IKEA a Brancaccio?
L’apertura di uno store IKEA a Palermo è senz’altro una notizia da tanto e da tanti attesa, ma la scelta di Brancaccio, teoricamente perfetta, non sembra molto felice per la portata della rete viaria. La viabilità non reggerebbe infatti il flusso di traffico veicolare indotto con conseguenze drammatiche per Palermo.
Il fatto poi che il centro commerciale Forum attenda dal novembre 2009 l’apertura dello svincolo autostradale, toglie qualunque residua credibilità alla capacità dell’amministrazione di operare sinergicamente con investimenti di questa portata.
Meglio allora dirottare la scelta della location nell’agglomerato industriale di Termini dove, dalla Fiat a scendere, non mancano certo spazi e forza lavoro.
Pensi che i vertici dell’IKEA non ci abbiano pensato? Evidentemente dal punto di vista commerciale la loro convenienza è Brancaccio. Ben vengano.
Certo che Brancaccio è più conveniente per l’azienda, ma i buoni affari si fanno in due e provocare code interminabili, tipo quelle delle domeniche della bella stagione, alla fine, non converrebbe neanche all’azienda.
Dimentichi che comanda chi ha la borsa piena. Se questa scelta hanno fatto allora gli conviene. Sciapò a IKEA.
Solo che hanno bisogno di una variante urbanistica e di autorizzazioni varie comunali e regionali, per cui vanno messi sul piatto tutti gli interessi, viabilità inclusa. Semmai, ci sarebbe da dire che la mancata ricerca di una soluzione alternativa al blocco della sopraelevata di 20 anni fa, porta questi problemi agli operatori economici e ai cittadini, ma siamo stati amministrati ininterrottamente da incapaci.
Apre l’ikea a Palermo…
LEGGENDE METROPOLITANE
Secondo me vedremo prima i tram circolare per le nostre strade.
io spero manco i tram
Certamente Ikea avrà fatto una ricerca di mercato sui palermitani e la risposta sarà stata più o meno questa: “Ma chi? amu arrivari fino a Tiermini? no m’abbutta”.
Comunque a parte il babbio, penso che la scelta di Brancaccio sia ottima perchè sia il tram con capolinea al Forum che il passante ferroviario con la fermata Roccella saranno valide alternative all’auto.
I palermitani sono andati per anni fino a IKEA Roma, poi ad Afragola e dal 2009 a Catania: Termini come location sarebbe comunque vantaggiosa.
Disporre di un tram o del treno pensi invece seriamente che scoraggerebbe l’uso dell’auto propria per chi volesse recarsi da IKEA per caricarsi di pacchi?
Brancaccio sarebbe una scelta veramente infelice.
Basta considerare che l’espansione di Palermo e’ andata in senso diametralmente opposto,verso il mare di Mondello e Sferracavallo.
Penso sul serio che si voglia fare disinformazione, Ikea non sarà mai a Brancaccio.
L’avevo già scritto, non cito le fonti perché non mi interessa farlo vi consiglio solo di scrivere quando avete cognizione di quello che dite alla gente.
Ci vediamo tra qualche anno per smentire o meno la mia ” previsione” .
Ikea sarà in località Cinisi ( PA).
Saluti
Luca, prenditela con Repubblica: http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/03/18/news/ikea_vuole_aprire_a_palermo_orlando_un_opportunit-81312172/
Orlando, Repubblica entrambi sinonimo di affidabilità.
Se l’avessi letto su novella 2000 gli avrei dato più credito.
Poi il primo cittadino è troppo impegnato a ricollocare i suoi fedeli elettori ( pip, pop, exgesip, ecc. ) per occuparsi di queste tematiche.
Ma questa volta così come nello scempio del conca d’Oro gli ambientalisti non hanno nulla da dire? Visto che sono sempre solerti a difendere il territorio contro l’iniziativa di un progetto privato.
Forse questa volta gli ambientalisti vedono un’opportunità per collocare qualche figlio o parente nulla facente magari come impiegato da Ikea 🙂 in questo caso meglio chiudere un occhio 🙂 il territorio si massacra solo quando un privato prova a progettare casa, insomma dove c’è poco o nulla da guadagnare i nobili valori entrano in gioco. Ma quanta ipocrisia! !
Difendere il territorio?
E di che?
E da chi?
Così l’Italia e’ andata in rovina.
@Luca.
