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  • Uwe è solo il dito che indica il problema

    Uwe è solo il dito che indica il problema
    (foto di Matthias Süßen)

    Ho letto ieri su questo blog e su facebook commenti inorriditi sul gesto di Uwe. Facile indignarsi, aggredire, insultare.

    Il punto è che questo avviene in una città che strutturalmente ignora il proprio bello e non riesce a prendersene cura in alcun modo. Il gesto di Uwe in se è insignificante, se vogliamo limitarci alla superficie è l’ennesima violenza, l’ennesimo stupro ad un monumento della nostra città. Probabilmente quella fontana in qualunque altra città europea sarebbe stata al centro di un continuo flusso turistico, al centro della vita di una piazza viva, e già solo questo avrebbe reso impossibile non tanto danneggiarla ma anche solo avvicinarsi.

    Credo che al punto in cui siamo giunti il gesto di Uwe sia secondario, e che possa e debba essere criticato solo dopo un esame di coscienza da parte di tutti noi. Che venga punito sia chiaro, come prescrive la legge, ma non dobbiamo credere che questo ci assolva dalle nostre responsabilità.

    Qualche mese fa su questo blog ho lanciato una sfida ed una riflessione sull’argomento Vucciria, se avessi raccolto proposte costruttive, voglia di fare, interventi, sia da privati che da rappresentanti istituzionali, pari anche solo un decimo delle manifestazioni autoreferenziali e vuote cui ho assistito tra ieri ed oggi, sarei più propenso a prendere sul serio questa indignazione da salotto buono.

    Ebbene sì, sono infastidito, abbiate pazienza, ho alcuni tra i ricordi più belli della mia infanzia alla Vucciria, come la spesa con mio padre, o il gelato con mio nonno al bar lucchese, per non essere irritato da questo clamore che si spegnerà presto, come avvenuto tante altre volte per tanti altri sfregi piccoli o grandi al nostro patrimonio. La morale è quella: indignarsi è un conto rimboccarsi le maniche e darsi da fare un altro.

    Palermo
  • 36 commenti a “Uwe è solo il dito che indica il problema”

    1. Assolutamente in disaccordo.Palermo ha migliaia di siti ed opere bisognevoli di intervento e di restauro e se dovessimo applicare lo stesso metodo diventeremmo lo zimbello del mondo.E ‘ stata un ‘azione sciagurata fatta da un irresponsabile.
      Per molte opere gli interventi potranno avvenire domani,per altre tra dieci o cinquanta anni.Intanto e’ importante tenerli decorosamente puliti e non vandalizzarli.
      Non abbiamo bisogno di gente che ci mette il dito,semmai di gente che ci mette i quattrini e ne consenta il restauro.Palermo ha problemi prioritari da affrontare,e se ne potrebbero elencare a non finire.

    2. No Adessobasta, abbiamo solo bisogno di cittadini che spazzino davanti il loro uscio, con amore mi permetto di aggiungere, e che non pensino solo a pontificare e piagnucolare contro il “governo ladro”.

    3. Io quando vedo spazzare davanti l’uscio,e’ per riporre i rifiuti un metro più in la’.
      Serve l’educazione civica.

    4. Non è con la guerrilla “arting” che si risolvono i problemi di presa coscienza. Non sono gli atti dimostrativi vandalistici che risvegliano gli orgogli sopiti, altrimenti, con tutti gli scempi perpetrati in saecula saeculorum, Palermo sarebbe una città perfetta e splendida, invece è un covo di disperati che con atti disperati creano visibilità e fanno male alla città (creano polemiche, alimentano astio, odio e violenza). Callea, non fare proposte e non perdere tempo, visto che, giustamente non trovi nessuno. Àrmati e prova tu per primo a ramazzare piazza Garraffello. Non fare chiacchiere ma fatti. Magari è di questo che la città ha bisogno, non lo so. Però se tu è una puoco di intellettuali, andaste a pulire le sozzure della città magari sareste d’esempio. Ma intendo proprio fisicamente. Prova a vedere se è una cosa che può funzionare. Che ti costa? Ti parti e cominci a levare la
      Munnizza con il rischio che la gente poi ti segue e ti aiuta. Che ne sai, magari funziona più di allordare una fontana del milleccinque o milleqquattro. Del resto gli intellettuali a cosa servono?

