Aiuole abbandonate in via ammiraglio Rizzo
Queste sono le condizioni in cui ormai da mesi versano i marciapiedi di via ammiraglio Rizzo.
Le aiuole sono incredibilmente sporche e piene di erbacce che, in alcuni casi, raggiungono altezze tali da sembrare piante messe lì volontariamente, quando invece questo vale solo per gli alberi, che dovrebbero essere i soli ad occupare i vari piccoli fazzoletti di terra.
Questo fastidioso stato di abbandono, oltre a dare una sensazione di igiene assente e di degrado, fa sì che si instaurino anche pericolose situazioni, infatti tutta quest’erba secca favorisce l’annidarsi di zecche (diffusissime sul territorio in questo periodo dell’anno, ma intollerabili sul marciapiede sotto casa) che diversi cittadini della zona hanno trovato sui propri cani non appena entrati in contatto con la stessa.
A mio parere c’è un errore di valutazione all’origine.
Creare delle aiuole intorno ai vari alberi e’ sicuramente qualcosa di bello, ma al tempo stesso presuppone una cura costante per non farle cadere nel degrado. Ora, se è notorio che a Palermo per vari motivi questa cura costante e’ una chimera, perché allora creare le aiuole? Sarebbe molto più logico creare solo lo spazio necessario per piantare un albero, così anche l’eventuale degrado sarebbe minore.
Qui a Londra, aiuole così piccole non ve ne sono generalmente: infatti, o ci sono dei semplici alberi, oppure aiuole o prati di maggiore dimensione, che possono essere facilmente curati anche solo con l’uso di un tagliaerba.
Evidentemente la logica e’ una sconosciuta a Palermo, purtroppo.
Una volta si presupponeva che questo stato di degrado fosse prerogativa delle periferie, oggi colpisce anche le strade più centrali e (potenzialmente “belle”) di quello che era ritenuto il “salotto” di Palermo. Vorrei invitare il sindaco a fare una passeggiata lungo la via Principe di Villafranca, che dovrebbe ben conoscere. Conti quanti alberi mancano dalle cercine, osservi quanto le stesse siano invase da erbacce, sterpaglie, bicchieri di plastica e sacchetti di rifiuti lasciati impunemente da cittadini che si ostinano a non seguire le regole della differenziata. Quanto all’osservazione di David, si potrebbe approfondire la questione: a Londra le cercine sono ricoperte da un conglomerato permeabile all’acqua, ciò le rende inospitali per le piante invasive e forse meno invitanti per i maleducati (fatte le debite differenze di educazione civica). A Parigi, con analoghi effetti ma più elegantemente, gli alberi sono circoscritti da griglie in ghisa.
Voi parlate di Londra, Parigi, ma siamo a Palermo, dove l’inciviltà è di casa. In questi giorni ci sono i giardinieri che stanno potando gli alberi lungo la via in questione, ma tenendo gli occhi in su verso gli alberi naturalmente non si accorgono dello schifo che c’è in giù.
Certo, sig. Daniela, lei ha ragione dicendo che il livello d’incivilta’ e’ notevole a Palermo, tuttavia a mio parere esso e’ spinto in alto anche da alcune scelte delle amministrazioni che si sono succedute negli anni, anche su cose molto semplici, a dir la verita’.
Come ha detto giustamente il sig. Humby, perche’ lasciare la nuda terra intorno agli alberi che cosi’ diventa facilmente ricettacolo di sporcizia e piante varie? Basterebbe prender esempio da altre citta’.
Oppure, perche’ a Palermo soprattutto in centro i cestini della spazzatura son sempre di taglia xxs? Mi riferisco a quelli per esempio agganciati ai pali. E’ ovvio che son belli da guardare, ma certamente non son funzionali, dato che andrebbero bene in qualche ridente borgo alpino, ma non nel centro di una citta’, dato che in breve tempo, a causa della loro taglia, si riempiono lasciando cadere tutt’intorno il loro contenuto, e certamente non invogliano il cittadino incivile a modificare le proprie abitudini.
Qui, per esempio, in centro ci son dei veri e propri bidoni per la spazzatura, alti quasi un metro e di grande diametro, in modo tale che anche in una citta’ trafficata come Londra generalmente occorre del tempo prima che gli stessi si riempiano, e prima che cio’ accada arrivano di solito gli spazzini che li svuotano.
Sembra quasi che gli amministratori palermitani pensino di governare una cittadina di poche migliaia di (educati) abitanti, e non una citta’ tra le piu’ grandi d’italia.
Chissa’ perche’.
Anche l’erba di Villa Sperlinga è ingiallita, non per il caldo ma per mancanza di irrigazione
In compenso le erbacce sopra e sotto i marciapiedi (e nelle loro numerose crepature) crescono rigogliose.