Pip, pop, exgesip, ecc. equivale ad occuparsi complessivamente di migliaia di persone conterranee e, organizzazione della vita degli stessi. Ti sembra poco?
Per il resto… vuoi un posto all’IKEA?
@Max, saranno anche migliaia di elettori ops persone ma il periodo dell’assistenzialismo è finito!
Bisogna fare i conti con la realtà.
PS il posto da Ikea non mi interessa anche perché credo siano già tutti assegnati a chi è sceso o è disposto a scendere a compromessi.
Io non lo so se è fatto in maniera “studiata”, ma questa la chiamo “manipolazione”, laddove si dirige l’opinione pubblica verso un non-problema, o dettaglio secondario, affinché non rifletta sugli elementi essenziali.
La location.
Lo stesso finto-sindaco parla di rilancio economico e commerciale, cioè, o fa finta di capirne i risvolti reali di questo tipo di operazione e prende per i fondelli, o realmente non ne è informato o non sa calcolare.
Intanto i cittadini fanno a gara a chi ne sa di più sulla location e a chi ha la migliore, purché non si accorgano dei futuri danni… ma solo della propaganda presente, polvere negli occhi, ad uso di tutti i populismi.
Invece l’informazione seria contiene altri elementi:
– valore aggiunto, cioè maggiore potere d’acquisto dei palermitani, che potranno spendere altri soldi oltre a quelli che spendono attualmente? NO
– valore aggiunto, ovvero più posti di lavoro grazie ai nuovi a ikea (salari medio-bassi) e relativo indotto, rispetto, E IN AGGIUNTA, a quelli attuali nello stesso settore, tenendo conto che non aumentando il potere d’acquisto molti chiuderanno bottega e CESSERÀ PURE il relativo indotto? QUINDI SCARSO valore aggiunto, (molto) probabilmente
– valorizzazione delle risorse locali: ikea compra in italia l’8% della merce che vende nel mondo (vende in italia il 7% della merce che vende nel mondo), compra in un paio di regioni italiane, non compra NIENTE in Sicilia, venderà in Sicilia merce importata
(ogni cervello mediamente dotato può trarne la conclusione)
– relativamente al fatturato di ikea in italia (1.640 milioni), la media tra i 19 punti vendita, il fatturato di Catania (circa 80 milioni) si potrebbe prevedere il futuro fatturato per Palermo e dintorni di circa 100 milioni. Si tiene conto che si tratta di merce importata (e i fornitori sono altrove e si devono pagare, come sono altrove proprietari, dirigenti, e altri operatori della filiera), che per salari, servizi, indotto, spese funzionamento punto vendita, resteranno sul posto 20/30 milioni, i palermitani (e dintorni) ne spenderanno 100 MILIONI la differenza viene trasferita; il disavanzo si aggiunge alla perdita (sopra) di posti di lavoro e indotto. Ogni cervello dotato mediamente CAPISCE che Orlando dice una fesseria quando parla di rilancio economico, e chi dirige l’attenzione verso la location sta occultando (non giudico se consapevolmente o meno e me ne frego) il grave problema reale, e la carenza di politica di sviluppo, e soprattutto che i palermitani per scimmiottare e credersi “moderni” si fanno colonizzare sempre più, non producono niente, sono usati come un popolo di clienti numeri utili o meglio utili-idioti, continuando di questo passo si prosciuga un’economia già disastrata, dove pochi lavoreranno per produrre e tantissimi saranno sempre più assistiti da denaro pubblico.
correggo:
– o fa finta di non capirne i risvolti
preciso:
– valore aggiunto 1: cioè hanno ora in possesso soldi che non spendono e spenderebbero da ikea senza modificare le spese attuali?
P.S.
chi si prende la briga di scrivere articoli in pubblico – didonna in questo caso – piuttosto che dirigere l’attenzione sulla location dovrebbe presentarsi con CIFRE E PIANI (di sviluppo) REALI, invece di indicare un elemento secondario, di poco conto, alla luce dei danni prevedibili per lo sviluppo locale.
Per chi volesse giocare coi numeri e far credere che in italia ikea ci perde, in previsione e conoscendoli, preciso che se ikea compra in italia l’8% della merce che vende nel mondo ma vende in italia il 7% della merce che vende nel mondo, non vuol dire che ci perde, perché l’8% lo compra 150/200 il 7% lo vende 700.
OLTRE all’1% restante che lo vende 100 all’estero.
