni di fede, (santi e non santi, esempi del meglio che l’uomo può offrire ai suoi simili). Cosa c’è di stupido in tutto questo? Nulla signori, nulla! Qui abbiamo motivi e valori per cui vale ancora la pena lottare e vivere, diversi dai primitivi ed egoistici scopi che contano quanto andare al cesso e non creano una beata m….. (…)! Ecco il mio modello, con le sue infinite domande, con qualche ricerca e con delle risposte! Judith Crimi
Son felice per lei, sig.ra Judith, che apprezza il contenuto del post, anche se e’ molto spericolata nei suoi voli pindarici, dato che pensa che io non apprezzi la filosofia.
Il fatto e’ che, secondo me, c’e’ una non lieve differenza tra cio’ che Socrate, Platone, Aristotele e compagnia cantante hanno detto e alcuni pensatori contemporanei. Metterli sullo stesso piano mi sembra come minimo un’esagerazione, per non scadere nel volgare utilizzando qualche altra locuzione.
Il mondo e’ bello perche’ e’ vario, diceva una vecchia canzone, giusto? Ognuno crede cio’ che vuole, ci sono milioni di individui, nella religione indu’ per esempio, che credono vi siano migliaia di dei, semidei, parenti e affini. Beh, son fatti loro.
Ma cio’ non toglie che io possa criticare questa religione. Vivo nella terra del free speech, del libero parlare, e se per me qualcosa e’ bullshit, lo dico.
D’altronde mi pare in po’ infantile voler scrivere un post su Rosalio ed attendersi soltanto lodi sperticate della serie “quanto sei bravo, quanto sei intelligente, etc.”.
Se esponi in pubblico il tuo credo o pensiero, devi esser pronto ad accettare anche le critiche piu’ dure, ovviamente senza offese personali, e io non penso di averlo fatto, altrimenti i miei commenti non sarebbero stati pubblicati.
Se invece non si e’ in grado di accettare le critiche di chi non la pensa come noi, e ci si arrabbia o arrivano le falangi armate di “discepoli” che vogliono zittire chi dissente dal loro punto di vista..beh, tutto cio’ mi pare abbastanza “childish” come dicon qui, e non credo ci sia bisogno di traduzione.
Quando io, come il sig Musso, scrivo un post per Rosalio, mi aspetto lodi, critiche o indifferenza, fa parte del gioco. E non mi nascondo dietro un nick, perche’ se lei cerca nell’elenco degli ospiti di Rosalio, trovera’ il mio nome, email e pure una piccola, semiseria biografia, wow!
Disse un vero pensatore: “Per aver nemici non e’ necessario far la guerra, basta dire quello che si pensa”. CVD, ovvero Come Volevasi Dimostrare.
Le faccio una confidenza: uno dei miei miti e’ Oscar Wilde, che e’ universalmente considerato un maestro negli aforismi e nelle battute ironiche e sarcastiche, di quelle che fanno molto male facendo ridere.
Io mi ispiro umilmente a lui. C’e’ a chi piace e a chi no. Pazienza, me ne faccio una ragione.
E se coloro i quali pensano male di me sapessero quello che io penso di loro, beh sicuramente penserebbero ancor peggio di me.
Grande pensiero.
e fatevi na bella risata
Nonostante filosofi,romanzieri,poeti e neuro psicologi,
L’umanità ha accelerato i suoi progressi.
Dal pallottoliere a macchine capaci di svolgere miliardi di operazioni al secondo,
di archiviare e trasmettere immagini in un click,in ogni parte del mondo
di esplorare il corpo umano ed operare con precisione estrema,
di muovere in tempi brevissimi persone e merci,
di vivere in un mondo inimmaginabile solo pochi decenni addietro.
Etc.etc.etc.
Certo,il genio risiede in pochi elementi,ma bastano pochi per assicurare lo sviluppo
e va bene così.
L’uomo ha già corso troppo.Con risultati grandiosi.
Purtroppo bastano pochi per rovinare la festa.
Ma qui si apre un altro discorso.
Caro Francesco,
leggo finalmente qualcosa di lenitivo per l’anima. Il mondo in cui viviamo è troppo maleducato, l’esser veloci sembra esser diventato l’unico traguardo per molti esseri umani, quelli che spesso abbandonano gli animali per strada perché forse di anima (li) non ne hanno mai voluto sapere davvero. Mi sento arricchita dopo aver letto le sue parole. Parole che propongono un progetto formativo del quale seguirei tutte le lezioni, dalla prima all’ultima e anche oltre. Dove posso trovare altre persone come lei? Sa, faccio molta fatica a scovarne una all’anno, figuriamoci una piccola comunità. Prima di salutarla non scriverò che mi ha infastidito molto chi ha cercato di smontare – solo per il gusto di apparire – ,i suoi buoni propositi, non lo scriverò; così questo distruttore della gentilezza che ha fatto sfoggio in un sol colpo delle sue esperienze e della sua cultura (ma chi gliel’ha chiesto?) non potrà rispondere e sentirsi vivo ancora una volta.
Complimenti Francesco, farò tesoro di quanto ha scritto. Mi auguro di avere occasione di rileggerla.
Un caro saluto,
Nina
Mi spiace aver dovuto rimuovere molti commenti. Evidentemente mi spiego male.
Salve, sarebbe bello attuare ciò, sarebbe meraviglioso contribuire al risveglio delle coscienze assopite, gente che non fa altro che offendere e nascondersi dietro un dito. Gesnte egoista e che pensa solo a se stessa. E’ questo il mondo che sta creando l’uomo? io penso (ed è giusto dirlo, perchè ci sono uomini che sono morti affinchè possa ESTERNARE il mio pensiero, possibilmente senza offendere NESSUNO.)che questo mondo meravigliso, che questa natura così magnifica e VIVA, la stia distruggendo. La distrugge quando parla, quando vive di pensieri negativi, quando si tende a fare del male e non solo fisico, ma quel male così profondo da arrecare danni alla persona che si ha di fronte. Si sà! la parola fa più male ed è più affilata di una spada! Non ti curar di loro e taci. Mi fa tanta tristezza vedere con quanta ignoranza si parla di ciò, se l’uomo fosse pronto a capire tutto quello che cela l’universo sarebbe illuminato.
Detto ciò peace and Love 🙂 viviamo di positività, di rispetto e amore verso il prossimo.
vi saluto con una musica, e un buon risveglio.
https://www.youtube.com/watch?v=vdB-8eLEW8g
P.S.
Mi piace il nome Aria, Francesco, e te l’ho detto pure di presenza, Un abbraccio che voi possiate avere sempre la luce sul cammino.
Ah ma allora?
Osanna al figlio di david. Avrà figli? E quella d? la prima intendo, la minuscola… che bella cosa, per me è geniale il david.
No no quello del Donatello, detto il marmoreo, e neanche quello donato ad attori e registi, a david donato si guarda eccome in bocca.
E che bocca. A ciascuno il suo david. Voglio il david, vieni me david, lascia perdere Francesco.
Uniamoci alla compagnia cantante, facciamo un coro, un caro coro col cuore mio caro, ma sia chiaro che è raro che un caro coro corra al cuore, corri caro che sarà chiaro che sono raro per te mio caro mio vero faro, mio caro raro faro.
Anche io mi ispiro allo scaro dove tutto è meno caro.
Un abbraccio a david.
p.s. organizza una cicaredda per francesco, avrà qualche maleficio nello stomaco.