    5. Totò, che tristezza, non ti sfiora l’idea che un progetto sia un atto estremamente più concreto e permanente di una ramazzata? Io non mi sono limitato a farfugliare dietro pseudonimo, ho elaborato un progetto (per quanto di massima) frutto di riflessioni ed approfondimenti. Cito fonti, esempi, elaboro ipotesi concrete. Se si pensasse di più a progettare vivremmo in un mondo diverso. Ed in ogni caso io la mia prassi l’ho messa in atto in questa ed in altre sedi, contesta il merito se hai argomenti. Una proposta progettuale è un fatto, un punto di non ritorno perché se fai lo sforzo di leggerla ti obbliga a confrontarti con possibili stati di realtà diversi. Rispetto a questa ipotesi puoi esprimere un parere ed elaborare una tua idea diversa. Certo devi avere una idea. Per metterti al sicuro non hai neanche letto il progetto come è evidente dal tuo modesto intervento intriso di banalità e luoghi comuni. Peraltro proprio la munnizza non è il tema della Vucciria, perché vine pulita regolarmente alla chiusura del mercato. E quindi oltre a non avere idee dimostri anche di non sapere esattamente di cosa stai parlando.

    6. Talè Giovanni, mi siddìa fare polemica qui e, obiettivamente, pure fuori da qui. Facciamo che quello che scrivo, per me, non sono luoghi comuni (a parte Palermo inteso come posto in comune), né banalità (che poi non ci trovo nulla di banale in quello che ho scritto, anzi è degno di essere rispettato). Facciamo che ci si incontra e si parla. Rosalìo dovrebbe conoscere i miei contatti. Sempre nel massimo rispetto comune. Sia chiaro che nell’atto vandalico, qualunque e quantunque esso sia, non ci trovo nulla di costruttivo se non ‘aizzare odio, rancore, bestialità, munnizza, lurdìa e cose del genere.

    7. @totò invito accolto

    8. Per niente d’accordo. Giovanni, Uwe non ha fatto alcuna protesta ne’ ha risvegliato gli animi dei palermitani intorpiditi, ha fatto semplicemente una cassata, dettata dal livore nei confronti di una amministrazione che ha abbattuto le sue opere (vedi i suoi post precedenti). E per quanto mi riguarda se l’amministrazione mette al sicuro un’area pericolante ed evita di dover pagare eventuali danni a cose e/o persone fa bene. Uwe vuole creare? Ne sia responsabile. Cerchi un accordo con i proprietari dei palazzi, lo acquisisca, metta in sicurezza (non ristrutturare) e crei, sotto la sua responsabilita’. Ho letto il tuo progetto. Bellissimo. E che ne fai di chi la’ ci vive? Le citta’ che hai elencato funzionano perche’ quei centri aperti 24hsu24h sono in zone di uffici. Fai uffici alla Vucciria? Col mercato sotto? E quali societa’ se li prendono? L’idea e’ bellissima, d’accordo. Ma Toto’ ha ragione quando dice che bisogna prendere una ramazza, insegnare prima alla gente a prendersi cura della propria citta’. Puoi costruire un mercato fantastico e imponente, ma prima devi insegnare ai palermitani a non distruggerlo appena volti lo sguardo.