Alle politiche protezionistiche e dirigistiche care a Gigi é la Storia che ha tolto la parola. Personalmente, propendo per la libertà di scelta del consumatore e per la libera competizione tra le imprese. Quando trovi qualcuno più bravo devi fare meglio e non pretendere di abbassare il livello della qualità dei servizi o dei beni che produci. Le limitazioni alla libertà economica devono essere funzionali alla qualità della vita dei cittadini, per questo la location di uno store IKEA deve essere individuata facendo attenzione all’impatto sul traffico veicolare.
Spero per te che la tua sia solo la risposta scema e maliziosa di chi fa finta di non capire di cosa parlo,
altrimenti sei molto peggio (cioè meno intelligente, e più picciriddu immaturo) di quello che hai mostrato finora.
Parli di protezionismo a uno che lavora all’estero dall’età… che ero ancora studente.
C’è un’altra cosa che si chiama politica di sviluppo, valorizzazione delle risorse locali, logica distribuzione delle attività commerciali (botteghe comprese), città vive, al contrario il sottosviluppo e la società composta da soli clienti utili-idioti per la produzione importata, poi causano una società di depressi, una società sottosviluppata, economia prosciugata, dove persino i tuoi parenti pseudo-artisti (o veri artisti la distinzione mi importa poco) in assenza di economia virtuosa ed eccesso di precariato, e depressi, non hanno pubblico pagante o in condizione morale di interessarsi agli spettacoli, e appunto anche i tuoi parenti pseudo-artisti vanno in cerca di soldi pubblici come gli assistiti precari.
La storia, che tiri in ballo a sproposito, la globalizzazione, è vissuta in maniera intelligente da chi produce importa esporta, e non da chi è relegato furbescamente e in maniera scientifica (limitando accessi, o depredando risorse, o negando gli accessi) a essere solo utile-idiota consumatore.
Sarebbe più serio, se è il caso, dire che da queste operazioni aspetti prebende per tuoi amici, o per te stesso.
la concorrenza dicevi?
Certo, se scientificamente abbassano il potere d’acquisto, perché è utile avere i fessi solo consumatori di prodotti medio-mediocri, che sia gdo o ikea,
e quest’ultimi hanno il monopolio e le condizioni da sfruttamento e strozzamento da dettare ai produttori,
chi produce la qualità che costa fa piccoli numeri, e il circolo vizioso crea sempre più poveri che possono essere solo clienti dei suddetti.
Sistemi anche utili a piccoli intermediari, come te, in cerca di prebende, per sbarcare con difficoltà il lunario.
E NON PARLIAMO DEGLI INTERESSI DELLE BANCHE e dell’accesso al credito impossibile, le stesse banche che pero’ hanno sedi altrove ma i soldi qui li raccolgono ma non li usano per lo sviluppo, cosa molto utile ai colonizzatori forestieri
chiudo qui il mio intervento, perché i tuoi ultimi post senza i miei commenti hanno avuto due commentatori, tranne una decina in questo dove si commenta sul nulla, sul nulla perché le infrastrutture una regione seria le fa innanzitutto per lo sviluppo locale, allora, chiudo qui perché non voglio dare visibilità ulteriore alle tue divagazioni maliziose
torno velocemente, perché, ammetto, leggo i post di didonna col metodo “in diagonale” e mi soffermo ora su alcune stron;zate che ha scritto:
abbassare la qualità? Cioè parlando di ikea che distrugge l’artigianato? O della gdo che se ne fotte della qualità a beneficio dei numeri? Cervellotico, o maligno all’inverosimile.
E’ lo stesso individuo che fa il fustigatore dell’assistenzialismo e “predica” per la produzione, ma dovrebbe sapere quali sono le condizioni imposte da poteri forti e banche (che sintetizzo sopra) e impediscono, relegando i cittadini a poveri con poco potere d’acquisto e inaccessibili al credito, ogni tentativo di sistema alternativo o concorrenziale, tranne pochi casi – di qualità – che nel contesto invece di essere la normalità diventano ad uso di élites.
Allora, se didonna è al corrente dei meccanismi e mistifica sulla concorrenza (sull’incapacità), e di fatto legittima i metodi di gdo e poteri forti, è dello stesso livello, moralmente, degli “squali” finanziari, con una determinante differenza comunque, che quelli si arricchiscono, lui è solo un poveraccio in cerca di piccole commissioni da intermediazione.
