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martedì 19 nov
  • Il Teatro Biondo sospende le attività per incertezze sui fondi

    Teatro Biondo Stabile

    Il Teatro Biondo ha annunciato la sospensione delle attività per mancanza di fondi.

    Il teatro con la nuova direzione artistica di Roberto Alajmo ha incrementato tutte le attività e i conseguenti ricavi, pubblico, produzioni e incassi.

    Il Comune aveva disposto che nelle more dell’approvazione del bilancio di previsione del Comune si effettuassero subito il pagamento di un dodicesimo del contributo già stanziato e ha conferma l’impegno a mantenere nel bilancio 2014 uno stanziamento “non inferiore” a quello dell’anno scorso a favore dell’Associazione Teatro Biondo manifestando però preoccupazioni per la parte della Regione.

    Il deputato regionale del Partito Democratico Fabrizio Ferrandelli ha polemizzato: «Ho la sensazione che il Teatro Biondo di Palermo sia diventato il teatrino di Orlando. […] Affermare che la Regione sia latitante proprio qualche ora dopo l’approvazione della manovra all’Ars che destina al Biondo 1,5 milioni di euro e dopo aver già beneficiato di un’anticipazione, e nel contempo elogiare il sindaco di Palermo, che ha solo comunicato un finanziamento che, ricordo, per il via libera dovrà passare dal voto di Sala delle Lapidi, è soltanto un’operazione di disinformazione. E la sospensione delle attività è davvero incomprensibile. Mi chiedo: cui prodest?».

    Palermo, Sicilia
  • 6 commenti a “Il Teatro Biondo sospende le attività per incertezze sui fondi”

    1. Ammuccamu…

    2. Secondo me, hanno chiuso solo per un restyling, a cominciare dal nome: il biondo e’ cosi demode’.
      Meglio un bel bruno, cosi’ sarebbe anche pronto un nuovo, accattivante slogan: “Bruno, il Teatro del Pruno”.
      Ma come mi vengono? Dev’esser il caffe’ inglese, sorry.

    3. orami va di moda essere finanziati, anche quando a chiedere dei fondi per fare attività sia un ente che, voglio ricordalo, non fa opere di bene regalando l’ingresso ai suoi clienti, ma che vende, anche a caro prezzo, i biglietti.

    4. Estremamente dispiaciuto della notizia. Un organo così importante per la realtà culturale della città, che aveva ripreso le redini con il nuovo sentimento d’apertura e modernità (senza escludere la qualità dell’offerta della fortunata stagione da poco conclusasi), è un bene collettivo che prescinde assolutamente da nomi e fattezze dell’amministrazione comunale di turno! Credo fondamentale l’aiuto economico da parte delle istituzioni.

      La nuova campagna (ma direi meglio il nuovo spirito, di quel tentato risorgimento della fenice) aveva inoltre tutte le carte in regola per migliorare le condizioni del teatro, l’ultima conferenza sui bilanci lo ha dimostrato con entusiasmo. Vorrei, ma solo a titolo informativo e per nulla polemico, dire @ Colorina che anche sull’aspetto “costi dell’andare al teatro” le cose sono moooolto cambiate, diventando una cosa alla portata di tutti (vedi in primis costi di biglietti e abbonamenti e il conseguente incremento degli spettatori, nonostante il numero di spettacoli sia diminuito del 14% rispetto allo scorso anno).

      Gli aspetti negativi, da ritoccare, poi ci sono evidentemente come in qualunque impresa: vedi certi elementi di personale inadempiente o incompetente. Ma a questo c’è rimedio.

      Faccio i migliori auguri a Direttore & CO. nella speranza, inoltre, che la realtà culturale di cui una città sana abbisogna, non sia mai più mero strumento o occasione di passerella politica o d’improbabili vip.

    5. Colorina, ma che dici! hai idea del rapporto incassi costi per uno spettacolo teatrale, e più in generale per le performance dal vivo? Senza il supporto pubblico il teatro, l’opera e la musica non potrebbero reggersi. Vale per tutte le istituzioni del mondo.

    6. Ha ragione Giovanni, inutile cadere nella falsa demagogia del No all’investimento pubblico. altra cosa sarebbe chiedere che i dirigenti rinuncino alle paghette… in 3 o 4 si ammuccano circa 350.000 Eurini…

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