    9. @francesco, Durante Kals’art alla Kalsa, i residenti autoctoni, quelli che del quartiere e nel quartiere vivono, erano entusiasti del processo di trasformazione in atto, semplicemente perché portava economia, soldi, ricchezza. Intervenire e restaurare al di fuori di cicli economici non serve a nulla come dimostrano i tanti monumenti recuperati e poi persi. Circa i residenti alla Vucciria, va analizzato il problema, e trovate le soluzioni, passo per passo. Non penso che i residenti attuali (peraltro i superstiti sono molto pochi) amino questo degrado. Ed io non penso e non credo che la mia proposta sia “La” proposta. Penso che dobbiamo guardare a soluzioni articolate per problemi complessi. Vorrà dire che se in un piano di organizzazione e sviluppo della città (è impensabile che Palermo non abbia una zona deputata alla movida, per cui tutto è fuori controllo) si decida che la Vucciria sarà un’area per l’accoglienza e l’intrattenimento, i residenti superstiti (pochi) potranno scegliere se restare o trasferirsi, atteso che dal punto di vista economico i proprietari vedranno e di molto valorizzati i propri immobili. I residenti attuali che volessero rimanere vedrebbero solo migliorate le loro condizioni di contesto, e quelli che decidessero di andare via, potrebbero essere sostenuti in vario modo.
      Circa la questione Uwe non ho detto che ha risvegliato gli animi, ma solo che notiamo la sua scritta e non tutto quello che c’è attorno alla scritta. Per il resto ho passato tra i 16 ed i 22 anni a fotografare gli anfratti più nascosti di Palermo con mia madre, sono stato educato a dun rispetto sacrale di tutto quello che è storia, arte e bene collettivo, so che lei per ora si rivolta nella tomba, ed a me solo l’idea di scrivere su un monumento mi fa star male. Non sto certo difendendo in alcun modo il gesto di Uwe, spero che il monumento si possa pulire (spero abbia avuto la delicatezza di usare colori adeguati), nel mio intervento intendevo occuparmi di altro.

    10. Il gesto in se poteva anche essere realizzato con un semplice foglio appiccicato con su scritto “Si vende”, facilmente rimovibile, non con della vernice indelebile, in pieno stile vandalico. Questo genere di atti, in passato, è stato più volte condannato anche qui su Rosalio. (Vi ricordate le scritte d’amore della coppietta di deficienti sul palchetto della musica?)

      Se è vero che è stato questo “uwe” a fare questa cretinata penso che Rosalio dovrebbe prenderne le distanze, invece che continuare a fargli scrivere articoli e scrivere articoli su di lui.

    11. Quozca Rosalio ospita da sempre post di persone molto diverse tra loro per provenienza e idee e continuerà a farlo. Siamo disponibili a ospitare un post tuo o di chiunque voglia scrivere sull’argomento.

    12. E’ una delle caratteristiche del palermitano (per certi aspetti un po’ arabo). Gli fai vedere un foglio bianco, una lettera “b”, ma il palermitano, malgrado l’evidenza, si sfirnicia su come potrebbe contrariare… l’evidenza, e magari dire che il foglio è blu e la lettera è la “a”.
      Il palermitano accetta di vivere in una città fallita, immondezzaio, devastata, degradata, accetta un’amministrazione che pedonalizza la Favorita ma alcune famiglie se ne sono scappate non consentendo ai figli di partecipare a un evento in mezzo all’immondizia, accetta che la fontana in questione sia inserita in un ambiente peggiore (com’è evidente nelle foto), per degrado, delle zone in guerra durante i bombardamenti, accetta che tutti i monumenti siano circondati da immondizia, accetta che il litorale sia deturpato reso a siepe di immondizia. Accetta i mezzi pubblici sporchi e puzzolenti. Accetta la città resa brutta, dormente, anzi morente.
      Callea ha scritto idee supportate da fatti reali, ma gli si consiglia di fare lo spazzino invece di notare l’evidenza ( e a che min.chia servono allora spazzini e amministrazione, se i cittadini devono spazzare? )… armiamoci e partite… e voi che fate? L’anno scorso volontari pulivano la spiaggia, l’indomani era in stato peggiore, quest’anno è a livelli di sporcizia immondi. La settimana scorsa una ragazza, da sola, puliva un tratto di spiaggia sporcata da fighetti, mentre puliva due altri fighetti tischi toschi, una coppia, mangiavano sulla sabbia, e lui guardando la ragazza che puliva spegneva la sigaretta nella sabbia e ve la conficcava dentro. Da due giorni mi aggaddavo con quelli che non erano contenti perché fotografavo il loro degrado, ho evitato farlo per l’ennesima volta, non serve. Troppe cose da rivoluzionare, a livello socio-culturale, per portare la civiltà, meglio mettere un unico pannello VENDESI su tutta la città, sperando che presi da pietà la vengano a salvare (sperando che non siano italiani, i peggiori colonizzatori).
      P.S. nella città straniera che conosco meglio, Parigi, i progetti come quello esposto e proposto da Callea si fanno ovunque: nei quartieri per uffici, in quelli bo-bo, in quelli snob, in quelli popolari, in quelli caratteristici, nei quartieri residenziali, nei quartieri per turisti… ma il palermitano (come detto all’inizio) troverà sempre il dettaglio per potere dire il contrario, non contestare o contraddire con fatti reali, ma DIRE IL CONTRARIO…

