Bastava prendere l’ascensore poco più avanti per saltare le scale…comunque funziona quasi sempre, secondo me le rare volte che non funziona è perché l’omino nella guardiola si scorda di accenderla.
Diciamo che per un ragazzo (palermitano), che x motivi ovi è andato a lavorare altrove, magari dopo anni decide di tornare nella sua amata Palermo, arrivato alla stazione di “Federico”, può constatare che non è cambiato nulla… (demtro il magico gabbiotto nn c’era nessuno, da almeno 2 ore)
Magari la metafora di Palermo fosse solo una scala immobile! A quest’ora mi acconterei di vivere con delle scale immobili piuttosto che soffrire i -10 gradi berlinesi! Comunque Logica e Palermo non vanno proprio a braccetto!
Ovviamente anche in altre città le scale mobili delle stazioni talvolta non funzionano. Nulla di più ordinario.
Straordinaria è, invece, la capacità di chi ha potuto concepire una scala mobile che conduce ad altre rampe di scale, inequivocabilmente fisse. Opera di menti sopraffine.
Fortunatamente la nostra città può contare anche su menti di ben altra levatura, come quella di Roberto Villino…
Sono tornata nella mia Palermo solo 6 giorni…
Tropo pochi, troppo veloci in cui l ho vissuta in lungo e largo sia a piedi chein auto..Mi sono rattristata per troppe cose malfunzionanti e per troppa maleducazione dilagante .. e mi hanno piacevolmente sorpresa altre cose (piccole e troppo poche) che invece continuano a “vivere” . La amo e l ho lasciata per il motivo più “vero” e migliore che ognuno di noi possa trovare: il desiderio di una vita (qualitativamente ed economicamente)migliore. Non smetto di sperare che qualcosa possa cambiare e portarmi a smettere di fare continui paragoni.
E pensare che chi ha progettato questa scala così come altre opere mal funzionanti a Palermo sarà stato pagato e anche bene…Li avesse progettati un pinco pallino qualsiasi così per hobby allora avrei potuto capire…ma qui in un paese civile si dovrebbe fare un passo indietro, vedere chi ha progettato e approvato tale/i opera/e e farsi restituire i soldi che si sono intascati per un opera assolutamente mal pensata. Tutto qui. Vedrete che al prossimo progetto staranno un po’ piu’ attenti a curare i “dettagli”.
@Alex:
come al solito non sai di cosa parli. Chi ha progettato quella stazione prevedeva la scala mobile (doppia, fra l’altro) fino a sopra ma alla fine la committenza l’ha BOCCIATA perchè costava troppo. E siccome NON ESISTEVA all’epoca nessuna legge che obbligasse di arrivare fino a sopra (ora c’è), il progettista ha dovuto accettare!
Ecco!ci sarà stato sicuramente un motivo….e poi considerando in quanti la prendiamo non ci dobbiamo aspettare grandi cose…però poi tutti si lamentano senza magari mai aver preso il treno li
Bastava prendere l’ascensore poco più avanti per saltare le scale…comunque funziona quasi sempre, secondo me le rare volte che non funziona è perché l’omino nella guardiola si scorda di accenderla.
Diciamo che per un ragazzo (palermitano), che x motivi ovi è andato a lavorare altrove, magari dopo anni decide di tornare nella sua amata Palermo, arrivato alla stazione di “Federico”, può constatare che non è cambiato nulla… (demtro il magico gabbiotto nn c’era nessuno, da almeno 2 ore)
Questa è solo la prima di mille cose che non funzionano, non basterebbero 20 volumi enciclopedici per scrivere una lista…
[…] Pubblicato su Rosalio.it: https://www.rosalio.it/2014/01/21/la-metafora-di-palermo/ […]
Magari la metafora di Palermo fosse solo una scala immobile! A quest’ora mi acconterei di vivere con delle scale immobili piuttosto che soffrire i -10 gradi berlinesi! Comunque Logica e Palermo non vanno proprio a braccetto!
Ma quella scala non e’ immobile, e’ solo diversamente mobile.
Fa infatti muovere le gambe.
Ovviamente anche in altre città le scale mobili delle stazioni talvolta non funzionano. Nulla di più ordinario.
Straordinaria è, invece, la capacità di chi ha potuto concepire una scala mobile che conduce ad altre rampe di scale, inequivocabilmente fisse. Opera di menti sopraffine.
Fortunatamente la nostra città può contare anche su menti di ben altra levatura, come quella di Roberto Villino…
Sono tornata nella mia Palermo solo 6 giorni…
Tropo pochi, troppo veloci in cui l ho vissuta in lungo e largo sia a piedi chein auto..Mi sono rattristata per troppe cose malfunzionanti e per troppa maleducazione dilagante .. e mi hanno piacevolmente sorpresa altre cose (piccole e troppo poche) che invece continuano a “vivere” . La amo e l ho lasciata per il motivo più “vero” e migliore che ognuno di noi possa trovare: il desiderio di una vita (qualitativamente ed economicamente)migliore. Non smetto di sperare che qualcosa possa cambiare e portarmi a smettere di fare continui paragoni.
E pensare che chi ha progettato questa scala così come altre opere mal funzionanti a Palermo sarà stato pagato e anche bene…Li avesse progettati un pinco pallino qualsiasi così per hobby allora avrei potuto capire…ma qui in un paese civile si dovrebbe fare un passo indietro, vedere chi ha progettato e approvato tale/i opera/e e farsi restituire i soldi che si sono intascati per un opera assolutamente mal pensata. Tutto qui. Vedrete che al prossimo progetto staranno un po’ piu’ attenti a curare i “dettagli”.
@Alex:
come al solito non sai di cosa parli. Chi ha progettato quella stazione prevedeva la scala mobile (doppia, fra l’altro) fino a sopra ma alla fine la committenza l’ha BOCCIATA perchè costava troppo. E siccome NON ESISTEVA all’epoca nessuna legge che obbligasse di arrivare fino a sopra (ora c’è), il progettista ha dovuto accettare!
Ecco!ci sarà stato sicuramente un motivo….e poi considerando in quanti la prendiamo non ci dobbiamo aspettare grandi cose…però poi tutti si lamentano senza magari mai aver preso il treno li