Sono stanco di essere palermitano! O, meglio…
Caro Leoluca Orlando e caro Francesco Giambrone, non so voi ma sicuramente noi (e penso di parlare a nome di gran parte dei palermitani) sappiamo di essere i destinatari di un patrimonio poetico e culturale che ha le sue origini nella notte dei tempi, gli eredi legittimi delle opere di Giacomo da Lentini, Ciullo d’Alcamo e della Scuola poetica siciliana di Federico II, i figli dei figli dei figli degli inventori del sonetto e delle ottave incatenate su cui è nata la letteratura italiana, i custodi dei versi di Antonio Veneziano, Giovanni Meli, Ignazio Buttitta e di centinaia di altri meravigliosi poeti, i depositari di un immenso tesoro dovuto alla tradizione i cui gioielli brilleranno per sempre nella voce dolce e graffiante di Rosa.
Noi palermitani sappiamo che solo l’esistenza e l’arricchirsi nel corso dei secoli di questo patrimonio unico, vivo e palpitante ha consentito che giungesse a noi, attraversando quasi quattro secoli e rimanendo sostanzialmente integra, una delle più grandi opere in versi della letteratura popolare siciliana: “U Triunfu di Santa Rusulia”! Sì, “U Triunfu”, quello stesso “Triunfu” senza il quale non esisterebbe nessun Festino!
E allora vi chiedo: perché questa considerazione non è saldamente alla base delle vostre scelte di politica culturale? Continua »
Ultimi commenti (172.543)