    13. Uwe ha cancellato la scritta stamattina. Era fatta con vernice lavabile e non era la prima volta. Anni fa disegnò un punto interrogativo sulla fontana (come si vede in questo post) e mi fece molto incazzare. Uno degli autori del blog ci fece incontrare e mi spiegò le sue ragioni, convincendomi. Mi ha raccontato che quando è arrivato alla Vucciria la fontana era piena di spazzatura, siringhe e scritte e che lui la pulì a mani nude, fino a farsele sanguinare. Qualche giorno fa mi ha mostrato delle orrende larve (di libellula? Non apritelo prima di pranzo il link) dentro l’acqua della fontana recintata alla meno peggio e con le basole divelte dopo il crollo. Ha chiesto più volte di intervenire e nessuno lo ha fatto. Oggi c’erano gli operai. Sto con Uwe.

    14. detto questo, chi ha imbrattato la fontana è uno stro.nzo da punire… se fosse un vero artista avrebbe realizzato un’installazione nel posto della fontana, ma non la solita munnizza che resta munnizza (e certe volte anche peggio) com’è solito sguazzarci dentro evidenziando limiti creativi, piuttosto munnizza trasformata in nuovo elemento, in proposta di crescita, e magari rispettando almeno gli elementari criteri estetici

    15. GIGIIIII, era un’istallazione! la vernice era lavabile.
      Anche io sto con Uwe.

    16. Leggendo il post di Siino dovrei cambiare stro.nzo in ingenuo. Perché ha dato voce a tutti i perbenisti, veri e finti: (pseudo)politici che hanno portato la città al fallimento, alla bruttezza, al degrado, e cittadini che accettano di vivere in una città devastata, fallita, che in questi ultimi tempi fa pure puzza.
      Forse un’installazione fatta bene ci avrebbe fatto vergognare TOUT-COURT

    17. Callea, un ti siddiàri, queste non le chiamo installazioni, lavabile o non lavabile. Troppo semplice, troppo facile. Allora, continuando di questo passo anche un muzzuni buttato in un certo posto potrebbe essere chiamato, tirato per i capelli, installazione. NO, forse per il livello creativo del posto… per i parametri che conosco io non c’è nessun gesto creativo in quella scritta, il concetto potrebbe essere interessante, ma non basta l’idea se è realizzata male (come diceva un grande regista).

    18. Callea, siccome tu ogni tanto leggio velocemente e capisci al contrario i miei post, preciso: io non condivido il perbenismo, spesso finto, di tutti i palermitani, politici e cittadini, che si sono scandalizzati, quando vivono nel degrado e molti ne sono colpevoli; come detto l’idea era buona la realizzazione è banale, provoca suscitando istinti negativi, non riflessione, ma è a livello creativo che non la ritengo un’installazione, ancor meno interessante
      (come d’altronde fa spesso, in altri casi, lasciando la munnizza per quella che è, addirittura rendendola peggio certe volte)

    19. ATTENZIONE: Si sta scoprendo solo ora il fatto che la vernice era lavabile, quindi prego ignorare il mio post precedente. Non condivido comunque il gesto, ma apprezzo l’uso della vernice lavabile.

    20. Male? sembra che Palermo, i suoi assessori, e tutti i pensanti perbenisti si siano accorti solo oggi che esiste la Vucciria. e senza questa idea a tuo dire realizzata male nessuno si occuperebbe di questo luogo antico e straordinario. Io sto con Uwe.

    21. come io ho scritto velocemente … e correggo il refuso:
      ogni tanto leggi velocemente.
      IO STO CON L’ARTE (e quella concettuale è tra le mie preferite), non sto con chi provoca servendosi di mezzi banali

    22. Gigi (ma sei fatto più mite? :P) rispetto la tua opinione ma mi chiedo se un’installazione nella fontana avrebbe provocato un intervento altrettanto veloce.