N.B. didonna, nel caso tu faccia finta di non avere letto ti segnalo che in un post sopra faccio riferimento anche a tuoi parenti pseudo-artisti, che nel contesto di sottosviluppo dell’ambiente, e conseguente scarsezza di mezzi economici (dove la causa principale è quella in oggetto nei miei post qui) e interessi artistici e per gli spettacoli, anche i tuoi parenti sono “costretti” a chiedere soldi pubblici come fanno gli assistiti precari… danni della società colonizzata che non produce e ha scarso potere d’acquisto
Il problema non é come uno legge, ma cosa uno capisce e ha da dire 🙂
Con la crisi un incremento dei disturbatori é fisiologico e per loro commentare diviene una salutare valvola di sfogo: meglio questo che altro…
Quale crisi? Io vivo altrove (e come tu non potresti), e commento solo i tuoi post per contestare le tue mistificazioni e le tue malizie.
Tu sei incapace di dissentire argomentando, perché non ne possiedi i mezzi, e perché l’evidenza delle mie affermazioni non te lo consentirebbe; e quando inizi a mettere sorrisini ingenui o a offendere, quelli sono i segni della tua incapacità a dissentire.
Una regione e una città seri realizzano le infrastrutture per valorizzare le risorse interne e a beneficio dei propri cittadini, INNANZITUTTO.
Tu sei l’anti-coerenza e l’anti-logica.
Ti fai passare per un fustigatore dell’assistenzialismo (ma alcuni tuoi parenti ne fanno uso) “predichi” per la produttività.
ORA pretenderesti realizzazione di strutture per facilitare la depredazione di risorse economiche dalla già disastrata economia locale, da parte di un operatore commerciale straniero che affossa la produzione locale poiché è parte di un contesto studiato scientificamente che non consente nessuna concorrenza, e, come detto, trasferisce altrove capitali in cambio di alcuni posti di lavoro modesti che rimpiazzano a malapena quelli che fanno perdere, oltre a qualche briciola di indotto, per esempio per i tuoi amici di factotum. Qualsiasi massaia capisce che se i palermitani spendono 100 e 70/80 vengono trasferiti, e non c’è nessun valore aggiunto per i posti di lavoro, si tratta dell’ennesima colonizzazione, affossamento socio-economico, ulteriore eliminazione di produttività (futuri assistiti), operazione dove i palermitani sono gli utili-idioti.
E gli si deve apparecchiare pure la tavola?
La politica di sviluppo al contrario, a beneficio dei furbi, contro i propri cittadini che fino a prova contraria sono prioritari, perché la globalizzazione è bella se è paritaria; questa in oggetto non è globalizzazione ma depredazione, da una parte i furbi dall’altra i fessi.
Gigi, ciò che scrivi mi annoia mentre trovo stimolanti altri commentatori: so però che continuerai a ripetere ossessivamente sempre le stesse cose e me ne sono fatto da tempo una ragione per spirito di cristiana sopportazione.
CERTO… ti stimola “testare” per sapere come mistificare (eufemismo).
Cristiana sopportazione? Per i miei parametri sei un povero intermediario in cerca di piccole commissioni per sbarcare il lunario.
INCAPACE di argomentare sulle mie contestazioni.
I TUOI ULTIMI POST hanno ricevuto due commenti.
TRANNE quando oltrepassi il recinto e vengo a contestare le tue pericolose mistificazioni. E questo affare ikea, che aspetti da tempo, è un’operazione nociva per l’economia cittadina.
Altrimenti ti stimoleresti coi soliti due commenti o con i dieci commenti sul nulla in questo post, prima del mio arrivo.
Contano i lettori più dei commenti e i tuoi commenti non contano.
Ti ridicolizzi ad ogni commento che scrivi, OGNI VOLTA dimostri di essere incapace di argomentare, dimostri che non sapresti contestare cifre e fatti che affermo su questo “evento nocivo”. Sai che dico la verità su queste operazioni nefaste per l’economia locale; sei ignorante su troppe cose che scrivi, e ti affossi te stesso per incoerenza e contraddizione, scrivi “ecco come” cambiare la Sicilia, e poi agisci lodando chi l’affossa; ma i meccanismi che sto mettendo in risalto li conosci, e se per caso tu non li conoscessi saresti solo patetico da come millanti conoscenze sul tema.