    23. Ma che stai dicendo Callea? Da decenni si parla di Palermo che si avviava al default generalizzato, a tutta la città degradata, della Vucciria decadente se ne parla da decenni, a Palermo non serve a niente parlare.
      Tu non leggi: sopra ho scritto l’esempio della spiaggia, ogni anno ci sono volontari che fanno pulizia provocatoria, ma ogni anno è peggio.
      Sento lamentare i palermitani da quando prendevo l’autobus per andare a scuola (all’età della prima media), da allora Palermo è peggiorata, sento ogni giorno lamenti, tutta Palermo sa com’è mal ridotta la Vucciria.
      Occorre una rivoluzione generalizzata, ma che venga da fuori, i palermitani non cambieremo mai un caz.zo. Palermo stavolta l’ho vista come una città dalla quale scappare.

    24. Tony, non mite, realista 😀
      Ieri all’aeroporto, per la prima volta in vita mia non ero emozionato, di partire, ero sollevato. E’ grave per me.
      Non siate ingenui, la città è tutta morente, questi interventi lasciano il tempo che trovano, tutta la città necessita di questi interventi… domani tutto rientra… nell’ordine…
      Sulla realizzazione – secondo i miei criteri banale – ne ho scritto en passant, perché qualcuno ne ha parlato… ma non ho scritto che l’idea non è buona, al contrario… sull’utilità duratura, su tutta la città, sono convinto che occorre una vera rivoluzione socio-culturale che non avverrà mai da dentro.

    25. Ma poi, siamo seri: ha cancellato prima che arrivassero gli operai del comune (a pulire la scritta vendesi suppongo).
      Non ho letto qual’era il messaggio.
      Che la Vucciria è degradata e per alcuni infrequentabile lo sappiamo da tanti anni. Che crollano i palazzi lo sappiamo pure. La munnizza davanti ai monumenti e chiese trasformate “in altro” lo sappiamo. Qual’è allora il messaggio?
      Dopo avere pulito la scritta vendesi, da oggi pomeriggio che succederà di nuovo? A parte parlare e semu tutti i megghiu, e abbiamo tutti rimedi…
      Ci rendiamo almeno conto che se questa minch.iata (da buontempone come livello, in un mondo “normale”) assume, qui, il significato di un fenomeno sociale è un segnale di uno stato ambientale e di un livello socio-culturale caduto molto in basso? Perché in una città appena “normale” questo gesto è solo una minch.iata?

    26. @Giovanni. Ho capito qual e’ il tuo punto. E se una “primavera” iniziasse a palermo, rivalutando via via le diverse zone della citta’ sarebbe bellissimo. E’ una frase fatta, ma per esperienza ci credo fermamente: la nostra citta’ potrebbe competere per turismo alle migliori mete europee. Purtroppo la vedo come utopia. Perche’ un progetto del genere richiede tempo: quale sindaco si impegnerebbe tanto in un progetto a lungo termine? Richiede soldi: l’unico modo in cui usiamo i contributi europei e’ inutile formazione. Richiede civilta’ e giustizia: investiresti tutti i tuoi risparmi per aprire un’attivita’ la’ senza essere certo che non te la brucino o che ci sia concorrenza sleale (tutti i bar senza licenza che ci sono)? Per questo sono d’accordo con Toto’: se ci dobbiamo “evolvere” dobbiamo partire dall’inizio. Bisogna insegnare il rispetto per la citta’ e che se fosse tourist-friendly saremmo tutti ben piu’ ricchi. E mi dispiace ma penso che Uwe non sia un artista (e dandomi dell’ignorante ho pure ricercato chi come e perche’ lo chiama artista, prova anche tu). Credo che sia solo un arrogante che si ritiene cristo in terra e che, forse per l’ambiente in cui vive, ritiene che la legge sia lui o che lui ne sia al di sopra. Sara’, ma in questo momento non credo Palermo abbia bisogno di un altro invasato. In ogni caso grazie del confronto, e’ sempre piacevole scambiare idee.

    27. Ti diro’ anche un’altra cosa: la mia compagna e’ una di quegli stranieri che si e’ trasferita a Palermo, innamorandosene. Se parli con loro (e fa sempre bene sentire punti di vista diversi) ti dicono stupiti: non ho mai visto un posto dove le case all’interno sono maniacalmente pulite e fuori dalla porta c’e’ lo schifo. Questo per farti capire cosa e’ necessario cambiare in noi, prima di tutto. O un altro esempio: io ritengo di essere una persona civile, non sporcherei una spiaggia o la citta’. Mi sono reso di non esserlo abbastanza quando ho visto tre ragazze britanniche armate di sacchetti a ripulire gli scogli dell’addaura. Se riuscimo ad avere un po’ di questa mentalita’ sono certo che il tuo progetto per la rivalutazione della vucciria (che mi piace molto) verrebbe approvato domani.

    28. UWE, la fontana, la vernice, Palermo, l’arte contemporanea, i salotti, lo sdegno…
      che noia, che vuoto, che squallore! Palermo è una città talmente misera che appena succede una cosetta ecco sollevarsi un polverone. Ma vedrete, lasciate che questa polvere ritorni giù, e scorgerete ancora la sostanza delle cose palermitane: un vuoto eterno nel quale vigliaccamente torneremo tutti, rifocillati e senza fastidi, al sicuro.

    29. se uwe avesse fatto una cosa simile al “parco” Uditore come avrebbe reagito Sig. Callea? Ma si dai, i delinquenti ci sono perchè manca il lavoro, i maniaci perchè mancano le ragazze facile e così via..sono tutti giustificabili allora se passa la tesi che se c’è una carenza, un problema, l’effetto è da accettare e anzi, cosa odono le mie orecchie, valorizzarlo!

    30. Siino e Callea dicono che il gesto di imbrattare un monumento ha fatto intervenire alcuni membri della giunta e ha fatto prendere loro coscienza che la Vucciria in certi punti è degradata. State scherzando, suppongo. La situazione di degrado è conosciuta da tutti i cittadini, da decenni, e da tutti i (finti)politici palermitani, e non solo quella della Vucciria ma di tutta la città, periferia compresa (tra essa i litorali). Recentemente è crollato un immobile alla Vucciria, non è successo niente di utile in seguito, nessun intervento degno di una città civilizzata, un po’ di bricolage, un po’ di visibilità… niente a che vedere col Giappone dove a 24 ore dal terremoto riparano strade ed edifici.
      L’atto è solo vandalico, perché deturpa un monumento, Callea dovrebbe rivedere il suo significato di installazione, che non vuol dire deturpare un monumento per trasmettere un messaggio, in genere si usano altri mezzi e altri supporti, o meglio, anche il monumento perché no, senza imbrattarlo ma usarlo in modo intelligente. O costui conosce solo munnizza e vandalismo come mezzi espressivi? Troppo sempliciotta come idea. Concetto banale, come l’obiettivo, dato che nemmeno i crolli degli immobili fanno agire seriamente la pseudo-amministrazione comunale, (in)capace com’è, per esempio di organizzare eventi sportivi per ragazzini dentro la Favorita pedonalizzata ma nell’immondizia (come scrivono i giornali di ieri)… ed i genitori se ne sono scappati dalla Favorita coi figli ragazzini, altro che eventi sportivi!
      Sono venuti i (finti)politici del comune, e allora? Vi faccio notare che sono venuti per pulire la scritta vendesi, ovvero l’austriaco ha causato la venuta pero’ solo per pulire la sua sporcizia, non sono venuti per cambiare il quartiere, altrimenti l’avrebbero fatto prima, dato che lo sanno da tanti anni che è degradato e che gli immobili crollano.

    31. anche un omicidio in piazza avrebbe potuto essere un dito che indica un problema, però…

    32. @gek, ti dirò, ferruccio barbera, mio amico e maestro aveva registrato un certo disinteresse dei giornali per gli interventi di rcupero della città delle prime giunte orlando, così mi raccontò di avere usato proprio questo escamotage per attirare l’attenzione. Quando fu aperto lo Spasimo, dopo decenni di incuria ed abbandono, chiamò dei giornalisti (eravamo in piena guerra di mafia) per avvisarli che c’era un morto allo Spasimo. Arrivarono e si trovarono di fronte lo splendore dello Spasimo che conosciamo peraltro appena aperto e restaurato, un monumento del quale non c’era più traccia in città, e non poterono fare a meno di parlarne.

    33. @callea: si ma la differenza tra il nostro piccolo genio e ferruccio barbera è che il primo la fontana l’ha danneggiata per davvero.

    34. Ti sembra una fontana danneggiata? Mai vista così pulita forse. Qui trovi una foto attuale.

    35. ….auguri per la gara del festino!

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