Io metto in risalto oltre al meccanismo reale della depredazione spacciata per investimento utile, metto in risalto anche i tuoi conflitti di piccolo intermediario che disperatamente cerca di mangiare a tutte le tavole apparecchiate, ikea in questo caso. BRICIOLE.
Un po’ tra i colonizzatori che depredano e soffocano lo sviluppo, un po’ tra i piccoli produttori che lavorano, giustamente, per motivi opposti ai depredatori, ma c’accucchi solo misere parcelle.
D’altronde, quale credibilità potresti avere, tu che fai la “guerra” virtuale, finta, all’assistenzialismo, nel web, e appena sono sgamati i tuoi parenti assistiti da soldi pubblici, non ti scusi pubblicamente, e soprattutto non chiedi loro, pubblicamente, per provare a mostrarti coerente, di restituire i soldi pubblici presi come assistenzialismo in mancanza di numeri – di spettatori – e fatti passare per finanziamento (allo spettacolino passatempo; cultura è ben altro)
Alla serietà e all’onestà di mia cognata uno sfigato rancoroso come te non può aggiungere, né togliere nulla: sei tu che ci perdi a cercare di offendere persone di cui non sai nulla, nascondendoti da vile dietro un nick, fai solo pena!
Vi invito a essere rispettosi nei confronti degli altri commentatori e a rimanere in tema. Grazie.
“Personalmente, propendo per la libertà di scelta del consumatore e per la libera competizione tra le imprese”. Ou Didonna ma che M….dici? Io spero che l’ikea non arrivi mai a Palermo per non vedere decine e decine di negozi chiudere e per non vedere centinaia di case e stanzette bimbi tutte uguali!
Ciro, ma che dici?
ikea fa grande qualità e grande diversità.
didonna ha scritto un libro, “ecco come”, le idee per cambiare (in meglio s’intende!) la Sicilia.
Tranne che poi, invece di propagandare iniziative che tenderebbero alla valorizzazione delle risorse locali, umane, economiche, risorse del territorio, pubblicizza ogni sorta di colonizzatore che viene in Sicilia a vendere merce prodotta altrove, quindi gente che viene a depredare, prendere soldi che trasferisce altrove, che viene a eliminare le poche attività produttive locali favoriti come sono, i colonizzatori, da sistemi organizzati scientificamente che non consentono nessun tipo di concorrenza, anche perché i suddetti sistemi rendono sempre più basso il potere d’acquisto delle “masse”, circolo vizioso studiato scientificamente che li obbliga ad essere loro “clienti” (utili-idioti).
Tutto questo in cambio di qualche salario modesto, e di qualche indotto, come le eventuali sperate commissioni di intermediazione di didonna, o il lavoro di facchinaggio di alcuni suoi amici che ingenuamente lo scambiano per imprenditoria.
Costano carissimi questi piccoli impieghi, in termini di perdite occupazionali e soldi trasferiti, queste attività da globalizzazione unilaterale; ma nessuno, ente pubblico o studiosi, si prende la briga di fare informazione seria supportata dai numeri reali.
Il webmaster ed altri utenti di questo blog mi conoscono nella vita reale e sanno che le stesse cose te le direi in faccia, tranne sarebbe per me molto sgradevole incontrarti quei cinque minuti necessari allo scopo. Su tua cognata ho scritto cose che tu stesso hai sempre combattuto, a parole, nel web, sull’assistenzialismo.
Quanto alla sf;iga, tu non potrai mai vivere nei modi e luoghi che mi sono abituali… per intendersi, dovresti reincarnarti almeno tre volte e tornare un po’ più evoluto e meno opaco.
tranne che…
Gigi evidentemente non mi spiego. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema e chattanti.
buon giorno vorrei sapere una cosa ma ci sono posti di lavoro vorrei venire a lavorare per favore mi dai una risposta se puoi
mi puoi contattare se si a questo numero di cel 3801431190
A parte tutto, la famosa Cooperativa Factotum di Didonna è stata messa in liquidazione e chiusa… 😉
Non ci resta che piangere!
Ogni sette-otto mesi i mezzi di informazione ci propinano il solito articolo inerente l’ipotetica apertura di Ikea a Palermo. Se ne parla da circa dieci anni. Non so se è più vecchia la barzelletta dell’apertura di Ikea o quella, ancor più drammatica perchè si parla di opere pubbliche, dell’apertura dello svincolo di Brancaccio.